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Capitolo 18 - Nozze di San Valentino

La sala Grande era gremita di gente quella sera. Le tavolate erano imbandite di cibo e un brusio costante si levava tutt'intorno.
Hélène MacKanzie si pulì la bocca con il tovagliolo e bevve un sorso d'acqua. Intercettò lo sguardo ammirato di Harry Potter che la stava osservando e gli rivolse un sorriso. Era il suo ragazzo. Quasi non ci credeva.
Era strano come a volte il destino decidesse di agire.
Prima di entrare ad Hogwarts, Hélène era convinta che non sarebbe mai più riuscita a sorridere come una volta, invece l'aveva fatto e stava continuando a sorridere radiosa. Ed era merito di quella fantastica scuola e dei suoi studenti. Della bellissima atmosfera familiare che si respirava alla tavolata di Grifondoro e dell'amicizia sincera di quel gruppetto di ragazzi che le sedevano accanto: Ginny, Hermione, Ron, Neville, Seamus e Dean. Ma soprattutto l'amore che stava sbocciando e fiorendo fra lei ed Harry.
Il ragazzo che le aveva restituito la sua passione per il Quiddich, accettandola nella squadra come cacciatrice di punta.
Il ragazzo che le era stato accanto quando aveva sfogato tutto il suo dolore per la morte della madre.
Il ragazzo che le aveva regalo il braccialetto d'oro rosso da cui non si separava mai e il cui gemello in oro bianco era al polso di lui.
Il ragazzo che le aveva fatto provare mille emozioni e le aveva insegnato ad amare e a far l'amore.
Se pensava a quanto era stata sfrontata e spavalda la sera di Natale, le veniva voglia di seppellirsi per la vergogna. Però era stato bellissimo farsi stringere dalle sue braccia e lasciarsi trasportare dal desiderio reciproco.
Proprio in quel momento sentì un piede strisciarle sulla caviglia destra e salire lentamente sulla gamba in una carezza molto sensuale. Rivolse uno sguardo stupito ad Harry e vide il ragazzo sorridere malizioso. Un brivido piacevole le percorse la schiena mentre il volto le si arrossava pericolosamente.
- Hélène, stai bene? Sei tutta rossa!
Chiese Ron che aveva sollevato gli occhi in quel momento.
Hélène tossicchiò e bevve un po' d'acqua.
- Sì, sto bene, Ron. Non.. non trovi che faccia molto caldo stasera?
E si sventolò il tovagliolo davanti per farsi aria.
Il rosso alzò le spalle.
- Non mi sembra. Anzi, ti dirò che io ho anche freddo. Sicura di non aver qualche linea di febbre?-
Ginny le passò una mano sulla fronte per saggiare la temperatura.
- No, Ron. È fredda come un vampiro. Scommetto che è colpa del ciclo.
Hélène arrossì ancora di più e sussurrò un sì vergognoso.
Hermione sorrise e inforcò una patata al forno. Aveva visto lo scambio di sguardi tra i due fidanzatini e non le era sfuggito il movimento della gamba di Harry, visto che gli sedeva accanto.
Pochi minuti dopo la cena era terminata. Alcuni ragazzi stavano per alzarsi da posto, quando il preside Silente salì sul pulpito e richiamò l'attenzione generale.
Draco Malfoy fissò con sguardo omicida il vecchio uomo. Ogni volta che quel nonnetto si avvicinava al leggio, se ne usciva con qualche idea tutt'altro che piacevole. E ciò che disse confermò i funesti presentimenti del Serpeverde.
- Cari ragazzi, vi ruberò un paio di minuti prima di lasciarvi alle vostre occupazioni serali. Come ben sapete, tra meno di settanta giorni la nostra scuola avrà l'onore di rievocare il Ballo del Giglio in memoria del tradizionale cinquantenario. Colgo l'occasione per ringraziare il Comitato Organizzativo del Ballo del Giglio e il Re e la Regina del Ballo che si stanno prodigando attivamente per la riuscita dell'evento.-
Un applauso si levò da tutta la sala e Draco Malfoy maledì mentalmente Silente. Diede uno sguardo al tavolo di Grifondoro e vide che la Mezzosangue era arrossita come un pomodoro per l'imbarazzo.
- Inoltre, per supportare gli ideali del Ballo, che vi ricordo essere l'eguaglianza e la solidarietà, ho deciso insieme al Consiglio dei Docenti, che da domani stesso gli studenti delle diverse Case dovranno assistere alle lezioni sedendo accanto ad un compagno di un'altra Casa. Tutto questo per valorizzare l'armonia tra gli alunni e la tolleranza reciproca, perché non vi siano più episodi di pregiudizi razziali.-
Un silenzio allibito piombò nella sala e dopo pochi istanti un brusio concitato si levò come se fosse stato provocato da un vespaio.
Come suo solito, Silente attese che il vociare terminasse da solo, poi riprese a parlare.
- Ciò non vuol essere una punizione ma un premio per tutti voi, affinché sappiate dimostrare di essere maturi e aperti di mentalità. Con questo ho finito. Auguro a tutti voi una buona serata.-
Altro che buona serata! Quella notte nei dormitori delle quattro Case non si parlò d'altro e i poveri studenti di Grifondoro del settimo anno erano i più avviliti, perché proprio l'indomani avrebbero trascorso diverse ore in compagnia delle Serpi.

