Capitolo 16 - Notizie da prima pagina
Hermione Granger aprì gli occhi, soffocando uno sbadiglio. Si alzò dal letto e si chiuse in bagno, concedendosi una meritata doccia.
Dopo poco tornò in camera avvolta in un candido asciugamano. Raggiunse a piedi nudi il suo armadio e lo aprì. Dal cassetto della biancheria, estrasse un completo molto semplice, poi indossò le calze grigie e prese dalla gruccia una camicia bianca. La infilò, abbottonando con precisione ogni asola. Poi fu il turno della gonna a pieghe e del maglioncino grigio fumo con i bordi rosso e oro. Si fermò di fronte allo specchio mentre annodava con precisione la cravatta. Sorrise al suo riflesso e recuperò dalla scrivania la cartella con i libri.
Indossò il mantello nero con appuntato sul petto lo stemma di Grifondoro ed uscì dalla stanza. Quello sarebbe stato il primo giorno di lezione, dopo le vacanze di Natale.
Percorse i corridoi, canticchiando fra sé. Si sentiva inspiegabilmente di buon umore.
Non appena varcò la porta della Sala Grande tutti gli occhi dei presenti si puntarono su lei. I ragazzi la guardavano scioccati, mentre la popolazione femminile di Hogwarts sembrava pronta per metterla al rogo.
Hermione aggrottò la fronte perplessa e si guardò addosso, alla ricerca di qualcosa fuori posto. Eppure era sicura di essersi vestita in maniera impeccabile.
Con un alzata di spalle, fece per raggiungere il suo tavolo, quando fu bloccata da Ginny, che si era alzata dal suo posto e le era arrivata di fronte, stringendo fra le mani un giornale.
- Hermione! Eccoti finalmente. Puoi spiegarmi cosa diavolo è successo ieri?
La riccia sembrava molto confusa.
- Non capisco Ginny. Non è successo niente di particolare, perché?
- Se tu questo lo chiami niente! Guarda!
E gli sbatté davanti al naso la Gazzetta di Hogwarts. Proprio in prima pagina svettava eclatante un titolo a caratteri cubici: " L'amore tra il Re delle Serpi e la Regina dei Grifoni" e seguiva una fotografia molto familiare. Lei in accappatoio nei dormitori di Serpeverde, mentre teneva per mano Malfoy. Le espressioni di entrambi erano scioccate, poi gli occhi di Draco diventavano pericolosamente sottili.
Hermione strappò di mano il giornale all'amica e iniziò a leggere le prime righe:
"Ecco a voi lo scoop dell'anno, miei cari studenti e professori di Hogwarts. Ieri mattina, nei dormitori di Serpeverde, il nostro inviato speciale Colin Canon ha sorpreso Hermione Granger e Draco Malfoy in atteggiamenti inequivocabili. Questo conferma che una bellissima coppia è nata fra le mura della nostra scuola. Una coppia che insegna a guardare oltre il sangue che scorre nelle nostre vene. Perché lui è il Purosangue per eccellenza, ultimo erede del grande casato dei Malfoy, e lei è nata da genitori Babbani, è la migliore studente che Hogwarts abbia mai avuto e fa parte del Trio Miracoli che ha distrutto Voi-sapete-chi. Il loro è un amore che ha superato le apparenze ed è un simbolo di speranza in più per questo nuovo mondo all'insegna della pace e della fratellanza. E proprio il Ballo del Giglio, che incarna questi ideali, sembra abbia svolto il ruolo di Cupido, facendo innamorare perdutamente i due Caposcuola delle Case più avverse per tradizione..."
Hermione interruppe la lettura per alzare lo sguardo allibita.
- Che cos'è questa roba?
- Speravo che me lo spiegassi tu Herm.
Non fece in tempo a replicare, che da dietro le sue spalle il Principe di Serpeverde fece il suo ingresso in Sala Grande e gli fu riservato lo stesso trattamento.
Subito il suo sguardo cadde sulla Mezzosangue, che si era fermata ad un paio di metri dalla porta con la Piattola Weasley.
