Capitolo 14 - Papere di buon anno
Hermione Granger si guardò attorno con aria circospetta.
Il corridoio era vuoto.
Si strinse addosso l'accappatoio e raggiunse rapidamente la porta del Bagno dei Prefetti. Pronunciò la parola d'ordine alla statua di Boris il Basito e l'uscio si aprì. La ragazza entrò in fretta, si appoggiò contro la porta chiusa e trasse un sospiro di sollievo.
Sarebbe morta di vergogna se qualcuno l'avesse vista con indosso solo l'accappatoio. Si diede della stupita per quell'idea allucinante che le era balzata alla mente.
Era inizio gennaio e mancavano un paio di giorni alla fine delle vacanze natalizie.
Quel venerdì sera, dopo aver ripassato per l'ennesima volta il programma di Erbologia, Hermione aveva chiuso di scatto i libri e si era alzata dalla scrivania. Era scesa in Sala Comune dove aveva trovato Harry intento a scrivere una lettera per Hélène, la sua ragazza. Il moro era talmente preso dalla sua corrispondenza, che si era accorto a malapena della presenza dell'amica. A quel punto la Caposcuola di Grifondoro aveva avuto un'idea: farsi un bel bagno rilassante. Ma non in una vasca qualsiasi ma in quella del Bagno dei Prefetti.
E così era tornata sui suoi passi e una volta in camera, si era spogliata dei suoi abiti per indossare l'accappatoio. Quando era scesa in Sala Comune per la seconda volta, l'aveva trovata vuota. E il fatto di non doversi giustificare con Harry per il suo abbigliamento poco consono, le aveva dato maggior coraggio. Aveva superato il ritratto della Donna Grassa e via verso il corridoio del quinto piano.
La stanza era spaziosa e sormontata da finestre imponenti, celate da lunghe tende di lino, bianche che lasciavano filtrare solo in parte i raggi ammalianti della luna piena. Il pavimento in marmo bianco era interrotto al centro da una magnifica vasca, anch'essa in marmo, che scendeva a gradoni verso il basso. Hermione si avvicinò, si chinò e osservò ammirata la fila di rubinetti d'oro ai bordi della piscina. Ne aprì un paio e sorrise vittoriosa di fronte al vapore caldo che si sprigionò dall'acqua.
Appoggiò il suo accappatoio su una pila di soffici asciugamani e rimase nuda ad osservare il regolare riempirsi della vasca. Si inginocchiò nuovamente ad aprire altri rubinetti che liberarono bagnoschiuma misto ad acqua e bolle dai colori più disparati. Quando l'acqua raggiunse il livello giusto, Hermione chiuse i rubinetti e scivolò dentro. Emise un sospirò di appagamento al contatto dell'acqua calda sulla pelle e si rilassò contro il bordo, sedendosi su un gradino sommerso. Prese un po' di schiuma tra le mani e la soffiò davanti a sé. Rise per il gesto compiuto, ricordando come le piaceva farlo da bambina, quando sua madre l'aiutava a lavarsi nella vasca di casa. Chiuse gli occhi, lasciandosi lambire e cullare dalla acqua calda e schiumosa.
- Ci vorrebbe un po' di musica.
Disse ad alta voce e un'altra idea le balenò in mente. Uscì dalla vasca e andò a recuperare il suo accappatoio. Sfilò dalla tasca la bacchetta e richiamò con un incantesimo il suo lettore cd. Si mise le cuffie alle orecchie e tornò ad immergersi in quel meraviglioso bagno di schiuma, facendo attenzione a non bagnare il lettore, che lascò appoggiato sul marmo.
Fece partire il cd e chiuse gli occhi, rilassandosi alle note di una canzone Babbana.
La sua mente tornò a pensare a quei giorni appena trascorsi. Era rimasta davvero stupita nel sapere che Harry ed Hélène si erano messi insieme il giorno di Natale. Di certo aveva notato anche lei come negli ultimi tempi i due non facessero altro che lanciarsi sguardi languidi. Aveva intuito i sentimenti di Harry da come i suoi occhi verdi diventavano più dolci parlando della neo Grifondoro e aveva percepito la stessa cosa in lei. Ma non immaginava che la loro relazione iniziasse così presto.
