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Capitolo 23


NICOLE

Sembra quasi uno scherzo del destino, ma mi ritrovo Louis proprio di fronte e non mi rendo conto che mi sono avvicinata, finché non mi ritrovo i suoi occhi che mi scrutano dubbiosi.
"Ciao" sussurro mentre il mio cervello mi sta dando della stupida perché nonostante tutto quello che è successo ieri, nonostante tutto quello che mi ha detto ieri, mi sono lasciata portare da lui dalle mie gambe, o meglio, dal mio cuore.
"Ehi. Stai bene?" Mi chiede. Ha un tono basso e ogni traccia di rabbia sembra scomparsa dal suo viso.
"Stiamo bene" confermo cercando di fargli notare che oltre me e lui, qui c'è pure qualcun altro.
"Perché sei qui allora?"
"Tu?"
"Non ti ho insegnato proprio nulla? Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda"
"Devo fare la prima ecografia". Lo vedo sgranare leggermente gli occhi e prima che me ne renda conto la mia bocca si è già messa in moto.
"Ti va di venire?"
Sembra pensarci su un attimo e il mio cuore si riempie di speranza.
"Non posso"
"Certo" ribatto piccata e penso che il mio tono deluso gli abbia permesso di rendersi conto di quanto ci sono rimasta male per il suo ennesimo rifiuto.
"Devo stare con Joe. È caduto dalla scala e penso si sia fatto male".
"Bene" rispondo pronta a voltargli le spalle e andare via. Da lui.
"Ragazzo puoi andare con lei, io starò buono qui ad aspettare quell'infermiera carina che abbiamo incontrato prima". Interviene Joe che ormai si è sollevato e a fatica si regge alla parete dietro di sé.
"No resto con te. Non preoccuparti".
"Già, Joe. Non preoccuparti". Ribatto io con il cuore sempre più pesante.
"Aspetta. L'infermiera a cui si riferisce Joe ha più di 50 anni. Non penserai che io possa tradirti nonostante tutto questo che c'è tra noi?" Mi chiede ma io non mi volto nonostante la pressione sul mio polso.
"Proprio per quello che c'è stato tra di noi penso che  da te potrei aspettarmi di tutto. Va da Joe, Louis".
E questa volta non mi fermo.

Raggiungo mia madre che mi aspetta all'ingresso e per fortuna non mi dice nulla ma mi indica la strada verso l'ambulatorio.
Una donna ci aspetta davanti ad una delle prima porte e visto che mia mamma si ferma per salutarla in maniera calorosa, credo proprio che siamo arrivate. Mi prendo un attimo per osservarla: è alta e snella ed emana eleganza da tutti i pori. Nonostante i capelli perfetti e le mani curate con tanto di unghie smaltate di un Bordeaux scuro, il suo viso è molto dolce ed esprime gentilezza è un non so che di materno.
"Nicole, lei è la dottoressa Morrison"
La signora davanti a me mi porge la mano che stringo dopo un attimo di tentennamento.
"Chiamami pure Alexandra, cara. Sai, sei identica a tua madre alla tua età"
Sorrido in segno di ringraziamento e tirò un sospiro quando mi fa segno di seguirla.
"Accomodatevi e spiegatemi un po' che succede"
Per un attimo rimaniamo tutte e tre in silenzio: io guardo le mani in grembo, mia mamma guarda me e la dottoressa Morrison, guarda entrambe pazientemente.
"Allora Nicole, tua madre mi ha accennato qualcosa ma vorrei sentir parlare te. È importante che si crei un rapporto di fiducia tra di noi visto che saremo compagne in questa avventura e..."
"Sono incinta"  dico interrompendola.
"Bene. E sai di quante settimane sei?"
"No. Ho fatto il test solo ieri"
"Bene. Hai fatto bene a venire subito da me. Ora compiliamo la tua cartella e poi vedremo come state"
Passo i successivi dieci minuti a rispondere a noiose domande che sembrano di vitale importanza e mia madre talvolta mi da una mano.
"Bene. Voglio chiarire un ultimo punto, prima di passare alla parte divertente. Il padre del bambino?"
"Non ne vuole sapere niente di noi"
"Per ora" aggiunge mia madre con un sorriso comprensivo
"Per sempre" ribatto prima di alzarmi e dirigermi verso il lettino.

