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ALEX
<<Alzati>> urla qualcuno sbattendo la porta e togliendomi le coperte da dosso. Apro gli occhi confusa e assonnata. Dopo aver letto il messaggio scritto nel foglietto, mi ero addormentata con il foglio tra le mani. Arthur me lo strappa dalle mani con violenza e caccia un urlo che mi costringe a tapparmi le orecchie

<<smettila di urlare>> tuono. Sa che quando dormo nessuno può svegliarmi urlando perché ci sono sempre delle brutte conseguenze. Mi porto le mani alla testa e tiro i capelli leggermente. Arthur sembra accorgersene e si siede accanto a me prendendomi fra le sue braccia

<<mi dispiace tantissimo>> dice cullandomi e lasciandomi un bacio sulla fronte. Gabe entra in quel momento nella mia camera e sorride alla scena che gli si presenta.

<<Ho parlato con vostra madre, la colazione è pronta, ma dobbiamo correre al dipartimento, quindi la porteremo con noi>> dice e noi annuiamo

<<cosa significa questo foglio? Lo abbiamo ricevuto soltanto noi?>>Chiedo scossa

<<non so cosa significa e lo abbiamo ricevuto tutti questa notte>> dice e inizio a tremare. Arthur si alza dal letto ed esce dalla camera lasciando me e Gabe

<<Vestiti>> dice e annuisco incapace di fare altro

<<Alex>> mi richiama e alzo il capo verso di lui

<<sta tranquilla, ne usciremo da questa storia>> dice e viene verso di me, si china e mi lascia un tenero bacio sulla guancia. Esce e resto imbambolata a fissare la porta, Gabe non è mai stato così dolce, abbiamo sempre litigato e ci siamo sempre odiati, e ora, questo?
Scaccio tutti i pensieri e corro a vestirmi. Indosso la mia maglia nera, la giacca e il pantalone. Questa volta indosso la cintura che mette in risalto la vita e sciolgo i capelli lasciandoli lisci sulle spalle.
Metto del semplice mascara e copro le occhiaie che sono particolarmente visibili. Siccome nemmeno con quintali di correttore si coprono, opto per gli occhiali da sole neri.
Esco dalla camera, non prima di aver preso il cellulare e il foglietto, e mi dirigo in cucina.

Mia madre è intenta a preparare il cibo da portare, perché sa che non torneremo a casa per tutto il giorno, e dopo averci salutati uno ad uno, ci augura buona fortuna. Usciamo da casa e Gabe non la smette di fissarmi nemmeno per un istante.

<<La smetti di farmi la radiografia?>> Chiedo sarcastica in un sussurro per evitare che senta mio fratello

<<è che sei così...>>

<<così come?>> Chiedo

<<così tu>> dice e sale in auto impedendomi di ribattere. Cosa significa cosi tu?

<<Grazie per essere venuti>> inizia Arthur e tutti noi annuiamo.

Siamo nella sala riunioni, tutti impauriti e in cerca di risposte. Jas non fa altro che porre domande, James ha portato con se la pallina che lo aiuta a rilassarsi, Gabe disegna statistiche inutili alla lavagna e Matt è silenzioso. Da quando ci siamo incontrati non ha detto nemmeno una parola, si è limitato ad annuire come una sorta di saluto.

<<Hey>>lo richiamo sussurrando

<<hey>> risponde non riuscendo a sostenere il mio sguardo e concentrando l'attenzione su un quadro appeso sulla parete dietro di me. Decido di non parlargli e ascoltare cosa ha da dire Arthur, ma avrò bisogno di parlare con Matt.
<<Ragazzi ieri tutti noi abbiamo ricevuto un messaggio, e tra l'altro tre di noi viviamo nella stessa casa, e comunque li abbiamo ricevuti, come se il messaggero volesse indirizzarlo ad ognuno di noi. Non so cosa volesse dire e perché sapessero i nostri indirizzi ma...>>

<<cosa volessero dire? Arthur ci vogliono morti, qualcuno di voi morirà, chi sarà? Chiunque di noi, o magari tutti! Sanno che ormai Alex è viva e ormai nessuno è più al sicuro>> sbotta James alzandosi dalla sedia.
Ha ragione, sanno che sono viva, hanno mandato un messaggio a ognuno di noi, sanno i nostri indirizzi, ci controllano, siamo spacciati.

<<Vi chiedo di mantenere la calma, agitandoci non risolveremo nulla>>continua mio fratello

<<come puoi essere così calmo! Arthur siamo in pericolo tutti noi! Noi e le nostre famiglie, come puoi sapere se non cercheranno tua madre, mio zio, o i loro genitori?>> Ribatte James furioso

<<e tu smettila di scrivere cose inutili e dì qualcosa!>> Sbotta questa volta Jas. La situazione si mette male. Gabe si gira a rallentatore e guarda Jas con occhi infuocati

<<dici a me?>>

<<Si a te>> risponde lei secca

<<e sentiamo Jasmine, cosa dovrei dirti? Credi che urlandomi contro risolveremo la questione? Qualcuno ci è alle calcagne, vogliono che Alex muore e ora, ora hanno scritto che qualcuno morirà, credi che io non sia spaventato? Cara Jasmine lo siamo tutti! Ma litigare e urlarci contro non ci farà prendere alcuna svolta. È il momento di essere più uniti che mai>>.Dopo il discorso di Gabe tutti restano senza parole, c'è chi fissa un punto indefinito della stanza e chi lo guarda con occhi spalancati. Io ho lo sguardo basso, incapace di dire qualcosa o soltanto guardarlo negli occhi.

<<Gabe ha ragione, d'ora in poi non ci saranno segreti tra di noi, lavoreremo tutti insieme ed uniti>> dice Arthur posizionandosi al centro della stanza. Ci invita a fare lo stesso e ci posizioniamo in cerchio. Allunga il braccio e stende la mano invitandoci a fare lo stesso

<<tutti per uno, uno per tutti?>> Domanda divertito

<<che ne dite i sei moschettieri?>>Propone James
<<on erano tre?>> protesto io
<<bhe, d'ora in poi saranno sei>>replica sorridendo
<<ai sei moschettieri>> Urla Arthur e lo seguiamo. Non so dove ci porterà questa storia, ma so che questo sarà il vero inizio della nostra vita.

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