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Cap. 9 - L'accademia Militare Mare Lunare

-Kim,- iniziò l'imperatore mentre in un lampo fece stendere il sedile del passeggero all'indietro e si mise sopra la donna.


-Voglio che tu sia la mia Imperatrice.-


Alexa spalancò gli occhi quando Axel, come una furia, annullò la distanza tra loro facendo combaciare le proprie labbra alle sue e si poteva dire che quel bacio di casto aveva ben poco. Non avendo le forze per controbattere (anche per via di due bicchieri di champagne bevuti in precedenza), Alexandra ricambiò e i due si baciarono a lungo finché si staccano per riprendere fiato.


-O sono io che non reggo l'alcool o sei tu che hai messo qualcosa nello champagne.- replicò la donna sentendo il forte desiderio che aveva di stringere l'uomo davanti a lei.


-Secondo te?- Axel, lento e curioso, fece scorrere le mani lungo i fianchi della donna e pian piano si apprestava a sbottonarle la leggera camicia bianca che indossava.


-Axel ne abbiamo parlato, io...- trattenne il fiato quando l'imperatore le scoprì il petto e avvertì un brivido passarle lungo la pelle nuda.


-Non siamo più dei ragazzini Kim, siamo adulti e ognuno di noi decide quel che vuole fare.-


Il respiro e i battiti di Alexandra si fece più veloci al tocco e i piccoli baci di Axel lungo il collo fino, a raggiungere l'incavo del seno, che rimase scoperto pochi secondi dopo provocando imbarazzo alla Evans.


-C-che diamine fai!?- ella si portò le braccia al petto per coprirsi ma prontamente l'uomo glielo impedì portandole sopra la testa. -N-non guardare!! È... è imbarazzante!!-


Ad Axel non poté sfuggire un piccolo riso -Non dirmi che...-


-Che vuoi!? Sono fatta così, dovresti saperlo!- Alexandra spostò subito lo sguardo altrove piena d'imbarazzo.


-Non ci credo, sei ancora vergine! E io che pensavo che una minima esperienza...-


-No va bene? So come funziona ma credo che farlo con il primo che capita sia sbagliato ok?-


-Questo vuol dire che credi ancora nel primo amore..- Con l'indice e il pollice, Axel prese il mento della ragazza e la girò verso di sé facendo scontrare i loro occhi e regalandole un sorriso dolce quanto il miele. -E mi risulta che il tuo primo amore sia io piccolina...-


-Non chiamarmi piccolina!-


-Dimmi la verità, mi stavi ancora aspettando vero?-


-Forse si, forse no...- la mise sul vago e l'uomo di conseguenza la baciò di nuovo, stavolta più dolcemente.


-Kim, mi vuoi?- domandò il bomber di fuoco tenendo tra le mani un seno della donna che tra l'altro gemette.


-Se continui così, non mi sorprende che io possa rispondere positivamente!-


-Ci stai girando intorno, sai che non mi piace...- Axel, quasi per dispetto, si avvicinó al bottone dei jeans e inizio a giocarci mentre fissava insistentemente gli occhi della Evans.


-A-ascoltami...- cominciò la donna -Io non intendo concedermi a nessuno. N-nessuno tranne te. Ma non credo sia il momento.- dette quelle parole, l'Imperatore le lasciò i polsi, permettendole di coprirsi il seno scoperto.


-Va bene. Aspetterò.- le disse ma nemmeno lui ne era sicuro -Ma in cambio voglio che faccia una cosina per me fino alla fine del torneo, non accadrà nulla.-


-Te lo farò sapere dopo la prima partita.- rispose -Prima o poi mi dovrai spiegare le tue intenzioni, 'Alex'.-


-Oh insomma! Vuoi smetterla di chiamarmi in quel modo?- Alexandra rise di gusto vedendo finalmente l'imperatore leggermente scomposto e infastidito.




[Nel presente, il giorno della partita]




-Questo è il treno Roulette! Ci porterà dove giocheremo.- introdusse Celia a tutta la squadra Il mezzo che da quel giorno in poi li avrebbe spostati da uno stadio all'altro.


-Wow! Grandioso!- esclamò Arion tutto eccitato all'idea.


-Sul serio, papà dove l'hanno preso quel tipo?- chiese Esmy infastidita da tanta allegria.


-Non ne ho idea, so solo che è la copia di Mark quando ero in squadra con lui.- sorrise leggermente ai ricordi che pian piano affioravano.


Aperte le porte, la squadra salì all'interno ma una volta dentro, tutta la squadra si congelò alla vista di una chioma viola troppo familiare in mezzo ai loro avversari.


-Cosa c'è?- chiese Vivian non capendo la loro reazione, così guardò attentamente ogni singolo componente fino a trattenere il respiro alla vista del giovane che stava dall'altra parte.


-Ma quello è Doug!- esclamò Samguk.


-Ma che ci fa...- cominciò Riccardo senza nemmeno finire, poiché interrotto da una presa salda alle sue spalle. Voltandosi vide la loro nuova compagna piegata in due e con la mano davanti alla bocca, sembrava sul punto di rimettere l'anima dopo aver visto un fantasma.


-Esmy che succede?- chiese il castano girandosi ma lei gli fece segno di non preoccuparsi.


Durante il viaggio, Esmy prese le sue precauzioni e si sedette accanto a Vivian ma lontana da Victor, non volendo attirare troppo l'attenzione.


-Non è per Doug vero?- domandò senza voltarsi la bruna e la Sharp annuì leggermente. -Tu invece è proprio per lui, non è così?-


-Indovinato.- rispose Ishtar spostando lo sguardo da Doug ad un ragazzo praticamente identico ad Esmy. Capelli mossi, castani, ciuffo biondo e occhi azzurri.


Le due ragazze, scambiandosi uno sguardo complice, si mantenerono con l'idea fissa di scambiarsi gli avversari.


Arrivati al campo, la prima cosa che saltò all'occhio furono i grandi ventilatori che erano sia ai lati che sul soffitto dello stadio, sembrava di stare davvero in mezzo a degli aerei militari.


Subito i normali esercizi di riscaldamento, entrambe le squadre si posizionarono con il solito schema in campo ma con un cambiamento in attacco e in difesa nella Raimon:


Victor ed Esmy in attacco con Michael in panchina e Aitor, Gabi, Vivian e Subaru in difesa con Wanli in panchina.


-P-perchè mi hanno messa in difesa?- si chiese ad alta voce Vivian.


-Sai già che l'allenatore Evans è davvero eccentrico qualche volta, nessuno sa cosa gli passi per la testa..- le disse Subaru accanto a lei rassiculandola quel poco che bastava. Cioè nulla.


Toccò alla Raimon dare il calcio d'inizio ed Esmy lo passò al suo compagno. Si fecero strada nella metà campo avversaria ma nessuno si azzardava a muoversi finché il capitano della Mare Lunare, Alessandro il Grande, diede loro un ordine:


-Formazione Alfa!- ciò bastò a confondere i due attaccanti. I giocatori si divisero fino a rientrare nei margini del campo, lasciando un grosso varco nel mezzo.


-Ma che gli prende a questi!?- esclamò stranita la Sharp e Victor accanto a lei non sapeva che rispondere.


-Ma che stanno facendo?- si chiese Vivian ferma nel suo posto e per un momento le balenò in mente il motivo della presenza dei ventilatori.


Come aveva pensato, Esmy e Victor furono spazzati via facendoli indietreggiare nella loro metà campo.
-Siamo fregati...- mormorò.

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