Capitolo 5 - Festa a Grifondoro
Hermione Granger rideva come una matta. Si teneva la pancia, piegata in due dal ridere mentre Harry e Ginny le facevano il resoconto delle audizioni. Scherzavano su come Ron non fosse riuscito a parare neanche una palla. Ginny imitava alla perfezione le espressioni di stupore del fratello, esagerando di proposito ed Harry la spalleggiava rincarando la dose.
- Ragazzi basta! Mi sta venendo mal di pancia!
Ansimò tra le risate. Ginny aveva un talento naturale da buffone di corte e quando Harry le dava corda, mettevano su dei numeri da cabaret che facevano morir dal ridere.
Venerdì sera. La festa era iniziata da un'ora. Casse di Burrobirra non facevano altro che entrare dal buco dietro il ritratto, sorrette da innumerevoli volontari. La sala Comune era stata ingrandita con un incantesimo, le poltrone erano finite a ridosso delle pareti per lasciar posto agli studenti che continuavano ad arrivare a fiotti.
Seamus Finnigan e Dean Thomas erano appostati fuori come guardie del corpo per tenere lontani tutti gli studenti di altre case di età inferiore ai quattordici anni.
Hélène si servì un punch dal tavolo delle bibite e si voltò ad osservare il caos di persone. Della musica Babbana risuonava a gran volume mentre i primi ballerini improvvisavano mosse divertenti nell'angolo adibito a pista.
Si guardò attorno e scorse la testa rossa di Ginny e quella di Harry. Stavano entrambi girati verso la Caposcuola che rideva di gusto.
Si avvicinò al gruppo ed Harry l'accolse con allegria.
- Ecco la nostra nuova cacciatrice! Viene Hélène, brinda con noi!
- Lasciatelo dire, sei un talento nato. Complimenti! Ci hai lasciati a bocca aperta per la tua bravura.-
Aggiunse Ginny con sincerità.
Hélène si scosto una ciocca di capelli castana dal viso e la riportò dietro l'orecchio. Sorrise di rimando, pensando a quanto le venisse facile sorridere da quando era arrivata lì.
- Dove hai imparato a giocare così bene?
Domandò Ron che era arrivato in quel momento con una pinta di Burrobirra tra le mani. Non si sarebbe scordato facilmente tutti quei gol subiti.
- Mi ha insegnato mio padre. Quando frequentava Hogwarts, giocava come cacciatore a Tassorosso. È stato anche il capitano della squadra per gli ultimi tre anni di scuola. Mi ha messo sulla scopa fin da quando avevo otto anni, tra le grida di terrore di mia madre, e quando ha visto che avevo la sua stessa passione, si è eletto a mio allenatore privato.-
- Allora un brindisi per il signor MacKanzie e per Hélène!
Gridò Harry, sovrastando il vociare nella Sala.
Gli studenti presenti sollevarono i bicchieri al cielo in un'ovazione generale. I fumi dell'alcol iniziavano ad avere i primi effetti sull'allegria di tutti.
Hélène rise divertita e brindò insieme agli altri.
Le note di una musica in voga nel mondo Babbano si diffusero nella sala. Hermione la riconobbe subito e si lanciò in pista, seguita a ruota da Ginny e Ron.
- Non pensavo che Hermione fosse così festaiola!
Commentò Hélène stupefatta. La Caposcuola di Grifondoro si muoveva a tempo di musica senza timore o vergogna. Ballava felice insieme all'amica, completamente presa dalle note della canzone.
- Eh, sì, la nostra Herm è anche questo, oltre a libri e incarichi importanti.
Rispose Harry, guardando la migliore amica con affetto.
Si voltò verso Hélène e rimase ancor più incantato dalla sua bellezza. I capelli castani erano sciolti sulle spalle. Indossava una maglia nera che lasciava scoperta metà schiena e una gonna bianca fino al ginocchio.
- Ti va di ballare?
