Prendo la valigia e corro fuori dalla stanza. Facendo la cosa migliore che riesca a fare. Scappare.

Esco dalla casa di Ben, dirigendomi alla mia.

Dopo vari minuti sono arrivata.

Non ho la minima idea su cosa fare in questo momento.

Il telefono inizia a squillarmi così, senza nemmeno vedere chi sia, rispondo.

<<Pronto? >> dico. <<Isy dove cazzo sei?>>...Benji.<<Non te lo dico, verresti subito.>> dico io. <<Si hai ragione, è per questo che voglio saperlo. Isabel per favore non fare così. >>dice lui preoccupato. <<Non capisci che standomi accanto ti farà del male?!>> rispondo. <<Lo so e non mi interessa.>> mi dice.<<A te magari, ma a me sì. Non puoi chiedermi questo, sarebbe come se fossi io a consegnarti nelle sue grinfie.>><<Isabel per favore...>><<A casa. Sto a casa.>> dico rassegnata, per poi chiudere.

Dio che casino...

Dopo vari minuti suona il citofono.

Vado ad aprire e cpme previsto è Ben.

Lo faccio entrare e saliamo in camera mia.

<<Ora dimmi, cos'abbiamo risolto spostandoci qui. È più rischioso. Io me ne sono andata per non farti vedere con me, ma a quanto pare...>> dico io.
<<Isabel, devi capire che io adesso sola non ti lascio. Sei tutto Isy. Senza tutto mi rimane niente.>> dice lui.

È uno scemo senza cervello, un idiota, un menomato, un cretino, un deficente, ma è anche la persona più importante della mia vita.

Forse ha ragione. Siamo il tutto dell'altro e se non stiamo insieme non siamo niente.

Lo abbraccio e lui mi prende in braccio, per poi mettermi sul letto e stendersi di fianco a me.

Rimaniamo così. Abbracciati.

<<Ben è rischioso stare qui per te.>> dico quasi in un sussurro. <<Isy non mi importa. Ovunque tu sarai ci sarò anch'io.>> dice serio.

Mi alzo dal letto e vado in camera di mia mamma, seguita da Ben.

<<Che vuoi fare?>> mi chiede.

Inizio a guardarmi a torno nella stanza, come se fosse la prima volta che ci entro.

Dovrà pur essermi sfuggito qualcosa no?! Ma cosa...

<<Cerco indizi.>> dico. <<Indizi?>> chiede Benji confuso, a causa della mia risposta rimasta sul vago.<<Ragioniamo...>> dico io, iniziando a camminare per la stanza mentre Ben si siede sul letto e mi osserva. <<...torniamo a quella notte. L'ultima notte in cui l'ho visto, la notte che mi ha segnata. Ricordo che subito dopo il fatto, i poliziotti portarono via sia il corpo di Mary, sia Richard. Quella sera la passammo in una centrale di polizia, mentre mia madre rispondeva ad alcune domande, poi la nonna venne a prendere me e Molly e...mamma le disse qualcosa. Nonna ci riporto a casa nostra e mentre piangeva puliva il sangue dal pavimento. Molly correva per tutta la casa, pensando che Mary stesse giocando a nascondino. Poi...si avvicino alla porta per la soffitta e la nonna la sgridò. Disse ad entrambe che non avremmo mai dovuto aprire quella porta per nessuna ragione. Subito dopo ci portò a casa sua, guardammo la tv, mangiammo e poi subito a letto, a passare la prima notte in bianco. >> dico. Ben annuisce e poi mi chiede:<<Sei mai andata in soffitta da quella volta?>><<No. Sinceramente non ne ho mai sentito la necessità. È come se quel posto mi respingesse. Da quella notte non mi sono più avvicinata.>> dico. <<E allora andiamo no?! >> dice lui troppo tranquillamente per i miei gusti. <<Dove?!>> chiedo, sperando che non si riferisse a ciò che penso. <<In soffitta. >> dice lui ovvio.

Si alza da letto e mi prende per mano.

Arriviamo alla porta.

Schiaccia la maniglia ma è chiusa a chiave.

<<E ora?>> chiedo. <<Ricordo che quando stavo creando le lettere trovai una chiave. Forse è quella. Aspetta qui.>> dice.

Scende le scale e poi risale con una chiave.

Si avvicina alla porta e infila la chiave nella serratura. Scatta. La serratura è scattata. La porta è aperta. Adesso tutta la verità probabilmente mi cadrà addosso.

Mi prende per mano e apre la porta della soffitta.

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Heyyyy ragazze! Finalmente ce l'ho fatta. Ho publicato il capitolo.
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Kiss♥