Severus Piton entrò nella sua aula e si avvicinò alla cattedra, senza degnare nessuno di uno sguardo. Mollò una pila di fogli sul tavolo e si voltò ad affrontare la classe.
Grifondoro e Serpeverde del settimo anno. L'accoppiata più problematica mai esistita ad Hogwarts. Non bastava quella stupidaggine del Ballo a disgustarlo a sufficienza. No, il caro preside Silente aveva ben pensato di "armonizzare" ancor di più!
- Sappiate che sono profondamente disgustato da questa idea.
Sibilò l'uomo, rivolgendo uno sguardo sprezzante ad Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger ed uno dispiaciuto ai suoi amati Serpeverde.
- Ma il preside Silente è stato irremovibile, perciò da questa mattina fino ai M.A.G.O. dovrete sedervi a coppie miste, ossia uno studente di Grifondoro e uno di Serpeverde e manterrete il compagno ogni qual volta ci sarà lezione comune fra le vostre Case. Non sono ammesse varianti.-
Disse con la sua voce strascicata.
- Poiché il preside ha lasciato ampia discrezione a noi insegnanti, ho stabilito che vi dividerete per livello di preparazione. Non voglio che si creino situazioni di opportunismo da parte di chi è meno portato. -
Hermione si voltò verso Draco e si scambiarono uno sguardo d'intesa. Non ci voleva una scala per capire che sarebbero stati messi in coppia insieme. Infatti loro due erano gli unici in grado di non far saltare in aria i sotterranei.
Piton afferrò la prima pergamena dalla pila e iniziò a sciorinare le coppie.
- Draco Malfoy ed Hermione Granger.
La Grifondoro si alzò da posto e si accomodò di fianco alla Serpe.
- Poteva andarti peggio Granger.
- Decisamente Malfoy.
Rispose la ragazza e tornò ad ascoltare l'elenco dei condannati. Dieci minuti dopo lo sfacelo era stato portato a compimento. Harry era finito in coppia con Nott e questo fu abbastanza confortante perché significava che Piton non lo considerava completamente negato. Anche per Ron non era andata male ed era stato messo con la Parkinson. Hermione considerò che almeno facevano già parte del Comitato Organizzativo e grazie a questo i rapporti erano più distesi.
Draco Malfoy osservò l'amico Blaise. Sedeva in prima fila accanto a Lavanda Brown. Il bel moro si voltò ed ammiccò con lo sguardo. Per lui bastava che fosse una donna e il gioco era fatto. Poi aveva già avuto modo di conoscere Lavanda, biblicamente parlando.
"Il solito maniaco!", pensò Draco con affetto. Blaise era come un fratello per lui e fino a poco tempo prima erano stati i re indiscussi dei letti femminili di Hogwarts.
"Ormai Blaise deve avermi largamente superato. Per colpa di una certa Mezzosangue, il mio primato è andato a farsi fottere!" e lanciò un'occhiata alla ragazza che gli sedeva accanto. Stava prendendo appunti mentre Piton spiegava le proprietà della pozione Rimpolpasangue ed era dannatamente bella. I boccoli castani le ricadevano in parte sulle spalle. Il viso era concentrato e il labbro inferiore era stretto tra i denti.
Era proprio affascinante la sua Mezzosangue. Gli era entrata talmente dentro, che non riusciva a resistere un giorno senza poterle rivolgere almeno uno sguardo. Osservò le sue labbra morbide che aveva imparato a conoscere con i baci che le aveva più volte rubato. Seguì le linee aggraziate del volto e del collo, scendendo alla camicia un po' sbottonata e al maglioncino grigio. Gli occhi indugiarono sulla curva del seno per tornare poi al suo volto. Ed incontrò i suoi magnifici occhi dorati che avevano smesso di seguire la lezione e stavano fissando i suoi. Si scambiarono un'occhiata intensa e un desiderio ardente e irrazionale incendiò le vene di entrambi. Hermione arrossì d'improvviso e distolse lo sguardo. Draco strinse la piuma tra le dita e cercò di controllarsi.
Gettò uno sguardo al libro di Pozioni che stavano consultando in comune, perché lui aveva prestato il suo a Blaise, che era rimasto senza. Infatti Zabini si era fatto divorare il tomo di Pozioni da una Pianta Carnivora che allevava segretamente in camera. A quanto pareva la passione per l'Erbologia era un tarlo di famiglia e quello svitato di Blaise aveva introdotto di contrabbando delle piantine strane nella stanza che divideva con Nott. Per l'esattezza, le aveva nascoste in bagno perché l'ambiente umido era il loro ideale. C'era da dire che la Pianta Cannibale aveva rischiato di diventare carbone per il focolare, quando aveva tentato di sbranarsi l'accappatoio di Theo, regalato da Pansy. L'intervento provvidenziale di Blaise l'aveva salvata da una fine sicura. I due giovani avevano così raggiunto un accordo, mettendogli una mascherina anti morso.
Grazie a quel pensiero, i bollenti spiriti di Draco si calmarono.
"Ma non so per quanto riuscirò a fare il bravo, Mezzosangue", pensò cercando poi di concentrarsi sulla lezione di Pozioni.

I giorni trascorsero in fretta in quel periodo per la maggior parte degli studenti del settimo anno. E i Grifondoro e i Serpeverde impegnati con il Comitato Organizzativo del Ballo del Giglio, dovevano dividere il loro tempo fra la preparazione dell'evento e il ripasso imposto da tutti i professori in vista dei M.A.G.O. I docenti avevano terminato il programma delle lezioni a fine di gennaio e a febbraio si erano lanciati in un tour de force di ripasso che non lasciava un attimo di tregua ai futuri diplomati. Il Re e la Regina del Ballo del Giglio avevano così dovuto ridurre le lezioni private di danza, a causa di quella mole di studio sempre più impegnativa.

Era sabato pomeriggio. Draco Malfoy finì di sistemarsi la cravatta blu scuro. Era di fronte allo specchio e l'immagine che veniva riflessa era quella di un uomo decisamente mozzafiato. Si passò una mano fra i capelli biondi, optando per un effetto più naturale, senza costrizioni di gel. Controllò che la camicia bianca fosse ben stirata e senza pecche. Indossò la giacca nera come i pantaloni e si avviò verso la porta. Una volta in corridoio, raggiunse la Sala Comune di Serpeverde dove era atteso dalla sua corte.
- Ecco che sta arrivando il testimone di nozze!
Esclamò Blaise, non appena vide la testa bionda di Draco far capolino nella stanza.
Pansy e Daphne per poco non ebbero un collasso alla vista del loro Principe delle Serpi. Era stupendo. Una tentazione vivente dalla testa ai piedi.
- Su andiamo. Oggi non è il caso di arrivare in ritardo.
Borbottò il biondo in questione, dirigendosi verso l'uscita con falcate decise. Pansy sospirò e Nott, vestito in maniera impeccabile, la prese a braccetto.
- È il nostro Principino. Purtroppo ce lo dobbiamo tenere così.
Commentò il ragazzo, mentre Pansy cercava di sistemarsi il copri spalla con la mano libera. Indossava un vestito nero molto elegante.
Dietro di loro Blaise offrì il braccio a Daphne, bellissima in un abito con sfumature nere e bianche e con una fascia nera di seta appena sotto il seno. La ragazza sistemò la mano inguantata nell'incavo del gomito di lui e insieme seguirono il gruppo.
Draco raggiunse la torre di Grifondoro, dove la porta era già aperta.
- Sfregiato, siete pronti?
Esordì il biondo, affacciandosi all'ingresso. Harry, che stava chiacchierando accanto al camino con Neville e Dean, si voltò in direzione della voce.
- Malferret, sei tu!
- No, sono la fata turchina! Chi cazzo vuoi che sia, San Potter!
- Senti Furetto, vaffanculo!
- Fottiti!
E Draco accompagnò la parola con un simpatico dito medio. Blaise a quel punto intervenne, prendendo voce in capitolo.
- Per quanto possa comprendere il vostro impulso irrefrenabile di insultarvi a vicenda fino a notte inoltrata, vorrei farvi notare che tra poco celebreranno un matrimonio e voi siete i testimoni di nozze! Dove sono le altre due?-
Fece giusto in tempo a comporre la domanda, che dalle scale del dormitorio femminile comparvero Hélène e Ginny. La prima con un tailleur azzurro chiaro con pantaloni dello stesso colore, mentre la seconda indossava un abito color oro a maniche lunghe.
Harry raggiunse la sua dama e la baciò entusiasta. Loro due erano i testimoni di Remus.
- Bene, sembra che manchi soltanto Hermione.
Commentò Blaise, rivolgendo un'occhiata di intesa a Draco.
Dopo pochi istanti la videro comparire sulla scalinata e il Principe di Serpeverde ne rimase incantato. Hermione portava i capelli per metà fermati sulla nuca con piccole spille con perline, mentre il resto ricadeva sulla schiena in ricci perfetti, modellati con schiuma Babbana. Indossava un abito rosa antico che la fasciava alla perfezione, stretto in vita e con una gonna lunga fino al ginocchio. Una stola bianca a coprirle le spalle, completava il tutto. Ai piedi portava un paio di decolté bianche con un tacco adeguato alle ore che avrebbe trascorso alzata.
Hermione fece scorrere lo sguardo sui presenti fino ad incontrare gli occhi argentei di Draco. Gli sorrise timidamente e il biondo fece per raggiungerla, ma Luna Lovegood entrò in quel momento in Sala Comune facendo un gran baccano.
- Hermione, Hélène, Ginny, presto, venite! Tonks mi ha mandata a chiamarvi. Sta attraversando un momento di crisi e ha bisogno del vostro supporto. -
Le tre Grifondoro annuirono un po' sorprese. Non era da Tonks perdere le staffe, però era anche comprensibile in un giorno speciale come quello.
- È davvero un'emergenza. Dobbiamo convincerla a mettersi l'abito da sposa o sarà un problema farla arrivare all'altare.-
- Va bene, abbiamo capito. Ragazzi, ci vediamo dopo.
Disse Hermione parlando a tutti i presenti. Rivolse uno sguardo rammaricato a Malfoy, ma il biondo non sembrò scomporsi.
Dopo pochi attimi, le quattro giovani erano sparite dalla sala Comune di Grifondoro.
