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Cap. 8 - Vice Imperatrice o altro?

ColpoDefinitivo mi ha convinta😂 ringraziatela.

Accidenti... che settimane estenuanti...- Wanli, il difensore con il numero 4 della Raimon, si fece sentire in mezzo ai tavoli del ristorante cinese dell'ex giocatore dell'Inazuma Japan Archer Hawkins, precedentemente appartenuta all'ex allenatore della squadra Seymour Hillman.
Tutti quanti stavano festeggiando la vittoria contro l'accademia Baia dei Pirati per 4-3. Essa si era dimostrata davvero forte dato che l'intera squadra era un set conpleto di Imperiali pronti ad affondare chiunque.
Ma non stavano festeggiando solo quello.
Seppur non fosse il suo compleanno, anche Arion era il festeggiato poiché era riuscito a sviluppare il suo Spirito Guerriero Pegaso Alato e con essa, si poteva già dire che la squadra aveva riacquistato parecchio il morale.
-Archer altre due per me!- invece Evans sembrava non mangiare da secoli. Si era scolato ben sette ciotole di ramen.
-Mark non ti ingozzare così! Che esempio dai ai ragazzi!!- lo sgridò Alexandra preoccupata per suo fratello. Da quando si era traferita, lavorava anche lei nel ristorante e aiutava il suo vecchio compagno.
-Che c'è? Devono crescere!-
-Mark..!-
-Lascialo fare, finché paghi tu accontento chiunque!- Archer prese la Evans per i fianchi e la tirò a sé abbracciandola.
-Finiscila, non siamo più tanto giovani come una volta!-
-Sì come no!-
Vivian guardava il suo mentore bisticciare con il signor Hawkins come se fossero ancora due ragazzini e sorrise al vederla piena di vita.
-Cos'è quel sorriso che hai stampato?- le domandò Esmy seduta alla sua sinistra.
-Guardali, bisticciano come due adolescenti eppure sono i nostri maestri, diventeremo come loro?-
-Beh, con certi elementi il rischio c'è.- la Sharp riprese a mangiare in silenzio con espressione seria.
"Ho detto qualcosa che non va?" Si domandò la mora osservando l'amica. Sentì una mano posarsi sulla sua spalla, era Victor, seduto invece alla sua destra.
-Non preoccuparti.- le disse ed Esmy d'altro canto lo guardò male -Sta zitto!-

Quella stessa sera, tutti i componenti della Raimon andarono a dormire presto poiché l'indomani avrebbero avuto la loro prima partita nel torneo Cammino Imperiale dopo aver passato le fasi regionali. I ragazzi avrebbero giocato in una struttura che comprendeva sei stadi, lo Stadio Roulette, e inoltre, per tutta la durata del torneo, ci sarebbe stata una contesa per decidere il nuovo Imperatore del Quinto Settore tra cui Seymour Hillman e l'attuale Imperatore Alex Zabel.
Un motivo in più per non dormire, o almeno questa era la preoccupazione principale di Alexandra. Dopo quel fatidico incontro alla torre, i due si erano incontrati anche dopo la presentazione delle squadre che si erano qualificate per il torneo e quell'incontro l'aveva sconvolta più di chiunque altro nella sua vita.

[Qualche giorno prima]