- Mezzosangue, cazzo ha 'sta gente da guardare?
Hermione si voltò di scatto, riconoscendo la voce di Malfoy. Senza dire una parola, gli schiaffò il giornale sotto al regale naso.
Malfoy rimase un attimo perplesso finché i suoi occhi non incontrarono la fotografia di lui e della Mezzosangue mezzi nudi in prima pagina.
- Che cazzo ci fa questa foto qui??
Urlò la Serpe con un diavolo per capello. Il suo sguardo trapassò i presenti e si fermò a scrutare il tavolo di Grifondoro alla ricerca di quel giornalista da strapazzo. Ma Colin Canon brillava per assenza, così come il suo fidato fratellino.
- Dove si è nascosto quel fottuto reporter del cazzo!
- Aspetta. Non è finita qui. Leggi cosa c'è scritto nell'articolo.
Gli ordinò la Grifondoro, che fremeva per la rabbia e l'indignazione. Draco lesse le prime righe e quando arrivò al punto sul sangue, il suo cervello decise di aver visto a sufficienza. Incenerì il giornale con lo sguardo e lo lanciò in terra.
- IO LO AMMAZZO E TU GRANGER, NON PROVARE A FERMARMI!!
E detto questo, fece dietrofront e partì a passo di marcia, diretto al covo di quegli idioti del Gazzettino dello Sfigato. Hermione non attese oltre e lo seguì.
Ginny Weasley raccolse da terra il giornale e lo ripiegò con cura. Tornò al suo posto accanto ad Hélène e si sedette.
Un brusio concitato si levò in tutta la Sala Grande. Colin aveva fatto centro. La Gazzetta di Hogwarts non era mai stata così popolare come in quel momento.
- Non ci posso credere. La nostra 'Mione nei dormitori di Serpeverde insieme a quella Serpe di Malfoy.-
Si lamentò Ron, ancora incredulo alla notizia.
- Non vedo cosa ci sia di male. Si saranno innamorati.
- Hélène tu non ti rendi conto di quello che stai dicendo!
Esclamò il Bambino Sopravissuto, guardando la sua ragazza.
- Perché? Sono così carini insieme. Lui in apparenza è freddo e indifferente, mentre lei è sempre così solare ed efficiente. Si completano a vicenda.-
- Ma stiamo parlando di Hermione e di Malfoy! Tu non c'eri prima, ma devi sapere che hanno passato gli ultimi sei anni ad insultarsi in continuazione. Malfoy l'ha sempre dipinta con i peggiori nomignoli, umiliandola ad ogni occasione. Non si potevano vedere e adesso sarebbero innamorati? Non ci credo.-
Disse Ron, intervenendo nel discorso.
- Tutto è possibile in amore, Ron.
Proferì Ginny, che aveva appena rimpicciolito il giornale con un Reducio, facendolo sparire nella tasca del mantello. Aveva intenzione di conservarlo come bel ricordo.
Ron sbuffò a quell'affermazione, alzando gli occhi al cielo.
- Ginny ha ragione. Non so se vi ricordate cosa disse il Cappello Parlante il giorno in cui mi smistò. Mio nonno e mia nonna un tempo frequentavano questa scuola. Sono stati il Re e la Regina del Ballo del Giglio.-
Ginny si illuminò per l'interesse.
- Davvero Hélène? Allora sono un purosangue e una mezzosangue come Herm e Malfoy?-
Hélène scosse la testa.
- A dire il vero loro sono una purosangue e un mezzosangue. Mia nonna Diana fa parte del casato dei Rowanley, una famiglia antichissima e di stirpe Purosangue. Era una Serpeverde come Malfoy, mentre mio nonno Alexander MacKanzie era un Mezzosangue di origini Babbane ed era un Grifondoro. Il cercatore della squadra.-
- Com'è romantico.
Bisbigliò la rossa con occhi sognanti.
Hélène sorrise di rimando.