- Ti è andata male Furetto. Hermione ti ha dato un bel due di picche.
Commentò Harry, vedendo che il biondo aveva assunto un'espressione scura in volto.
- Senti da che pulpito! Se non sbaglio Sfregiato anche tu sei rimasto senza donna. La tua francesina se ne è appena andata con la Mezzosangue.-
- Bene, vorrà dire che farete coppia insieme. Siete così amorevoli che non vi si può separare! Avanti, spicciamoci a raggiungere il giardino!-
Esclamò Blaise esasperato, mentre i due litiganti si scambiavano uno sguardo schifato.

Sul prato verde di Hogwarts un grande tendone bianco si ergeva in tutta la sua baldanza. Erano le cinque di sera e il sole era quasi giunto al tramonto. L'aria fredda e pungente di quel quattordici febbraio spingeva tutti gli invitati ad entrare al riparo.
Al suo interno lo spazio era stato allargato per magia e ovunque si percepiva un piacevole tepore. Il soffitto quasi si perdeva verso l'alto come in una chiesa gotica. Un migliaio di candele levitavano in aria, creando una luce romantica e soffusa un po' ovunque.
Sul lato sinistro rispetto all'entrata, si apriva un ambiente ancor più ampio adibito a luogo vero è proprio della cerimonia. Lì un tappeto rosso procedeva fino all'altare e separava le due zone riservate agli invitati. Le interminabili file di sedie erano già state occupate da tutti gli studenti di Hogwarts e dagli invitati personali degli sposi.
All'altare Remus Lupin attendeva l'arrivo della sua sposa. Vestiva un tight color fumo in fresco lana con gilè grigio perla e camicia perfettamente inamidata. La cravatta a plastron era fermata con una spilla e teneva tra le mani il tradizionale cilindro grigio.
A destra dell'altare vi erano Harry Potter ed Hélène MacKanzie in qualità di testimoni dello sposo, mentre a sinistra, Draco Malfoy ed Hermione Granger per la sposa.
- Come avete fatto a calmare mia cugina?
Sussurrò il biondo, avvicinandosi all'orecchio di Hermione.
- Le abbiamo assicurato che era la più bella sposa mai vista. Ginny ha aggiunto che il professor Lupin sarebbe svenuto ai suoi piedi non appena l'avesse vista. Il suo abito da sposa è stupendo.-
Confessò Hermione, cercando di parlare a bassa voce. Sentendo quel borbottio il pastore, venuto appositamente dalla chiesa di Hogsmeade, li fulminò con lo sguardo, invitandoli a tacere.
Draco sbuffò e tornò a volgere lo sguardo verso la platea. In prima fila a pochi metri da loro, sedevano sua madre Narcissa e sua zia Andromeda, che teneva in braccio il piccolo Ted semi addormentato. Di Ninfadora ancora nessuna traccia.
- Non so ancora come diavolo ho fatto ad accettare di farle da testimone.
Disse il Serpeverde, ignorando le occhiate del sacerdote.
- Lo hai fatto perché è tua cugina, anche se è una banale Mezzosangue come me.
Gli rispose Hermione.
Draco rimase stupito da quelle parole. Hermione aveva ragione. Dopotutto il sangue è sangue e Ninfadora era sua cugina di primo grado. Ed era una mezzosangue perché suo padre era nato Babbano. Sua zia Andromeda infatti era stata persino cancellata dall'albero genealogico del Black per aver sposato Ted Tonks. Diede uno sguardo alla sorella di sua madre, così simile alla pazza Bellatrix. Ma Andromeda aveva due occhi buoni e dolci e capelli di un morbido castano chiaro, a differenza di Bellatrix che aveva uno sguardo da folle esaltata e capelli scuri come la sua anima.
Tornò ad osservare la SUA Mezzosangue, così bella ed elegante nel vestito rosa antico. Gli occhi dorati erano calmi, ma sempre espressivi. Aveva dei lineamenti talmente aggraziati da far impallidire la più pura tra le Purosangue. Per non parlare della sua intelligenza è della sua sete di sapere insaziabile.
I suoi pensieri furono bruscamente interrotti non appena fu intonata la marcia nuziale. Tutti gli invitati si voltarono verso il fondo della sala e rimasero stregati.
Ninfadora Tonks iniziò a procedere lungo il tappeto rosso, accompagnata da Albus Silente che le aveva offerto il braccio sinistro. Era davvero stupenda. I capelli erano di un incantevole biondo grano. Erano raccolti in un concio elaborato e una piccola frangia laterale le cadeva sulla fronte. Il velo di pizzo copriva il volto, mentre dietro proseguiva sulle spalle fino a ricongiungersi con lo strascico. Il vestito era in stile impero bianco. La parte che fasciava il seno era finemente ricamata ed aveva uno scollo a barchetta. Le maniche partivano appena sotto la spalla e si aprivano a campana, come se fossero state delle morbide ali di fata. L'abito cadeva dolcemente senza fasciare il corpo della neo mamma e dietro si spiegava in un lungo strascico. Tra le mani congiunte teneva un bellissimo bouquet di rose bianche.
Remus la osservava completamente rapito. Quando raggiunsero lo sposo, Silente le sollevò il velo, le depose un leggero bacio sulla guancia poi la affidò al futuro marito. Remus prese Ninfadora per mano e la cerimonia iniziò.