"Sei forse gelosa del loro rapporto? Forse perché non sai cosa fare con il biondino che ti tormenta i pensieri?" chiese una vocina dentro di lei.
La ragazza incassò il colpo, non potendo negare. Non aveva fatto altro che pensare a lui in quei giorni. Sentiva ancora sulle sue labbra il bacio mozzafiato che si erano scambiati prima della sua partenza. E una parte di lei desiderava poter ripetere l'esperienza. Il bacio di Draco le aveva risvegliato i sensi, strappandola dal torpore in cui era caduta dopo la fine della storia con Michael. Aveva sentito un calore piacevole addosso e una scarica di adrenalina percorrerle il corpo. Poi, quando si erano staccati, era rimasta prigioniera dei suoi occhi. Due laghi di argento fuso che le avevano mozzato il fiato.
Hermione che era impegnata a ricordare quei momenti, avvolta dal piacevole sottofondo della musica, non si accorse che qualcun altro era entrato nella stanza.
Draco Malfoy stava percorrendo il corridoio del quinto piano del castello, con una sigaretta tra le labbra. Indossava una camicia bordeaux e un paio di pantaloni neri da uomo.
Aveva deciso di anticipare il suo ritorno ad Hogwarts di un paio di giorni per un valido motivo. Non ne poteva più di sentire sua cugina e il mezzo licantropo parlare della gravidanza che andava per l'ottavo mese e del matrimonio che avrebbero celebrato dopo la nascita del bambino.
E poi era tornato perché voleva vedere lei.
La Mezzosangue dagli occhi dorati. La strega che stava tentando di rubargli l'anima e che gli era entrata dentro in modo inspiegabile.
Si passò una mano fra i capelli biondi e in pochi passi raggiunse la sua meta. Spense la sigaretta e la fece scomparire. Aveva un disperato bisogno di un bagno rilassante e non c'era niente di meglio che approfittare del Bagno dei Prefetti, visto che la scuola era ancora semi deserta. Pronunciò la parola d'ordine alla statua che raffigurava un mago dall'aria smarrita con i guanti infilati al contrario e la porta si aprì in un leggero cigolio. Un folata di vapore caldo gli investì il volto e ciò che vide lasciò per la prima volta il Principe delle Serpi senza parole.
Al centro della stanza, comodamente adagiata dentro alla vasca, c'era lei. Hermione Granger. Era avvolta da nuvole di vapore colorato che gli danzavano intorno e sembrava non essersi accorta del suo ingresso. Teneva gli occhi chiusi e il capo leggermente reclinato all'indietro era appoggiato al bordo della vasca. Le guancie arrossate per il calore e un'espressione rilassata dipinta in volto.
I capelli bagnati erano diventati quasi lisci e le stavano incollati al capo, ricadendo sulle spalle in modo sensuale.
Bellissima.
Dannatamente attraente nella sua candida semplicità.
Senti il cuore accelerare i battiti e se ne stupì. Dunque anche lui aveva un cuore e non una fredda pietra al posto di quel muscolo pulsante.
Tornò a fissare la Mezzosangue e si accorse di alcuni fili neri che le partivano dalle orecchie per ricongiungersi dentro una scatola schiacciata e tonda. Rimase un attimo perplesso e una lucina gli si accese in testa. Si ricordò di una lezione della professoressa Burbage di Babbanologia, in cui aveva spiegato cosa fossero i lettori musicali e i compact disc.
"Dunque la Granger sta ascoltando della musica e non mi ha sentito arrivare. Molto bene", pensò fra sé e con tutta calma raggiunse la pila di asciugamani contro la parete. Si spogliò completamente, appoggiando i vestiti sopra l'accappatoio della giovane e lentamente si immerse in acqua, ben attento a non attirare l'attenzione di Hermione.
La giovane, dal canto suo, continuava a tenere gli occhi chiusi e Draco poté avvicinarsi indisturbato. Le si parò di fronte, pensando a come avrebbe potuto rivelarle la sua presenza.
Hermione sospirò.
Desiderava tanto poter vedere Draco. Quel maledetto diavolo travestito da angelo che aveva turbato la sua vita. Aveva una voglia indecente e inconfessabile di baciarlo su quelle labbra tentatrici. Di accarezzare il suo profilo perfetto e perdersi nei suoi occhi di ghiaccio. Ma sapeva che non l'avrebbe fatto. Perché lei era Hermione Granger e non si sarebbe mai lasciata traviare dalla serpe più infida di Hogwarts.