- Da quel che mi ha raccontato mia nonna, all'inizio era tutt'altro che rose e fiori il loro rapporto. Un po' come Hermione e Malfoy. Mia nonna Diana era superba e piena di sé. Considerava le sue origini nobili un grande vanto da rinfacciare a chiunque non avesse sangue Puro nelle vene. Mio nonno Alexander invece era un ragazzo solare e amato un po' da tutti quanti. Ne combinava una dietro l'altra e per questo era diventato l'idolo dei suoi compagni Grifondoro. Nonostante il suo temperamento un po' troppo vivace, era anche nelle simpatie dei professori grazie al suo rendimento scolastico.-
- E come hanno fatto ad innamorarsi?
- È stato per via del Ballo del Giglio. Sono stati scelti come migliori studenti delle loro Case e beh... la storia la sapete tutti... hanno iniziato a lavorare gomito a gomito e dall'iniziale antipatia è sorto del rispetto, dal rispetto la complicità e infine l'amore.-
- Porca miseria... è come una maledizione.
Sibilò Ron, passandosi una mano fra i capelli. Se era già successo cinquant'anni prima, nulla avrebbe potuto impedire che il fattaccio si compiesse di nuovo.
- Avanti Ron, non essere così scontroso. Che cosa c'è di male se tra Hermione e Malfoy dovesse esserci del tenero?-
Il ragazzo fissò allibito la sorella, sentendo che la pelle gli si accapponava per lo schifo. Del tenero fra la sua ex-ragazza e quella viscida serpe di Malfoy? Da perderci l'appetito!
- Lasciamo perdere. Tanto con te è come parlare al muro.
Borbottò la sorella affranta.
- Cosa ne pensi Harry? Lei è la tua migliore amica, no?
Domandò Hélène, scrutando il volto del suo ragazzo. Il Bambino Sopravissuto le rivolse un sorriso complice, per tornare poi serio.
- Per quanto mi risulti impossibile crederlo, penso che non possiamo impedirle di vivere una storia con Malfoy. Hermione ci ha sempre dimostrato di essere una persona intelligente e per niente avventata, mi fido del suo giudizio. -
- Harry, ti senti quando parli? Stiamo parlando di Malferrret! Hai presente, il figlio del braccio destro di Voldemort? Ah, già, dimenticavo. Ultimamente lo difendi sempre.-
Ringhiò il rosso di casa Weasley.
Harry non gradì affatto quell'insinuazione e gli puntò uno sguardo duro in faccia.
- Che cosa stai insinuando Ron? Io non sto difendendo nessuno. Come ti ho già detto tempo fa, Malfoy quest'anno si sta comportando bene. Si fa i cazzi suoi senza rompere i coglioni con rivendicazioni da Mangiamorte! Inoltre la nostra Hermione ci passa molto tempo insieme e se non ci ha detto niente di preoccupante su di lui, significa che Malfoy è a posto! Per quanto mi riguarda, se hanno deciso di mettersi insieme, io non ho alcun diritto di mettermi in mezzo, nonostante possa discutere i gusti di Hermione in fatto di uomini.-
Ron scosse il capo lentamente. Non riusciva a credere che il suo migliore amico addirittura approvasse la relazione malsana fra la loro Hermione e quel maledetto Mangiamorte.
Si alzò da tavola di scatto e se ne andò, senza rivolgere una parola a nessuno.
Harry sospirò mentre osservava l'amico uscire dalla Sala Grande.
- Non dargli peso Harry. Mio fratello è uno stupido. Sono sicura che non ce l'ha con te. In realtà si comporta così perché non sopporta che Hermione si sia innamorata di qualcun altro che non sia lui. Anche se finge che ormai non gli importi più niente di lei, non è così facile dimenticarsi il primo amore. E in più è furioso perché lei ha scelto proprio il nostro ex peggiore nemico ed è convinto che la farà soffrire.-
Disse Ginny con un sorriso triste. Conosceva molto bene suo fratello e il fatto che non ci fosse molta differenza di età fra loro, aveva contribuito a farli crescere insieme quasi fossero stati gemelli come Fred e George. Nonostante la sua goffaggine e la sua innocenza, Ginny gli voleva bene, perché sapeva che Ron aveva un gran cuore e che avrebbe dato la vita per la sua famiglia e per gli amici.