- Oggi siamo tutti qui riuniti per celebrare il matrimonio tra Remus e Ninfadora...

Harry Potter fece tintinnare il suo calice di champagne con quello dei suoi compagni di tavolo. Remus e Ninfadora Lupin erano in piedi al tavolo degli sposi e sorridevano radiosi all'ennesimo brindisi in loro onore. Bevvero un sorso simbolico e, incitati dagli ospiti, si scambiarono un bacio.
La parte di tendone adibita a ricevimento era spaziosa e gremita di tavoli tondi a cui sedevano mediamente una decina di persone ciascuno.
- È stata una cerimonia meravigliosa. Quando si sono scambiati le fedi credevo che sarei scoppiata in lacrime per l'emozione.-
Confessò Ginny, che sedeva vicino a Dean.
- A chi lo dici Ginny. Io che ero all'altare, ho dovuto far a pugni per non commuovermi.-
Disse Hermione, che le sedeva accanto.
- Bah, siete così sdolcinate voi femmine.
Borbottò Draco di fianco alla Caposcuola di Grifondoro.
- Smettila di fare il Principe di Ghiaccio, Draco. Fa a tutti un certo effetto vedere la celebrazione di un matrimonio.-
Proferì Blaise, che aveva preso posto tra Malfoy e Daphne. Seguivano poi Pansy, Theodore, Harry ed Hélène. Ron sedeva ad un altro tavolo. Purtroppo i rapporti tra lui ed Harry erano ancora un po' tesi. Inoltre Weasley si era rifiutato di cenare affianco a Malfoy e alla sua corte di Serpi.
La cena proseguì tra chiacchiere e svariati brindisi, poi, dopo il taglio della torta, i tavoli furono sgomberati e l'orchestra iniziò a suonare da un palco rialzato.
Ninfadora e Remus scesero in pista ed aprirono le danze, in un romantico lento, tra gli applausi di tutti gli invitati. Al termine della canzone, diverse coppie si accinsero a danzare e al tavolo dei testimoni, Harry si alzò e condusse Hélène tra la mischia di ballerini.
Poco dopo Pansy e Theodore li imitarono e al tavolo rimasero in sei. Hermione si sentì profondamente in imbarazzo e pregò che nessun altro seguisse l'idea di andare a ballare. Altrimenti si sarebbe trovata in una situazione un po' difficile. Lei e Draco erano stati invitati come coppia di testimoni, ma questo non li obbligava a comportarsi come coppia anche fra la gente. Inoltre il loro rapporto era talmente confuso che non riusciva a definirlo. Sapeva che Draco non l'avrebbe mai invitata a ballare. Era un gesto troppo azzardato in quel giorno doppiamente significativo, in cui si celebrava il matrimonio di Ninfandora e Remus e anche la festa degli innamorati: San Valentino.
Blaise notò il nervosismo di Draco, quando le due coppie di amici si diressero a ballare in pista. Uno sguardo rapido ad Hermione testimoniò la stessa tensione.
- Hermione, cara, ti andrebbe di concedermi questo ballo?
Propose il bel moro, alzandosi da tavola.
La ragazza rimase un attimo senza parole. Rivolse un'occhiata rapida a Draco, che si era impercettibilmente irrigidito. Ma il biondo non fiatò così lei decise di accettare l'invito.
- Con piacere Blaise.
E i due raggiunsero il resto degli invitati in pista.
Daphne, che aveva osservato tutta la scena, scalò di qualche posto per potersi accomodare accanto a Draco.
- Perché non hai invitato Hermione a ballare?
- Non mi stressare Daphne.
Sbottò Draco, che nel frattempo stava cercando di intercettare la sua Mezzosangue. La vide poco dopo e un moto di gelosia si impadronì delle sue viscere. Il suo quasi ex-amico Blaise teneva Hermione ben stretta a sé e le stava sussurrando qualcosa all'orecchio. La Mezzosangue rise di gusto alla battuta e gli appoggiò la testa sulla spalla.
Draco serrò la presa attorno al bicchiere di cristallo.
- Ehi, attento Draco, se continuerai a stringere così quel calice finirai per romperlo.
Gli disse Daphne un po' preoccupata.
- Vado a farmi un giro.
E detto questo, il principe delle Serpi si alzò in piedi. Raggiunse il tavolo degli alcolici, continuando a tenere d'occhio Blaise ed Hermione. Si servì un bicchiere e rimase fermo con lo sguardo torvo.
- Malfoy, cosa ci fai qui senza Hermione?
Domandò una voce familiare. Draco girò il capo e si trovò accanto Michael Corner.
- Corner, che cazzo vuoi.
- Cerco di tastare il terreno.
Gli disse, facendo brillare quei suoi bellissimi occhi azzurri. Si portò il calice alla bocca e bevve un sorso di vino rosso.
- Stai ben attento Malfoy. Io mi sono fatto da parte per te, ma sappi che se continuerai a recitare la parte dell'indifferente con lei, io non mi farò scrupoli a tornare all'attacco. Intesi?-
Draco lo incenerì con lo sguardo. Come osava quell'idiota di Corner!
- Buona serata.