E le tese la mano. Lei lo osservò piacevolmente stupita. I capelli neri spettinati e gli occhiali un po' infantili, ma che evidenziavano due occhi verdi come smeraldi.
Con decisione gli prese la mano e insieme si buttarono in pista.
Nello stesso istante, dal buco dietro il ritratto comparve una persona che mai si era vista nella Torre di Grifondoro. Draco Malfoy.
Il principe di Serpeverde entrò, tra gli sguardi di stupore di Finnigan e Thomas, e si guardò intorno con attenzione.
Continuò a scrutare la calca di gente, con i suoi modi alteri e superbi. Vestiva una camicia bianca e un paio di pantaloni scuri come la notte. Gli sguardi delle studentesse erano tutti per lui. Dannatamente bello e provocante, con quell'aura oscura di mistero e freddezza che si portava dietro.
Quando stava ormai per perdere la pazienza, la vide. Era là. In mezzo alla pista da ballo. Scatenata come non l'aveva mai vista. Ballava con gli amici con un sorriso divertito stampato sulla bella bocca. I capelli legati alti in una coda, un vestito verde scuro sopra alle ginocchia e un paio di scarpe nere con un tacco generoso.
Draco la osservò e sentì il desiderio crescere ad ogni istante. Senza curarsi degli sguardi stupiti della gente, attraversò la sala in poche falcate.
Hermione improvvisò una piroetta, ma finì per perdere l'equilibrio e si scontrò contro il corpo virile di qualcuno, che la prese al volo.
Alzò lo sguardo mortificata e si trovò faccia a faccia con l'ultima persona che avrebbe mai pensato di incontrare lì. Malfoy la stringeva fra le braccia e la guardava in quel suo solito modo indecifrabile.
- Malfoy!
- Buona sera Granger.
Hermione arrossì per l'imbarazzo, mentre prendeva atto che erano in mezzo ad una pista, nella torre di Grifondoro e i suoi amici li stavano fissando allibiti.
- Per quanto possa capire che sia bello starmi abbracciata, sono venuto qui per una ragione diversa da quello che tanto desideri. -
La Grifondoro si riebbe a quelle parole e si scostò bruscamente dal biondo. Lui le rivolse un ghigno e proseguì.
- Mi sto già gustando la faccia che farà la McGranitt quando si accorgerà che la sua pupilla è in ritardo per il colloquio settimanale. -
Hermione si mise una mano davanti alla bocca sconvolta.
- Il colloquio per il Ballo! È questa sera! Me ne ero dimenticata.
- Che sia scritto su un calendario a grandi lettere! Hermione Granger si è scordata di un appuntamento scolastico. -
La canzonò Draco ghignando divertito. Hermione si voltò verso gli amici, che continuavano a fissarli con gli occhi spalancati.
- Ragazzi, scusate ma devo andare. Questa sera c'è il colloquio settimanale con la McGranitt e Piton per il Ballo del Giglio.-
E senza aspettare una risposta, prese Malfoy per un braccio e se lo trascinò fuori dalla Sala Comune di Grifondoro.
Quando furono in corridoio, Draco approfittò del silenzio che c'era per commentare.
- Non pensavo che una So-tutto-io perfettina come te, avesse un lato nascosto così mondano. Cos'altro nascondi Mezzosangue? -
- Risparmiami i tuoi commenti Malfoy. Siamo in ritardo.
Sbottò Hermione, mentre percorreva rapidamente il corridoio.
- E di chi sarà mai la colpa! Mia no di certo. Io ero puntualissimo.
La ragazza non si degnò di rispondere, continuando a camminare veloce.
- A proposito Mezzosangue, forse ti converrebbe mettere qualcosa sulle spalle. La McGranitt potrebbe avere un mancamento per lo shock se ti vedesse entrare così. -
Hermione si bloccò in mezzo al corridoio. Non ci aveva pensato. Aveva ragione Malfoy.
- Accio Scalda cuore!