La porta della sede della Gazzetta di Hogwarts era stata sigillata. Draco Malfoy cercò di forzare la serratura con un incantesimo, ma non sortì alcun effetto. A quel punto iniziò a dare calci e pugni al pesante uscio in legno, bestemmiando come un turco.
- Aprite questa cazzo di porta di merda o giuro che la faccio esplodere! So che siete lì dentro e nulla vi salverà dalla mia ira!-
In quel momento arrivò Hermione, richiamata dal gran baccano che stava producendo il Re del Ballo.
- Malfoy! Ma cosa stai facendo? Calmati!
- CALMARSI UNA FANTASTICA SEGA, GRANGER! Io voglio la testa di Canon e la voglio subito!!!-
Gli occhi plumbei ridotti a due fessure omicide.
- Dovevi lasciare fare a me! Ti avevo garantito che averi fatto un lavoro pulito!
Hermione sospirò rassegnata. Il biondo aveva davvero il dente avvelenato e niente l'avrebbe distolto dal suo intento in quel momento. Non che avesse intenzione di fermarlo dopotutto. Quei giornalisti da strapazzo avevano proprio esagerato.
- Bombarda Maxima!
Esclamò il Serpeverde e la porta si sbriciolò in mille pezzi, sprigionando una pioggia di detriti e di polvere tutt'intorno.
Hermione che d'istinto si era protetta il viso al rumore dell'esplosione, tossì ripetutamente.
- Cazzo, Malfoy! Guarda quanta polvere hai sollevato!
Il biondo non si degnò nemmeno di rispondere. Sfoderò la sua bacchetta e si fece largo fra i detriti, calpestando con il suo passo deciso qualsiasi cosa fosse nel suo cammino.
Hermione lo seguì, scavalcando i resti di una sedia che doveva essere stata messa contro la maniglia della porta, nel tentativo di frenare l'ingresso di Malfoy, ma che aveva finito per subire la stessa fine dell'uscio.
- CANON DOVE SEI? Dovessi perlustrare questo buco da cima a fondo, giuro che ti troverò!-
E si guardò attorno circospetto. La stanza era grande e delle finestre imponenti in stile gotico illuminavano l'ambiente. Quattro scrivanie stracolme di fotografie e pergamene occupavano il centro, appoggiate insieme in modo che chi ci lavorava si trovava seduto di fronte al collega. Addossate alle pareti, vi erano delle scaffalature in legno anch'esse piene di materiale giornalistico. Su una mensola erano esposte in bella mostra quattro coppe d'argento. Un paio di quadri magici erano appesi al muro di fronte all'ingresso e raffiguravano i fondatori di quel posto per dementi.
Hermione si avvicinò ad un tavolo da lavoro enorme, che stava a ridosso della parete di sinistra e riconobbe la copia della Gazzetta di Hogwarts di quella mattina. E l'indignazione che aveva provato poche ore prime, le montò di nuovo addosso. Come si permettevano quei cerebrolesi di pubblicare un tale cumulo di cazzate? Oh, sì. Li avrebbe schiantati uno ad uno!
Nel frattempo Malfoy stava perlustrando ogni centimetro in quella stanza, mettendo a soqquadro ogni cosa. Spalancò un paio di armadietti, trovando solo dei vecchi numeri del giornale. Richiuse le ante con stizza e la sua attenzione fu attirata da una porta in fondo a destra.
- Mezzosangue! Tieniti pronta. Non ho intenzione di farli fuggire.
Esclamò. La giovane annuì e sfoderò la bacchetta. Un ghigno malvagio le comparve sulle belle labbra al pensiero di star collaborando al primo omicidio premeditato della sua vita.
- Pensavate di fregarmi, ma vi sbagliate di grosso.
Bisbigliò Malfoy e senza troppa grazia scagliò un'altra Bombarda, sbriciolando anche quella porta. Quando il polverone smosso si depositò a terra, rimasero entrambi interdetti. Lì dentro sembrava non esserci nessuno.
- Non è possibile.