-Santo cielo Eugene calmati!- Michael era stufo marcio di sentirlo tirar fuori sentenze catastrofiche e in quel momento era sul punto di prenderlo a schiaffi.
Adé non faceva altro che minimizzare ogni cosa mentre Aitor, da poco entrato nella squadra, non la finiva di tirar scherzi al povero Gabi. In quattro e quattr'otto l'intera squadra era felice e sconvolta per essere riuscita a passare le fasi regionali.
Mark e Alexa nel frattempo stavano discutendo assieme a Celia e Jude sul da farsi per i prossimi giorni e le disposizioni dei giocatori.
-È una mossa azzardata quella di far giocare Aitor ed Esmy ma non è nemmeno male come idea... ma non sappiamo ancora contro chi giocheranno ragazzi..- parlò la sorella di Evans osservando le schede dei giocatori dal tablet di Celia.
-Stai parlando di mia figlia, saprà benissimo tener testa agli avversari.- la corresse Sharp con una punta d'orgoglio.
-Va bene, scusa scusa..-
-Allora siamo d'accordo, li alleneremo a dovere secondo i nostri schemi, così saranno più preparati almeno in parte per tutti e sei gli stadi.- concluse Jude riassumendo il tutto e facendo scoppiare una piccola risata ai tre colleghi.
-Che ho detto ora?-
-Niente..- iniziò Mark cercando di trattenersi -Ma sentirti dire quelle parole su Esmy è davvero strano e divertente!- ora scoppiarono letteralmente a ridere.
-Signorina Evans!- Riccardo e Gabi corsero incontro agli istruttori e il castano aveva una lettera in mano.
-Qualcosa non va?- domandò Celia sorridendo ai due.
-Questa lettera... è per la signorina Evans.- Riccardo consegnò la busta alla destinataria ed ella lo osservò per bene, poi lo aprì e lo lesse.
-Allora?- chiese Mark dopo un po di minuti
-Non sono affari tuoi.-
-Aah capito, un ammiratore segreto eh sorellina!-
-No! È comunque privato, mica lo vado a spargere ai quattro venti?!-
-Sì, tanto ho già capito..- ora era lei a volerlo schiaffeggiare.
-Vado, ho comunque da fare...-
-Come vuoi sorellina...- finì il fratello.
-Mi raccomando, poi dicci com'è andata con l'ammiratore segreto!- gli urlò dietro Jude scherzando e ora li si chiedeva chi dei due avrebbe assaggiato per primo la furia dei suoi schiaffi.
Uscì dalla stanza adibita per la loro squadra e a passo svelto si diresse ai piani superiori. La lettera era un invito "speciale" alla sala dove risiedevano tutti gli amministratori e uomini importanti del Quinto Settore. Non era vestita granché in modo elegante, aveva giusto una camicia bianca leggerissina, pario di jeans e converse ma non le importava di presentarsi con i suoi abiti attuali. Appena arrivò, fu sorpresa di trovare davanti la porta Alex.
-Pensavo non ti saresti presentata.-
-Pensi troppo ultimamente.- il biondo sorrise e subito dopo tese la mano alla donna, notando con la coda dell'occhio che stava esitando.
-Niente lamentele, sei venuta e ora fai quel che devi fare.-
Alexandra sbuffò e quasi di malavoglia prese la mano di Axel, che poi la prese sotto braccio ed entrarono nella grande sala.
Essa era gremita di gente e quasi le sfiorò la mente l'idea che una festa del genere, per lo più i lunghi banchetti piene di prelibatezze e la zona allenamento infondo alla sala, sarebbe dovuta essere per i giocatori piuttosto che gente del Quinto Settore e gli imperiali delle squadre.
-Spiegami ancora perché...-chiese lei sottovoce al suo ex compagno.
-Un paio di persone vorrebbero scambiare due parole con te e io volevo un po di compagnia.-
-Come se non ne hai già abbastanza qui intorno...- a sfavore della Evans, non poteva non notare i mille sguardi incuriositi degli altri, sopratutto di uno in particolare ma ogni volta che si girasse, non lo vedeva.
-Imperatore, che piacere averla qui tra noi!- una voce attirò i due e davanti a loro videro chi meno Alexa si aspettava.
-Byron?- disse ancora incredula.
-Apollymi? Wow quanto tempo!- disse invece l'altro, l'ex capitano della vecchia squadra, la Zeus.
-Ti ho detto mille volte di non chiamarmi cosi, mi fai sembrare la dea atlantidea della distruzione...-
-Va bene va bene però ricordati che aveva la tua stessa bellezza. Forse anche di più, dovrei cambiati soprannome in Artemide.-
-Ok credo che mi terrò Apollymi...- disse in fretta dopo aver notato lo sguardo malizioso di Alex. -In ogni caso... Di tutti i posti speravo di trovarti almeno in Grecia...-
-Ci stavo finché il tuo ragazzo non mi ha chiamato...- in quel momento la donna ebbe l'istinto di fare qualcosa, anche un minuscolo graffio, a quello che la stava ancora tenendo a braccetto.
-Va bene, sorvoliamo l'argomento.- si intromissione Alex -Perché non le dici dei tuoi progressi come allenatore?-
-Allenatore?- ora era proprio curiosa.
-Sì, sono l'allenatore della Kidokawa, pensa che ogni giorno non c'è un ragazzo che non mi chiede altro della grande Kim Alexandra Evans!- quelle parole la sorpresero.
-Su non fare quella faccia, ormai sei una leggenda come tuo fratello e molti altri!- continuò il biondo della Zeus in giacca e cravatta.
-Sinceramente speravo di non essere nominata affatto da tanti...-
-E perché no? Un nome così importante e bello al tempo stesso merita di essere conosciuto.- i tre volsero la loro attenzione su un uomo a pochi passi da loro, anch'esso vestito in giacca e cravatta ma dalla carnagione scura e i capelli rosa.
-Con chi ho il piacere di parlare?- Chiese educatamente Alexandra al nuovo arrivato, anche se a suo malgrado sapeva benissimo chi era.
-Gyan Cinquedea, ex imperatore. E lei deve essere la graziosa Alexandra Evans di cui mi hanno tanto parlato.-
-Graziosa forse è un po troppo...- rispose lei arrossendo un poco.
-Per niente anzi, per come la vedo io non ci sono parole per descrivere una donna dalla rara bellezza come la sua.-
-La...la ringrazio, ma continuo a ripetere che tutto ciò non credo sia alla mia altezza..- concluse la donna completamente rossa.
L'ex imperatore sorrise di fronte al suo operato -Avevate ragione Signor Zabel, è davvero molto modesta.-
-Vi avevo avvertito.- rispose Alex sorridendo a sua volta ma in realtà era leggermente irritato.
Per l'intera serata, quasi a notte inoltrata, 'la coppia' non passo inosservata tra la gente e molti non persero l'occasione di parlare con loro o far girare voci sul loro conto. Solo dopo mezzanotte, i due riuscirono a liberarsi e, senza accorgersene, a restare soli nell'auto di Alex.
-Scemo! Mi hai stritolato il braccio per tutta la serata!- si lamentò Alexandra massaggiandosi il braccio sinistro dal dolore.
-Come, solo ora dopo ore e ore ti lamenti? E no!-
-E invece si! specialmente quando quel Gyan parlava...-
-Sai che quel Gyan era Imperatore prima di me vero?-
-No non lo sapevo però conosco lui...-
-Lo conosci?- Alex si fermò bruscamente al semaforo rosso mentre la poveretta quasi si strozzò con la cintura di sicurezza. Zabel la stava accompagnando a casa con la sua auto sportiva, sperando che li potesse essere al sicuro da altri avvoltoi almeno fino al mattino dopo, ma sentendo le parole della donna temeva che non lo sarebbe stata.
-So che era rosso- tossì la Evans -Ma perché hai frenato in quel modo!?- sbottò ma lui non la calcolò anzi, appena il semaforo diede il verde, l'imperatore diede gas e svolto improvvisamente a destra, evitando la via che conduceva a casa della donna.
-Santo cielo Alex, perché hai girato?! Perfino il navigatore...-
-Sta zitta.- la interruppe lui brusco.
-Un momento...- Alexandra osservò la strada che stavano percorrendo e per un attimo le balenò in mente un luogo familiare. Quando l'auto si fermò, ne ebbe la conferma.
-Alex tu...-
-Chiamami Axel.-
-Ok, Axel... sei... sei geloso?- domandò ricordando il luogo preferito dell'uomo di quando erano ancora alla Raimon, subito dopo l'attacco della ex squadra aliena di Janus, alias Jordan Greenway. Era un piccolo boschetto non molto lontano dalla sede della vecchia Raimon Junior High prima di essere pian piano ricostruita ed ella si ricordava benissimo di aver salutato li il suo migliore amico all'ora, dopo che quei strani tizi lo avevano minacciato. Ma quel posto aveva tanto altro di loro due...
-Kim...- per la prima volta dopo anni, lo sentì pronunciare il suo secondo nome.
-C-che succede?- chiese ella preoccupandosi di ciò che poteva accadere nei prossimi minuti.
-Kim,- iniziò mentre in un lampo fece stendere il sedile del passeggero all'indietro e lui si mise sopra la donna.
-Voglio che tu sia la mia Imperatrice.-





Spoiler del prossimo capitolo:

-E mi risulta che il tuo primo amore sia io piccolina...-

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