Capitolo 13: Ombre del passato
Jake stava lentamente migliorando, ma sapevamo che il tempo non era dalla nostra parte. I giorni successivi furono un misto di silenzi inquieti e brevi momenti di tregua. Troy non lasciava mai la guardia, nemmeno quando Alicia e io cercavamo di convincerlo a riposare. Era come se stesse aspettando che qualcosa andasse storto, come se la quiete fosse solo il preludio a un disastro.
Io, d'altra parte, non riuscivo a smettere di pensare alle sue parole. "Sei più forte di quanto pensi." Quelle poche sillabe continuavano a risuonare nella mia mente, e ogni volta che lo guardavo, sentivo qualcosa cambiare dentro di me. Non era solo l'uomo imprevedibile e pericoloso che avevo conosciuto all'inizio. C'era altro, qualcosa che stava emergendo a poco a poco.
------------------------------------------------------------------------------------------------
Una sera, mentre Alicia e Jake dormivano, mi sedetti accanto a Troy vicino al fuoco. Il cielo sopra di noi era limpido, e le stelle sembravano quasi troppo belle per un mondo così spezzato.
"Non puoi continuare così," dissi, rompendo il silenzio.
Troy alzò lo sguardo verso di me, una scintilla di stanchezza nei suoi occhi. "Così come?"
"Portarti tutto il peso sulle spalle," risposi. "Stai cercando di proteggerci tutti, ma ti stai distruggendo."
Lui sorrise appena, un sorriso amaro. "Proteggere gli altri è l'unica cosa che mi è rimasta."
"Non è vero," ribattei, sentendo una nota di frustrazione nella mia voce. "Non sei da solo, Troy. Hai Alicia, Jake... hai anche me."
Le mie parole sembrarono sorprenderlo, e per un attimo rimase in silenzio. Poi abbassò lo sguardo, il suo volto più vulnerabile di quanto l'avessi mai visto.
"Non so come fare," ammise infine.
"Come fare cosa?"
"Fidarmi," rispose. "Non sono mai stato bravo a lasciarmi aiutare. Ogni volta che l'ho fatto, ho finito per perdere tutto."
Il suo sguardo si posò sul fuoco, e capii che non stava parlando solo del presente. C'era qualcosa nel suo passato, qualcosa che lo tormentava.
"Non devi fare tutto da solo," dissi, la mia voce più morbida. "Nessuno può."
Troy alzò lo sguardo verso di me, e per un momento, il silenzio tra di noi fu carico di qualcosa che non riuscivo a definire. Poi annuì lentamente.
"Forse hai ragione," mormorò.
------------------------------------------------------------------------------------------------
La notte successiva, un temporale si abbatté su di noi. Le pareti della capanna tremavano sotto la forza del vento, e la pioggia scrosciava sul tetto con un rumore assordante. Jake era ancora troppo debole per essere spostato, quindi ci stringemmo tutti nello spazio ristretto, cercando di restare al caldo.
"Quanto pensi che durerà?" chiese Alicia, stringendosi nelle spalle.
"Non lo so," rispose Troy, guardando fuori dalla finestra. "Ma se siamo fortunati, nessuno si avventurerà fuori con questo tempo."
Alicia annuì, ma io notai una tensione nel suo sguardo. Anche lei stava iniziando a crollare sotto il peso della situazione.
Passammo ore in silenzio, ascoltando il rumore della pioggia. Poi, nel cuore della notte, un suono diverso ci raggiunse: un colpo secco, come un ramo che si spezza.
Troy si alzò immediatamente, afferrando il fucile. "Restate qui," disse, la sua voce bassa ma autoritaria.
"Non puoi andare da solo," protestai, afferrandogli il braccio.
"Lascialo andare" disse Alicia, sorpresa dal tono con cui Troy si rivolse a me.
Lui esitò per un istante, poi scosse la testa. "Non posso permetterti di rischiare, Sarah."
La determinazione nei suoi occhi mi fece rabbrividire, ma non dissi altro. Troy uscì nella notte, e io rimasi lì, il cuore in gola.
------------------------------------------------------------------------------------------------
Quando tornò, era completamente bagnato e coperto di fango.
"Cos'era?" chiesi, andando verso di lui.
"Un vagante," rispose, la voce stanca. "Niente di cui preoccuparsi."
Ma c'era qualcosa nel suo sguardo che mi fece dubitare.
"Stai bene?" chiesi, osservandolo attentamente.
Lui annuì, ma non disse altro.
------------------------------------------------------------------------------------------------
Passarono ancora due giorni prima che Jake fosse abbastanza forte da camminare. Decidemmo che era troppo rischioso rimanere nella capanna, così pianificammo di tornare al Ranch il mattino seguente.
Mentre preparavamo le nostre cose, Troy mi prese da parte.
"Grazie," disse, sorprendendomi.
"Per cosa?" chiesi, confusa.
"Per avermi ricordato che non devo fare tutto da solo," rispose, il suo sguardo sincero.
Il mio cuore batté più forte, e per un attimo, mi chiesi cosa sarebbe successo se fossimo stati in un mondo diverso, un mondo senza morte e distruzione. Ma quel pensiero svanì rapidamente.
"Ce la faremo," dissi, cercando di infondergli la stessa fiducia che lui aveva dato a me.
Troy sorrise, un sorriso raro e autentico. E in quel momento, capii che qualcosa tra noi era cambiato. Non eravamo più semplici compagni di sopravvivenza. Eravamo qualcosa di più.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro