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Sono seduta sul mio letto da ormai un'ora e aspetto che Arthur finisca di prepararsi. Oggi ha l'incontro con il Senatore, e non l'ho mai visto così in ansia, tranne quando doveva uscire con Jas, lì temevo potesse avere un attacco di cuore.
<<Allora che ne dici, mi sta bene?>> Chiede entrando nella mia camera. Indossa una semplice camicia bianca, un pantalone e una giacca blu, e la cravatta del medesimo colore.
<<Si Arthur, il Senatore si prenderà una cotta per te>> dico ridacchiando
<<sono serio>> risponde alzando gli occhi al cielo
<<rilassati un po', davvero stai benissimo>> rispondo e lui annuisce.
<<Allora andiamo?>> Domanda Gabe entrando nella mia camera e per poco non mi si mozza il fiato. Ha un completo interamente nero con la camicia bianca da contrasto. I suoi occhi azzurri sono in netto contrasto con la giacca scura, e i capelli tirati leggermente all'insù con un effetto scompigliato, ma sistemato.
<<Alex>>mi richiama Arthur portandomi di nuovo sulla Terra
<<ehm si?>> Chiedo frastornata sentendo Gabe sghignazzare
<<allora noi andiamo>>continua lui e io annuisco. Mi alzo e abbraccio Arthur promettendogli di restare a casa
<<sta'tranquillo andrà tutto bene>>gli sussurro e lui annuisce. Mi stacco e Arthur esce dalla camera mentre Gabe resta lì <<e io non lo merito un abbraccio?>> Chiede spalancando le braccia e assumendo un'espressione da cane bastonato. Sbuffo e mi fiondo tra le sue braccia che mi stringono forti a sé.
<<Andiamo>>urla Arthur irritato e scoppiamo a ridere. Gabe si stacca ed esce dalla camera seguendo il suo amico. Ha un odore molto forte, ma davvero buono. Scendo anche io andando in cucina dove mia madre è intenta a cucinare qualcosa. Questa donna è sempre in cucina a preparare del cibo, mai che facesse qualcosa di diverso.
<<Hey Alex>> dice quando mi nota
<<ciao mamma>> rispondo
<<è proprio bella la tua camera vero? Ti piace così tanto dormire lì>> dice ridacchiando
<<non capisco>>rispondo confusa, effettivamente non so cosa stia dicendo.
<<Oh tesoro, sono anche di mezz'età, ma non sono stupida. So che ieri non hai dormito nella tua camera>> dice e per poco non mi strozzo con la saliva. Inizio a tossire convulsamente e le mie guance vanno in fiamme
<<suvvia non ti ho mica sorpresa a rubare, sono cose che capitano>> dice con fare teatrale
<<ero da Arthur>> mento ma lei scoppia in una fragorosa risata.
<<Alex, ieri sera dopo che sei andata in camera tua, avevo intenzione dipassare per vedere come stavi, ma quando ho aperto la porta tu non eri lì. In un primo momento ho pensato fossi scappata via, magari da Erik e così mi sono allarmata. Avevo anche pensato fossi da Arthur poiché avevate chiarito, siccome non è la prima volta che dormite insieme dopo una discussione. Ho aperto la porta della sua camera, ma c'era soltanto lui che dormiva beatamente. Ero ancora più allarmata perché l'unica opzione era che stessi davvero da Erik o che ti avessero rapito. Terrorizzata sono corsa in salotto, quando un'idea mi aveva assalito. Così sono entrata in camera di Gabe, ed ecco che tu eri li che dormivate tranquillamente, vicini ma distanti. Vedervi insieme è stato alquanto strano, ma anche tenero, e almeno tu non eri in giro da sola>> conclude e la guardo imbarazzata.<<Alex sei grande ed è normale avere una storia, c'è qualcosa tra te e Gabe?>> Domanda
<<no mamma, siamo soltanto amici, cioè in realtà non so cosa siamo, ma sicuramente non proviamo nulla di questo genere>> dico
<<sarà, ma io ho sempre tifato per Matt>> dice alzando il mestolo in aria
<<mamma!>>
ARTHUR
Siamo nella sala d'attesa del Senatore e l'ansia è ormai alle stelle. La mia gamba continua a tremare senza sosta e non riesco a fermarla
<<basta>> sussurra esasperato Gabe poggiando la mano sulla mia gamba.
<<Signor Stinson, il Senatore l'aspetta>>ci informa una donna di mezz'età. Annuisco ringraziandola e arrivo al suo ufficio. Busso e dopo aver ricevuto risposta, entriamo.
<<Salve signor Stinson, che piacere vederla>> esclama entusiasta il Senatore
<<buongiorno a lei, lui è un mio agente, nonché carissimo amico>> dico indicando Gabe
<<salve sono Gabe, Gabe Ross>> dice stringendo la mano al senatore
<<é un piacere vederla>> risponde l'altro. Ci accomodiamo entrambi sulle sedie e aspettiamo che parli.
<<Signor Stinson, l'ho convocata qui perché vorrei proporle un'accordo.
Apprezzo il lavoro del suo dipartimento, grazie a lei i nostri cittadini sono sempre al sicuro. So che sta lavorando ad una missione importante, e per questo la pregherei di continuare ad indagare>> <<con tutto il rispetto, ma i miei agenti non sono ancora pronti. Recentemente abbiamo ricevuto minacce di morte e non posso mettere a rischio le loro vite>>
<<lei deve continuare!>> sbraita l'uomo di fronte a me ed io e Gabe ci lanciamo uno sguardo confuso
<<mi perdoni>> si scusa ricomponendosi <<è importante che lei continui. Scelga signor Stinson, o continua la missione oppure le verrà tolto il dipartimento e affidato a qualcun'altro. Sa, mi sono informato su lui, suo padre è morto quando lei e sua sorella eravate piccoli, e ha affidato la custodia del dipartimento a lei. Non mi faccia distruggere la tradizione che va avanti da generazioni nella vostra famiglia>>.
Se non fosse per Gabe che tiene una mano stretta sul mio braccio, probabilmente ora mi ritroverei a pestare quest'uomo. Nella sua voce traspare arroganza e un pizzico di paura "va bene, accetto, il caso andrà avanti" dico e Gabe lascia bruscamente la presa sul mio braccio. Il Senatore ci saluta e ci manda via.
Usciamo da quell'edificio infernale in silenzio fino a quando arriviamo alla mia auto e Gabe sbotta <<sei impazzito? Come hai potuto accettare la sua offerta>>
<<e cosa potevo fare? Voleva togliermi la custodia!>> Urlo di rimando
<<Arthur hai appena condannato la vita di tutti noi, ci hai pensato? Matt, James, Jas, io,Alex>> dice marcando il suo nome
<<Smettila>> urlo togliendomi la giacca con forza e la scaravento per terra. Sono disperato, affranto, deluso da me stesso, confuso, non so cosa fare, ho le mani legate.
Mi siedo sul gradino del marciapiede e affondo la testa fra le ginocchia.
<<Senti Arthur capisco che era una decisione difficile da prendere, ma stai giocando con le nostre vite>> continua Gabe in tono calmo
<<lo so Gabe lo so, ma cosa potevo fare? Magari potrei assumere nuovi agenti, sollevarvi dalla missione>> provo a farfugliare
<<e poi? Loro vogliono noi morti, vogliono Alex morta>>
<<smettila di dire il suo nome>> ringhio
<<oppure? Ti dà fastidio sentire il nome di tua sorella? Colei che hai appena condannato a morte?>> Ringhia e accecato dalla rabbia gli sferro un pugno.
Gabe barcolla all'indietro e subito il suo volto si sporca di sangue. È il mio migliore amico, conosco i suoi punti deboli.
<<Sei soltanto un vigliacco che scappa dalla realtà>> urla con il sangue che gli cola dal naso sporcando i suoi denti bianchi
<<so quello che faccio, non ho bisogno delle tue prediche>> ringhio e prima che la situazione possa peggiorare, apro la macchina entrando dentro
<<entra>> gli ordino
<<torno a piedi>>risponde e senza dire un'altra parola vado via lasciandolo lì solo.
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