L'inizio della fine
Anno 839, Sottosuolo
«YUPPIE VEDIAMO SE MI BATTI ISABEL» urlai mentre sorvolavamo la città sotterranea usando il movimento 3D «CHI ARRIVA PRIMA A CASA?» urlò di rimando lei «CI STO» dissi con uno sguardo di sfida
«ragazze vedete di non...» Farlan cercò di fermarci ma ormai eravamo partite «lasciale stare...ormai lo fanno sempre» gli disse Levi.
Intanto io mi muovevo, saltavo e "volavo" veloce come il vento. Arrivai a casa poco prima di lei «beh credo che sappiamo tutti chi ha vinto» dissi pavoneggiandomi «gne gne» Isabel mi fece la linguaccia poi mi satlò sulle spalle ridendo ed entrammo dentro barcollando come due sceme, poi caddi a terra ridendo insieme a lei.
«ma sembrate ubriache» disse Levi tirandomi su «e problematiche» aggiunse Farlan mettendo Isabel sul divano. Quando finimmo di ridere li aiutammo a preparare la cena.
«oggi durante l'ispezione della città ho notato una nuova bancarella del pesce, domattina potremmo farci un salto» disse Levi mentre mangiava «andremo tutti e quattro vero?» cheisi io con impazienza «si si va bene» mi rispose con tono distaccato.
Dopo cena mi avvicinai a Farlan, era un bel po' di dempo che lo sorprendevo ad osservare Isabel con sguardo sognante, senza però farsi notare da lei «dovresti dirglielo sai...» lo vidi arrossire «c-cosa?! (T/n) ma che dici?» «si vede da un chilometro che vi piacete, dovresti dirglielo, lei aspetta te eh» «uff...e va bene, ma voglio essere solo con lei» «ci penso io a questo» lo rassicurai.
Raccontai tutto a Levi, che disse che era una cosa patetica, gli tirai uno schiaffetto sul braccio poi uscimmo di casa.
Isabel pov
Levi e (t/s) uscirono di casa per andare chissà dove, non me la raccontavano giusta quei due. Li trovavo estremamente carini insieme e poi Levi, senza che (t/s) se ne accorgesse, si mostrava quasi iperprotettivo nei suoi confronti.
Mentre stavo sonnicchiando sul divano, Farlan mi venne vicino «s-senti Isabel...p-posso parlarti un attimo?» diventò rosso in faccia e incuriosita annuii.
Dopo vari balbettii da parte di Farlan finalmente riuscì a dire una frase di senso compiuto «e-ecco è un po' che mi piaci e v-volevo chiederti se...ecco...volevi essere la mia ragazza» rimasi spiazzata da questa confessione ma mi rispresi subito e dissi «SII» poi non resistetti e lo baciai.
Lui evidentemente non si aspettava nulla del genere perche ricambiò solo dopo qualche secondo. Mi staccai ridendo «mi hai reso la ragazza più felice del mondo...» lui sorrise poi mi baciò di nuovo...poi ancora e ancora.
(T/n) pov
Dopo circa mezz'ora rientrammo, aprii piano la porta per non farci sentire e ci riuscimmo perché Isabel e Farlan si stavano ancora baciando. Ridacchiai insieme a Levi, poi lui tossì per comunicare ai due piccioncini che eravamo tornati «abbiamo interrotto qualcosa?» dissi con un sorrisetto malizioso. Levi, per qualche strano motivo, mi mise un braccio intorno alle spalle.
«(t-t/n)...L-levi...cosa ci fate qui?!» disse Isabel rossa come i suoi capelli «ci viviamo» rispose il corvino, il solito insensibile «se dovete fare qualcosa, andate in camera grazie» mi misi a ridere «e usate le protezioni» ribattè Levi, a quel punto erano diventati entrambi rossi mentre io ridevo come una scema e Levi mi guardava anche lui quasi sorridendo.
«beh, adesso io vado a letto...e tu (t/n) dormi sul divano» disse Isabel imbronciata ma ancora rossa «ok...però vogliamo un bacio della buonanotte in diretta» dissi ad entrambi.
Farlan si avvicinò a lei e le diede un piccolo bacio a stampo, poi io applaudii «notte Isabel» «si...notte» andò in camera sua e chiuse la porta «beh credo che andrò anche io a dormire» e anche lui si chiuse nella sua stanza.
Mi accorsi che Levi aveva ancora il suo braccio sulle mie spalle, lo guardai un po' poi lui se ne accorse e lo tolse girandosi di lato e coprendosi la faccia con i capelli; si mise a fare il tè «ne vuoi (t/n)?» «ok» risposi un po' assonnata, mi porse la tazzina e sorseggiammo in silenzio. «hai finito?» disse indicando sta volta la tazza vuota «si, tieni»
quando gliela diedi (vi vieto di pensare male), le nostre mani si toccarono per un secondo ed entrambi abbassammo lo sguardo. «ehm...notte (t/n)» poi senza attendere risposta andò in camera sua «notte...Levi».
Il giorno dopo
«eccola, là sotto» avvistai la bancarella del pesce, ci riunimmo su di un tetto per discutere la strategia «allora, Isabel potrebbe creare un po' di scompiglio scendendo giù e andando a finire addosso a qualcuno, in modo da attirare l'attenzione di tutti su di lei poi quando anche la proprietaria della bancarella sarà distratta Levi scenderà e al volo prenderà del pesce...hai preso i guanti?»
Farlan spiegò il piano e Levi mostrò i suoi guanti «si...però che schifo prendere il pesce a mano» «dai non lamentarti, non capita mai che qua sotto lo vendano» lo rimproverai «tsk...ok» «ehi ragazzi fermi un attimo...oggi non è Giovedì?» chiese Isabel con sguardo preoccupato «si e...oh no...oggi c'è la legione esplorativa al controllo della città sotterranea» dissi sbuffando «non importa, staremo più attenti» chiarí Levi «va bene»
«perfetto allora...VIA» esclamò Farlan.
Isabel iniziò subito con l'operazione facendo ciò che doveva, poi Levi partì dopo, approfittando della distrazione di tutti e scendendo velocemente sulla bancarella.
Ma qualcosa andò storto.
Accadde tutto in un attimo, qualcuno piombò su Levi dal vicolo di sinistra e il bottino cadde a terra. Vidi che l'aggressore di Levi aveva un mantello verde con ricamate le Ali della Libertà...il corpo di ricerca ci aveva trovati!
Senza pensarci un attimo mi buttai e attaccai il tizio che aveva assaltato Levi. Gli tirai un calcio e quello finalmente si staccò da lui, cadendo a terra. Io diedi il segnale «IL CORPO DI RICERCA È QUI, SCAPPATE» avevamo una specie di nascondiglio in caso ci avessero trovati, ed era il momento di utilizzarlo.
Levi pov
Cazzo, perché proprio adesso! Quei maledetti della legione esplorativa ci avevano beccati e stavo anche per essere catturato essendo preso alla sprovvista. Per fortuna (T/n) aveva colpito con un clacio il mio aggressore e lo aveva buttato a terra.
Subito dopo avvertì che ci avevano trovati e fece intendere di trovarci nel nostro posto segreto. Non era niente di speciale: un vicolo cieco con i tetti spioventi in modo da coprire la vista anche dall'alto e una recintazione che bloccava l'entrata.
«dobbiamo cercare un modo di tornare a casa senza farci scoprire» disse (t/n) con il fiatone «anche quello è diventato un posto pericoloso adesso» Farlan parlò al posto mio «sentite, adesso farete quello che dico senza discutere.» dissi rivolto a tutti e tre
«io e Farlan usciremo di qui e proveremo a distrarre quei rompicazzo. Voi aspetterete il nostro segnale, poi tornerete a casa. In caso venissimo catturati, non muovetevi ugualmente di qui, altrimenti farete la nostra stessa fine...» venni interrotto da (t/n), perché doveva essere sempre cosi testarda?
«non puoi dire una cosa del genere Levi...» la zittii con lo sguardo «se invece non verremo catturati, sentirete il segnale come programma capito?» tutti annuirono, tranne (t/n) che abbassò la testa «bene, adesso andiamo» dissi rivolto a Farlan.
Isabel si avvicinò a lui e lo baciò, aveva le lacrime agli occhi «non...non farti ammazzare» gli disse «te lo prometto» poi la baciò ancora. (T/n) rimase lì, ferma dov'era prima, anche lei con le lacrime agli occhi.
Ero quasi sicuro ci avrebbero preso e avevo anche pensato di farlo apposta, cosi da lasciarle modo di scappare. In quel momento, lei alzò la testa e mi guardò intensamente con i suoi occhioni (c/o) che luccicavano per via delle lacrime.
A quel punto persi la testa e feci la cosa più istintiva della mia vita: la presi per i fianchi attirandola a me poi la baciai. Desideravo farlo da tanto tempo ormai.
Da quando l'avevo vista avevo cercato di odiarla, di non farmela piacere ma fu tutto invano: era solo un modo per evitare di ammettere a me stesso che mi attirava irrisistibilmente.