Draco Malfoy allungò una mano verso il viso di Hermione. Delicatamente le tocco le guance morbide e piene, dedicandole una leggera carezza.
Hermione Granger spalancò gli occhi al contatto e proruppe in un grido spaventato, scattando spasmodicamente indietro.
In una frazione di secondo individuò ciò che l'aveva terrorizzata e rimase sbigottita.
- Malfoy! E tu cosa ci fai qui?
Esclamò la giovane. Si tolse le cuffie dalle orecchie e le lanciò sopra il lettore cd.
- Buonasera Granger.
Rispose il biondo, esibendo uno dei suoi migliori ghigni.
- Buonasera un corno! Mi hai fatto prendere un accidente!
- Non immaginavo di esserti mancato così tanto Mezzosangue.
Rispose Draco, avvicinandosi alla ragazza con un ghigno divertito. Hermione lo osservò incredula. Cosa ci faceva quella Serpe ad Hogwarts così presto? E soprattutto cosa ci faceva nella vasca insieme a lei, che per inciso sotto a quella schiuma era nuda come mamma l'aveva fatta!
- Mantieni le distanze Malfoy.
Gli intimò con voce troppo poco convinta. Draco non si fece dissuadere e con decisione si portò a pochi centimetri dal suo volto.
- Lo so che sei nuda Mezzosangue e ti do una notizia: anche io lo sono.
Le bisbigliò così vicino che Hermione arrossì violentemente. La sua mente registrò l'informazione e una parte di lei si diede della stupita per non aver aperto gli occhi prima. E quando mai le capitava l'occasione di vedere il Principe delle Serpi completamente nudo? Scosse la testa con decisione e ricacciò quella parte libidinosa di sé in un angolino. "Calma e sangue freddo Granger.", si ripeté un paio di volte come un mantra.
Draco la osservava divertito, godendo della sua espressione confusa e dei diversi stati d'animo che le si dipingevano in volto.
- Come sei eccitante Granger. Mi viene voglia di assaggiare la tua pelle.
Hermione spalancò gli occhi sdegnata e fece per affibbiargli uno schiaffo ma lui le afferrò la mano, impedendole di portare a termine l'azione. La fissò in quegli occhi dorati che tanto l'attraevano e la vide rimanere ipnotizzata a sua volta.
Con lentezza esasperante, avvicinò la mano di lei alle sua bocca e le baciò il palmo. Hermione si sciolse a quel contatto, percependo un calore diffondersi in tutto il corpo.
Lo sguardo ancora incatenato ai suoi magnifici occhi argentei. Draco sfiorò nuovamente con le labbra l'interno della sua mano e vi depositò una piccola scia di baci, in modo terribilmente sensuale. A quel contatto il cervello di Hermione andò in black-out, rimanendo in balia di quel demone biondo. Il ragazzo in questione, proseguì a baciarla sull'avambraccio, con studiata lentezza. Si adoperò con maestria e in un modo così provocante che Hermione chiuse gli occhi, per concentrarsi sul tocco delle sue labbra. Draco si avvicinò al corpo di lei e continuò a baciarle il braccio fino alla spalla. Una leggera pelle d'oca si formò per l'emozione e il biondo sorrise soddisfatto.
Si scostò un attimo per osservare il suo volto e lo vide piacevolmente arrossato. Tornò a dedicarsi a lei, baciandole la clavicola lento e con passione crescente. Si fece strada fino al collo, posando le sue labbra su ogni centimetro di pelle, lasciandola incandescente ad ogni tocco. Hermione trattenne a stento un gemito, ormai avvolta nelle spire della Serpe. Voleva che lui non smettesse mai di baciarla. Che continuasse a lambirle la pelle con dolcezza estenuante così come stava facendo. Avrebbe dato qualsiasi cosa perché quegli istanti non finissero mai.
Draco si staccò dal suo collo ed Hermione aprì gli occhi.
I loro sguardi si contrarono e si fusero.
Oro e argento insieme.