E rapido come la luce, uno scalda cuore nero ad incrocio le arrivò fra le mani. Lo indossò all'istante sotto lo sguardo stupito di Draco. Era la prima volta che vedeva quel capo di abbigliamento e dovette ammettere che non le stava affatto male. Si puntò la bacchetta al collo, dove era appesa una comune collana d'argento e la trasfigurò in un foulard dorato. Fece lo stesso con le scarpe, trasformandole in un paio di ballerine basse.
- Spero che il colloqui non duri più di un'ora, altrimenti la McGranitt mi vedrà crescere in altezza in un battito di ciglia. -
Borbottò la Grifondoro, mentre Draco continuava a guardarla divertito.
La professoressa Minerva McGranitt scrutò l'orologio a pendolo preoccupata. Era trascorsa mezz'ora dall'appuntamento ma dei due Caposcuola non c'era traccia. Sedeva alla sua scrivania e nella poltrona accanto il professor Severus Piton fissava un punto imprecisato. Stava per commentare acidamente il ritardo, quando sentirono bussare alla porta.
- Avanti.
Dichiarò la McGranitt, stampandosi un'espressione severa in volto.
La porta si aprì ed Hermione Granger entrò nella studio, seguita da Draco Malfoy.
La professoressa di Trasfigurazioni sbiancò alla vista dell'abbigliamento della ragazza. In pochi attimi le tornò alla mente la scena a cui aveva assistito quel mercoledì. Il preside Silente le aveva chiesto la cortesia di rintracciare la signorina Granger, per parlarle del suo ruolo di Tutor della signorina MacKanzie. Sapeva che gli studenti del settimo anno di Grifondoro avevano lezione con Piton, così aveva raggiunto l'aula di Pozioni nei sotterranei e aveva trovato i due Caposcuola in atteggiamenti molto equivoci. Ad un soffio dal baciarsi di fronte a lei e subito aveva creduto di avere le allucinazioni.
Ed ora vedeva i due ragazzi e non poteva che sospettare qualcosa tra di loro. La signorina Granger sembrava un'altra persona. Forse l'idea di Silente di metterli in coppia insieme non era stata delle migliori. L'ultimo erede dei Malfoy sembrava aver influenzato negativamente la giovane Grifondoro.
- Signorina Granger, signor Malfoy. Accomodatevi, prego.
Sibilò Piton con voce strascicata. Per quanto lo riguardava, avrebbe preferito una partita a carte con Gazza piuttosto che starsene a perdere tempo per un Ballo.
- Andiamo dritti al sodo. Su cosa avete lavorato in questa settimana?
Chiese la McGranitt, tornando ad assumere il suo ruolo di responsabile.
Hermione si schiarì la voce e rispose.
- Come prima cosa abbiamo pensato di focalizzarci sul tema del ballo. Dopo un'attenta riflessione sugli ideali e valori che ci proponiamo di trasmettere con quest'evento, siamo giunti ad una conclusione che ha convinto entrambi. Il tema del ballò sarà "Il connubio delle Stagioni".-
La McGranitt, sentendo esporre la sua alunna prediletta, si riprese dallo shock. Forse aveva tratto delle conclusioni affrettate.
- Il connubio delle Stagioni... - ripeté assorta - perché proprio questo tema?-
- Le stagioni rappresentano l'antitesi per antonomasia. Sono completamente diverse ma al contempo fanno parte dello stesso essere. E riproducono al meglio l'idea di unione delle diversità. -
Spiegò Malfoy con molta serietà, stupendo entrambi i professori. Persino Hermione rimase colpita dall'intervento del Caposcuola.
- Molto bene, signor Malfoy. Come pensate di rappresentarlo?
- Nel nostro ultimo incontro, abbiamo pensato di poter associare ad ogni Casa di Hogwarts una stagione. Il resto dei particolari su come organizzare la sala sono ancora da definire.-
Il colloqui proseguì per altri venti minuti, in cui la McGranitt continuò a fare le veci di entrambi i docenti. Piton si limitò a rivolgere occhiate disgustate un po' a tutti.
Infine i due studenti furono congedati. Non appena Hermione si chiuse la porta alle spalle, le scarpe tornarono alla forma naturale e il foulard ridiventò collana.
Draco non riuscì a trattenere un ghigno divertito.
- Brava Mezzosangue, hai saputo gestire la situazione a dovere. Pensavo che alla McGranitt venisse un accidente quando siamo entrati. L'ho vista sussurrare degli incantesimi per controllare che fossi veramente tu.-
- Molto divertente, Malferret.
Sbottò Hermione, lanciandogli un'occhiata tagliente. Prese a camminare, diretta alla Torre di Grifondoro e quando fu quasi di fronte al ritratto della Donna Grassa, si accorse della presenza di Malfoy che la seguiva.
- Cosa vuoi Malferret? Tornatene nei tuoi umidi sotterranei!
Draco sollevò un sopracciglio interdetto.
- Complimenti Mezzosangue. È questa la tua riconoscenza per essere venuto ad avvertirti? Avrei potuto fare a meno di passare a cercarti e prendermi la soddisfazione di vederti togliere cento punti per negligenza, invece mi sono sbattuto per entrare nella tua Sala Comune e non ottengo neanche un grazie in risposta.-
Hermione, per la prima volta, si sentì in colpa nei confronti di Malfoy. In effetti il biondo di casa Sylitherin aveva ragione.
- Scusa. Dimmi come posso sdebitarmi.
Rispose con sincerità.
Nella mente di Draco passarono innumerevoli soluzioni su come lei potesse sdebitarsi, che prevedevano sempre una buona dose di sesso, ma sapeva che con lei non avrebbe potuto funzionare un simile accordo.
- Vorrà dire che annegherò il mio malumore in qualcosa di alcolico.
Hermione annuì e insieme entrarono nella Sala Comune di Grifondoro.
Lì la situazione era degenerata di parecchio. Metà dei presenti erano ubriachi fradici, alcuni erano stesi in stati comatosi sui divanetti, mentre altri tentavano di rimorchiare le ragazze, improvvisando balli lenti in pista.
Faceva molto caldo ed Hermione fece scomparire lo scalda cuore che indossava.
- Granger, lo sai che stai violando un bel po' di regole con questa festicciola.
- Senti da che pulpito. Almeno nelle mie feste, nessuno si fa delle canne, come invece è d'abitudine in quelle a Serpeverde che autorizzi tu.-
Mentre discutevano su chi dei due fosse più irriverente nelle regole sulle feste, Harry e Ron li scorsero vicino al tavolo delle bibite e li raggiunsero subito.
- Che cazzo ci fai ancora qui, Malferret!
Lo attaccò Ron, arrivandogli ad un palmo dal naso con atteggiamento bellicoso.
- Stammi lontano Donnola. E comunque mi ci ha portato lei.
E indicò Hermione. La Caposcuola spalancò gli occhi incredula. Veramente era stato lui ad autoinvitarsi. Era anche vero però che doveva rendergli un favore.
- Calma Ron, è tutto a posto. Gli ho proposto di bere qualcosa, visto che è stato così gentile da venirmi a chiamare.-
Harry la fissò con tanto d'occhi. Non riusciva a credere che Hermione potesse considerare "gentile" quella Serpe maledetta.
- Hai sentito bene Harry, perciò vedi di non avvelenargli il bicchiere.
- Non c'è percolo Mezzosangue. Me ne accorgerei in tempo. Io, al contrario dello Sfregiato, sono un genio in Pozioni.-
Rispose Draco con arroganza. Poi si allontanò verso il tavolo delle bibite. Quando lo raggiunse, fece per allungare la mano su un Whisky Incendiario, quando si scontrò a metà strada con un'altra mano, che aveva la stessa intenzione.