E se ne andò, piantando lì il Principe di Serpeverde con il dente avvelenato. Lo lasciò da solo con le sue contraddizioni mentali, senza la possibilità di sfogargli addosso un po' di frustrazione repressa.
"La Mezzosangue è mia, maledetto. E non te la lascerò per nulla al mondo", pensò mentre tornava a sedersi al tavolo. Nel frattempo anche la Piattola e Thomas si erano dati al ballo.
- Draco, per il tuo bene è ora che tu smetta di comportati così. Dimentica quello che i nostri freddi genitori ci hanno inculcato in testa. Togli quella maschera di ghiaccio che ti sei calato addosso e inizia ad accettare i tuoi sentimenti.-
Era stata Daphne a parlare e Draco la osservò sorpreso.
- Scommetto che questo messaggio viene da quel coglione di Blaise.
Commentò dopo un attimo.
- No, Draco. Blaise non c'entra niente. Sono io, Daphne Greengrass, a dirtelo. Ho capito che non ha senso continuare a vivere, facendo finta che quello che abbiamo in mezzo al petto sia un pezzo di ghiaccio. Non lasciartela scappare Draco. Non adesso che hai imparato ad amare.-
Malfoy distolse lo sguardo dagli occhi azzurri di Daphne. Era stato come ricevere uno schiaffo in pieno viso. Ma non era così semplice smettere di essere un Malfoy. Con gli anni suo padre gli aveva insegnato a respingere e disprezzare l'amore. Un sentimento così intenso e pericoloso, che lo avrebbe reso debole. Allora perché il suo cuore batteva così forte?
Harry Potter arrivò un po' accaldato, tenendo per mano Hélène. Si tolse la giacca e la appoggiò sulla sedia, restando in camicia e cravatta.
- Complimenti Hermione, sei davvero brava.
Disse Blaise, che stava tornando al tavolo insieme alla Granger.
- Sei troppo buono, Blaise. Poi questi non sono balli da sala, basta dondolarsi un po' sul posto. Niente di molto impegnativo.-
Sminuì la giovane, con una leggera risata. Hélène le andò accanto e le due Grifondoro si persero in una chiacchierata amichevole. Blaise si sedette al posto di Hermione e lanciò uno sguardo carico di parole all'ultimo erede dei Malfoy.
- Sei proprio un coglione.
Disse dolcemente il bel moro.
- Glielo stavo giusto dicendo, Blaise.
Spiegò con enfasi Daphne.
- La volete finire di parlare solo di me. Non ci sono solo io in questo matrimonio!
- Ma noi siamo tuoi amici e sei tu che ci interessi.
Continuò Blaise imperterrito.
Draco sbuffò indispettito. Sembrava che tutti quanti si fossero messi d'accordo quella sera per fargli la predica. Mancava solo San Potter!
- Draco, finiscila di fare lo stronzo ed invitala a ballare.
Daphne lo fissò esasperata e diede voce ai suoi pensieri.
- Ma non capisco che cosa te lo impedisca! Siete il Re e la Regina del Ballo del Giglio e per quella sera dovrete danzare davanti a tutti. Che cosa cambia rispetto a oggi?-
Draco si irrigidì e volse lo sguardo altrove. Blaise lo osservò e scosse la testa.
- Te lo spiego io Daphne. Vedi il nostro caro Principe di Ghiaccio il giorno del Ballo del Giglio sa di avere una scusa ufficiale, perché è costretto dalle circostanze a ballare con Hermione, mentre adesso non c'è nessun obbligo. Se decidesse di danzare con lei, sarebbe una sua iniziativa. E questo metterebbe in mostra un po' di quei sentimenti che Draco si ostina a soffocare nella sua mente! Ecco la spiegazione.-
Il bel moro era molto irritato. Conosceva dannatamente bene Draco e sapeva che quello era esattamente ciò che gli passava per la testa, ma non si sarebbe arreso. Non gli avrebbe permesso di rovinarsi la vita, chiudendo il suo cuore all'amore.
In quel mentre Harry si avvicinò ad Hermione e le chiese un ballo. La Grifondoro sorrise radiosa e tornò a confondersi tra la calca di gente insieme al Bambino Sopravissuto.
- Vedi. Ostinati così e la perderai. Io so che ci tieni veramente a lei ed è ora di dimostrarlo. Fregatene di quello che può pensare la gente e fai pace con il tuo cervello, cazzo! Chi se ne importa se lei è una Mezzosangue. È molto più degna di starti accanto di molte altre Purosangue. È bella e intelligente e poi... voi due vi amate! Che cazzo vuoi di più?!-
Blaise aveva ragione. Guardò la sua Mezzosangue ballare con lo Sfregiato e capì che così non andava bene. Avrebbe dovuto esserci lui in quella pista con Hermione fra le braccia fin dall'inizio. Non Blaise, non Harry, ma lui. Draco Malfoy.
Sbatté la mano sul tavolo con violenza e si alzò in piedi.
Blaise e Daphne lo videro sparire tra la gente e un sorriso comparve sulle labbra di entrambi.

Hermione Granger ballava insieme a Harry, ma la sua testa era persa altrove. Il suo cuore non si era mai allontanato dal posto dove Draco era rimasto a sedere. Ogni tanto gettava delle occhiate nella sua direzione. Lo vide parlare con Blaise e Daphne. Anzi, a dire il vero, sembrava più ascoltare passivamente. Come avrebbe voluto che la invitasse a ballare, ma purtroppo lui era il Purosangue per eccellenza. Non si sarebbe mai abbassato a danzare con una Mezzosangue di sua volontà. Lo sguardo le si rattristì a quel pensiero.
