Capitolo 45: Alla ricerca della Verità
Il Ranch, pur essendo un rifugio sicuro, si stava trasformando per me in una prigione. La tranquillità che lo avvolgeva, la protezione che mi dava la comunità, sembravano quasi un paradosso rispetto al tumulto che sentivo dentro di me. Dopo tutto ciò che avevo vissuto, la lotta, le paure, le perdite, avevo bisogno di risposte, di capire il vero motivo per cui ero finita in quel mondo, per capire cosa stesse davvero accadendo dietro le quinte di quel caos. E quei fogli... quelli che avevo trovato durante la perlustrazione, quelli che avevano innescato il mio desiderio di scoprire la verità. Per giorni avevo messo da parte quelle informazioni, concentrandomi su Troy, su ciò che provavo per lui, su ciò che sarebbe potuto essere tra noi. Ma adesso, con la quiete che regnava al Ranch, non riuscivo più a ignorare quella sensazione di incompleto. La curiosità, la paura di non sapere, di non capire cosa stesse realmente accadendo, mi stava consumando.
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Quella sera, la determinazione che avevo tenuto nascosta dentro di me per tanto tempo finalmente si fece strada. Mi sentivo inadeguata, confusa, ma sapevo che dovevo agire. Dovevo scoprire la verità, anche se significava allontanarmi, anche se mi avrebbe fatto mettere in discussione tutto ciò che avevo vissuto fino a quel momento. Non potevo più aspettare che qualcuno mi dicesse cosa fare. Dovevo farlo da sola.
Mi alzai di soppiatto, senza fare rumore. Il Ranch era tranquillo, le luci soffuse, la maggior parte delle persone stava dormendo. Nessuno avrebbe notato la mia assenza. Presi una borsa di tela resistente e cominciai a riempirla con tutto ciò che avrei potuto servirmi per la missione. Cibo in scatola, acqua, qualche medicinale di base. L'arco e le frecce, che mi avevano sempre dato una sensazione di sicurezza, anche se non ero un'esperta, sarebbero stati utili. Presi anche una pistola, benedetta da Troy per i momenti di emergenza, insieme alle munizioni. Poi, due coltelli, uno da usare per difesa e l'altro per praticità. Mi infilai la felpa sopra la maglietta, sentendo il peso delle scelte che stavo facendo.
Una volta che ebbi tutto quello di cui pensavo di aver bisogno, mi dirigetti fuori dalla mensa. Il Ranch era silenzioso, le guardie di ronda sembravano essere distratte, come se nessuno avesse pensato che qualcuno potesse volersi allontanare. Avvicinai il cavallo che avevo scelto, lo stesso dell'attacco da parte dei predoni. Lo preparai velocemente, fissando la sella e assicurandomi che fosse pronto per partire. L'adrenalina nel mio corpo cresceva, il cuore batteva forte nel petto, ma non avevo intenzione di fermarmi.
Salii a cavallo con una determinazione che non avevo mai provato prima. Non mi sarei fatta fermare. Non ancora. Non finché non avessi scoperto la verità. Galoppai via, lentamente inizialmente, per non fare rumore, dirigendomi verso il punto in cui avevo trovato i fogli durante l'esplorazione, i segni che mi avrebbero condotto alla risposta che cercavo.
Ogni passo che il cavallo faceva mi portava più lontano dal Ranch, più lontano da Troy, da tutto ciò che conoscevo. E mentre attraversavo la campagna, sentivo una parte di me sperare che la mia scelta fosse quella giusta, ma anche una parte di me temeva ciò che avrei potuto scoprire. Il pensiero di lasciare Troy, di allontanarmi da quella che era diventata la mia famiglia, non mi dava pace. Ma avevo bisogno di risposte. E quelle, non potevo trovarle stando ferma.
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L'aria fresca della sera mi investiva mentre correvo tra le ombre, gli alberi e le colline che si stendevano davanti a me. La mia mente era pervasa da mille domande: cosa c'era di così importante nei fogli? Come erano collegati alla mia presenza in questo mondo? Perché nessuno sembrava voler rispondere alle mie domande? Mi sentivo come se fossi l'unica persona che avesse visto ciò che si nascondeva dietro la superficie, ma non riuscivo a fare altro che seguire gli indizi, senza sapere dove mi avrebbero portato.
Eppure, qualcosa dentro di me mi diceva che dovevo farlo. Dovevo scoprire la verità, anche se mi avrebbe costretto a mettermi in pericolo. Anche se mi avrebbe fatto affrontare cose che forse non avrei mai voluto sapere.
Il cavallo continuava a galoppare, la sua andatura regolare che mi permetteva di riflettere su ciò che stavo facendo. Il Ranch scompariva lentamente dietro di me, mentre il mondo intorno si faceva più scuro. Ma non avevo paura. Non ancora. Il coraggio che sentivo dentro di me era più forte di ogni altra cosa, come una forza che mi spingeva ad andare avanti, senza fermarmi.
E così, continuai a cavalcare, spinta dal desiderio di capire, di trovare la verità che, da qualche parte, doveva esserci.
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