Poi lei, senza sapersi spiegare il perché, allungò una mano e gli accarezzò il volto virile. Seguì con le dita il suo profilo nobile e saggiò sotto i polpastrelli la pelle leggermente ruvida delle guance. Continuò a guardarlo fisso negli occhi e il suo cuore iniziò a battere furioso in petto, quando intravide i sentimenti che gli stava trasmettendo.
Passione, dolcezza, desiderio, tenerezza. E Draco, non volendo mostrare oltre, le si avvicinò di scatto e le catturò la bocca in un bacio. Passione pura che incendiò i sensi della Grifondoro. Poi, diabolico come solo lui sapeva essere, rallentò il ritmo, prodigandosi in brevi assaggi delle labbra. Le diede dei baci leggeri, per posarle un morso delicato e passionale al labbro inferiore.
Hermione era in completa balia di quelle sensazioni uniche. La stava facendo impazzire alternando la passione alla delicatezza. Poi Draco si insinuò nella sua bocca e quando vi affondò la lingua, un brivido bollente gli percorse la spina dorsale. Hermione sentì di nuovo un gran calore addosso e pensò che il cuore potesse scoppiarle in petto da quanto batteva forte. Senza esitazione, gli circondò il collo con le braccia e accolse il suo bacio con ardore. Draco le passò un braccio sulla schiena e la premette addosso a sé. Hermione sobbalzò al contatto mozzafiato dei loro corpi, continuando a baciare la sua bocca tentatrice. Draco era completamente inebriato da lei. La sua eccitazione era sempre più evidente e quando si era stretto addosso a lei, aveva sentito un ondata di piacere attraversargli il corpo. Stava per perdere il controllo.
Ma d'improvviso un rumore cigolante spezzò il silenzio. La porta d'ingresso si aprì, ridestandoli dalla loro alchimia e li fece scostare bruscamente.
- C'è qualcuno qui dentro?
Domandò una voce ed Hermione si sentì morire. Era Michael Corner.
Draco agì d'istinto e con un incantesimo non verbale richiamò la sua bacchetta. Quando l'ebbe afferrata la puntò contro Hermione.
- Scusa Mezzosangue. Paperante!
E si trovò di fronte una simpatica papera di gomma, con un espressione infuriata.
- Ah, sei tu Malfoy!
Esclamò il Caposcuola di Corvonero, muovendo qualche passo nel Bagno dei Prefetti.
Draco si voltò in direzione della voce, mentre la papera di gomma gli galleggiava accanto.
- Me ne stavo andando Corner.
E detto questo uscì dalla vasca, che era più simile ad una piscina, prendendo la paperella in mano. Recuperò il lettore cd di Hermione, raggiunse il punto in cui aveva lasciato i vestiti e l'accappatoio di lei e li raccolse in fretta. Si asciugò in fretta con un asciugamano e indossò giusto i pantaloni, avviandosi poi verso la porta.
- La papera di gomma è tua?
Chiese Corner fissando incredulo l'oggetto che Malfoy teneva sottobraccio.
- Sì, perché? È forse vietato?
- N..no no... assolutamente.
Draco annuì e con passo altero uscì dalla stanza, tirandosi dietro la porta.
Una volta raggiunti i sotterranei, il freddo di quelle mura gli investì la schiena nuda. Accelerò il passo, proseguendo fino alla sua camera da Caposcuola. Entrò e si chiuse la porta alle spalle. Appoggiò la papera di gomma in terra e impugnò la bacchetta.
- Finite Incantatem!
Ed Hermione Granger riprese le sue sembianze, sfoggiando un'espressione furiosa.
- Malfoy! Ma come ti è saltato in mente di trasfigurarmi in una papera di gomma!!
Gli gridò addosso, con un diavolo per capello.
Draco sogghignò, senza lasciarle intendere che era completamente nuda davanti a lui.
- Ti ho parato il culo, Mezzosangue. La tua faccia mi aveva lasciato intendere che non era il caso che il tuo ex ci trovasse insieme nella vasca, soprattutto senza niente addosso. -
Hermione avvampò per l'imbarazzo al solo pensiero e socchiuse gli occhi di fronte allo sguardo libidinoso di Malfoy. La stava guardando come se fosse ancora nud...
- Aaaaah!!Non guardare! Maledetto porco!!
Gli strappò di mano il suo accappatoio e lo indossò in una frazione di secondo. Serrò i lembi e annodò la cintura di spugna con decisione, fino a bloccarsi la circolazione. Nel frattempo Draco se la rideva di gusto.