Si voltò a fissare lo stolto che aveva osato interferire e rimase stupito.
- Blaise! Cosa ci fai qui?
Il moro di Serpeverde lo guardava incredulo a sua volta.
- Potrei farti la stessa domanda.
- Io sono venuto a riscuotere un credito con la Granger.
Blaise gli rivolse un'occhiata d'ammirazione e gli diede una pacca sulle spalle.
- Sei un maestro, Draco. Ti stai per scopare la Granger! Dimmi come hai fatto a convincerla!-
- Sei fuori pista Blaise. Mi ha solo offerto da be..
Prima che Draco potesse finire la frase spiegando che no, la Granger non era ancora intenzionata a dargliela, un grido furioso gli giunse alle orecchie e riuscì a scansarsi giusto in tempo, evitando un diretto in pieno volto.
- Maledetto bastardo! Tu non le sfiorerai nemmeno un capello. Dovrai passare sul mio cadavere.-
Urlò Ron accecato dalla rabbia e gli si scagliò addosso. Entrambi finirono contro il tavolo delle bibite e caddero a terra in uno scroscio di vetri rotti. I due ingaggiarono una lotta a suon di pugni, rotolando sul pavimento in un groviglio di membra.
Hermione si precipitò da loro e cercò di fermarli.
- Ron! Malfoy! Smettetela!
In quel momento Harry e Blaise arrivarono a separare i due litiganti, afferrando ognuno il proprio amico con determinazione.
- Che cazzo pensavi di fare Weasley? Sappi che questa me la pagherai cara!
Gli gridò contro Malfoy, passandosi la mano su un taglio alla base della bocca. Si staccò da Blaise e uscì dalla Sala Comune come un diavolo infuriato.
- Ma che cosa è successo?
Domandò Hermione allibita.
- È colpa mia. - disse Blaise, si avvicinò alla ragazza e proseguì - Ho frainteso un commento di Draco e Weasley ne ha tratto le conclusioni sbagliate, accusandolo ingiustamente.-
La Caposcuola, sentita la confessione, corse fuori dalla Sala Comune e si diresse verso i dormitori di Serpeverde.
Circa a metà strada raggiunse Draco che aveva rallentato il passo e stava borbottando improperi in continuazione.
- Malfoy, aspetta!
Draco si fermò e si volse. Un paio di taglietti sul viso spiccavano in contrasto con la pelle chiara, la camicia era strappata su una manca e un paio di bottoni erano saltati via.
Le rivolse uno sguardo tagliente.
- Cosa vuoi Granger?
- Chiederti scusa per Ron. Non avrebbe dovuto aggredirti in quel modo.
Malfoy la scrutò in silenzio. Gli occhi ridotti a due lame di ghiaccio.
- Non so cosa farmene delle tue scuse. Questa è stata la prima e l'ultima volta in cui un Malfoy si è abbassato ad aiutare un Grifondoro. -
E detto ciò, fece per andarsene ma Hermione lo prese per un braccio.
- No, Malfoy. Non devi andartene così. Hai compiuto un gesto nobile quando sei venuto ad avvisarmi e non è giusto che tu lo rifiuti in questo modo. -
- Gesto nobile? - ripeté sarcastico, trafiggendola con lo sguardo - Non farmi ridere! Per tutti voi io sarò sempre il cattivo della storia.-
Malfoy a quel punto la spinse contro il muro con forza e le bloccò il passaggio con il suo corpo. Le mani grandi e virili premute contro la parete. La guardò dritta negli occhi.
- Hai capito Mezzosangue? Stai in guardia, perché non sai mai cosa può combinarti una subdola Serpe come me. -
- Io non ho paura di te. Perché so che tu non sei cattivo.
Gli rispose la Grifondoro, rivolgendogli uno sguardo fiero e determinato.
Draco non voleva più sentire una parola. La fissò negli occhi dorati, tentando di spaventarla con il suo sguardo freddo. Ma lei non cedette e continuò a guardarlo.