Ormai erano passati più di due anni da quando venne a vivere con noi...da quando le curai quelle ferite sulle mani. Da qual giorno passammo sempre più tempo insieme e finii per cadere nell'eterno tranello che è l'amore.
Perché alla fine l'amore è una trappola mortale con cui è inevitabile ferirsi, prima o poi.
Ero terrorizzato dall'idea di essere respinto invece senza pensarci due volte lei allacciò le sue braccia intorno al mio collo e ricambiò il bacio.
Ero consapevole di non aver mai baciato nessuna nella mia vita e mi buttai a capofitto in quell' esperienza guidato solo dalla disperazione e dalla paura di perderla per sempre. Fu il mio istinto, di nuovo, a fare tutto per me...fu bellissimo.
Sentivo il sapore salato delle sue lacrime nel mentre assaporavo le sue labbra morbide «(t/n)...» le accarezzai dolcemente una guancia «non mi perderai mai...anche se mi uccidessero» «sta' zitto, non dirlo mai più! Se ti fai catturare giuro che ti cerco fino alla morte e poi ti prendo a calci» mi disse baciandomi ancora.
La strinsi a me, speravo che di lì a poco avrei potuto rifarlo...ma quella fu l'ultima volta per tanto tempo...però io ancora non lo sapevo.
Notai che Farlan e Isabel ci guardavano sorridenti, lui le diede l'ultimo addio, poi, senza farmi notare, mentre (t/n) salutava Farlan, mi avvicinai a Isabel e le sussurrai «fammi un favore, in caso venissimo catturati, tu devi fermare (t/n) ad ogni costo...non permetterle di uscire da qui, ti prego» la supplicai «certo Levi-bro» mi rispose abbracciandomi. «bene adesso andiamo» risposi guardando (t/n) un'ultima volta, prima di saltare sul tetto e svolgere il mio compito.
«Farlan, in caso succedesse qualcosa, tu reggimi il gioco ok?» «ricevuto» poi continuammo a scappare dalla legione esplorativa, che intanto ci aveva avvistati.
«dividiamoci» urlai, lui andò verso sinistra mentre io proseguii a dritto. Passò un lasso di tempo indefinito, mentre mi muovevo sui tetti delle case più veloce e agile che mai. Misi fuori gioco tre di loro, poi continuai la mia corsa sfrenata verso il nulla.
Ad un certo punto, svoltai un angolo ma venni sorpreso da una recluta, allora cercai di tornare indietro ma ne apparve un'altra; in pochi secondi mi accerchiarono.
Mentre cercavo un modo di fuggire, uno apparve dietro di me e mi tolse l'apparecchio per il movimento 3D. Mi teneva stretto ed essendo molto più alto di me non riuscivo a liberarmi. Mi portò a terra, dove trovai anche Farlan, con lo sguardo furente...non l'avevo mai visto così.
«allora...non erano 4?» chiese ai cadetti un biondo con due sopracciglia enormi, doveva essere il capitano «erano due ragazze non è cosi?» disse rivolgendosi a noi «mh...tu devi essere il capo giusto? Allora, dove sono le altre due?» non risposi, mi limitai a guardarlo male, quello che mi teneva fermo mi spinse bruscamente la faccia a terra, su una lurida pozzanghera. Non sapevo se mi faceva più schifo lo sporco della strada a contatto con la mia pelle o quegli uomini.
«sono scappate in superficie qualche giorno fa» mi inventai la prima scusa plausibile «non ti conviene mentire a me» mi disse il biondo «non sto mentendo, le stai sottovalutando.» risposi a denti stretti, non avrebbe smentito (t/n) e Isabel «è vero, mentre le guardie della polizia militare oziavano davanti alla scala loro ne hanno approfittato e sono fuggite da qui» Farlan stette al mio gioco come gli avevo chiesto
«mh...non so se credervi ma se loro fossero ancora qui vi conviene dirlo subito» disse "capo sopracciglio" «in ogni caso, io sono Erwin Smith, capitano della legione esplorativa...e ho una proposta da farvi. La vostra condizione in questo momento è davvero penosa e dunque avete due possibilità: l'ergastolo a vita o la possibilità di unirvi al nostro corpo» seriamente questo si fidava a far entrare due come noi nel corpo di ricerca?!
«e sentiamo...perché mai ci vorreste?» chiesi insolentemente «ho notato che siete molto abili nell'utilizzo del movimento 3D e ho pensato che sareste utili. Ma dove avete imparato? Chi vi ha insegnato?» «da soli» rispose Farlan. «bene, allora...cosa scegli?» dissse Erwin.
