PROMESSA
Non avrebbe mai pensato di dover abbandonare suo figlio. Lei viscontessa di Nashira, cugina di sangue reale del imperatore del regno d'oro, con tante terre e possedimenti da non sapere quanto si estendesse il suo patrimonio . Mentre stringeva al petto un fagottino rosso, lasciando scoperto il visino pieno di efelidi del suo bambino, che dormiva sereno. Ignaro che stava per separarsi dalla persona più importante per lui, nei suoi due anni . Stringendolo istintivamente al petto, il suo sguardo scruto al di fuori del finestrino della piccola carrozza . Verso la vegetazione brulla di quelle stradine di campagna di quel fine febbraio del 1436. ritornando al interno di quella piccola scatola in legno, davanti a se , ha guardare il suo figlio maggiore appoggiato col capo sulla spalla di suo marito . Anch'esso dal volto cereo e provato per quello che stavano per fare , Inghiottendo più volte la propria saliva con difficolta . Avrebbe tanto voluto ordinare al cocchiere di girare strada e tornare a casa loro con suo figlio .Ma non potevano, loro dovevano portare il piccolo nel piccolo convento di frati, che s' cominciava ad intravedersi in lontananza dai vetri . Entrambi allungarono la mano, stringendo le punte delle dita .con quel breve contato sostenersi a vicenda. Perchè non c'erano parole che avrebbero potuti consolare .. E un pensiero che la tormenta la donna da due mesi "Se solo fosse stata più attenta" intanto sente la mano di suo marito dalla presa più solida , per darle forza in quel duro momento. E chiedendo la forza proprio quel Dio che sta per stappargli il suo bene più prezioso, sa quanto tutto questo la stia logorando dal interno. Ho lui sa bene, quanto abbia cercato d' ignorarlo con tutta se stessa, se è vero che vede tutti loro. Rimproverandosi da sola per quel pensiero blasfemo . Mentre la lussuosa carrozza laccata in oro dai tendaggi in porpora veniva arrestata alle porte d' imponente cancello in legno e pietra con scolpito su di esso due teste di grifoni dalla dura in pietra fredda. Una mano solleva la leggera cortina - Mia cara è ora, dobbiamo lasciare Izuku alle porte del monastero. Non ci permetteranno di andare oltre- sussurra con voce incrinata. La donna portandosi ancora di più al suo petto il fagottino avvolto in più stratti di coperte di pregevolissima fattura, provocando un mugolio infastidito del bambini . Alzo gli occhi pieni di lacrime con voce tremante - Hisashi per favore , non farglielo prendere ci sarà un altro modo.- Ma l' uomo non avendo il coraggio di fissarla - Amor mio, vita mia . Non posso e ormai avresti dovuto capirlo. Il Dio a salvato nostro figlio da morte certa e dopo le nostre ultime vicissititudini dovresti aver intuito, che vuole che rispetti la promessa fatta.. Per la sua salvezza hai espresso il voto che ..Si consacrasse a lui.. Al Dio Nashira.-
Cari ragazzuolli ,vi piacerebbe se ci fosse un seguito ? Fattemi sapere se vi piace
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