- Che bello spettacolo Mezzosangue. Fai i complimenti a tua madre da parte mia!
- Sei un uomo morto.
Gli sibilò la Grifondoro, andandogli ad una spanna dal naso. Ma quella fu una mossa sbagliata, perché Draco, tornato serio, ne approfittò per stringerle un braccio intorno alla vita e portarsela ancora più vicina.
- Mollami!
Esclamò la ragazza, cercando di divincolarsi.
- Prima non dicevi così.
Gli sussurrò il biondo all'orecchio, accarezzandole il collo con il suo fiato caldo. Hermione arrossì violentemente, ma non intendeva cader trappola di quella Serpe.
- Malfoy, lasciami o te ne farò pentire!
E il ragazzo si staccò da lei di botto, facendole quasi perdere l'equilibrio. Hermione lo guardò stupita. Non fece in tempo a reagire che Malfoy emise un grido disumano ed impallidì. Un'espressione allarmata le si dipinse in volto.
- Malfoy, che ti succede?
Draco strinse i denti mentre un dolore ancor più lancinante lo fece piegare su se stesso e rovinò a terra, tenendosi l'avambraccio sinistro. Hermione lo raggiunse in preda al panico.
- Draco! Mio Dio che cos'hai?
Gli afferrò il braccio che stringeva e di scatto allontanò la mano. Era incandescente. Gli lanciò un occhiata e lo vide. Il Marchio Nero di Voldemort, tatuato sull'avambraccio sinistro, sembrava dotato di vita propria. Era come se il teschio e il serpente potessero trapassargli la pelle e uscirne fuori.
Draco urlò ancora. Il Marchio Nero gli stava bruciando il braccio. Nemmeno ai tempi di Voldemort il dolore era stato così forte. Sembrava che gli stessero passando dei tizzoni ardenti sulla pelle viva.
Hermione lo fissava impotente ed assistette ad una scena che le agghiacciò le vene. Dall'avambraccio di Malfoy iniziò a colare sangue, che scese sul pavimento e si addensò a comporre delle lettere:
"MORTE AI TRADIORI"
La Grifondoro si mise una mano davanti alla bocca, spaventata.
Poi, così come era arrivato, d'improvviso quel dolore cessò. Draco riaprì gli occhi a fatica, con il fiato corto. Il cuore che pompava nel petto all'impazzata e un martellante mal di testa a perforargli le tempie. Fissò il soffitto, cercando di regolarizzare il respiro.
Emise un verso sconnesso ed Hermione gli si fece più vicino.
- Draco...
Sussurrò la giovane. Il biondo la guardò e le rivolse un debole ghigno.
- Mezzosangue, per tua sfortuna sono ancora vivo.
- Non dire stupidaggini, piuttosto: come ti senti?
Draco si tirò su a sedere con fatica poi si passò una mano sulla fronte.
- Per Merlino.
Borbottò e svenne.
Hermione soffocò un grido di spavento. Cosa diavolo stava succedendo? Prima però lo doveva sollevare dal pavimento. Prese la bacchetta dalla tasca dell'accappatoio e la puntò sul giovane.
- Wingardium Leviosa.
Il ragazzo levitò a mezz'aria e la giovane, con grande concentrazione, lo depositò sul letto dalle lenzuola verde-argento. Poi gli si avvicinò e gli posò una mano sulla fronte. Era fredda. Nessuna linea di febbre. Guardò il Marchio Nero e vide che non c'era più traccia di sangue. In compenso la pelle era molto irritata intorno al tatuaggio. Si azzardò a sfiorarlo, aspettandosi qualsiasi cosa, ma non accadde nulla. Si guardò i polpastrelli ed erano puliti. Eppure aveva visto il sangue di Draco colare dal tatuaggio. Si voltò e vide in terra, esattamente dove prima era steso il ragazzo, quella scritta scarlatta. Un monito agghiacciante che la fece rabbrividire dallo spavento. E proprio in quell'istante le lettere iniziarono a scomparire, finché non rimase neanche una traccia sul pavimento.
Lentamente il giovane riaprì gli occhi e mise a fuoco l'immagine di Hermione.
- Mezzosangue...