Commentò Hermione e seguì Draco dentro allo stanzino che si rivelò essere una camera oscura per lo sviluppo delle fotografie. I responsabili della Gazzetta avevano furbescamente fatto sparire ogni traccia di fotografia, ben sapendo che quel pazzo di Malfoy le avrebbe bruciate tutte quante.
Con un colpo di bacchetta, la Grifondoro spalancò le pesanti tende che impedivano alla luce di entrare e fu ancora più sgomenta nel constatare ciò che già avevano capito. Non c'era veramente nessuno lì dentro.
- Canon, non pensare di prendere per il culo il sottoscritto!
Sibilò il biondo mentre scrutava ogni possibile via di fuga.
- Malfoy, loro non ci sono qui dentro.
- Non possono essere fuggiti dalla finestra. Siamo al quinto piano e nessuno di quei quattro idioti sa volare decentemente sulla scopa!-
Hermione tornò nella stanza principale. Qualcosa le diceva che la soluzione stava proprio davanti ai suoi occhi. Si mise a scrutare ogni oggetto e lo sguardo le cadde sulle quattro coppe d'argento.
- Malfoy, il club di giornalismo partecipa a delle gare?
- Che cazzo di domanda mi fai Mezzosangue! Certo che no!
- Ne sei sicuro?
Il biondo le comparve a fianco, dopo aver rinunciato a cercarli nello stanzino.
- Certo che ne sono sicuro. Blaise ha fatto parte del club fino allo scorso anno, poi per fortuna è rinsavito e ha capito che stava perdendo tempo con un gruppo di svitati persi. Ma che cazzo c'entra questo?-
La Grifondoro piegò la testa un po' di lato e fissò intensamente quelle coppe.
- Allora che cosa ci fanno qui dentro quei trofei?
Malfoy seguì il suo sguardo e individuò gli oggetti della conversazione.
- Non ne ho idea. Ma chi cazzo se ne frega.
Ma la ragazza aveva avuto un'intuizione e bloccò il ragazzo, prendendolo per un braccio.
- Invece penso che ci interessino.
- Che vuoi dire?
- Specialis Revelio!
L'incantesimo lanciato dalla Grifondoro rivelò la natura umana degli oggetti. E quattro ragazzi terrorizzati caddero rovinosamente dalla mensola, finendo a terra in un groviglio scomposto di membra.
In pochi secondi quella massa si sciolse e il quartetto della Gazzetta di Hogwarts si mise in piedi, tremando all'unisono: Hannah Abbott, Tassorosso settimo anno e responsabile del club, Colin Canon, Grifondoro sesto anno e vice responsabile, Dennis Canon, Grifondoro quarto anno aiuto reporter e Morag McDougal, Corvonero settimo anno e articolista.
- Ecco finalmente i colpevoli del cumulo di stronzate che c'è oggi in prima pagina!
Li accusò Malfoy con occhi pericolosamente adirati.
- Abbiamo solo scritto la verità.
Sostenne la Abbott, schierandosi di fronte ai suoi colleghi, da brava responsabile.
- Non dire puttanate Abbott! Vi siete inventati tutto di sana pianta!
- Assolutamente no! La foto è stata veramente scattata. E abbiamo dei testimoni che possono confermarlo.-
- Quella fotografia non sarebbe dovuta più esistere.
Commentò Hermione, trapassando con lo sguardo Colin, che si fece piccolino di fronte alle sue parole.
- Sappiamo cosa è successo ieri e lascia che ti dica una cosa Hermione, non avete di certo tenuto un comportamento degno del vostro ruolo di Caposcuola, minacciando il povero Colin di morte! Sono veramente indignata e scriveremo al più presto un articolo sugli abusi di potere!-
- CHE COSA??
Esclamò la Regina del Ballo. Ma come osava quella stupida della Abbott parlarle così? D'istinto impugnò la bacchetta, pronta a scattare.
Malfoy si rivolse alla responsabile di quel club di sfigati.
- E cosa mi dici della privacy Abbott? Il tuo reporter non ha forse violato i nostri diritti, scattando quella foto senza il nostro consenso?-
- Ma tu Malfoy hai fatto ben peggio! Hai tentato di sopprimere la libertà di stampa!
