La sveglia suona incessantemente e sono costretta ad aprire gli occhi. Ho dormito davvero molto poco, e sfortunatamente, mi aspetta una giornata molto impegnativa. Scalcio le coperte rimettendole subito in ordine per evitare ulteriori urla di mia madre e vado in cucina. Attraverso il corridoio e arrivo in cucina sedendomi al mio posto.

Mi verso del caffé e prendo qualche biscotto, dopodiché inizio a consumare la colazione.
Una volta finito,corro a vestirmi indossando la divisa. Si tratta di una camicia bianca con la giacca nera e un paio di pantaloni altrettanto neri. Infilo nella giacca il tesserino e dopo aver preso la mia borsa,mi dirigo in camera di mia madre. Quest'ultima quando mi vede spalanca gli occhi esterrefatta.

<<Cosa ci fai in piedi a quest'ora?>> Chiede

<<devo incontrarmi con Matt>> annuisce continuando a sbattere le palpebre come se fosse un sogno. So di non essere una ragazza mattiniera, ma c'è sempre una prima volta nella vita.

<<Alex, prima che mi dimentichi, ha chiamato il preside e vuole sapere quando tornerai a scuola>> mi informa mia madre e io sbuffo

<<domani riprenderò>> rispondo e lei annuisce. La saluto con un cenno della mano ed esco di casa.

Gli agenti non dovrebbero andare a scuola, ma siccome io ho 17 anni, mia madre sostiene che debba avere una giusta educazione e frequentare la scuola come ogni adolescente farebbe, con l'unica differenza è che la scuola si trova affianco al dipartimento. È una scuola come tutte le altre, ma è frequentata soltanto da agenti.
In questa scuola oltre ad insegnarci a difenderci studiamo le materie come ogni scuola farebbe.

Personalmente,amo studiare le materie scientifiche, ma detesto quelle letterarie. Per quanto me la cavi,odierò per tutta la vita la filosofia, infondo ad un agente cosa può importare quale sia stato l'archè di Socrate e cosa gli passava per la mente.

<<Hey Alex>> mi saluta Matt quando ci incontriamo

<<hey>> rispondo a mi volta sorridendo. Entriamo nell'edificio e ci dirigiamo al mio studio. Ho sempre amato il fatto che ogni agente abbia uno studio personale per gli archivi con tutti i casi e le cartelle di tutti gli altri agenti. É come avere una parte personale in questo posto che ti aiuta a renderlo in un certo senso "personale". Benché sia cresciuta in questo posto e che ormai lo consideri come una seconda casa, non mi abituerò  mai alla sua magnificenza. All'esterno é un enorme edificio in vetro così alto da sembrare un grattacielo e dentro é enorme. Ci sono uffici, sale di addestramento e la sala riunioni per le comunicazioni importanti.

Ci accomodiamo sulle sedie di plastica nere e Matt mi guarda curioso di sapere ciò che ho da dire.
<<Matt dobbiamo scoprire chi è il ragazzo misterioso>> affermo e lui strabuzza gli occhi

<<e tu mi hai fatto venire così presto a lavoro per dirmi ciò ?>> Chiede esterrefatto.

<<Ieri ho parlato con Arthur e lui ha detto che se ne sarebbe occupato personalmente di questa questione, perché tenerci nascoste le informazioni? Cosa si cela dietro la sua identità?>> Chiedo più a me stessa che a Matt

<<Alex non saprei. Tuo fratello è sempre stato vago quando si tratta di rilasciare informazioni, ma il caso è nostro e dobbiamo portarlo avanti noi. Da oggi lavoreremo tutti insieme e scopriremo la verità>> dice e io annuisco soddisfatta. Arthur non ci impedirà di risolvere questo caso e qualunque cosa accadrà, io scoprirò la sua identità,
se solo avessi saputo  a cosa ci avrebbe portato tutto ciò...