Pensai che se fossi rimasto in prigione tutta la vita non avrei mai più rivisto (t/n)...mentre se avessi scelto il corpo di ricerca avrei avuto una possibilità in più. Guardai Farlan, che esasperato annuì «va bene, accettiamo».
(T/n) pov
Ormai era più di mezz'ora che aspettavamo in quel vicolo di merda. Mi torturavo le unghie e stringevo i pugni fino a far sbiancare le nocche...le cicatrici si erano rimarginate da tanto ormai ma io le consideravo il segno che decretò la nostra pace molti mesi prima.
Isabel era stressata quanto me e avevamo entrambe i nervi a fior di pelle «non ce la faccio più ad aspettare...» mi affacciai al tetto, avevo un orribile presentimento.
Il vicolo era strategico, si vedeva benissimo la Scala della Libertà in modo da osservare tutti gli spostamenti delle guardie. Isabel mi seguì e non appena fui completamente sopra, il cuore si fermò.
Non sentivo più le tegole sotto i miei piedi, l'aria era diventata fuoco e gli occhi mi bruciavano. Iniziai a tremare e sudare freddo. Un urlo straziante lasciò la mia bocca senza autorizzazione, il cervello si era scollegato dal resto del corpo.
Caddi in ginocchio in preda alla disperazione, perché si, ciò che vidi mi fece disperare tanto da tirarmi i capelli così forte che ebbi paura di strapparli via. Ciò che vidi mi lacerò il cuore: i cadetti del corpo di ricerca salivano la Scala, due figure ammanettate procedevano in mezzo alla fila a testa bassa.
Una con i capelli biondi, l'altra con i capelli corvini e un taglio militare. Loro erano stati presi. Lui era stato preso. Non l'avrei rivisto mai più...ci eravamo dati così pochi baci che non avevo avuto né il modo né il tempo di memorizzarli e tenerli con me per sempre nel mio cuore.
A quel punto la follia d'amore prese il sopravvento nel mio corpo e iniziai a correre verso la Scala in preda alla disperazione più totale. La mia vista era focalizzata su Levi, il resto era buio.
Prima che potessi saltare mi sentii afferrare saldamente per il busto e venni tirata indietro. Isabel mi placcò saldamente sul tetto in modo che non potessi muovermi: impazzii come un animale tenuto in gabbia. «ISABEL LASCIAMI SUBITO LUI È LÌ DEVO SALVARLO» urlai mentre fiumi di lacrime scorrevano sulle mie guance «non posso (t/n)...sta calma adesso» disse lei piangendo a sua volta «NON LASCERÒ CHE ME LO PORTINO VIA COSÌ!! LO UCCIDERANNO E LO TORTURERANNO NON POSSO LASCIARLO» mi dimenavo come una pazza ma Isabel non demordeva «scusami tanto (t/n)...ma l'ho promesso a Levi» quel nome mi ferì ancor di più...il suo nome «LASCIAMI ORA CAZZO DEVO SALVARLO!! TU NON VUOI SALVARE FARLAN?! VERRÀ UCCISO ANCHE LUI SE NON FACCIAMO QUALCOSA» continuai a urlare e scalciare finché Levi Ackerman, non scomparve dalla mia vista, entrando nel mondo esterno.
A quel punto ricordai della mia promessa...infranta ormai. L'avevo fatta a me stessa come se il fatto di non piangere mi rendesse più forte.
Urlai, urlai ancora e ancora finché ebbi fiato in corpo. Continuai a piangere, non sapevo nemmeno da dove venissero tutte quelle lacrime. Ad un certo punto, scossa dai fremiti, smisi di dimenarmi, di piangere e di urlare. Smisi di vivere.
Perché è come quando ad un guerriero portano via la sua spada. Ti senti inerme, indifeso e debole. Ed era proprio cosi che mi sentivo senza di lui. Mi sembrava di essere tornata la ragazzina di 12 anni che venne abbandonata al suo destino: spaventata, indifesa e impotente.
Lui era l'aria che respiravo...ma non solo come colui che amavo, bensì come persona che mi aveva cresciuta e voluto bene.
Mi accasciai tra le braccia di Isabel, non sentivo più nulla dentro di me, solo il vuoto...il silenzioso e angosciante vuoto.
Questo capitolo è stato lunghissimo e molto faticoso da scrivere! Ho dovuto cercare di immedesimarmi nei personaggi il più possibile ed è stata dura, ma sono fiera di ciò che ne è venuto fuori!
Spero abbiate anche voi apprezzato ciò che ho scritto!
Volevo anche avvisarvi che la storia inizierà veramente da qui, non so quanto sarà lunga, ma vedrò di impegnarmi al massimo!!
Al prossimo capitolo
-Ymir
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro