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Felice della mia teoria prendo il cellulare per scrivere ai miei amici. Poi ricordo che Gabe non mi rivolge la parola da giorni ormai, Matt quando mi vede cambia direzione, e dovrei essere io quella arrabbiata, Jas e Arthur sono racchiusi nella loro bolla di felicità, anche se tutta questa gioia non so dove la trovino e poi c'è James che è scomparso da giorni. Non ho notizie di lui, nessun messaggio, l'ho visto di sfuggita a scuola, ma era sempre da solo e correva da una parte all'altra dell'edificio guardandosi sempre attorno. La gioia che mi aveva invasa un attimo fa, è completamente sfumata via.
Mi siedo al bordo del letto sospirando, perchè deve essere tutto così difficile, non bastava avere delle persone che vogliono ucciderci, ora ci sono anche Matt e Gabe che mi odiano. Sospiro portandomi le mani agli occhi, non so cosa fare, ma il gruppo in un modo o nell'altro dovrà ritornare, attaccheranno quando saremo più vulnerabili, e allora lì sarà la fine per tutti noi.
<<Perchè deve essere così difficile>> urlo rivolta alla parete
<<ora parla anche con i muri>> sento sussurrare da una voce
<<sapevo stesse impazzendo, ma non fino a questo punto>> interviene un'altra voce
<<lasciatela stare>> risponde una voce femminile. Confusa mi avvicino alla porta e la apro facendo cadere per terra come dei sacchi Arthur, James e Jas.
<<E voi che stavate facendo?>>domando sorpresa
<<volevamo bussare, ma ti abbiamo sentita urlare>> si difende Arthur. Li aiuto ad alzarsi ridendo per la scena e li faccio accomodare nella mia camera.
<<Ragazzi, ho qualcosa da dirvi>> inizio ansiosa di parlare con loro
<<prima di dire qualcosa ascolta cosa ha da dire James>>mi interrompe Arthur e annuisco dedicando la mia attenzione a James.
<<Qualche giorno fa ero diretto a scuola, ero da solo. Jas era con Arthur, Matt era già a scuola, e bhe tu non volevi vedere nessuno. Mi dirigevo a scuola nell'assoluta tranquillità, ero con la mia musica e i miei pensieri. D'un tratto, un uomo si era avvicinato a me, spaventato sono corso via, ma l'uomo mi stava inseguendo. Terrorizzato ho accelerato il passo nascondendomi in un vico isolato, si lo so, non è stata una mossa intelligente, ma ero nel panico. Mi ero accasciato per terra con il cuore che mi batteva a mille e l'ansia che mi lacerava il respiro. Mi ero spiaccicato al muro e ho ascoltato una conversazione. In pratica dicevano che erano felici che il nostro gruppo si stesse sciogliendo e che avremmo dovuto rompere ogni contato tra di noi per essere attaccati con più facilità>>
<<era questo quello che volevo dire! Volevo scrivervi proprio per dire questo>> esulto soddisfatta << e brava la mia sorellina>> mi canzona Arthur
<<ma James, tu come stai?>> domando rivolta al mio amico
<<Io bene>> risponde e annuisco
<<forza gente, abbiamo un gruppo da rimettere insieme>>urla entusiasta mio fratello
<<con Matt potrebbe essere semplice, infondo ci è capitato spesso di litigare, ma poi abbiamo sempre risolto, Gabe invece, lui mi odia>>dico affranta
<<Alex sta' tranquilla, ti aiuteremo noi>> mi dice dolcemente Jas abbracciandomi.
Siamo tutti nell'ufficio di Arthur e si è creato un silenzio molto imbarazzante. Nessuno ha il coraggio di dire qualcosa, James e Jas chiacchierano tra di loro bisbigliando, Arthur continua a fissare dei fogli provando a capirci qualcosa, Matt e Gabe guardano dei punti indefiniti pur di non incontrare il mio sguardo, e io continuo a strusciare le mani sul jeans per l'ansia.
<<Mi spiegate perchè siamo tutti qui se nessuno parla?>> Domanda Gabe visibilmente scocciato
<<è giunto il momento di chiarire>> sentenzia Arthur lasciando i fogli che stava leggendo
<<se siamo tutti qui perchè io devo perdonare Alex, possiamo anche tornare tutti a casa>> risponde secco
<<a dire il vero, Alex dovrebbe chiarire anche con Matt... Sorellina perchè combini solo pasticci?>> domanda Arthur e alzo gli occhi al cielo.
<<Matt>> dico rivolta al mio amico <<Matt mi dispiace, non avrei dovuto arrabbiarmi con te in quel modo, ma avevo trascorso una notte in bianco, ero triste, nervosa e stanca. Sai che non metterei in dubbio la tua amicizia e la tua fiducia nei miei confronti e della mia famiglia. Ho sbagliato e ti chiedo scusa>> dico e Matt sorride
<<dispiace anche a me, non avrei dovuto dirti quelle cose, sono stato uno stupido>> risponde e ci sorridiamo suscitando nervosismo da parte di mio fratello. Tutti scoppiano a ridere, ma sappiamo quanto lui tenga a Matt.
<<Gabe>> dico rivolta al ragazzo moro <<posso parlarti in privato?>> domando speranzosa e tutti mi guardano con espressioni contrariate, non assisteranno di certo alle mie scuse per lui. Gabe annuisce e tutti si guardano spaventati
<<Arthur andiamo a prendere un caffè>> annuncia Jas trascinando via mio fratello
<<io vado ad allenarmi>> dice James salutandoci e andando via
<<io devo scappare a... a.... a nutrice la tartaruga. Ciao>> dice Matt andando via anche lui. Rido per la sua uscita e anche Gabe sorride.
<<Mi sono comportata da stupida. Ho tradito la tua fiducia, ho riaperto una ferita in te che probabilmente non si è mai risanata. Sono stata una persona orribile, e se non vorrai perdonarmi ti capirò, hai tutti i motivi per odiarmi, ma sappi soltanto che se mai vorrai perdonarmi io non sarò più gelosa e ti dirò sempre tutto. Nessun segreto ci sarà tra di no>> dico con un'espressione da cucciolo bastonato.
Gabe si alza facendomi segno di alzarmi. Faccio come mi dice e mi attira a sè stringendomi in un forte abbraccio. Inebrio il suo dolce profumo che tanto mi era mancato e chiudo gli occhi godendomi quel momento.
<<Vorrei baciarti, ma se lo facessi tuo fratello mi decapiterebbe>> mi sussurra ridacchiando. Si stacca da me e va ad aprire la porta. Come aveva previsto Jas, Arthur, James e Matt sono tutti lì.
<<Il caffè, la tartaruga, gli allenamenti?>>domanda Gabe divertito
<<finito, è morta, non avevo voglia>> rispondono tutti contemporaneamente facendoci ridere. Sorridono anche loro e ci abbracciamo tutti insieme. I sei moschettieri si sono riuniti e Gabe voleva baciarmi.
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