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Videochiamata e...una rivelazione!

"Ciao Orsola, come stai? Scusa se ti disturbo, ma ieri Jim mi ha detto che la sua amica Sybil è lì, nel tuo istituto. Vorrei sapere se si trova bene..."

"Karen, che piacere vederti! Oh, sta benissimo! Qui non gli manca nulla, ma soprattutto è protetta da chi sfrutta le sirene...Tu conosci i pericoli a cui andrebbe incontro in questa città. Jim è venuto tempo fa' per cercarla...ma non gli ho detto che era qui . Mi avrebbe chiesto di incontrarla di persona e io non posso fare eccezioni al regolamento, le altre ragazze non me lo perdonerebbero. Però posso concedergli una videochiamata ogni tanto..."

"Beh, lo capisco. E poi non sei tu che decidi certe cose ..."

Dal monitor del computer di Orsola, il volto di Karen appariva pensieroso e vagamente turbato. Il giorno precedente, suo figlio le aveva confessato di aver scoperto dove fosse la sirena e lei, colpita dai suoi sentimenti, gli aveva subito promesso che avrebbe fatto il possibile per portarla fuori dal rifugio.

Delle sue telefonate con la sirena o del fatto che si trovasse in punizione, il ragazzo invece non aveva fatto menzione alcuna. Non voleva che sua madre sapesse che aveva infranto le leggi, né tantomeno desiderava tradire le confidenze di Marilù, pertanto aveva dichiarato di aver appreso le sorti di Sybil da un messaggio anonimo.

"Esatto, Karen, vedo che hai capito la situazione...", rispose la direttrice seduta alla scrivania del suo ufficio. "Ma dopo il periodo di formazione, Sybil potrà vivere nella riserva! Lì sarà al sicuro, facciamo entrare solo visitatori certificati. E Jim sarà sempre il benvenuto...", continuò sorridendo.

"Di questo ne sono certa! E sono sicura che gli anni di formazione non saranno troppi, vero Orsola? Voglio dire, avete già tanti bravi programmatori, se Sybil non riuscirà a pagarsi la permanenza alla riserva per sirene lavorando, noi la aiuteremo di certo..."

A quelle parole volto di Orsola si illuminò. Era tra i fondatori della riserva e l'idea qualche assegno da parte della famiglia più ricca della città la metteva di buon umore.

"Beh...beh, non posso fare miracoli, ma prometto che farò del mio meglio perché la ragazza non sia costretta a ripetere gli esami e, se posso evitargliene qualcuno, lo farò. Tuttavia è importante che impari un minimo delle varie materie, sai come la penso, vero? La cultura prima di tutto..."

"Certo, lo so! Condivido in pieno il tuo pensiero. Comunque Orsola, ti ringrazio davvero di tutto! Usciamo a cena la prossima settimana? Offro io, naturalmente..."

"Molto volentieri Karen! Ci vediamo presto!".

La direttrice sventolò una mano in segno di saluto, poi terminò la chiamata e si lasciò andare sulla poltrona dell'ufficio.

"E adesso cosa faccio?", borbottò.

In quel momento Marilù entrò con un contenitore pieno di ciambelle e bomboloni al cioccolato.

"Miss Orsola, li ho appena preparati per lei!".

La direttrice sospirò. "Grazie Marilù, ci volevano proprio...". Prese un bombolone e iniziò a masticarlo con nervosismo, fissando la parete della stanza blu. Poi deglutì e guardò Marilù come per cercare un aiuto.

"Karen, la mia migliore amica, nonché una tra i migliori programmatori di Iside mi ha chiamato chiedendomi di Sybil. Pare che sia amica di suo figlio e lui vorrebbe vederla. Ma come glielo dico che si trova in punizione? Devo liberarla e convincerla a non rivelare niente..."

A quelle parole Marilù sobbalzò. Se Orsola avesse terminato la punizione, facendo tornare Sybil ai piani superiori, sarebbe stato più difficile organizzare una fuga. Il passaggio segreto si trovava proprio nel seminterrato.

Rapidamente cercò di trovare una soluzione, qualcosa che convincesse la donna a lasciare Sybil nella stanza di isolamento per qualche altro giorno.

"No Orsola, non può farlo!", esclamò senza riuscire a contenere la veemenza. "Voglio dire...le altre ragazze si arrabbierebbero se Sybil terminasse la punizione troppo presto. Lo sa come sono, vero? Se la prenderebbero con lei, è già oggetto di bullismo dal momento in cui ha messo piede qui ..."

"Giusto, non ci avevo pensato...ma come posso fare?"

"Dica alla sua amica che Sybil ha mal di gola e mal di testa! Che deve riposare e non può ricevere chiamate. Poi, a punizione terminata, le concederemo una videochiamata con quel ragazzo, pregandola di non riferire nulla della sua carcerazione. Sybil è molto docile! Di sicuro accetterà!".

Ora Orsola sembrava più tranquilla. "Ottima idea. In effetti è una ragazza docile, mite. Mi chiedo se sia stata davvero lei a organizzare lo scherzo dei ragni. Ma ormai non posso ritornare sulle mie decisioni, quelle quattro oche delle mie allieve crederebbero che non sono affidabile. E io sono molto affidabile. Giusto?".

"Giusto, Miss Orsola", si affrettò a borbottare Marilù, mentre masticava una ciambella.

Fuori il sole stava calando sulla città, ma né Orsola né Marilù potevano ammirare il bel tramonto rosa che si stagliava all'orizzonte, perché l'istituto era privo di finestre in nome del risparmio energetico.

In quel momento le prime luci iniziarono ad accendersi e le stelle spuntarono nel cielo sempre più blu, dove il pianeta Avatar simile alla lente di un caleidoscopio, brillava e scintillava nei suoi mille colori.

                           ***
Era mezzanotte passata quando Nathan, il padre di Jim, spense il computer ed entrò spossato in camera dove Karen si era già coricata, anche lei stanca dopo un'intensa giornata di lavoro.

La stanza era illuminata da una soffusa luce azzurra che bagnava le pareti e avvolgeva i mobili.

L'uomo si spogliò in fretta e indossò un elegante pigiama di raso blu, come quello della moglie. Poi si adagiò sul letto con un sospiro e sollevò la coperta, tirandola fino al mento.

"Domani giorno di riposo, finalmente. Perché non andiamo tutti e tre al mare? Vorrei tanto fare una nuotata e rilassarmi un po'. Che ne dici Karen...? Karen ti vedo pensierosa. Stai bene?"

Lei lo guardò.

"Oggi volevo parlarti, ma non ho avuto un attimo. Sybil...Jim ha scoperto che si trova al rifugio...".

A quelle parole, Nathan abbozzò un sorriso.

"Oh, ma è fantastico! Sono molto più sollevato! Da Orsola è al sicuro, lì non rischia di essere rapita da qualche folle collezionista di sirene, tu sai che in periferia le commerciano...".

Lei emise un sospiro.

"Lo sai meglio di me che nessuno l'avrebbe mai avvicinata con Jim al suo fianco e lui non l'avrebbe certo portata in zone pericolose. Senza contare che tutti ci conoscono. Facciamo parte dell'élite, nessuno oserebbe mettersi contro di noi...inoltre casa nostra è una fortezza!".

"Dici così, ma lo sai che è proibito tenere sirene in casa. Karen, al lavoro già mi odiano perché sono il capo! Figurati cosa accadrebbe se scoprissero che posso infrangere le leggi tenendo una sirena perché piace a mio figlio...".

Ma Karen non si lasciava convincere tanto facilmente. Il volto di Jim, coperto di lacrime mentre parlava di Sybil, galleggiava in sovraimpressione nella mente della donna.

"E dei sentimenti di tuo figlio non ti importa? Pensi solo a quel che direbbero i tuoi dipendenti, vero? Jim era in depressione! E Sybil lo stava aiutando a venirne fuori!"

"Karen ti prego...mi dispiace se Sybil è fuggita per le mie parole, sono stato incauto. A Jim ho già chiesto scusa..."

"E allora? Cosa aspettiamo a farla tornare qui? Siamo i migliori amici di Orsola, sono sicura che se insistessimo..."

"No. Farò tutto il possibile per Sybil, mi assicurerò che sia sempre una privilegiata. Ma non la voglio qui. Io...ho paura, ecco tutto."

Ora Karen si era leggermente sollevata sul materasso e fissava il marito meravigliata.

"Paura? Ma è ridicolo!".

Nathan sospirò.

"Niente affatto. Tu sai cosa può succedere se una sirena si arrabbia...".

"Oh, Nathan! Ma è una cosa rarissima ..."

"La loro genetica lo rende un evento estremamente raro. Ma non impossibile. E quando succede, le conseguenze sono devastanti. Quello che è accaduto a mia madre ne è un esempio...".

Karen ebbe un leggero sussulto.

"A tua madre? Mi hai sempre detto che era morta di incidente..."

"È stato classificato come incidente. Ma io so che non è così. Sono passati 70 anni, ma ho ancora quelle immagini scolpite nella mente...ed è giunta l'ora che tu sappia la verità...".

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