Prima che la Tassorosso si inalberasse in discorsi sull'eguaglianza del diritto di opinione e che Malfoy decidesse di lanciarle un Avada Kedavra per farla finita, dai resti della porta alle loro spalle comparve il preside Silente, seguito dalla McGranitt.
- Draco, Hermione! Miei cari ragazzi, ecco dove eravate finiti.
Disse il vecchio uomo con un sorriso bonario. La professoressa di Trasfigurazione gli si affiancò con un espressione severa dipinta in volto.
- Signor Malfoy e signorina Granger vi prego di abbassare le bacchette! Non siamo in un campo di battaglia. -
I due Caposcuola ubbidirono, seppur con poco entusiasmo.
- Che cosa è successo alla porta di questo ufficio e cos'è questa confusione?
- Professoressa, sono stati loro! Hanno sfondato l'uscio con una Bombarda e hanno messo tutto in disordine, buttando fogli e appunti all'aria.-
- È vero quello che sta dicendo la signorina McDougal? Con quale diritto siete entrati qui dentro per fare questo macello! Signor Malfoy?-
Domandò la McGranitt sdegnata.
Il biondo rimase impassibile, senza proferir parola, come se la cosa non lo riguardasse.
- Signorina Granger, mi può dare una spiegazione?
Hermione si mosse un po' a disagio, ma Silente decise di intervenire.
- Non ti preoccupare Minerva, sono sicuro che i ragazzi abbiano avuto le loro buone ragioni. Adesso perché non torniamo nel mio ufficio insieme ai nostri due Caposcuola. Quel che ci vuole è proprio una bella tazza di tè.-
Malfoy sollevò un sopracciglio stupito. Non erano neanche le nove del mattino e quel pazzo svitato voleva già bere una tazza di te?
- Avanti, miei cari, seguitemi. I ragazzi del club di giornalismo provvederanno a sistemare a questi piccoli inconvenienti.-
I due lo seguirono, abbandonando il campo di battaglia.
Pansy Parkinson stava percorrendo i corridoi dei sotterranei. Accanto a lei Theodore Nott aveva intavolato una tranquilla conversazione.
- E ti stavo dicendo che è stato Blaise a propormi il gruppo musicale.
- Come hai detto che si chiamano?
Domandò la mora che si stava sistemando il mantello sulle spalle. Era davvero un incubo percorrere quei corridoi di prima mattina. Nonostante fossero trascorsi sette anni, non riusciva ad abituarsi a quel freddo infido. Non vedeva l'ora di trovarsi di fronte ad una tazza fumante di caffè americano.
- Si chiamano Magorium Boys.
- Che nome provinciale. Che genere di musica fanno?
Theo alzò le spalle con noncuranza.
- Sono un po' commerciali. Sai le solite cose pop che vanno in voga sia nel Mondo Magico che in quello Babbano.-
Pansy lo osservò curiosa.
- E tu cosa ne sai della musica Babbana?
- Abbastanza, te lo garantisco! Blaise mi ha costretto ad ascoltare un mucchio di cd. Da quando la Granger ci ha affidato la responsabilità della musica, il nostro caro Zabini si è fatto prendere di brutto. Ho sentito talmente tante canzoni Babbane che potrei andare a fare il DJ!-
- Tu a fare il DJ? Mi dispiace ma non ti ci vedo proprio!
E scoppiò a ridere divertita. Theodore la guardò ammirato. Per lui sarebbe sempre stata la donna più bella del mondo. Da quando aveva smesso di truccarsi era diventata ancor più affascinante. Era genuina e fresca come un fiore di campo, ma quel suo modo di essere Serpeverde nell'anima lo intrigava da impazzire.
- Comunque questa storia del Ballo del Giglio ormai ci sta condizionando la vita! Neanche a farlo apposta, ci troviamo sempre a parlarne.-
Considerò la bella mora, quando presero il corridoio del piano terra, diretti alla Sala Grande per fare colazione.