Sentendo la sua voce, la ragazza si girò verso di lui.
- Shh... non parlare.
Gli disse la Grifondoro con gentilezza.
- Vado a chiamare Madama Chips. Torno subito.
E fece per allontanarsi dal letto, ma Draco la trattenne con una presa salda sul suo braccio.
- No! Non lo deve sapere nessuno.
- Stai scherzando, spero! Tu hai bisogno di essere visitato.
- Ho detto no.
Il ragazzo la fissò negli occhi con determinazione ed Hermione lo scrutò preoccupata. Alla fine sospirò e cedette.
- D'accordo. Ma domani mattina devi dirlo a Silente.
Draco annuì impercettibilmente con il capo e si lasciò andare sul cuscino. Chiuse gli occhi ed Hermione pensò che si fosse addormentato.
- Grazie.
Sussurrò il biondo e la Grifondoro gli sorrise di rimando. Poi lo vide rilassare il volto e in pochi minuti si appisolò. Hermione usò di nuovo la bacchetta e con un incantesimo sollevò le lenzuola, fino a coprirgli il corpo. Finì di rimboccargli le coperte a mano poi si sedette sul letto accanto a lui. Gli passò una mano fra i serici capelli. Erano così morbidi e Draco apprezzò la carezza, regalandogli un breve sorriso nel sonno.
La Grifondoro si trovò a pensare a ciò che era appena accaduto. Il fatto che il Marchio Nero fosse tornato a bruciare non era un buon segno. Era un avviso da parte dei Mangiamorte e avrebbe scommesso qualsiasi cosa che il mandatario era Bellatrix Lestrange. Quella pazza squilibrata che avrebbe fatto di tutto pur di onorare la memoria del defunto Voldemort, iniziando dallo sbarazzarsi dei traditori. Ed il traditore per eccellenza era suo nipote, ultimo erede dei Malfoy, che aveva ripudiato la loro causa, passando dalla parte di Silente. Traditore del loro stesso sangue. Perché Draco era un mezzo Black come Bellatrix.
Hermione sentì una stretta al cuore al solo pensiero di perderlo. Poco prima aveva vissuto degli attimi terrificanti, sentendosi debole e impotente di fronte al dolore che lo stava divorando.
Lo scrutò in volto.
Era così bello. Sembrava un angelo. I capelli biondi e setosi ricadevano in parte sulla fronte alta e in parte sul cuscino, il profilo nobile e il naso ben formato, completavano l'immagine. Gli sorrise con tenerezza. Poi lanciò uno sguardo oltre la finestra. Fuori era notte fonda ormai. Sbadigliò leggermente e scese dal letto. Ormai non poteva lasciarlo solo. Non sarebbe stata tranquilla. Così decise di fare la cosa più ovvia. Girò intorno al grande letto a baldacchino e scostò le coperte sul lato opposto. Scivolò sotto le lenzuola, lasciandosi avvolgere dal tepore.
Draco Malfoy aprì lentamente gli occhi, svegliato da un raggio di luce in pieno volto. Spostò il viso e bestemmiò mentalmente per essersi scordato di tirare le tende. Stava per rigirarsi nel letto per dare le spalle alla finestra, quando si accorse di un caldo peso sul suo braccio. Voltò il capo alla sua destra e il suo campo visivo venne invaso da una massa di ricci castani. Da sotto quella cascata di capelli si intravedeva un volto di donna. Rimase un paio di secondi interdetto. Che cosa ci faceva una donna nel suo letto? Non che la cosa fosse una stranezza, visto che non si faceva nessun problema a tenere in allenamento le molle del suo letto, ma la cosa sbagliata era che quella si trovasse ancora lì dopo una sana dose di sesso. Perché quella era la sua unica condizione. Nessuna fino al mattino. Invece lì, con la testa sul suo braccio, c'era proprio una ragazza! Con la mano libera, scostò i capelli castani dal volto della giovane, per rivelare la sua identità. E per poco non cadde dal letto per la sorpresa.
Hermione Granger. La Mezzosangue. Che cavolo ci faceva LEI nel suo letto? E soprattutto perché non si ricordava di averci scopato assieme? Assolutamente imperdonabile, visto che ci aveva perso il sonno di innumerevoli notte ad immaginarselo.
