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la rissa

L'Xfood era un locale che aveva conservato lo stesso assetto di molti anni prima, quando la tecnologia, ancora poco sviluppata, non aveva ancora invaso abitazioni e ristoranti, controllando la vita delle persone.

C'era largo un bancone con zona bar illuminato da luci viola che splendevano nella penombra della sala.

A fianco una vetrina piena di cibo faceva bella mostra di sé: pizza, sushi, dolci e un reparto dedicato alle alghe, cucinate in tanti modi diversi.

Jim era seduto a un tavolinetto verde mare col suo amico Lord. Entrambi stavano mangiando un panino e sorseggiando una bibita fresca.

Quella sera Lord era felice; finalmente Jim aveva accettato di uscire dalla prigione della sua stanza, dove si era rintanato per due mesi, lavorando giorno e notte senza parlare con nessuno! Lui e Jim si conoscevano dalla prima elementare e sapeva quanto quest'ultimo fosse sensibile. La morte del cane lo aveva sconvolto.

Sybil era appena entrata insieme a Paul saltellando sul pavimento blu del locale.

Non stava più nella pelle: aveva toccato terra per la prima volta! Ora poteva osservare gli uomini da vicino e addirittura parlare con loro! Aveva passato anni studiando le lingue umane nella speranza di realizzare questo grande sogno che coltivava da quando era bambina.

Davanti a lei il locale brulicava di gente; erano persone di tutte le età, che sedevano ai tavoli davanti a panini, pizze, piatti di pasta...

Guardava quello strano cibo tanto invitante, chiedendosi se il suo corpo si sarebbe mai abituato a ingerirlo.

Appena entrò, tutti gli sguardi furono su di lei: "Una sirena!", esclamò il cameriere allegro. Era un ragazzo bruno sui vent'anni, che indossava una divisa viola come le luci al neon. "Accidenti!", continuò. "Non ne vedevo una da almeno un anno"

"La Regina dei mari vi benedica tutti!", fece Sybil sorridendo felice per quell'accoglienza.

La gente rispose con un saluto e un cenno del capo.

Da quando era iniziata la moda di allevarle come cuccioli, poche sirene erano venute ad abitare sulla terra. La visita inaspettata di Sybil aveva messo gli avventori di buon umore. Parlare con le creature marine era sempre stimolante!

"Accomodati qui", disse Paul indicando una sedia accanto a uno dei tavolinetti. "Vado a prenderti qualcosa da mangiare. Che alghe preferisci? Fresche, essiccate...ci sono anche le minestre!".

"Allora una minestra!", esclamò Sybil, eccitata all'idea di assaggiare quel nuovo cibo. Sotto il mare aveva sempre mangiato alghe fresche. Le piacevano tanto, ma a volte si chiedeva come fossero gli altri sapori...

"Perfetto", disse Paul. Era felice di offrire un pasto caldo a quella giovane sirena che le ricordava tanto la figlia morta trent'anni prima durante la guerra di modernizzazione. "Vado a prenderle", continuò sorridendo. "Tu aspettami qui..".

E si avviò al bancone.

Due occhi vivi azzurri incontrarono quelli di Sybil: Jim non aveva mai visto una sirena in quel locale, di solito frequentato da marinai o da ragazzi del posto. Adesso lei si era accorta dello sguardo del giovane e sorrideva. Quel ragazzo dal volto pallido aveva un'espressione dolce e simpatica .

A un tratto Sybil sobbalzò: un uomo si era alzato da un tavolinetto poco distante e, dopo averla raggiunta con passi pesanti, le aveva assestato una pacca sul sedere.

Per la prima volta in vita sua, Sybil stava subendo un trattamento simile. Si sentì pervadere dal terrore e il suo istinto animale -sviluppato durante la vita nell'oceano- captò immediatamente un segnale di pericolo.
Guardò per un istante l'uomo di mezza età che aveva i capelli castani e indossava abiti trasandati, poi scoppiò in lacrime.

"Hey, cosa ti prende? Da quando i pesci piangono? Mi hanno detto che voi sirene siete sempre disponibili!".

Adesso nella sala era calato il silenzio e gli avventori fissavano la scena ipnotizzati.

In quel momento Jim, che non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sirena, ricordò quanto gli aveva detto suo nonno molti anni prima. Nel cuore di ogni essere ci sono dei sentimenti. Quando li ferisci è come se uccidessi una parte di loro che non tornerà mai più. Suo nonno era stato un abitante del vecchio mondo, un punto di riferimento per Jim.
Adesso quella sirena sembrava appena arrivata sulla terra, eppure qualcuno stava già provando a uccidere l'innocenza che brillava nei suoi occhi.
La sua espressione lasciava trapelare il senso di panico e  l'impotenza che provava davanti allo sconosciuto.

Jim si alzò. "Hey tu, ma come ti permetti?Lasciala stare!", Esclamò rivolto all'uomo che ora lo guardava con aria sorpresa. "E tu cosa cavolo vuoi?", gli rispose arrabbiato. "Non stavo parlando con te!".

Poi si rivolse nuovamente a Sybil che singhiozzava: "Allora bellezza, vieni a casa mia? Ho un acquario che ti aspetta!". Continuò sghignazzando.

Nel frattempo, un brusio di indignazione si era levato nel locale e le persone si stavano alzando per intervenire, quando Jim si avvicinò furente e sferrò un pugno sul viso dell'uomo, che cadde a terra con un tonfo. "Esci da qui!", gli intimò, fremendo di rabbia alla vista della sirena terrorizzata.

L'uomo si alzò. Sembrava stranito. Dopo aver rivolto qualche imprecazione rabbiosa a Jim, uscì barcollando dal locale. Premeva una mano sulla guancia paonazza, dove era stato colpito pochi secondi prima. Jim si sedette accanto a Sybil. "Stai bene?", le domandò.

Da vicino, i capelli verdi della sirena sembravano ancora più lucenti sotto le lampade al neon.

"Sì", rispose lei che tremava come una foglia. "Mi sono solo spaventata".

Intanto Paul, che aveva guardato tutta la scena dal bancone, si avvicinò. In mano aveva un piatto pieno di minestra di alghe che aveva ordinato per Sybil.

"Accidenti! Ma chi era quell'imbecille?", chiese rivolto a Jim che ora era stato raggiunto dal suo amico Lord.

"Tutto bene, Signori?", fece il cameriere avvicinandosi al tavolo. "Purtroppo in questo locale non ci sono androidi buttafuori e le risse sono all'ordine del giorno perché ormai gli umani si rifiutano di fare questo mestiere. Se volete sedere insieme, posso farvi accomodare a un tavolo più grande", aggiunse indicando un tavolo in fondo alla sala.

"Perché no?", disse Lord . "Non capita a tutti i giorni di cenare con una sirena. E poi sono stanco di cene online con i colleghi di lavoro. Sarebbe una buona occasione per fare nuove conoscenze".

Jim sorrise, mentre i quattro si alzavano per raggiungere il tavolino verso il quale li stava scortando il cameriere; nel presentarsi a Paul e alla sirena, pensò che uscire era stata veramente una bella idea.

Intanto fuori dal locale era scesa la notte e le luci illuminavano la metropoli, facendola risplendere come una costellazione.

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