Il mattino seguente mi alzo di scatto dal letto e corro da mio fratello. Apro la porta della sua camera, ma noto che sta ancora dormendo. Scuoto leggermente la sua spalla ma non ricevo alcuna risposta.

<<Arthur>> strillo e si alza di scatto spaventato

<<che succede? Jas sta bene?>> Domanda e lo guardo confuso

<<se dovesse succede qualcosa tu chiederesti soltanto di Jas? Hai una sorella!>> Protesto e lui alza le spalle

<<che succede comunque?>>Domanda

<<oh giusto! Chiama tutti, ho una cosa importante da dirvi>> annuncio entusiasta e lui annuisce anche se poco convinto.
Esco dalla sua camera e vado in cucina

<<splendore>> dico rivolta a mia madre che mi guarda come se mi fosse successo qualcosa

<<ma chi sei?>> Chiede allarmata

<<tua figlia>> rispondo ovvia

<<Alex non mi parlerebbe mai così>>

<<Alexa>> la corregge una voce e alzo gli occhi al cielo

<<ancora con questa storia?>> Chiedo scocciata

<<è cosi divertente>> dice ridacchiando

<<per niente, Gabriel>>

<<non osare chiamarmi così>> risponde furioso

<<è il tuo nome>> rispondo sogghignando

<<mi chiamo Gabe>> dice ringhiando

<<e io Alex>> rispondo.

<<Piantatela!>> interviene mia madre agitando un mestolo.

In quel momento entra Arthur in cucina, e osservando nostra madre la guarda interdetto

<<stai invocando il patronus per caso?>> Chiede

<<un cosa?>> Domanda lei confusa

<<un patro... oh lascia stare>> risponde Arthur andando a sedersi.

Mia madre si avvicina al tavolo per poggiare il latte, ma Arthur imbranato com'è, alza un braccio e fa cadere il latte dalle mani di mia madre. Lei lo guarda con uno sguardo che potrebbe incendiare chiunque

<<Arthur!>> Sbraita

<<scusa>> cerca di scusarsi al danno, ma mia madre gli molla una sberla sul braccio

<<ahia>>protesta massaggiandosi la parte colpita

<<invoca il tuo putronus ora>> ribatte mia madre infuriata e io e Gabe scoppiamo a ridere

<<amo questa famiglia>> afferma fra le risate.

<<Alex perché continui a saltare?>> Chiede James confuso.

Siamo tutti nella sala delle riunioni da più di venti minuti e non ho ancora comunicato la mia scoperta.

<<È che sono felice di aver scoperto qualcosa da sola>> rispondo

<<e questa cosa sarebbe?>> Mi incita Matt a parlare

<<si ecco, non posso dirvi come l'ho scoperto, ma vi ricordate quel foglietto che abbiamo ricevuto tutti, qualcuno di voi morirà?>> Chiedo e tutti annuiscono

<<si riferiva a Gabe, Gabe era quello che doveva morire>> dico e cala silenzio tra di noi.

<<Alex ma cosa dici? Come puoi esserne certa>> domanda Arthur allarmato

<<ho detto che non posso dire come l'ho scoperto, ma fidatevi di me, era per Gabe>> rispondo seria. Tutti si guardano con espressioni confuse e incerte, credere ad Alex oppure no?
<<Va bene Alex, noi ti crediamo, ma ora come facciamo? Se si riferisse davvero a Gabe vuol dire che è in pericolo, ma che motivo c'è di uccidere Gabe?>> Domanda Arthur

<<che motivo c'è di uccidere me?>> Domando.

<<Va bene, ragazzi è giunto il momento di fare dei turni. Ognuno di voi avrà un ruolo per proteggere Gabe>> sentenzia Arthur e tutti annuiscono.

<<Matt, tu starai con Gabe quando io starò in riunione, James, tu resterai il pomeriggio con lui, Jas tu resta a casa tranquilla, tu Alex, dovrai stare con lui a casa, sempre, e io lo porterò qui, resterò con lui a pranzo e la sera>> impartisce gli ordini e noi tutti annuiamo.

Gabe ci guarda confusi e con sguardo preoccupato.

<<Ragazzi non dovete fare questo per me, anche per voi è pericolo>> dice

<<smettila amico, noi sappiamo cavarcela, questi vogliono te morto, e noi non lo permetteremo mai>> dice Matt e sorrido alla sua affermazione

<<pronti restare con Gabe?>>Domanda James ridacchiando

<<vi avverto, non è per niente facile>>mi intrometto e tutti si girano verso di me

<<e perché no?>> Domanda Matt

<<è fastidioso e ti ruba il letto>> rispondo ridacchiando

<<tu ti sei intrufolata nel mio letto, sei tu quella che ruba i letti>> protesta

<<dettagli>> rispondo e tutti scoppiano a ridere. Non permetterò a nessuno di far del male a Gabe, lui deve restare vivo e continuare a incasinare la mia vita.