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Lì con te

Mentre la pioggia cadde incessante sul campo di battaglia, dove non ulula più l' uragano della guerra , ormai conclusa. In una stanza spoglia s' una brandina di fortuna, Inko ripulisce il volto di quel figlio che ha dato tanto, forse troppo, perché finisse . Intanto che quel piccolo fazzoletto sgualcito si tinge del suo stesso sangue.  Il sangue del suo bambino, che ha donato la cosa più importante che potesse dare ,la propria vita; ma lei non si sente di lodarlo, perché cosi facendo se ne andato via lasciandola sola. Non aveva mantenuto la promessa che gli aveva fatto prima di andare...di tornare da lei...Vivo. Se lo ricorda ancora, il sorriso sul quel volto un tempo roseo, caldo quando correva verso la battaglia, gli grido - Non preoccuparti Mamma. Tornerò  da te è una promessa e gli eroi mantengono sempre le loro promesse-  Trattiene un singhiozzo . Immerge ancora una volta quel pezzo di stoffa nella bacinella d'acqua ormai rossa.  Continuando a ripulirlo, solleva  il capo di suo figlio, posandolo un ultima volta sul suo grembo e a fior di labbra gli parla, non può evitare  che le lacrime che una dopo l' altra solchino il suo viso. Qualcuna cadendo sulle palpebre inesorabilmente chiuse di suo figlio - Sono qui, amor mio, vita mia .  La mamma è qui. Niente potrà farti male oramai. Senti che calma Izuku, che silenzio- Passando distrattamente  le dita nei ricci morbidi di suo figlio. E vorrebbe che fosse ancora nel suo grembo al sicuro. Ma poi le porte di quella sala mortuaria improvvisata, in una classe del U.A .Solo per lei, per il suo dolore. Vengono spalancate e le guardie del governo, ora vengono a portarti via, strapparti via da me, per inscenare  il loro spettacolo con le tue povere spoglie. Ma tu sei qui, come la prima volta che ti ho sentito nel mio grembo , che mi accarezzo distrattamente. Neppure il tempo di lavarti e vestirti con i vestiti che ti piacevano. E nel giro di solo tre ore, nel palazzo di stato imbastiscono quella camera ardente che a te  non sarebbe piaciuta nemmeno un pò, cosi vuota, anche se piena, colma di gente che vogliono vederti. Anche solo per dire che c'era. E ti vedo in quella bara aperta ,con quel completo, che non avresti mai comprato, non avresti mai messo, mentre le persone attorno a me si allontanano per farmi passare  e con la coda del occhio più avanti vedo Mizuki anche lei con gli occhi rossi di pianto attorniata dai ragazzi del UA, i tuoi ex compagni di classe. Provano ad avvicinarsi per darmi i saluti di rito. Ma gentilmente faccio segno di no, che non ce nè bisogno non ora, non adesso. Non voglio che nessuno mi tocchi mi sfiori. Ora no . Mi accosto a te,  mi piego sul tuo volto ... poggio le labbra sulla tua fronte... l' ultimo bacio che ti do . E dentro di esso,  c'è tutto l' amore di chi ti ha veramente amato, sollevandomi silenziosamente cosi come sono venuta me ne vado, sotto lo sguardo di queste persone che mi è indifferente, scambiando solo uno sguardo colmo di dolore con Mizuki e impercebilmente  chiniamo il capo l' una verso l' altra per poi voltarmi e uscire.  

Sono passati sei anni dalla tua morte, mentre  tra le mie braccia tengo il vaso con le tue ceneri . Lo so, sarei dovuta venire qui prima, ma non ce la facevo piccolo mio a separarmi da te . Mentre tenevo la tua camera uguale a come l' hai lasciata prima che entrassi hai dormitori. Rendendola un un reliquario, con i tuoi libri e i tuoi pupazzetti, riempiendola solo di tue foto. Rendendo casa nostra, un ricordo perpetuo a te. Non avendo pace della tua assenza, passando notti insonni in camera tua ha piangere tutte le lacrime che ho. Perciò perdona la tua vecchia mamma se ci ha messo tanto.  Vuoi sapere cosa mi ha spinto ,ha portarti qui dopo tanto tempo, perché non credere che tu non mi manchi più amore mio ,anima mai bella. Questo mai! Ti ho sognato e da quando te nei sei andato, sai ,perché so che lo sai.. Io non ti ho mai sognato, anche se lo volevo tanto, almeno per rivederti lì. Eri cosi bello, cosi reale con i tuoi bei riccioli verdi . Sai quando eri bambino mi piangeva il cuore tagliarteli, avevo sempre paura che sparissero. Il mio cherubino. Avevi il tuo sorriso caldo ,che illuminava tutto. Ti sei avvicinato a me inginocchiandoti  e poggiando la testa sulle mie ginocchia ormai vecchie e nodose, mentre passavo le dita nei tuoi capelli - Mamma lo sai che ti voglio bene, ti sono stato vicino tutto questo tempo, ma ora devi lasciarmi andare , devi portarmi da lui..-  Risvegliandomi nel mio letto, con il volto rigato di lacrime. Ed ora sono qui, a camminare con attenzione con il suono della ghiaia del vecchio parco giochi scricchiolare sotto i piedi con il vecchio ombrellino arancione aperto sotto la lieve pioggia che cadeva placida .  Fermandosi davanti a una piccola lapide anonima posta sotto una vecchia quercia dove vi erano appese due vecchie altalene logore. Una di esse dondolava tristemente. Sotto la vecchia quercia ,come si fossero mese d' accordo c'era Mizuki. Un fascio di fiori di campo in grembo . Le andò incontro. Non si dissero nulla.  S' inginocchiarono  entrambe di fronte alla lapide. Mizuki vi adagio i fiori e prendendole tra le mani l' urna con le cenere di suo figlio adagiandola sotto la lapide. E in quel momento può giurarlo anche l' altra altalena prese a muoversi cigolando allegra. La bionda voltandosi verso di lei con lo sguardo colme di lacrime afferrandole la mano- Ora sono insieme . Grazie Inko-

Ragazzi come sempre per favore ditemi cosa ne pensate grazie

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