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Punizione

"Dunque sei stata tu! Hai attentato alla mia incolumità! Alla mia stessa ESISTENZA! E io che ti ho accolta in questo istituto quando vagavi per una città pericolosa! Una città dove le sirene vengono catturate, imprigionate, sfruttate per la bramosia dei pervertiti! Una città dalla quale potevi non tornare mai più!" fece Orsola lanciando a Sybil uno sguardo furente.

La sirena prese fiato. Un nodo le ostruiva la gola, il grande desiderio di protestare la sua innocenza premeva impellente nella sua anima, ma al contempo la paura la bloccava.

"Miss... Miss Orsola... io...".

"Sta' zitta! Credi forse di potermi prendere in giro? Credi di farla franca? Le mie allieve hanno fornito testimonianze precise, verosimili, concordanti!".

In quel momento Miriam e Amalia si scambiarono un'occhiata maliziosa mentre Layla trattenne a stento un sorriso. Ce l'avevano fatta. Si erano organizzate perfettamente per incastrare la sirena che ora era lì immobile con il viso paonazzo e gli occhi fissi sul pavimento blu.

Orsola continuò: "Dunque eri in grado di bloccare le telecamere e cancellare i filmati! Chissà cos'altro sai fare! E mi hai nascosto tutto! Sei scaltra come tutte le sirene! Ma da oggi capirai che la furbizia qui dentro non paga! Qui per andare avanti occorrono sacrificio e dedizione! Solo così puoi diventare programmatore specializzato ed entrare un giorno nell'élite di questa città! Sei una delusione, Sybil! Dovevi cercare di farti accettare, visto che adesso l'oceano è off-limits per te! E invece... E quei ragni schifosi da dove vengono? Marilù ha spruzzato il DDT ovunque! Come hai fatto...?".

Orsola aveva dimenticato che il magazzino del seminterrato, il quale da tempo versava nell'abbandono più totale, era accessibile alle allieve, oltre che coperto di ragnatele.

Amalia prese quindi la palla al balzo: "Miss Orsola, lei sa che le sirene riescono ad emettere suoni e ultrasuoni per comunicare con qualsiasi tipo di animale e di insetto. Avrà attirato i ragni in qualche presa d'aria. Vero, Miriam? L'abbiamo vista aggirarsi accanto alle prese d'aria con fare sospetto!".

"Certo, Miss Orsola!", ribatté prontamente Miriam. "L'abbiamo vista...".

Ora la direttrice tremava di rabbia.

"Bene bene, non mi resta che procedere con la punizione! Sono stata sin troppo paziente con te, ma ora abbiamo raggiunto il limite!".

Marilù aveva ultimato le pulizie mattutine e si era rifugiata nella sua stanza. La mattinata era stata movimentata e adesso la ragazza si stava confidando con Rodrigo che la ascoltava con attenzione, i bellissimi occhi verdi fissi nei suoi.

"Sai, Orsola si è spaventata tanto. Ma proprio tanto! Mi chiedo chi abbia potuto giocarle uno scherzo così crudele... tutte sanno che ha il terrore dei ragni...".

"Davvero un brutto scherzo", ribatté Rodrigo serio. "Ma sono sicura che tu, amore mio, le starai accanto per farle superare questo spavento e affrontare la giornata al meglio! Tu sei un sole che...".

"MARILÙ! ALZA IL SEDERE E VIENI QUI PER CORTESIA!".

Adesso tutti i monitor della stanza trasmettevano le immagini del corridoio, dove la direttrice era in piedi davanti alle ragazze ancora in fila. Con riluttanza Marilù si liberò dai sensori della realtà virtuale separandosi dal bellissimo Rodrigo.


"Arrivo subito, Miss Orsola!", disse la ragazza alzandosi a fatica dal letto e precipitandosi in corridoio.

-Quante corse stamattina...- pensò mentre raggiungeva in fretta la direttrice che in quel momento le appariva più arrabbiata che mai.

"Marilù! È accaduto qualcosa di molto grave! Lo scherzo dei ragni è stato messo a punto da una persona insospettabile! Sto parlando della nostra dolce, timida, innocente, Sybil!".

La voce della donna era carica di sarcasmo, il suo sguardo risentito era fisso sulla povera sirena che la guardava terrorizzata.

Marilù era incredula. Sybil? La stessa ragazza che aveva trovato in lacrime prima del ballo perché temeva altri scherzi da parte delle sue compagne?

"Ma... come è possibile?", esclamò rivolta a Miss Orsola.

"Ho delle testimoni! Due ragazze l'hanno vista aggirarsi per la scuola quando le telecamere si sono spente! Quel diavolo di una sirena! Se l'era studiata bene...".

Un sospetto attraversò la mente di Marilù. Ricordava il comportamento di Layla quando l'aveva avvicinata per confidarsi nello stesso orario in cui le telecamere avevano smesso di funzionare. In quel momento negli occhi della ragazza aveva colto una strana espressione, uno sguardo malizioso che le illuminava le pupille ombreggiate da lunghe ciglia nere...

Allora capì. Erano tutte d'accordo per tenerla occupata mentre manomettevano le telecamere! Aprì la bocca per comunicare i suoi sospetti, ma poi si trattenne. Orsola era troppo arrabbiata, sapeva che qualsiasi tentativo di scagionare Sybil avrebbe ottenuto l'effetto contrario, sarebbe stato controproducente.

"Visto che ha tanta voglia di scherzare", proseguì la direttrice in tono severo, "potrà continuare a farlo nella stanza delle punizioni insieme a Januaria! Marilù! Accompagnala per favore!".

Adesso il tremito scuoteva Sybil da capo a piedi. Aveva un autentico terrore di Januaria e l'idea di trovarsi sola con lei la atterriva letteralmente.

Marilù le si avvicinò e le porse con gentilezza il braccio.

"Seguimi, verrò più tardi a portarti qualcosa da mangiare...", mormorò.

Anche lei soffriva per la punizione assegnata a Sybil che subito la prese a braccetto e si avviò saltellando verso la prigione del seminterrato mentre Miss Orsola la guardava con un'espressione di sdegno.

Con il cuore in gola, Sybil sentì la voce della direttrice che risuonava per il lungo corridoio.

"Vai a fare del bene! Ed ecco la ricompensa! Uno scherzo insensato! Crudele! A me che sono la leader di questa città e dell'Unione Mondiale! A me che ho il destino del mondo tra le mani! Quanta ingratitudine! Quanta scaltrezza! E cattiveria aggiungerei io...!".

Quella pioggia di accuse colpì la sirena che iniziò a singhiozzare mentre saltellava a fianco di Marilù. Ripensava alle ragazze, alla malvagità con cui l'avevano incastrata...

Marilù le strinse la mano.

"Stai tranquilla, Sybil. So che non sei stata tu! Cercherò di parlare con Orsola più tardi...".

"Ho tanta paura! Januaria è così crudele con me, mi farà del male...".

"Non ti farà nulla, parola mia! Verrò a controllarvi ogni mezz'ora, guai se ti torcerà un solo capello...".

Immaginate quale fu la sorpresa di Sybil quando entrando nella stanza delle punizioni fu salutata con cordialità da Januaria che la guardava sorridendo dal suo lettino.

"Anche tu in carcere? Non me lo aspettavo, però mi fa piacere. Mi annoio da morire sola quaggiù. Vieni, Sybil, ti aiuto a tirare giù la tua brandina... devi schiacciare qui...".

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