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4 Il padrone di casa

<<Lan Zhan! Lan Zhan!>>
Sentendosi chiamare, il giovane aprì gli occhi con fatica. La sua visuale era interamente occupata da suo fratello seduto di fianco a lui, il viso rigato dalle lacrime e gli occhi arrossati.
<<Lan...Huan...>>
<<Benedetto sia Buddha, ti credevamo morto>>
Lan Wangji si mise seduto con l'aiuto del maggiore e si guardò attorno: non era la sua stanza a Meandri delle Nuvole. Le superfici erano di legno scuro con adorabili mobili ad adornarla e bastoncini di incenso accesi.
<<Dove siamo?>>
<<Siamo a Giardino di Buddha. Wei Wuxian si è offerto di ospitare tutti noi>>
<<Perché?>>
<<La tua situazione era così drastica...che tornare a Gusu era troppo pericoloso. La regione Wei è la più vicina a->>
Lan Zhan lo interruppe provando a mettersi in piedi, fallendo miseramente.
<<Fratello non sforzarti>> Lan Xichen lo afferrò per le spalle facendolo di nuovo sedere <<sei rimasto incosciente per una settimana intera. Non appena ti sarai ripreso racconterai a tutti noi le tue visioni e poi torneremo a casa>>
Il minore annuì con un sospiro.

Dopo un'ora a letto Lan Wangji si era stancato di starsene fermo e provò ad alzarsi per affacciarsi alla finestra. Da quella visuale si poteva ammirare la Foresta Nomade, un gigantesco bosco che ricopriva l'intera regione salvo per tre eccezioni: la capitale Yiling, il Colle dei Sepolcri e il palazzo di Casa Wei, Giardino di Buddha. Sul confine tra il giardino e la foresta c'era una meravigliosa statua ritraente il Buddha fatta di un materiale scuro e alta più di sei metri. C'era una figura a cui stava dando omaggio, ma a quella distanza non ne riconosceva il viso. Aggrappandosi a qualsiasi sporgenza, Lan Wangji abbandonò la stanza e scese delle scale, acquisendo mano a mano sempre più sicurezza nel camminare. Sceso l'ultimo gradino ammirò la bellezza e la semplicità della sala di rappresentanza, in quel momento vuota, con direttamente la porta verso l'uscita aperta. Una volta fuori diede un'occhiata al palazzo: non rispettava le norme architettoniche poiché non era la classica residenza di un Gran Maestro. Dalla base si sviluppavano diverse torri che potevano condurre a diversi ambienti come la toilette, la camera di Wei Ying e via dicendo, il tutto di un nero e rosso in tonalità piuttosto scure. A quel punto si diresse verso la statua sacra. Ai piedi di essa ergeva un altare di pietra rudimentale, pieno di fiori e incenso, con in ginocchio un fedele in preghiera. Lan Zhan allora fece per allontanarsi per non disturbarlo, ma quest'ultimo si mise in piedi e lo abbracciò da dietro.
<<Grazie al cielo sei vivo>>
Hanguangjun si separò dall'abbraccio imbarazzato, osservando il viso preoccupato di Wei Wuxian.
<<Grazie per l'ospitalità>>
<<Ci mancherebbe! Se per farti tornare dal regno dei morti dovevo sorbirmi quei vecchi rompi coglioni, salvo ovviamente tuo fratello e Jiang Fengmian, l'ho fatto più che volentieri>>
<<Mi dispiace avervi fatto preoccupare>>
<<Non scusarti, piuttosto, concediti del sano riposo. Dopo un'intera settimana di coma te lo meriti>>
<<Non posso riposarmi. Vi devo parlare delle mie visioni>>

Finalmente il momento era giunto. Consumato pure il dessert, Lan Wangji prese la parola chiedendo silenzio. Era a capotavola, e quindi una perfetta visuale dei commensali.
<<Vi chiedo ancora scusa per avervi fatto preoccupare, ma ora mi sento meglio e ritengo opportuno parlarvi delle visioni>>
<<La tradizione vuole che se ne parli nel Palazzo dell'Armonia>> obiettò Nie Mingjue
<<È di estrema urgenza, non posso attendere oltre>>
Sotto lo sguardo attento di Wei Wuxian iniziò a parlare.
<<Nella prima visione c'era una figura che oscurava una cartina geografica con una coperta>>
<<Qual'è il suo significato?>> domandò Jiang Fengmian
<<Vedevo pura luce, quindi, presumo che intendesse un possibile furto della Luce dell'Equilibrio>>
<<Mh, potrebbe avere senso>> emerse Wen Ruohan <<la Luce dell'Equilibrio è il simbolo della luce e dell'equilibrio della terra di Zhenxia. La coperta potrebbe rappresentare l'oscurità crescente dovuta al suo furto>>
<<Mi complimento per la vostra deduzione Gran Maestro>> si complimentò Jin Guangshan
Lan Xichen bevve un sorso di tè e disse:
<<Domani invierò l'ordine di aumentare le guardie di sicurezza al Palazzo dell'Armonia>> guardò il fratello minore <<poi cos'hai visto?>>
<<Ne ho viste soltanto altre due. Nella prima, mi veniva affidata una neonata...credo fosse mia figlia>>
<<Che lieta notizia>> commentò Jiang Fengmian <<rammentate chi era la madre?>>
<<No, non ho visto nulla a riguardo. Per quanto riguarda la terza visione...>>
Non sapeva come andare avanti, ma Wei Ying lo spronò a proseguire con la mano, esprimendo curiosità dagli occhi.
<<La terza visione è quella di cui ho compreso meno il significato. Ricordo soltanto che stavo combattendo contro Wei Wuxian, ma non conosco la motivazione e tantomeno il contesto>>
Nie Mingjue non esitò a guardare con odio Wei Ying e gridò:
<<Io lo sapevo! Sapevo che la natura della sua Jishu era demoniaca>>
<<Non iniziate a delirare>> sputò acido Jiang Fengmian <<l'ho cresciuto io Wei Wuxian e so che non farebbe mai del male a nessuno>>
<<Potrete aver cresciuto questo pecoraio in casa vostra ma->>
La tavola vibrò a causa di una manata di Wei Ying.
<<ORA BASTA!>>
I suoi occhi avevano assunto la colorazione del sangue e la luce delle lanterne aveva iniziato a vacillare.
<<Mostratemi un po' rispetto. Siete soltanto un arrogante e non accetto questa insolenza nei miei confronti!>>
Nie Mingjue si alzò in piedi sovrastandolo in altezza.
<<Sarai il padrone di casa, ma sappiamo tutti che non hai un briciolo di sangue nobile>>
<<Lo so. Mia madre veniva da una famiglia di pastori e mio padre era il più importante commerciante di oggettistica funebre in assoluto, acquisendo abbastanza ricchezza da raggiungere quella degli altri Clan>>
<<E se sei così ricco perché vivi in una topaia circondata dal bosco?>>
<<Vi avverto. Una parola di troppo, e ve ne pentirete della vostra arte del "non farsi i cazzi propri">>
Nie Mingjue sbuffò e si accomodò al suo posto. Così facendo la luce tornò ad essere ai livelli ottimali e gli occhi di Wei Ying assunsero il colore del cielo. Jiang Fengmian guardò il figliastro come a dire sono orgoglioso di te.

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