Oro e argento si fusero in una muta lotta di volontà. Hermione, che continuava a scrutare quei laghi di argento colato, iniziò a perdere il contatto con la realtà, smarrita nel suo sguardo profondo.
Draco non riusciva a sopportare oltre i suoi occhi indagatori.
Si avvicinò sempre di più e la baciò.
E fu un'esperienza unica che mai avevano provato. Lui baciò le sue labbra morbide e sentì una piacevole fitta allo stomaco. Voleva di più. Hermione rispose al bacio, mentre il cuore le batteva a mille per l'agitazione. In un impeto gli mordicchiò le labbra perfette e Draco non seppe più trattenersi. La spinse contro il muro con foga e le diede un bacio profondo, insinuando la lingua nella sua bocca.
Dopo poco si separarono e continuarono a fissarsi negli occhi per qualche attimo. Poi la ragazza si scostò e fuggì nella direzione opposta.
Sabato mattina. Hélène MacKanzie infilò un giubbotto beige e lo lasciò aperto sul maglioncino autunnale. Quel giorno avrebbe fatto la sua prima gita ad Hogsmeade, l'unico paese in tutta la Gran Bretagna ad essere abitato da soli maghi.
Ginny Weasley, che era sua compagna di stanza, si sistemò un cappellino in testa e sorrise al suo riflesso sullo specchio.
- Sei pronta per la tua prima uscita fuori dalle mura di Hogwarts?
Chiese alla neo Grifondoro. Hélène annuì di rimando.
- Non vedo l'ora. Spero che mi piaccia.
- Senza dubbio! E insieme ai ragazzi, gireremo tutti i locali per farteli conoscere.
Insieme scesero in cortile, dove la professoressa McGranitt stava controllando i permessi dei ragazzi del terzo anno.
Raggiunsero Harry, Ron ed Hermione che stavano chiacchierando con Neville e Seamus.
- Buongiorno ragazzi!
- Buongiorno Hélène, dormito bene?
Le domandò Harry con un sorriso sulle labbra. Ron lo guardò allibito. Da quando era arrivata quella mezza francese il suo migliore amico si era rincretinito.
Hermione si chiuse la giacca dopo una folata di vento freddo. Si sistemò i capelli con un paio di forcine, mentre ascoltava i suoi quattro amici parlare di Quiddich.
Volse lo sguardo attorno a sé, un po' annoiata dall'argomento. In quel istante dal portone di Hogwarts uscì il principe di Serpeverde, seguito dalla sua corte.
Draco Malfoy guardava altero davanti a sé, senza degnare nessuno di un'occhiata. Accanto a lui Blaise che parlava senza sosta, seguivano Daphne, Pansy e Theodore Nott.
Hermione vide il futuro Re del Ballo e subito arrossì. Come un flash, rivide nella sua mente il bacio della sera precedente. La scarica di adrenalina che l'aveva percorsa, quando avevano approfondito il bacio e quella sensazione di perdizione che aveva provato. Con il senno di poi capì di aver fatto qualcosa di sbagliato. Perché a lei Malfoy non interessava. Certo era un gran bel ragazzo, il più bello di Hogwarts, ma questo non cambiava il fatto che fosse un seduttore instancabile. Ogni sera la passava con una ragazza diversa. Bastava voltare l'angolo per trovarlo incollato a qualche oca.
- Hermione? Ci sei?
Domandò Ginny, richiamando l'attenzione dell'amica. Poi seguì il suo sguardo e vide che stava guardando attentamente Draco Malfoy. In quell'istante il ragazzo, forse sentendosi osservato, si voltò verso Hermione e i loro sguardi si incrociarono. Passarono alcuni istanti in cui si scambiarono una lunga occhiata, escludendo il resto del mondo. Come se quel piazzale fosse stato deserto.
- Herm, Ginny! Andiamo! La carrozza è arrivata!
