POV TROY

Mi svegliai con il corpo che sentiva il peso di una notte senza riposo, ma non era solo la stanchezza fisica a preoccuparmi. La mia mente era altrove, distolta dai pensieri che continuavano a girarmi in testa. Sarah. La nostra conversazione di ieri sera. Le sue parole. Tutto sembrava così confuso, eppure così chiaro allo stesso tempo. Non ero riuscito a rispondere come avrei voluto. O forse non sapevo nemmeno come farlo. Le sue parole avevano aperto una porta che temevo di aprire, ma adesso non riuscivo a smettere di pensarci.

Non ero sicuro di cosa provassi esattamente. Quello che sapevo era che stavo cambiando. Eppure, c'era una parte di me che non riusciva a fare il passo successivo, una parte che aveva paura di come le cose potessero evolversi tra noi.

Mi alzai dal letto, cercando di mettere a fuoco i miei pensieri. Il Ranch era stranamente silenzioso, molto più di quanto mi aspettassi. Non c'era la solita frenesia del mattino, il rumore dei preparativi, le voci degli altri che si alzavano per iniziare la giornata. Invece, c'era solo il silenzio e una sensazione di inquietudine che mi stringeva il petto.

Mi vestii rapidamente e uscì dalla casa, ma qualcosa non quadrava. Dove erano tutti? Nessuno sembrava essere in giro. Cercai Sarah ovunque, ma non la trovai. La mensa era deserta, e il suo posto, solitamente accanto a me, era vuoto. Il suo silenzio mi colpì come un pugno nello stomaco. Non era come lei sparire senza dire nulla.

"Dove diavolo è?" mormorai tra me e me, il pensiero che mi assillava.

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Mi diressi verso i cavalli, i miei passi sempre più veloci, e appena arrivai vidi che uno dei cavalli mancava. Il cavallo di Sarah. Il cuore mi si fermò per un momento. Non poteva essere una coincidenza. Non era la prima volta che Sarah si allontanava, ma mai senza avvertire nessuno, mai senza dirmi qualcosa.

"Seth!" chiamai, avvicinandomi a uno dei ragazzi di ronda. "Hai visto Sarah?"

Seth sembrò perplesso e scosse la testa. "Non l'ho vista stamattina, Troy. Non era alla mensa."

"Non è venuta a dormire qui ieri sera," continuai, cercando di mantenere la calma. "E il suo cavallo è sparito. Dobbiamo trovarla."

Seth sembrava più confuso che preoccupato, ma mi rassicurò che avrebbero iniziato le ricerche. Tuttavia, io non avevo tempo da perdere. Mi girai di scatto, il cuore che batteva forte nel petto, e corsi verso la stalla dove avevo visto per l'ultima volta il cavallo di Sarah. La mia testa era un turbinio di pensieri, ma sapevo solo una cosa: dovevo trovarla. Dovevo scoprire dove fosse andata e perché. E soprattutto, dovevo farlo prima che fosse troppo tardi.

Mi sentivo come se avessi perso un pezzo di me stesso. Sarah non era solo una compagna di battaglia. Aveva iniziato a significare qualcosa di più, qualcosa che avevo cercato di ignorare, di reprimere. Ma non potevo più far finta che non fosse così. Ogni volta che la guardavo, ogni volta che eravamo vicini, qualcosa dentro di me cambiava, ma non avevo il coraggio di affrontarlo. E ora, quella paura che avevo sempre evitato di guardare in faccia, mi stava inseguendo.

Non c'erano segni di lei. Non c'era nulla che indicasse in quale direzione fosse andata. Una sensazione di disperazione mi assalì. Come avrei fatto a trovarla se non avevo nemmeno un indizio?

Non potevo restare a sperare che qualcuno altro la trovasse. Dovevo agire. Dovevo trovare il suo cavallo, seguire la traccia, fare tutto ciò che fosse necessario per riportarla al Ranch sana e salva. E non solo per lei. Per me. Dovevo affrontare ciò che stava crescendo dentro di me, anche se non avevo idea di come farlo.

Mi girai e, senza pensare a cosa mi stava aspettando, mi fiondai verso l'uscita del Ranch. Non avrei potuto fare altrimenti. Non potevo lasciare che accadesse qualcosa di brutto, e il pensiero che Sarah fosse da sola fuori a rischio di qualsiasi cosa mi faceva impazzire.

"Trovala, Troy," dissi sottovoce mentre mi allontanavo. "Trovala prima che sia troppo tardi."