- Non pensare a quel bastardo di Malfoy, Herm.
Gli sussurrò Harry, che aveva percepito il tormento della ragazza.
- Non è così semplice Harry. Io ci provo ma...
- Tesoro, non esiste solo lui, lo sai? Ci sono tanti altri ragazzi al mondo e non riesco a vederti così sofferente mentre pensi a quel razzista di Malferret.-
Le disse dolcemente l'amico.
- Harry, tu rinunceresti ad Hélène?
- Certo che no! Ma è diverso. Io e lei siamo una coppia.
- Non è diverso Harry, perché ormai il mio cuore è suo.
Bisbigliò la giovane e una lacrima solitaria le rigò il volto.
Harry la strinse di più a lui e sospirò.
- In questo momento ho una gran voglia di spaccagli la faccia.
Hermione rise e abbracciò più forte il suo migliore amico. Proprio in quel momento sentì una mano posarsi sulla sua spalla, seguita da una voce che mai si sarebbe aspettata.
- Sfregiato, l'hai già stretta abbastanza. Adesso lei balla con me!
Harry la sciolse dall'abbraccio e prima di farsi da parte, si avvicinò all'orecchio di Malfoy.
- Falla soffrire e il Marchio Nero di Voldemort ti sembrerà una barzelletta in confronto al dolore che ti provocherò io.-
- Fottiti Sfregiato.
Gli rispose tra i denti.
- No biondastro. Sarò io a fotterti se provi anche solo a farla piangere. Ricordatelo.
Hermione nel frattempo era rimasta ferma in mezzo alla pista. Quando Harry se ne fu andato, Draco si voltò verso la ragazza e le si avvicinò. Un'espressione insondabile dipinta in volto. Le appoggiò la mano destra alla base della schiena e intrecciò la sinistra alla sua, mentre il cuore di Hermione andava all'impazzata. Con dolcezza Draco la guidò e iniziarono a ballare, stretti l'uno all'altra.
- Pensavo che non volessi ballare con me.
Sussurrò Hermione a pochi centimetri dal suo orecchio.
- Non ho mai detto questo.
- Lo so, però era abbastanza evidente.
Draco si sentì ferito a quelle parole. O almeno così gli parve, poi capì che il dolore non era suo ma proveniva dal cuore di quella magnifica donna che stringeva fra le braccia. Biasimò se stesso per averla fatta soffrire e giurò che non sarebbe mai più accaduto. Sciolse la mano da quella di lei e la portò sul suo fianco, per stringerla meglio a sé.
- Io voglio ballare con te Hermione.
Le bisbigliò e la giovane sorrise commossa. Lentamente gli posò le mani sulle spalle, al punto di sfiorare i suoi morbidi crini con la punta delle dita. Draco le rivolse uno sguardo profondo e intenso ed Hermione si lasciò condurre dalla musica e da lui.
Erano ormai le due e mezza di notte e gli studenti dei primi tre anni si erano già ritirati nei rispettivi dormitori. Restavano solo i più grandi, di cui una parte si era imboscata e l'altra era ancora dentro al tendone.
Sulla pista da ballo una ventina di coppie continuava a danzare sulle note di musiche lente. Tra questi c'erano Draco Malfoy ed Hermione Granger, che da più di due ore ballavano abbracciati, senza curarsi degli sguardi stupiti dei presenti. La bella Grifondoro teneva la testa appoggiata al petto di lui, e il tenebroso Serpeverde la stringeva possessivo. Colin Canon scattò un'altra foto alla coppia e sorrise orgoglioso.
- Sono sicuro che un giorno mi ringrazieranno per queste foto.
Disse fra sé, mentre si dirigeva al tavolo delle bevande, con la sua inseparabile macchina fotografica al collo. Nel suo cammino passò di fianco al tavolo dei testimoni, che era occupato da Ginny, Hélène, Harry e Blaise.
- Sono così contenta per loro. Sono così carini insieme.
Bisbigliò Ginny con occhi sognanti. Da quando Malfoy e la sua amica avevano iniziato a ballare insieme, non li aveva persi di vista per un attimo.
- Hai ragione Ginny. La regina di Gryffindor e il re di Slytherin. I due opposti per eccellenza che si attraggono.-
Commentò Blaise, sorseggiando un calice di champagne.
Harry Potter sbuffò dal suo posto. Aveva circondato con un braccio le spalle di Hélène e la testa della giovane era poggiata alla sua clavicola.
- Non cantate vittoria troppo presto. Malfoy è forse un po' migliorato, ma rimane sempre una gran testa di cazzo. Non basta una serata di contentino per Hermione. Lei si merita un vero rapporto e non credo che la Serpe sia ancora pronto per una storia seria. Lei è la Mezzosangue che ha sempre insultato e disprezzato.-
- Harry non essere così spietato. Io confido in loro due. Guarda me. Senza l'unione tra un Mezzosangue e una tra le più razziste Purosangue del Regno Unito, io non sarei mai nata.-
Disse Hélène in risposta al commento del suo ragazzo. Harry le sorrise e le diede un bacio dolce sulla fronte.