Le due donne di fronte a me, si lanciano un segno di intesa e la dottoressa mi raggiunge dopo aver detto a mia madre di lasciarci un attimo da sole.

Non descriverò la mia prima ecografia, assolutamente no. Ognuna di voi, dovrà vivere da sola questo trauma come ho fatto io. Posso solo dire che il senso di impotenza che avete quando vi sedete sulla poltrona del dentista, non è nulla a confronto.
Terminato il momento imbarazzante, mi sento le guance rosse come un pomodoro.
"Respira Nicole, non preoccuparti. Niente che non abbia già visto" mi rassicura.
Fa rientrare la madre e mentre prepara l'ecografo ci spiega che il bambino sta bene e che la gravidanza procede come previsto. L'ipotesi più probabile è che io sia incinta di 7 settimane ma questo lo potremo sapere soltanto misurando le dimensioni del mio piccolino. Mi spalma il gel sulla pancia: è davvero freddo come dicono.

Quando accende il computer, un'immagine riempie lo schermo. Non prendetemi in giro per il paragone, ma vedere quel piccolo esserino così raggomitolato su se stesso mi ha dato l'idea di un piccolo muffin ricoperto da un ciuffo di panna.
Il mio piccolo muffin.
Non mi accorgo di essere in lacrime fino a quando la mano di mia madre non mi asciuga la guancia. Mi giro solo un attimo verso di lei e vedo che anche lei ha gli occhi lucidi ma riporto immediatamente lo sguardo sullo schermo. Il mio piccolo muffin non può aspettare.
All'improvviso un rumore riempie la stanza. Sembra che qualcuno stia prendendo a colpi una parete.
"Questo è il cuore di questo piccolino. Sembra che anche lui sia emozionato nel farsi vedere la prima volta dalla sua mamma"
"Posso registrarlo?" Chiedo senza pensare.
"Ma certo"
Con mani tremanti riesco a sbloccare il cellulare e registrare il battito del mio bambino.
"Come ti ho detto, è di 7 settimane. Tutto procede bene e puoi stare tranquilla. Direi che puoi rivestirti, mentre io compilo la cartella e ti stampo qualche foto ricordo"
Lo strano occhiolino che mi riserva, mi fa scappare una risata e mentre mi pulisco, penso che manderò foto e audio a Rose e Sophie non appena uscita di qui. Mi impongo di scacciare l'idea di coinvolgere Louis anche se il mio cuore si oppone con tutte le sue forze. Ma il cervello mi fa notare che poco fa, ancora una volta, ha dimostrato di essere totalmente indifferente al nostro -mio piccolo muffin.
Ringrazio la dottoressa Morrison per la disponibilità e prima di salutarmi lei mi raccomanda di ricordarmi dell'appuntamento che abbiamo prenotato tra tre settimane.
Non che ce ne sia bisogno, non vedo l'ora di dare un'altra sbirciatina al miracolo che cresce nella mia pancia.

LOUIS
Maledizione, con Nicole non riesco a combinarne una buona. Adesso ci manca solo che pensi che io possa tradirla.
"Ragazzo spiegami un po' che succede"
"È incinta. E io mi sono comportato da coglione dicendole praticamente che non me ne importa niente. Più di una volta"
Mi aspetterei uno schiaffo dietro la nuca o qualche insulto ma quando alzò lo sguardo vedo solo i suoi occhi delusi, fissi sui miei. Ormai questa sembra essere la mia specialità: deludere chi ha avuto il coraggio di credere in me.
"Non ti ho cresciuto così"
"Ho avuto paura"
"E non pensi che lei ne abbia più di te?"
"Non sarò mai pronto per prendermi cura di un bambino"
"Non nasconderti dietro il tuo passato. Quella ragazza ti ha insegnato a vedere il buono che c'è in te stesso e non so cosa diavolo tu abbia in quella testa via ma sbrigati a capirlo e a tornare in ginocchio da lei, prima che non ne voglia sapere più nulla di te"
Detto questo, mi lascia da solo, seduto come un coglione nella sala d'attesa mentre lui entra per farsi visitare, aiutato dalla sua infermiera carina.

Alla fine, si tratta solo di un forte trauma e con qualche antidolorifico è un po' di riposo si sistemerà tutto. Durante il viaggio di ritorno, non mi rivolge parola è appena lo lascio davanti casa sua, scende alla massima velocità che gli consente la botta che ha preso.
"Pensa a quello che ti ho detto".
Dio lo so. Tutti non fanno altro che ripetermi la stessa cosa. Ho bisogno di parlare con il mio miglior amico.
Parcheggio davanti casa di Liam e busso battendo impazientemente il piede sul pavimento.
Ma non mi apre Liam, bensì Lucy.
"Ciao" le dico cercando di essere gentile, nonostante ancora non mi vada a genio l'idea di lei e Liam insieme.
"Liam è in soggiorno. Vi lascio soli" mi sorride e si avvia verso la sua auto.
"Lucy ma chi... Ehi amico" mi saluta Liam che mi guarda interdetto.
"Ho fatto un casino"
"Vieni dai, sediamoci e risolviamolo"
"Nicole è incinta"
"È questo sarebbe un casino?"
"Si perché le ho detto che non me ne importa niente e, anzi, ho persino insinuato che non potrebbe essere mio"
Appena finisco di parlare il pugno di Liam si schianta col mio viso, all'altezza dello zigomo.
"Qualcuno doveva pur farlo, amico. Ma si può sapere che diavolo ti dice il cervello?"
Tocco lievemente il mio viso e trasalisco per il dolore.
"Sei quello che ci è andato meno pesante per ora"
"Ma si può sapere che ti prende"
"Senti, sono confuso. Ho paura di non farcela. Ma mi ci vedi a cambiare pannolini? Io, che fino a qualche mese spacciavo,  dovrei mettere a cantare ninne nanne? Non vorrei mai che mio figlio, da grande, finisse col considerarmi un perdente"
"E così pensi che sia meglio rinunciare a tutto? Ma ti ricordi quanto ci hai messo per fare in modo che Nicole si fidasse di te e butti tutto all'aria così?"
"Lo so Liam. Ma ho bisogno di tempo. Ho bisogno di affrontare tutto il casino che ho in testa"
"Non far passare tanto tempo. È già sai che io sarò sempre qui per te"
"Grazie"
"Ora ti do un po' di ghiaccio per quel livido. Picchio forte, eh?"
NICOLE
In auto, mi affretto a mandare foto e audio alle mie amiche che mi rispondono con messaggi pieni di cuoricini e faccine in lacrime. Mi dicono che torneranno a giorni per starmi vicino ma io dico loro di non preoccuparsi perché al loro ritorno in mi troveranno.
"Mamma"
"Dimmi tesoro"
"Voglio andare via per un po'. Vado dai nonni"
"Sei sicura?"
"Si, tornerò per la prossima ecografia ma tu non devi dire nulla a nessuno. Le uniche persone che lo sanno, siete tu e le ragazze."
"E se Louis..."
"Louis non esiste più"
Da adesso siamo solo io e il mio piccolo muffin.

Angolo autrice:
Ciao!
Spero che il capitolo vi piaccia, aspetto stelline e commenti (anche critiche purché costruttive).
Forse ho fatto male i conti ma quello che doveva essere l'ultimo capitolo, non lo è. Quindi stai tuned!

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