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Cap. 3 - La Fenice Azzurra

-COOSA??!! MA È UNA RAGAZZA!!!-

-Non ditemi che vi crea qualche problema una ragazza in squadra...- chiese Alexandra ai ragazzi.

-No no! E solo che...- Adè non sapeva cosa dire -Non siamo abituati ecco tutto!...- concluse Michael senza troppi giri di parole.

-Beh, intanto vediamo come se la cava in campo!- disse Mark ottimista.

Dopo averle dato la divisa con il numero 21, si andò a cambiare e subito dopo in campo. Una metà campo era vuota mentre l'altra aveva tutti e 10 i giocatori,  che si misero immediatamente nelle loro postazioni principali.

-Bene, Vivian voglio che tu vada nell'altra metà campo vuota!- le ordinò il Mister e lei ubbidì.

Stranamente si senti osservata nonché un po'... sola.

-Adesso, voglio che segni 3 gol contro di loro e che allo stesso tempo tu impedisca agli altri di segnare nella metà campo!- continuò lui.

Michael guardo Vivian in modo torvo -Se credi che ti farò sconti solo perché sei una ragazza ti sbagli di grosso!- Le disse acidamente.

-Dai Michael non essere così duro con lei!- lo riprese Wanli con tono non curante.

-Oh dai, è una contro 10, perché non le diamo un po' di vantaggio? Dopo tutto è una ragazza no?- Subaru la prese molto alla leggera e dicendo ciò convinse la maggior parte dei compagni eccetto Arion, JP e Riccardo, che era leggermente disgustato dal comportamento dei suoi compagni. Guardò la ragazza dall'altra parte. Aveva l'aria un po' giù ma allo stesso tempo determinato. "Subaru e gli altri fanno male a parlare cosi di lei... credo abbia un grande potenziale..." pensò attentamente.

-Ehi, vedetela di farla finita o ve la vedrete con me alla fine degli allenamenti!!- minacciò Jade, una delle manager della squadra.

-Avanti calma!...- disse Skie cercando di tranquillizzare la compagna.

-Ma Mark...non ti sembra un po troppo?- chiese Celia preoccupata -E tu Kim? Non dici nulla?- domandò alla sorella. Entrambi si limitarono a sorridere ottimisti e il fratello suonò il fischietto.

Immediatamente Riccardo da il calcio di inizio passandola a Michael che entra nella metà campo della ragazza, lei scatta in avanti e in modo rapido e furtivo ruba palla a Michael avanzando senza timore. Sorpassa in modo agraziato Arion e JP e come una ventata d'aria supera la difesa ritrovandosi faccia a faccia con Samguk. Lancia il pallone in alto, salta e tira in porta facendo sfrecciare il pallone alla velocità della luce. Il portiere cerca di parare il tiro ma viene spinto dentro la porta dal pallone dando così un punto alla nuova arrivata.

-Caspita...- Ancora seduto a terra si guardò i guanti,  ne tolse una è osservò la mano. Era tutta arrossata, sicuramente non avrebbe retto un'altro tiro del genere.

-Ehi Samguk, tutto bene?- chiese Gabi, uno dei difensori avvicinandosi all'amico.

-Quella ragazza... non è da sottovalutare.- realizzò lui aprendo e chiudendo la mano con difficoltà.

-Scusami!- si avvicinó anche Vivian con aria preoccupata per il ragazzo. Immediatamente si inginocchiò e osservò la mano del ragazzo più grande -Avrei dovuto tirare un po' più piano...-pensò a voce alta -Ti chiedo scusa!- gli disse e prese la mano dell'altro il più dolcemente possibile. Samguk arrossì lievemente a quel gesto e distogliendo lo sguardo da lei le disse -No, tranquilla... e comunque non devi trattenerti, se fossi un avversario avresti fatto del tuo meglio...-. L'altra annuì, lasciò la mano e ritornò al suo posto.

-Ehi!- arrivò Riccardo -Va tutto bene?-.

