Cap. 2 - La nuova arrivata: Vivian Ishtar
Vladimir stava dormendo. Ultimamente si sentiva più stanco del solito e perciò si addormentava spesso.
Una fitta lancinante alle gambe lo svegliò e non si trattenne dal urlare dal dolore. Fece per allungare il braccio verso il campanello ma l'entrata di una di una figura dalla porta lo riportò sdraiato sul letto. Per quanto dolore provasse non riusciva a distinguere chi fosse la figura che gli si era avvicinato. Questo posò una mano su ciascuna gamba e, come sapesse quale punto preciso gli doleva, li massaggiò. Lento ma rilassante, sicuro e allo stesso tempo dolce.
Il ragazzo cominciò a sentirsi meglio e il dolore, man mano che l'altro massaggiava, diminuì fino a non sentire più nulla.
-Ti senti meglio?- dalla voce capì che l'individuo era una donna. Aprì gli occhi e vide una giovane ragazza. Aveva i capelli neri legati in una lunga treccia e gli occhi erano di un azzurro talmente limpido da poter vedere il riflesso del cielo stesso e le ciglia lunghe e folte contribuivano a darle quell'aspetto dolce e rassicurante. La tonalità di pelle era un po' scura e sembrava candida e morbida.
-Si, meglio...- non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.
-Sono contenta!- E la ragazza sorrise. In tutta la sua vita non aveva mai visto un sorriso così acceso.
-Mi presento, sono Vivian Ishtar, mi hanno dato il compito di occuparmi di te e della tua riabilitazione!-.
Non ci credeva. Quella ragazza doveva avere all'incirca l'età di suo fratello Victor, eppure si trovava li davanti a lui con uniforme da infermiera.
-M-ma...- la guardò in modo così sorpreso e incredulo che non riusciva nemmeno a formulare una frase di senso compiuto. La ragazza, capendo la sua perplessità gli disse -Lo so, in effetti sarei piuttosto piccola per fare questo lavoro ma...- Questa volta fu lui che la interruppe -Immagino tu abbia difficoltà economiche e sapendo qualcosa nel campo medico ti hanno accettato come infermiera, ho indovinato?-.
La ragazza restò per pochi secondi sorpresa e subito dopo sorrise -Si!-.
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Il calcio. Come poteva il calcio avere cosi tanto potere su tutto? Ma una cosa era certa: il calcio non deve essere controllato.
E suo fratello?
Le parole dell'imperatore gli ronzarono continuamente in testa e non riusciva a togliersele dalla mente. Se non avrebbe eseguito gli ordini, suo fratello maggiore Vladimir,non avrebbe avuto speranza di poter tornare a camminare e di giocare nuovamente a calcio con lui. I prossimi avversari della Raimon sarebbero stati i giocatori della Royal Academy e li avevano ben 4 imperiali. La Raimon sarebbe stata annientata anche senza la sua entrata in campo e allora decise di non presentarsi agli allenamenti ne alla partita.
Intanto decise di far visita regolarmente al fratello in ospedale. Sapeva già la strada, dritto verso l'ascensore, terzo piano, stanza 107. Si fermò davanti alla porta e prima di entrare senti delle risate all'interno. Piuttosto curioso e un po in ansia entrò e vi trovò suo fratello parlare con un infermiera.
-Oh, Victor! Entra pure, non disturbi!- gli disse il fratello sorridente come sempre.
Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicino al fratello.
-Victor, ti presento Vivian, è nuova e si occuperà della mia riabilitazione.-
Il minore rivolse l'attenzione alla ragazza e quest'altra si girò. In meno di un secondo, Victor si perse tra quei due occhi azzurri. "È stupenda..." pensò guardandola da cima a fondo.
-Piacere di conoscerti Victor!- e sorrise. Fissò a lungo quelle labbra morbide e perfette secondo lui. -Piacere...- rispose lui cercando di non mostrare nessun minimo cenno di stupore.
-Ora se non vi dispiace dovrei tornare a lavorare. Vladimir, qualsiasi cosa chiama!- e se ne andò. Mentre uscì Victor non riuscì a non guardarla da cima a fondo.