Urlò Harry, che aveva aperto la portiera della carrozza, per far salire Hélène.
Hermione si destò dal suo stato di trance e spezzò il contatto visivo con il principe delle Serpi. Gli voltò le spalle e montò a bordo, seguita da Ginny che la osservava in silenzio.
I Tre Manici di Scopa era il pub più frequentato di Hogsmeade. Pieno di avventori a tutte le ore, raddoppiava gli incassi il sabato, quando gli studenti di Hogwarts arrivavano e prendevano d'assalto tutti i tavoli.
Hélène entrò nel pub, seguendo Harry e Ron e rimase affascinata dall'ambiente. Il chiasso regnava sovrano, tra brindisi a squarciagola, rumori di bicchieri sbattuti sul bancone, saluti urlati da un lato all'altro del locale e la voce di Madama Rosmerta che annunciava le ordinazioni.
Si sedettero al primo tavolo libero, tenendo il posto anche per Neville e Seamus che si erano fermati da Mielandia a comprare dei dolci speciali.
- Cosa ne dici? Ti piace?
Domandò Ron, rivolto alla nuova compagna di Casa.
- È caotico. Proprio un tipico pub inglese. Mi piace! Très Jolie!
- Burrobirra per tutti?
Chiese Harry a gran voce. Gli amici risposero annuendo convinti. A quel punto il ragazzo si alzò dal tavolo e andò direttamente al bancone ad ordinare. Con la confusione che c'era madama Rosmerta non sarebbe riuscita ad arrivare al loro tavolo neanche levitando.
Ron decise di seguirlo, per dare una mano con le bibite.
Rimaste solo le tre ragazze, Ginny ne approfittò per parlare.
- Herm, dimmi la verità, è successo qualcosa tra te e Malfoy?
La Grifondoro, che non si aspettava una tale domanda, avvampò diventando simile ad un pomodoro maturo.
Ginny interpretò quella reazione come un sì e spalancò la bocca stupita.
- Herm! Che cosa avete fatto tu e Malfoy?!
- Niente... cosa vai a pensare.
- Sì. Questo raccontalo a tua nonna. Io voglio la verità!
Si impuntò la rossa, quasi sbattendo il pugno contro il tavolo. Hélène trattenne una risata. Erano una coppia di amiche davvero esilaranti. Una reticente per natura e l'altra curiosa all'inverosimile.
Hermione si guardò intorno. Ron ed Harry erano stati risucchiati dalla folla di gente di fronte al bancone e ancora non se ne vedevano tracce.
- Non ti preoccupare. Ti avvertirò io se tornano.
Disse Hélène, che era seduta proprio nella direzione migliore. Dal suo posto vedeva l'intero bancone.
Hermione le sorrise riconoscente poi decise di parlare. Forse esprimere i suoi pensieri a voce l'avrebbe aiutata a fare chiarezza nella sua testa.
- E va bene... io e Malfoy ci siamo baciati.
- Wow!
Esclamò Ginny con le orecchie ben dritte come un doberman.
- Ieri sera, dopo la scazzottata tra lui e Ron, gli sono corsa dietro per scusarmi. Mi dispiaceva che fosse stato aggredito ingiustamente. Così l'ho raggiunto e lui era arrabbiato da matti. -
- Vai avanti.
La incitò Ginny, praticamente spalmata sul tavolo per sentire meglio.
- Mi ha detto che non glie ne fregava niente delle mie scuse e che si era pentito di avermi avvisata, perché ci aveva solo rimesso. Così io gli ho risposto che invece aveva compiuto un bel gesto. E...-
- E..? - Domandò Ginny sempre più assetata di sapere - Herm! Mi stai facendo impazzire! Parla!-
Hermione arrossì di nuovo.
