Era una di quelle notti in cui il silenzio sembrava avvolgere il Ranch, un silenzio che non faceva paura, ma che ti costringeva a pensare. Mi trovavo nel mio letto, con le coperte tirate fino al mento e gli occhi fissi sul soffitto. Il respiro era calmo, ma la mente no. La mia mente era un turbinio di ricordi e pensieri, che ruotavano senza sosta.

Il mio corpo era stanco, ma il cuore era sveglio. Mi sentivo stranamente sollevata, ma anche incredibilmente confusa. Mi erano bastate poche settimane, una manciata di giorni, per trovarmi coinvolta in un vortice di emozioni che non avevo mai previsto.

Troy. Quante volte il suo nome aveva attraversato la mia mente in queste ultime settimane? Eppure, non riuscivo a distaccarmi da quel pensiero, come se un filo invisibile mi legasse a lui, senza che potessi fare nulla per spezzarlo.

Mi venne in mente il nostro primo incontro. Lui, con il suo sorriso sardonico, con quella grinta che lo rendeva così affascinante e irritante allo stesso tempo. Quella volta in cui mi stuzzicava, facendo battute sarcastiche, come se volesse mettermi alla prova. E io rispondevo, con la stessa spavalderia, cercando di non farmi mettere in difficoltà. Sembrava che ci fosse sempre una competizione tra di noi, come se ci sfidassimo a vicenda senza mai ammetterlo.

Poi, i baci. Come potevo dimenticarli? Non erano baci come quelli che avevo visto nei film, dolci e pieni di promesse. I nostri baci erano selvaggi, un po' confusi, come se cercassimo di decifrare una lingua che non avevamo mai imparato a parlare. Ma in qualche modo, avevano significato più di qualsiasi parola. Ogni bacio sembrava strappare un pezzo del muro che avevo costruito attorno al mio cuore, e ogni volta che le sue labbra incontravano le mie, sentivo qualcosa che non avrei mai potuto definire, qualcosa di potente e di pericoloso.

Il primo bacio... Quello che non avevo mai previsto. Era stato in un momento di tensione, quando tutto il Ranch sembrava pronto a esplodere.

Mi chiesi, in quel momento, se avessi davvero capito cosa fosse successo. La mia reazione istintiva era stata quella di aver sbagliato a baciarlo, di far finta che nulla fosse cambiato. Ma dentro di me, sapevo che qualcosa era accaduto. Non era solo un bacio. Era come se avessi iniziato a vedere Troy sotto una luce diversa, come se tutto ciò che avevo pensato su di lui fosse stato spazzato via in un battito di ciglia.

Il mio cuore aveva cominciato a battere più forte ogni volta che lo vedevo. Ogni volta che le sue mani sfioravano le mie, ogni volta che il suo sguardo incrociava il mio, c'era una scintilla. Non potevo ignorarla.

Era stato in quel momento che avevo iniziato a capire che, nonostante tutto quello che mi separava da lui, non riuscivo a smettere di pensarci. Non riuscivo a smettere di desiderarlo. E così, il mio cuore si era trovato a fare un salto, a rischiare.

Mi girai nel letto, tirando su il cuscino per appoggiarlo sotto la testa, ma non riuscivo a fermare il pensiero che mi attraversava la mente. Non era solo attrazione fisica, non era solo il desiderio di un corpo. Era qualcosa di più profondo, qualcosa che mi faceva sentire viva, ma anche vulnerabile. Troy... lui aveva il potere di farmi sentire più forte e più fragile allo stesso tempo.

Il mio respiro divenne più pesante mentre pensavo a tutte quelle volte in cui avevamo riso insieme, o in cui ci eravamo scontrati, a tutte le piccole cose che, alla fine, sembravano definire ciò che c'era tra di noi. Non eravamo ancora una storia, non eravamo nemmeno vicini a definirci qualcosa. Ma il mio cuore, mio malgrado, stava iniziando a cedere a quel sentimento che non riuscivo più a negare.

Troy.

Quante volte mi ero ripetuta che non era il tipo giusto per me? Che non dovevo lasciarmi coinvolgere, che era troppo complicato, che tutto questo sarebbe finito in frantumi. Ma in quel momento, con il cuore che mi batteva forte nel petto, sapevo che non c'era nulla che potessi fare per fermarlo. La verità era che, per la prima volta, avevo paura di ciò che provavo per lui. E, allo stesso tempo, era l'unica cosa che sembrava dare senso a questa realtà che non avevo scelto, ma che mi stava accogliendo, giorno dopo giorno.

Così, lì nel mio letto, tra il silenzio della notte e il calore delle coperte, lasciai che i pensieri si mescolassero, senza cercare di fermarli. Perché, in fondo, sapevo che era inutile. Il cuore non mente mai, e io stavo imparando, lentamente, a capire che Troy era entrato nella mia vita in un modo che non avevo previsto. E non sapevo se fossi pronta a tutto questo.

Ma una cosa era certa: non riuscivo più a fare a meno di lui.