Si passò una mano fra i capelli e avvertì una leggera fitta al braccio. Lo sguardo andò subito al Marchio Nero e bastò quello per ricordargli cos'era accaduto la sera prima. Il Bagno dei Prefetti, la Mezzosangue trasfigurata in papera di plastica, lei furiosa con lui per quello scherzetto, lui che aveva tentato di ammaliarla e poi quel dolore inimmaginabile. Forse una coltellata gli avrebbe fatto meno male. Sembrava che il braccio fosse stato preda del letale incantesimo Ardemonio. Poi era tutto passato e lui aveva perso i sensi, per trovarsi steso nel suo letto, con la Mezzosangue a fargli da infermiera. E mosso da quel pensiero, osservò la giovane, che dormiva beata a pochi centimetri dal suo volto. I lineamenti armoniosi e un'espressione rilassata dipinta in volto. Era bella la Mezzosangue. Le ciglia lunghe e brune coprivano quei suoi occhi incantatori, il naso delicato e la bocca a formare un leggero sorriso.
Il suo sguardo scese ad ammirare la forma aggraziata del suo collo e notò che l'accappatoio si era aperto sul davanti più del dovuto, a causa dei movimenti nel sonno.
Dai lembi scostati vide il profilo dei suoi seni sodi e perfetti. Decisamente una terza, proprio come aveva ipotizzato mesi prima. Ne aveva avuta conferma la sera prima, quando l'aveva osservata malizioso, dopo averle restituito sembianze umane. La sua Mezzosangue. Aveva una gran voglia di accarezzarla, ma temeva di destarla dal suo sonno.
- Draco, sveglia dormiglione! Sono già le undici di mattina!
Sentì la voce di Blaise Zabini pericolosamente vicino alla sua porta. Non fece in tempo ad afferrare la sua bacchetta per sigillare l'uscio, che questo si spalancò e comparì il suo migliore amico, con un sorriso a trentadue denti.
- Eccomi di ritorno! Ti sono mancato? Cazz...
Blaise si bloccò a metà dell'imprecazione, appena si rese conto della scena che gli si presentava davanti. Hermione Granger nel letto di Draco Malfoy, che indossava un accappatoio slacciato. La Grifondoro in questione, svegliata di soprassalto dal gran schiamazzo, spalancò gli occhi e balzò a sedere spaventata. In pochi secondi realizzò la presenza di Zabini di fronte alla porta, che la osservava come se le fossero comparse delle orecchie da elfo in testa. Rapidamente voltò il capo alla sua sinistra dove un Draco Malfoy mezzo nudo e più allucinato di lei fissava il suo migliore amico con intenzioni omicide. La consapevolezza di aver dormito nel letto del Re delle Serpi le arrivò al cervello come una secchiata di acqua fredda, si guardò l'accappatoio praticamente spalancato sul davanti e proruppe in uno strillo che non era decisamente da lei, avvampando in volto per l'imbarazzo.
- Cosa diavolo sta succedendo qui??!
Urlò e si strinse l'accappatoio sotto il mento, coprendosi il più possibile.
- Blaise chiudi quella cazzo di porta, prima che ti cambi i connotati!
Questa volta era stata la voce glaciale di Draco a parlare e l'amico annuì ancora scosso. Chiuse la porta e li lasciò soli in camera.
- Mezzosangue, calmati.
Disse il biondo alla ragazza, che nel frattempo stava borbottando in maniera sconnessa e riuscì a carpire dal suo discorso alcune parole come "reputazione", "Serpe Maledetta", "pettegolezzi", "Grifondoro"e alcune maledizioni che richiamavano catastrofi naturali.
- Finiscila di borbottare, sembri una pazza svitata!
A quelle parole, la giovane si bloccò e lo fissò a lungo. Poi una luce le si accese in testa.
- Il Marchi Nero! Dobbiamo andare da Silente, subito!
- Te lo scordi Mezzosangue! Ti rendi conto che non siamo per niente in condizioni di andare da nessuna parte?-
Ma Hermione balzò in piedi sul pavimento e non gli diede il tempo di continuare a replicare, perché lo strattonò per un braccio e lo trascinò giù dal letto di forza. Il biondo si alzò in piedi, pronto a mangiarsela di insulti per quell'affronto, ma la Grifondoro sembrava mossa da una determinazione di ferro e senza curarsi delle sue lamentele, spalancò la porta della sua camera e lo trascinò lungo il corridoio.