-E pensa che ha la tua età Victor!-
-C-cosa?! E perché lavora qui?-
-Difficoltà economiche.- gli rispose. Ancora non riusciva a capire. -E che scuola fa?-
-Non lo so, non glielo chiesto. Chissà forse diventerà una tua compagna di classe!-
-Mmh...-
-E ora che hai?-
Continuava a non capire. Decise di non pensarci più e di concentrasi su suo fratello. -Nulla Vlad!- cercò di mostrarsi tranquillo. Insieme passarono il resto del pomeriggio tra chiacchiere e risate.
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Il giorno seguente arrivò in fretta e Vivian non vedeva l'ora di poter iniziare il suo primo giorno di scuola. Quel giorno ci stava la zia ad occuparsi di lei e della casa e la ragazza poteva dedicarsi completamente alla scuola o allo sport che tanto amava, il calcio.
Si lavò, si mise la sua divisa, fece colazione ed uscì. Durante il suo tragito pensò a come potesse trascorrere la sua giornata e una volta arrivata a scuola, si soffermò ad osservare l'edificio. Quel fulmine. La Signorina Evans le parlò molto di lei e della Raimon di allora, ma le cose non potevano certamente essere tanto diverse a parte l'edificio!
Cercò la sua classe e una volta entrata vi trovò il professore che l'accolse a braccia aperte.
-Ragazzi, lei passerà con noi i prossimi 3 anni qui alla Raimon.- il professore la invitò a presentarsi.
-Mi chiamo Vivian Ishtar, piacere di fare la vostra conoscenza!- si inchinò e sorrise. Guardò i suoi compagni e tra loro vide un volto a lei familiare. Capelli blu con due riccioli che gli cadono hai lati, maglietta rossa con sopra la giacca blu e i pantaloni del medesimo colore. Era Victor.
-Vivian, puoi sederti accanto ad Arion.- un ragazzo dai riccioli simili a due vortici si alzò e indicò il posto, lei vi andò e si sedette.
-Piacere di conoscerti, io sono Arion Sherwid!-
-Piacere mio!-.
La lezione iniziò regolarmente e mentre il professore era intento a scrivere alla lavagna, si voltò a guardare Victor. Quest'ultimo si accorse di lei e le rivolse a sua volta lo sguardo. Lei lo salutò e l'altro arrossì lievemente e decise di tornare concentrato sulla lezione.
La mattinata trascorse in fretta e durante la ricreazione conobbe meglio Arion, Jean Pierre, anzi, JP e Skie. L'unico che non vide era proprio Victor.
A fine lezioni, decise di cercare il club di calcio, voleva entrarci e farne parte! Ascoltando il suo istinto, decise di seguire il nuovo compagno, Arion, e dopo un paio corridoi e passata da un edificio all'altro, lo perde di vista.
-Accidenti...-
-Ehi!- la ragazza udì una voce alle sue spalle, si voltò e vide un uomo. Guardandolo bene, si ricordò di un volto visto in foto con la Signorina Evans, gli somigliava molto. "Possibile che sia Mark Evans, il fratello dell Signorina..." pensò.
-Posso aiutarti in qualche modo?-
-E-Ehm... Ecco... Cercavo il club di calcio...-
-Il club di calcio... è possibile che tu sia il nuovo alunno di cui parlava mia sorella Alexandra?-
-Si...- l'altro non rispose anzi, fece un sorriso a trentadue denti e le fece segno di seguirla e lei ubbidì. Passo per un lungo corridoio e alla fine arrivarono davanti a una porta. Questa si aprì e vide altri ragazzi all'interno, tra cui Skie, Arion e JP.
-Ehi Ale, non eravamo d'accordo che le avresti detto la strada?-. Da un angolo si sporse la Signorina Evans -Me ne sono dimenticata!-
L'uomo rise e mettendo una mano sul capo di lei, prese un gran respiro e disse -Ragazzi, vi presento Vivian Ishtar! Da ora fara parte del club di calcio e giocherà con noi!-
Per un'attimo ci fu un grande silenzio ma poi tutti urlarono all'unisono
-COOSA??!! MA È UNA RAGAZZA!!!-
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Angolo dell'Autrice:
Salve a tutti!
Ok non ce la facevo ad attendere fino a domani per pubblicare il secondo capitolo XD
Attualmente sto scrivendo il terzo ma questa volta intendo pubblicarlo se me lo chiederete ^^ (si sono pazza ^^')
Spero vi sia ppiaciuto anhe questo capitolo ^^
Ci vediamo!
Kimy♡
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