- Eh, già. Pensa anche solo a quel che è successo ieri con quella foto di Draco e la Granger in prima pagina. Il Re e la Regina del Ballo presi di mira dalla stampa!-
E sogghignò ricordando l'espressione frustrata dei due Caposcuola, dopo essere stati nell'ufficio di Silente per aver tentato di "sopprimere" il club del giornalismo.
- Ieri sera a cena ho sentito Draco ringhiare sommessamente in direzione del preside!
Disse la Parkinson, con un sorriso canzonatorio.
- Ti assicuro che è stato peggio dopo, quando ha fatto il diavolo a quattro nei dormitori maschili. Fortuna che il caro vecchio Blaise sa sempre come calmare il nostro Principino.-
- Non sai come sono felice di essermi cavata quell'incombenza. Non era per niente gentile quando mi si avventava addosso famelico di lussuria. Certe volte non mi lasciava nemmeno il tempo di svestirmi.-
Considerò la mora, ricordando quei giorni in cui il Re delle Serpi la trattava come una valvola di sfogo. Sentendo il silenzio insolito di Nott, lo guardò e rimase turbata.
Theodore alle parole della ragazza, aveva stretto i pugni e abbassato lo sguardo. Ogni volta era come ricevere un colpo basso. Quante volte aveva sperato che lei smettesse di farsi trattare come un oggetto da Draco. Quante volte aveva desiderato di entrare nella stanza dell'amico, tirargli un gran cazzotto nel muso e portarsi via Pansy da quella camera. Ma non l'aveva fatto perché voleva bene a Draco e perché sapeva che nessuno stava costringendo Pansy a comportarsi così. Lo sapeva ma questo non migliorava affatto il suo sentirsi inutile e spregevole. Era un supplizio vedere la donna che aveva sempre amato fra le braccia di chiunque avesse avuto voglia di scoparsela.
- Ehi, Theo. Io non sono più così.
Disse la giovane, accarezzandogli il volto con dolcezza. Theodore alzò i suoi profondi occhi castani, ma non riuscì ad incontrare il suo sguardo.
- Adesso sono una persona migliore e questo lo devo a te, che mi sei sempre accanto. Però il mio passato non si può rinnegare. Sono stata una ragazza facile e non ne vado più fiera, te lo garantisco. Sto cambiando, ma sono pur sempre Pansy.-
Gli sussurrò con affetto. Il moro si decise ad incontrare i suoi occhi e le sorrise debolmente.
Il ragazzo agì d'istinto e l'abbracciò. Pansy rimase stupita da quel gesto, poi, quasi timidamente, gli passò le braccia sottili intorno alla schiena e si strinse al suo corpo massiccio.
Theodore le accarezzò dolcemente i capelli con il cuore in tumulto. Da quanto tempo desiderava poterla stringere a sé?
Pansy appoggiò il capo sull'ampio petto del giovane e sentì il suo cuore fare quasi una capriola. Che cosa le stava succedendo? Perché l'odore che Theo aveva addosso le sembrava il profumo più buono del mondo? Perché si sentiva emozionata e al contempo tranquilla tra le sue braccia forti? Cos'era quel sentimento strano che stava facendosi largo nel suo cuore? Gli si strinse addosso ancor di più, senza proferire parola.
Sarebbero rimasti così per tutto il giorno, se dietro alle loro spalle non fossero sopraggiunti Draco Malfoy e Blaise Zabini.
- Theo, che succede? Pansy sta male?
Domandò il moretto, avvicinandosi alla coppia. I due giovani sciolsero l'abbraccio e si guardarono leggermente in imbarazzo.
- No. Sto bene. A..avevo un po' freddo e Theo si è offerto di scaldarmi un po'.
- Già, sei sempre stata molto freddolosa Pansy.
Commentò Draco rivolgendole un ghignò malizioso. Poi, rivolto a Theodore.
- La prossima volta falle fare un po' di ginnastica appena si sveglia. È l'unico modo per farle passare il freddo.-
E ammiccò allusivo, facendo scintillare i suoi occhi argentei.