In quel mentre nella Sala Comune di Serpeverde Pansy Parkinson, rientrata quella stessa mattina dalle vacanze, stava discutendo con Colin Canon, Grifondoro del sesto anno, sulla possibilità di dedicare uno spazio della Gazzetta di Hogwarts ad un servizio sul Ballo del Giglio, dato che una copia di quel giornale veniva recapitata anche agli ex-studenti della scuola che erano abbonati. Pansy aveva preso molto sul serio il suo ruolo di responsabile delle relazioni pubbliche ed aveva sfruttato le vacanze Natalizie per farsi venire in mente delle idee originali per pubblicizzare l'evento dell'anno. Così, quella mattina aveva convinto il vice direttore della Gazzetta di Hogwarts, nonché reporter ufficiale, ad accomodarsi nella Sala Comune di Serpeverde per discutere in tutta tranquillità. Canon l'ascoltava molto interessato, con la sua inseparabile macchina fotografica appesa al collo e sempre pronta per ogni evenienza.
E proprio in quel momento gli si offrì il più grande scoop dell'anno. Dal corridoio del dormitori maschili, a passo di carica e con gran rumore, comparve Hermione Granger in accappatoio,tenendosi per mano a Draco Malfoy, che indossava solo un paio di pantaloni da uomo.
- Mezzosangue, forse è il caso che tu ti vesta un po' di più, prima di presentarti da Silente. Il vecchio si prenderà un collasso.-
Le stava dicendo Malfoy, mentre lei lo trascinava poco civilmente nella Sala Comune.
Pansy si voltò in direzioni delle voci e sollevò un sopracciglio in segno di stupore.
- Buongiorno Granger, che piacere averti qui. Ciao Draco, dormito bene?
Disse come se vedere quei due mezzi nudi a Serpeverde fosse una cosa normalissima.
Hermione si fermò di botto, facendo quasi inciampare Malfoy. E Canon non si lasciò perdere l'occasione. Impugnò la sua fedele macchina fotografica e iniziò a scattare.
- Herm, Malfoy! Guardate da questa parte!
I due Caposcuola si voltarono con espressioni stupite e furono quasi accecati dal flash della macchina fotografica. Hermione spalancò la bocca allibita.
- Colin! Cazzo fai? Smettila di scattare!
Lo redarguì la Grifondoro, molto arrabbiata.
- Fantastico, finirà sulla prima pagina! Proprio quello che ci voleva! Sorridete!
Hermione stava per saltargli al collo per strappargli quella maledetta macchina fotografica, ma Draco, che aveva incenerito Canon con lo sguardo fino ad un attimo prima, parlò e Pansy si stupì di non vedergli sputare fiamme di fuoco dalla bocca.
- Che cosa? Prima pagina un emerito cazzo!!!!!
E si scagliò verso il Grifondoro, ma Canon aveva sviluppato col tempo una grande abilità nel fuggire, per dileguarsi dei malcapitati colti in flagrante dal suo obiettivo. Si rimise la preziosa macchina fotografica al collo e sparì fuori dall'ingresso di Serpeverde. Ma Draco Malfoy era davvero molto incazzato e lo rincorse.
- Canon!! Maledetto fotografo del cazzo!!! Giuro che ti ammazzo! Prega per la tua fottuta anima perché non ti darò il tempo di farlo! -
Si catapultò in corridoio, correndo come un centometrista. Le due ragazze si guardarono preoccupate. Hermione si sistemò alla meglio l'accappatoio e Pansy tossicchiò. E prima che la voce di Draco si facesse troppo lontana per udirla, lo sentirono gridare.
- Avada Kedavra!
Un gran boato si sprigionò in corridoio, contornato dal rumore di pezzi di muro che cadevano a terra.
- CANON, NON SCAPPERAI IN ETERNO!!
Heilà,
Ciao a tutti oggi è martedì ed eccoci con un altro bellissimo capitolo. Questo è uno dei miei preferiti perché è molto piccante e poi fa ridere. Molti di voi avranno o dovranno iniziare la scuola questa settimana beh buona fortuna e buon anno scolastico. Io inizio domani 😔
Diamoci la mano.
A presto.
Bacioniiiii
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