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Capitolo 50: Anche io

Il ritorno al Ranch fu teso, le parole erano poche mentre cavalcavo insieme a Troy e agli altri, che ci seguivano in macchina. Il rumore dei motori non riusciva a coprire il turbinio dei miei pensieri, la consapevolezza che avevo appena scoperto qualcosa di enorme, che sarebbe cambiato tutto. Le parole che avevo rivelato a Troy non erano semplici: quello che avevo trovato, le risposte che mi stavo cercando, tutto si stava legando insieme e non sapevo più come gestire il peso che sentivo crescere dentro di me. Ma c'era anche una parte di me che non voleva pensare a niente di tutto questo. Non volevo che quel mondo, quel dolore e quella solitudine mi travolgessero.

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Quando arrivammo al Ranch, la luce del tramonto dipingeva tutto di arancio, quasi a voler mettere un punto sulla giornata. Il Ranch sembrava tranquillo, ma non era un senso di tranquillità che mi dava conforto. Era come se stessi cercando di sfuggire a qualcosa, e la mia mente era ancora un turbinio di emozioni e domande.

Mentre il cavallo si fermava, Troy mi guardò, la sua espressione seria. "Quando sei pronta," disse, "raccontami tutto. Non voglio che tu porti questo peso da sola."

Scossi la testa, ma non potevo evitare di pensare a quanto fosse difficile mettere in ordine i pensieri. "Non so come raccontarlo," risposi, la voce bassa. "Ma posso dirti questo: non sono qui per caso, Troy. Sono venuta qui per un motivo. E quello che ho trovato..." Feci una pausa, sentendo il respiro spezzarsi. "Non posso ignorarlo. E non posso ignorare nemmeno il fatto che... c'è qualcosa di più grande dietro a tutto questo."

Troy non disse nulla, ma i suoi occhi riflettevano la comprensione. La sua mano toccò brevemente la mia, un gesto che mi fece sentire come se non fossi mai stata così vicina a qualcuno.

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Con il cuore pesante, decisi di allontanarmi per un po', di darmi un attimo da sola. Dovevo riflettere, mettere insieme i pezzi di tutto quello che avevo scoperto. Non volevo parlarne con nessun altro, non ancora. Mi allontanai dal gruppo e mi dirigi verso il grande albero, quello dove ero salita quella notte per piangere, il posto che mi era sempre sembrato un rifugio.

Mi arrampicai sull'albero. Non volevo che nessuno mi vedesse, non volevo che nessuno mi capisse in quel momento. Avevo bisogno di essere sola, ma allo stesso tempo avevo bisogno di sentire qualcosa che mi ancorasse a questo mondo.

Mi persi nei miei pensieri, e in quel momento sentii dei passi. Non mi voltai, sperando che chiunque fosse, se ne sarebbe andato. Ma i passi si avvicinarono e, alla fine, una voce mi fece voltare.

"Sarah."

Era Troy. Ovviamente, era lui. Mi fissava con quegli occhi che sembravano capire più di quanto stessi cercando di nascondere. Un silenzio pesante si abbatté tra di noi, come se entrambi sapessimo che qualcosa stava per cambiare, ma nessuno dei due voleva essere il primo a dirlo.

Mi asciugai una lacrima che non mi ero accorta di aver versato, poi abbassai lo sguardo, sentendo il peso della sua presenza. "Mi hai trovata," dissi semplicemente, cercando di nascondere il tremore nella voce.

"Non avrei mai lasciato che andassi via da sola," rispose, il tono serio ma gentile. "Sarah, tu non sei mai sola, non più."

Sentii un nodo formarsi in gola, ma cercai di rimanere calma. "Troy," dissi, guardandolo finalmente negli occhi, "come hai fatto? Come fai a essere sempre lì, quando meno te lo aspetti?"

Lui si avvicinò, fermandosi accanto all'albero, per poi arrampicarsi e sedersi vicino con lo sguardo fisso su di me. "Non lo so," disse, la voce grave. "So solo che quando ti ho vista sparire quella notte, ho avuto paura. Paura di perderti. Non so cosa sia successo, ma so che non posso vivere senza sapere che stai bene. Non posso più ignorare quello che provo per te."

Mi colpì come una frustata, quelle parole che mi colpivano dritte al cuore. In quel momento, sentii tutto il peso della mia solitudine, ma anche la speranza che forse, proprio in quel momento, le cose stavano cambiando.

"Tu..." Iniziai, cercando di trovare le parole. "Io... ti amo, Troy." Lo dissi, con il cuore che batteva forte, come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma allo stesso tempo la più spaventosa.

Il suo sguardo divenne più intenso, come se stesse cercando di capire se davvero avessi appena detto quelle parole. Poi, finalmente, con una delicatezza che mi sorprese, allungò la mano e sollevò il mio viso, facendomi guardare negli occhi.

"Anche io ti amo," disse, la sua voce bassa e piena di sincerità. "Non avrei mai pensato di dirlo, ma da quando ti ho vista... so che non posso più vivere senza di te. Non voglio perderti."

Mi sentii come se un peso enorme fosse stato sollevato dal mio cuore. Non importava quello che avevo scoperto, non importava cosa sarebbe successo. In quel momento, sapevo che, insieme, avremmo affrontato tutto.

Troy si avvicinò lentamente, e il nostro primo bacio fu diverso da tutti quelli che avevamo scambiato prima. Non c'era più incertezze, non più paura. C'era solo l'amore, una promessa silenziosa che avremmo affrontato tutto insieme, qualsiasi cosa fosse venuta.

Quando ci separammo, il mondo sembrò essere un po' più leggero. "Non ti lascerò mai," disse, con la voce piena di determinazione.

E in quel momento, sentii che non avrei più dovuto affrontare nulla da sola.

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