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Varchiamo la porta di casa sorreggendo Gabe che a stento riesce a stare in equilibrio. Dopo che si è svegliato dal coma, è stato per più di due giorni in ospedale, e dopo una seria di accertamenti, hanno deciso di mandarlo a casa. Matt ed Arthur sostengono Gabe da entrambi i lati, e quando mia madre ci vede si fionda su Gabe.
<<Tesoro come stai?>> chiede mia madre con volto terrorizzato
<<sto bene signora, grazie>> risponde Gabe in un sussurro
<<vivi qui ormai, chiamami Hanna>> esclama e Gabe annuisce. Portiamo Gabe nella sua camera e lo adagiano sul letto. Mi accosto e gli poggio la coperta addosso per riscaldarlo. Mi ringrazia con un semplice sguardo e lo lasciamo riposare.
Ritorniamo tutti in cucina e mia madre guarda il mio braccio fasciato e la sua espressione si addolcisce.
<<È solo una slogatura, tra qualche giorno starò bene>> dico alzando il braccio in aria.
<<Arthur, fa usare il bagno a Matt e prestagli dei vestiti, rimarrai a pranzo da noi>> esordisce mia madre e Matt annuisce ringraziandola. Arthur e Matt si dirigono nella camera di mio fratello, e io entro nella mia.
Mi spoglio dei miei indumenti ed entro in doccia aprendo il getto caldo. Resto lì per più di venti minuti, ma ne è valsa la pena, mi sento molto meglio. Esco dal bagno e mi cambio la fascia al braccio, dopodichè mi vesto e asciugo i capelli.
Osservo il braccialetto luccicare sul mio polso, ci sono tre lettere e tutte e tre sono in argento brillantinato "KAB" sussurro leggendo le tre lettere. Cosa significherà, sarà un codice, iniziali di nomi, ma soprattutto di chi sarà questo bracciale?
Finisco di asciugarmi i capelli e scendo in cucina.Matt e Arthur sono già eduti a tavola e chiacchierano animatamente e mia madre sta finendo di cucinare qualcosa.
<<Alex, potresti portare a Gabe le stampelle che ci sono nel ripostiglio?>> chiede mia madre e io annuisco
<<perchè avete delle stampelle nel ripostiglio?>> domanda Matt corrucato
<<tempo fa Arthur, mentre giocava, o per meglio dire, lottava con Alex, è caduto rompemdosi una gamba>> risponde mia madre affranta, abituata alle nostre continue lotte. Matt scoppia a ridere ed Arthur lo fulmina con lo sguardo
<<lascialo stare>> dico difendendo il mio amico
<<tu zitta e va da Gabe>> risponde Arthur e Matt ridacchia.
Alzo gli occhi al cielo e li lascio a discutere. Mi dirigo al ripostiglio e prendo le stampelle, dopodichè entro in camera di Gabe.
<<Hey>> dice alzando di poco la testa
<<ho portato queste>> esclamo alzando le stampelle per fargliele vedere
<<ma sono rosa!>> protesta
<<da piccolo Arthur amava il rosa>> sentenzio e lui scoppia a ridere. Mi accosto al suo letto e lo aiuto ad alzarsi.
<<Ti fa male qualcosa?>> chiedo notando un'espressione di dolore sul suo volto
<<un po' la testa>> ammette e annuisco.
Una volta che risce ad alzarsi si sostiene sulle stampelle e lo aiuto a non farlo cadere. Arriviamo in cucina e ci sediamo pronti a mangiare.
Finalmente questa giornata è giunta al termine e posso dormire dimenticando per qualche ora tutti gli avvenimenti.
Dopo aver indossato il pigiama, sto per mettermi a letto, quando sento dei rumori provenire dalla finestra. Sbuffo e la apro notando sul davanzale una petra con un foglio attaccato sopra.
<<Rivoglio il mio bracciale -KAB>>
Strabuzzo gli occhi leggendo quella frase e mi affaccio, ma non scorgo nessuna figura.
<<Dimmi chi sei>> urlo, potrei sembrare pazza, ma ho la sensazione che lui sia ancora lì e che mi possa sentire. Un'altra pietra giunge da me e questa volta l'afferro <<tu dammi solo il bracciale>> <<assolutamente no>> rispondo di rimando facendo tintinnare le lettere tra di loro.
Un'altra pietra giunge a me e sorrido nel vederla
<<dimmi cosa vuoi sapere, ma bada, posso rispondere soltanto ad una domanda ma ti risponderò in modo vago>>
Avrei così tante domande da porgli, ma so che non mi risponderebbe mai sinceramente e così gli pongo l'unica domanda che mi sembra relmente corretta ora.
<<Chi sei tu? So che non mi dirai il tuo nome, ma chi sei?>> chiedo e dopo qualche secondo una pietra giunge a me
<<sono quello che ti ha salvato la prima volta, sono il tuo salvatore Alex>>
Leggendo il mio nome mi inquieta, ma non so il perchè mi sento allo stesso momento al sicuro. Siccome un patto è un patto, e lui ha risposto alla mia domanda, gli lancio il bracciale, non prima di avergli scattato una foto.
<<Tornerai qui?>> chiedo sperando possa sentiri, ma siccome non ricevo risposta,delusa sto per chiudere la finestra, quando mi arriva una pietra, sorrido e leggo il messaggio
<<io sono sempre con te Alex, se vorrai parlare basta urlare, ma ricorda, nessuno dovrà saperlo>> .
Sorrido al messaggio e chiudo la finestra. Mi sento al sicuro avendo questa strana figura con me, non so se sia un uomo, un ragazzo, o se sia una donna, non ho la minima idea della sua identità, ma in cuor mio mi sento al sicuro e protetta, e poi è bello avere un amico di penna, o di pietra, dipende dai punti di vista.
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