Pansy per la prima volta divenne rossa di vergogna e per poco Draco non andò a sbattere contro la porta della Sala Grande dallo stupore.
Hermione Granger si accomodò a tavola, pronta per fare colazione. Visto che il giorno prima aveva dovuto saltarla per colpa di quei deficienti della Gazzetta di Hogwarts, era intenzionata a rimpinzarsi per benino.
- Buongiorno Herm.
La salutò Hélène, sedendosi di fronte a lei. Hermione ricambiò il saluto e rivolse il buongiorno anche al suo amico Harry, che era arrivato insieme alla sua ragazza. Il Bambino Sopravissuto si accomodò accanto ad Hermione ed allungò una mano ad afferrare una ciambella ricoperta di cioccolato.
- Dormito bene?
Le chiese dopo aver bevuto un sorso di latte caldo.
- Sì, abbastanza. La ricerca sulla Manticora per Cura delle Creature Magiche mi ha occupato un bel po' di tempo ieri sera.-
- Ma c'è ancora tempo Herm. Hagrid vuole che glie la consegniamo per venerdì.
- È tutto inutile Harry! Lo sai com'è fatta la nostra Hermione!
Esclamò Ginny, prendendo posto accanto ad Hélène. E dopo poco arrivò anche Ron che salutò Hermione ed Hélène, senza rivolgere la parola ad Harry.
La Caposcuola corrugò la fronte preoccupata. Come mai i suoi amici non si parlavano?
Non fece in tempo a sondare quel pensiero, che fu distratta dall'arrivo dei Gufi. Gli animali volarono come di consueto sopra le teste dei loro destinatari, mollando sul tavolo la posta da recapitare. Hermione afferrò la copia della Gazzetta del Profeta a cui era abbonata da anni e si accinse a leggere la prima pagina.
Uno strillo le sfuggì dalla bocca, mentre il giornale cadeva sul tavolo, coprendo la sua tazza di caffelatte.
- Cosa è successo Herm?
- Leggi!
Il Bambino Sopravissuto afferrò il giornale e lesse il titolo a grandi lettere:
- "Fuggito. Rodolphus Lestrange scappa da Azkaban eludendo gli incantesimi di sicurezza." Porca puttana!-
Hermione alzò gli occhi e cercò Draco Malfoy con lo sguardo. Il biondo stava leggendo lo stesso articolo in quel momento e la Grifondoro percepì la tensione che aveva addosso dalla rigidità delle sue spalle. Quella proprio non ci voleva. Dopo l'avvertimento del Marchio Nero, anche la fuga di suo zio da Azkaban.
"Ieri sera uno dei più pericolosi seguaci di Voi-sapete-chi è fuggito da Azkaban, la prigione più sicura del Mondo Magico sorvegliata costantemente dai Dissennatori. Rodolphus Lestrange, vedovo di Bellatrix Lestrange, è uno tra i più potenti Mangiamorte mai esistiti, secondo solo al defunto Lucius Malfoy. Ora Lestrange è latitante e il Ministero della Magia ha messo all'opera tutti i suoi Auror affinché sia catturato e condannato al Bacio dei Dissennatori. Il Ministro raccomanda maghi e streghe di non lasciarsi prendere dal panico, sostenendo che la situazione sarà risolta il prima possibile."
Draco Malfoy buttò il giornale sul tavolo e si alzò in tutta la sua statura.
- Draco, dove stai andando?
Domandò Blaise, ma l'amico gli rivolse uno sguardo ammonitore e si allontanò, uscendo a passo deciso dalla Sala Grande.
Heilà
Ciao a tutti come state ?
La scuola è ricominciata e io sono già stanca 😒 ma parliamo del capitolo.
Siamo più o meno a metà storia. Come ho già detto io aggiorno il martedì e il sabato, se qualche volta dovessi dimenticarmi mi spiace e mi scuso già in anticipo. Come vi ho detto è iniziata la scuola e purtroppo io faccio lo scientifico e mi porta via un sacco di tempo.
Comunque fatemi sapere se vi piace il capitolo. Alla prossima.
Bacioniiiii
Grace 😘
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