- E che magnifico risultato.
Hermione Granger si sentiva bene. Era bellissimo ballare abbracciata a Draco. Le braccia che la stringevano le facevano sentire protetta e al sicuro. Teneva il capo appoggiato al petto di lui e poteva udire il battito un po' accelerato del suo cuore. E che dolce suono era parso alle sue orecchie!
Draco le passò una mano fra i morbidi ricci e si lasciò inebriare dal profumo di lei. Reclinò di lato il capo, appoggiandolo a quello della giovane. Hermione strinse di più le sue braccia sottili intorno alla vita di Draco, mentre un calore piacevole si diffondeva dalla base del suo stomaco. Avrebbe dato qualsiasi cosa perché il tempo si fermasse in quell'istante.
- Non ti ho ancora detto che oggi sei stupenda.
Sussurrò Draco al suo orecchio. Hermione spalancò gli occhi sorpresa. Alzò il capo dal suo petto per incontrare i suoi occhi argentei.
- Grazie.
E Draco, per la prima volta, sorrise. Si trattava di un sorriso vero, senza malizia. Un sorriso che era tutto per lei. E i suoi occhi erano luminosi come due laghi di argento colato.
Pochi attimi dopo l'orchestra terminò il brano e i due ragazzi smisero di ballare. Il cantante informò gli invitati che i componenti si sarebbero presi una pausa. Con un colpo di bacchetta fece partire un grammofono che diffuse altre note nella sala.
Hermione e Draco si guardarono negli occhi, poi lei sussurrò.
- Sono un po' stanca. Penso che andrò a dormire.
Il biondo annuì.
- Ti accompagno.
Tornarono al tavolo, dove Hermione recuperò la stola, e salutarono i presenti. Harry fulminò il biondastro con lo sguardo e lanciò un'occhiata preoccupata all'amica, che non gli dette peso.
Hermione si coprì le spalle con la stola e attraversò il giardino insieme a Draco. Una volta all'interno del Castello, proseguirono verso la torre di Grifondoro. Svoltarono l'angolo e si trovarono di fronte al ritratto della Donna Grassa.
Hermione si voltò a guardare il giovane Serpeverde quasi con imbarazzo.
- Io sono arrivata... ehm.. buonanotte.
Draco la scrutò in quei suoi occhi ambrati.
- Buonanotte.
La Grifondoro si girò verso il ritratto e recitò la parola d'ordine, che rivelò l'ingresso alla Sala Comune. La giovane si accinse ad entrare con un senso di vuoto nel cuore. Nel momento in cui aveva interrotto il contatto visivo con Draco, aveva provato una stretta al petto insopportabile. Esitò sull'uscio.
Il cuore le gridava di voltarsi, mentre la testa la supplicava di entrare.
Ma i Grifondoro sono persone passionali ed Hermione non faceva eccezione.
Si girò con decisione e Draco era ancora lì. La stava osservando in silenzio. Nei suoi occhi sembrava in corso una grigia tempesta di emozioni.
Hermione ne rimase sopraffatta e ancor prima di rendersene conto, Draco coprì la distanza che li separava in poche falcate, le prese il volto tra le mani e la baciò. E fu come perdersi. La sua anima si sgretolò in mille frantumi per l'intensità di quelle sensazioni e si ricompose in un'altra forma, pronta ad accogliere la sua parte complementare.
Hermione circondò il collo di lui con le braccia, approfondendo ancor di più il loro bacio. Draco le fece scivolare le mani sulla schiena e la spinse di più a sé. Le labbra di Hermione erano come una droga. Non ne aveva mai abbastanza. Le baciò con ardore, le mordicchiò e leccò. Poi le passò la lingua sulle labbra e lei gli lasciò libero accesso alla bocca. Le lingue si rincorsero in una danza di cui conoscevano bene le regole. Quando la carenza di ossigeno li costrinse a staccarsi, rimasero con le fronti appoggiate l'una all'altra. Poi Draco si scostò leggermente e le carezzò il volto con la mano.
Hermione incatenò lo sguardo al suo, mentre il cuore batteva all'impazzata.
- Buonanotte Hermione.
- Buonanotte Draco.
Sussurrò lei, poi il ragazzo la sciolse dall'abbraccio in cui ancora la teneva e la lasciò andare. Hermione entrò nel dormitorio di Grifondoro e il ritratto si richiuse alle sue spalle.
Una volta nella sua camera, appoggiò la stola sulla sedia della scrivania e la vide. Adagiata sullo scrittoio per tutta la sua lunghezza. Bella ed eterea.
Una rosa rossa.
Hermione la fissò, mentre il cuore tornava a battere furiosamente nel petto. La toccò quasi con riverenza e sentì sotto i polpastrelli la morbidezza dei petali carnosi.
Era stupenda.
Il gambo lungo aveva ancora alcune spine e la giovane sorrise.
Bella e pericolosa come chi glie l'aveva donata.

Heilà come state ?
SCUSATEMI per il ritardo ma sono stata veramente impegnata con la scuola, è iniziata da appena tre settimane e i professori stanno già interrogando e già non né posso più.
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo dove succedono un pò di cose succulente.
Alla prossima
Bacioniiiii
Grace

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