Capitolo 39: Un viaggio per risposte
La mattina era fredda, l'aria pungente e il cielo coperto da nuvole grigie. La spedizione era stata organizzata in fretta: Troy, Jake, Nick e un paio di altri uomini avevano deciso di andare a esplorare un'area che sembrava promettente per trovare provviste e, forse, indizi sui movimenti di eventuali gruppi ostili.
Quando scoprii della loro partenza, non esitai a insistere per unirmi.
"Sarah, non è una passeggiata," mi disse Troy, il tono secco mentre caricava il suo fucile. "Ci saranno vaganti, forse altre persone. Non sei pronta per questo."
Incrociai le braccia, guardandolo con decisione. "Non sono pronta? Ho salvato un bambino da un incendio, ho preso un cavallo a pelo e ho corso chilometri per avvertirvi di un attacco. E ora non sarei pronta?"
Troy sospirò, passandosi una mano sul viso. "Non è la stessa cosa. Là fuori è diverso."
"E proprio per questo voglio venire," insistetti. "Ho bisogno di capire questo mondo, Troy. E voglio cercare risposte. Non posso restare al Ranch a sentirmi inutile."
Alla fine, fu Jake a intervenire. "Perché non lasci che venga?" disse, guardando Troy con un'espressione quasi divertita. "Se è tanto determinata, possiamo tenerla d'occhio. Inoltre, non è mai una cattiva idea avere un paio di occhi in più."
Troy mi lanciò uno sguardo lungo e carico di avvertimenti, poi annuì a malincuore. "Va bene," disse, "ma se succede qualcosa, torni subito al Ranch. Intesi?"
Sorrisi, cercando di nascondere la soddisfazione. "Intesi."
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Il gruppo partì poco dopo. Il terreno era accidentato, coperto di cespugli secchi e rovi. I vaganti comparivano di tanto in tanto, ma Troy e Nick li abbattevano senza sforzo.
Per la maggior parte del viaggio, rimasi in silenzio, osservando tutto intorno a me. Ogni dettaglio, ogni suono, ogni odore sembrava amplificato. Era difficile credere che questo fosse il mondo che avevo visto in televisione, ma ora era reale, e io ero parte di esso.
Troy camminava davanti, il fucile pronto, con Jake poco distante da lui. Nick, invece, mi stava accanto, lanciandomi di tanto in tanto uno sguardo curioso.
"Allora, come mai hai deciso di unirti a noi?" chiese dopo un po'.
Esitai, cercando le parole giuste. "Voglio capire," dissi infine. "Capire come tutto questo funziona... e magari trovare indizi su come sono finita qui."
Nick annuì, ma non fece altre domande. Forse perché, in fondo, anche lui cercava di capire il suo posto in quel caos.
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Quando ci fermammo per una breve pausa, Troy mi avvicinò, il suo volto serio.
"Stai bene?" mi chiese, scrutandomi come se cercasse segni di cedimento.
"Sì, sto bene," risposi, un po' infastidita dal suo tono protettivo.
"Sarah, non devi dimostrare niente a nessuno," disse, incrociando le braccia.
"Non sto cercando di dimostrare nulla," ribattei. "Ma ho bisogno di fare qualcosa. Non posso vivere ogni giorno al Ranch chiedendomi chi sono e perché sono qui."
Troy sospirò, abbassando lo sguardo. "Capisco. Ma voglio che tu sia prudente. Non sono sicuro che tu sappia in cosa ti stai cacciando."
Le sue parole mi fecero arrabbiare, ma al tempo stesso apprezzai la sua preoccupazione. "Prudente lo sono già. Ma non posso vivere nella paura, Troy."
Lui mi fissò per un lungo momento, poi annuì. "Allora stai vicino a me. Non voglio perderti."
Quelle parole mi colpirono più di quanto volessi ammettere.
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Poco dopo riprendemmo il cammino, arrivando in una zona che sembrava essere stata un vecchio accampamento. Le tende erano strappate, gli oggetti sparsi ovunque, come se qualcuno avesse abbandonato tutto in fretta.
Mentre gli altri rovistavano, io mi fermai davanti a una pila di fogli sparsi. Erano note, mappe, disegni di qualcosa che non riuscivo a comprendere del tutto. Ma c'era un simbolo che mi fece gelare il sangue.
"Troy," chiamai, con la voce tremante.
Lui si avvicinò, guardando i fogli che tenevo in mano. "Che cos'è?"
"Non lo so... ma penso che sia importante."
Non sapevo cosa stavo cercando, ma avevo la sensazione che quel simbolo fosse un pezzo del puzzle. E, per la prima volta, iniziai a credere che le risposte che cercavo fossero più vicine di quanto pensassi.
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