-Si capitano! Ho solo la mano...- non finì la frase che notò che il rossore era sparito. -Gabi, quello non era certamemte un trucco da prestigiatore...- commentò Gabi.

-Lo vedo..- disse Samguk alzandosi.

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Passarono circa 40 minuti e da allora sono a 2-1 per Vivian. Alexandra non poteva essere più che orgogliosa di lei, la passione per il calcio che aveva dentro di se era davvero immenso, lo stesso che disse Mark nella sua lettera riguardo Arion. Da quando la conosceva le insegnò tutto ciò che sapeva e riusci a farle sviluppare un suo stile di gioco, ogni giorno migliorava a vista d'occhio e così decise di farla venire qui in Giappone.

Da una parte voleva questo, portarla qui e iscriverla alla Raimon... ma dall'altra voleva anche rivedere Axel, il suo Bomber di fuoco. Erano ben 10 e lunghi anni che non lo vedeva, e gli mancava da morire. Lui  le aveva imparato il Tornado di fuoco, come lei lo aveva passato alla giovane Vivian che riuscì a migliorarlo ulteriormente. Lui stesso le fece provare emozioni e sensazioni che mai con un'altro uomo sarebbe stata in grado di provare, lui era unico.

Dopo gli allenamenti avrebbe chiesto a Celia e suo fratello Mark notizie di lui, intendeva andarlo a trovare. Ma non prima di aver visto la fine di questa sfida tra la sua prediletta e i ragazzi della Raimon!

Si vedeva chiaramente, erano tutti stanchi ma ognuno stava dando il meglio di sé per averla la meglio. Osservando la sua allieva notò quell'entusiasmo che voleva far rivelare attraverso la sua Tecnica Micidiale.

-Mark, ci siamo!..- Sorrise divertita. Il fratello la guardò un'attimo perplesso, poi torno con gli ochi sul campo dove comparvero all'improvviso due aquile fuoco.

Vivian corse di poco all'indietro e con lei le aquile, prese la rincorsa e calciò in modo spaventoso il pallone mentre i due uccelli inseguirono la palla e mordendola, il tutto si trasforma in una fenice infuocata.

-FENICE AZZURRA!- e la fenice da rossa divenne azzurra.

Sambuck cerca di pararla con la sua Parata ardente ma finisce direttamente in rete regalando alla giovane il terzo gol.

-Bene! Ragazzi andate a cambiarvi, per oggi abbiamo finito!- disse Mark alla squadra e tutti andarono a cambiarsi. -Sorellina, ti hanno mai detto che sei completamente pazza?- disse l'allenatore alla sorella.

Alexandra si alzò. -Non lo sarò mai quanto te Marky!- e sorrise.

La sera arrivò piuttosto in fretta. Celia, Mark e Alexandra si ritrovarono al campo al fiume.

-Una variante completamente diversa dal Tornado di fuoco... niente male!- si complimentò Mark.

-Il bello è che io non centro nulla con La fenice azzurra... inizialmente la sua tecnica principale nonché la più forte era L'Aquila di fuoco...-

-E allora come si spiega la Tecnica che ha usato oggi?- chiese Celia.

-Credo centri...- non finì la frase che la precedette suo fratello. -Centra l'avvertimento di Michael e la considerazione di debolezza da parte di quasi tutta la squadra. Nella lettera mi avevi accennato a uno strano cambiamento a 10 anni.-

-E probabile...- sospirò la sorella -Spero riesca a farsi degli amici qui.-

-Ci riuscirà vedrai!- rispose Celia ottimista, Alexandra sorrise.

-Oh a proposito... sapete, dove si trova Axel?- chiese lei. I due la guardarono in modo serio.

-Non hai saputo...-

Il fratello sospirò -L'Axel che conosci tu non è più quello di una volta e ora, si fa chiamare...-

-Alex Zabel.- Un'altra voce li fece voltare tutti e per un secondo ad Alexandra non le prese un colpo.

Era lui, Axel.

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