- E mi ha spinta contro il muro, parandosi di fronte a me. Il cuore mi batteva a mille e non sapevo bene cosa fare. Lui mi ha detto di stare in guardia perché avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Io gli ho confessato che non avevo paura di lui. Poi ci siamo fissati per un bel po' e infine lui... mi ha baciata. -
- E come è stato?
- Detesto ammetterlo, però è stato il più bel bacio che io abbia mai ricevuto. Ho sentito come una scarica elettrica lungo la spina dorsale. Poi non so cosa mi è preso... l'ho incitato ad approfondire il bacio e lui non si è fatto attendere. -
- Vi siete baciati con la lingua?
Hermione la guardò allibita.
- Ginny! Il tuo essere così diretta a volte ti rende molto volgare.
- Quindi sì. - trasse le sue conclusioni - E adesso?
- Adesso niente. Ognuno per la sua strada. È stato un attimo di debolezza e non ho intenzione di ripeterlo. Non abbasserò più la guardia come ieri sera. Per me lui è il mio collega nell'organizzazione del ballo e sarà il mio cavaliere solo per quella sera. Non c'è nient'altro. Inoltre sarebbe impossibile vedere nascere qualcosa tra due persone che si sono odiate fin dal primo giorno di scuola. Il fatto che ora siamo costretti a domare i nostri caratteri, non ha nulla a che vedere con sentimenti puri e sinceri. E, visto che siamo in tema, da martedì prossimo siete entrambe arruolate nel team.-
Disse Hermione con voce determinata che non ammetteva repliche. La So-Tutto-io Caposcuola di Grifondoro era tornata a controllare la situazione, dopo aver scacciato la Hermione sentimentale e indecisa dalla sua mente.
Ginny percepì il cambiamento ma non rinunciò all'ultima parola.
- Forse non ci saranno sentimenti di amicizia o amore fra di voi, però non puoi negare che c'è una forte attrazione. Si percepisce dal tuo racconto e io stessa l'ho avvertita quando prima eravamo davanti ad Hogwarts. Vi stavate fissando come se foste stati soli in quel piazzale. E l'attrazione fisica è un fattore molto pericoloso. Può aiutare a formare un rapporto migliore o può solo causare incidenti di percorso. -
Terminò la frase ed Hermione fece per ribattere, quando Hélène richiamo l'attenzione.
- Stanno arrivando. Hanno preso le burrobirre.
Rapidamente Ginny cambiò argomento e quando i ragazzi arrivarono al tavolo, le tre Grifondoro stavano parlando del team per la realizzazione del Ballo.
- Sei stata molto gentile a scegliere anche me. Non pensavo di averne diritto, visto che sono l'ultima arrivata.-
Confessò Hélène, rivolgendo i suoi occhi verde smeraldo verso la Caposcuola.
- Ma cosa dici! Certo che devi esserci anche tu. Poi, grazie ai racconti di tua nonna, potresti essere di grande aiuto nelle varie scelte.-
- Di cosa state parlando?
Domandò Ron, dopo aver passato una burrobirra a sua sorella.
- Del ballo del Giglio. Visto che Silente ci hanno detto di scegliere un gruppo di studenti per darci una mano, io ho pensato a voi, mentre Malfoy ha scelto alcuni suoi compagni di Casa.-
Harry spalancò gli occhi sconvolto.
- Che cosa? Mi stai dicendo che dovrò lavorare gomito a gomito con Malfoy e la sua corte di Serpi! Neanche per sogno!-
- Dai Harry, fallo per me! - lo supplicò l'amica con due occhi da cerbiatta - poi ci saranno Blaise e Nott, che sono due studenti innocui.-
Harry grugnì ingollando un grosso sorso di burro birra. Hermione interpretò quel gesto come un si.
- Finite in fretta le vostre bevande. Ci aspetta un tour completo di Hogsmeade!
Heilà Ciao a tutti,
Ho buone notizie per voi. Ho deciso quando aggiornare. Aggiornerò il martedì e il sabato.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e se vi è piaciuto.
Bacioniiiii
Grace.
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