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Mi sveglio con la luce che penetra dalla mia finestra, non so che giorno sia o che ora sia. La testa ha smesso di pulsarmi, ma il petto fa ancora abbastanza male. Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno notando un volto e dei capelli spaventosi. Mi sciacquo il viso e mi lego i capelli, prendo del disinfettante e disinfetto la ferita sul labbro, è un po' gonfio ma non mi lamento. Esco dal bagno e mi dirigo in cucina trovando mia madre intenta a preparare la cena.

<<Ben svegliata>> mi saluta mamma sorridendomi

<<ciao>> dico soltanto e mi siedo sbadigliando.

Dopo un po' entrano in cucina anche Gabe ed Arthur che continuano a parlare ignorandomi

<<ciao Alex come ti senti? Stai bene? Il petto fa ancora male?>> Dico ironica e i due smettono di parlare

<<hey Alex, tutto bene?>> Chiede Arthur e alzo gli occhi al cielo

<<si è trasferito qui?>> Chiedo indicando Gabe

<<per un po' sarà con noi>>dice Arthur e annuisco.

Io e Gabe ci conosciamo da tanto tempo, eppure tra di noi non scorre buon sangue. É sempre stato un ragazzo che sta sulle sue, presuntuoso e scontroso, ma so che vuole un gran bene a mio fratello e per me va bene così.

<<Ha chiamato Matt voleva sapere come stessi>> dice mia madre e io sorrido, mentre Arthur sbuffa

<<quel ragazzo deve smetterla di starti appiccicato, giuro che se prova a baciarti io lo...>>

<<lascialo stare quel povero ragazzo>> lo rimprovera mia madre e Gabe ridacchia

<<Alex é grande abbastanza per capire con chi deve stare>> continua lei

<<e poi siamo soltanto amici>> concludo e lei mi sorride alzando il mestolo in aria, e questo che mi significa?
Quando mamma finisce di cucinare, ci sediamo tutti a tavola e mangiamo in silenzio.

<<Alex ho parlato con il tuo preside, avrai delle ore ridotte e sarai esonerata nell'ora di addestramento, e per quanto riguarda il dipartimento, non avrai ruoli da svolgere se non educare i bambini>> dice Arthur

<<ma non è giusto! Sai che odio essere quella privilegiata per essere la sorella del capo, io addestramento lo faccio e per le missioni, merito anche io qualcosa>> dico e lui sbatte i pugni sulla tavola facendo sussultare nostra madre

<<tu non farai un bel niente. Smettila di fare tutto di testa tua, Alex per poco non ti ammazzavano>> urla e mia madre si porta le mani alla bocca spaventata, mentre Gabe continua a mangiare indifferente

<<e allora? Sono rischi che si possono correre, e poi perché a me vieti tutto e ai ragazzi no? Anche loro rischiavano di morire, ma a te naturalmente non importa, importa solo di te stesso e delle tue stupide regole>> urlo a mia volta alzandomi di scatto. Mia madre prova ad intervenire ma Gabe la blocca, sa che nessuno può intromettersi nelle nostre discussioni.

<<Mi importa solo di me? Alex ma cosa dici! Tu sei mia sorella, loro vogliono te morta, e se scoprono che sei ancora viva non ci penseranno due volte a farti fuori! Se proprio vuoi sapere, Jas, James e Matt saranno controllati dai miei agenti, i ragazzi avranno le ore diminuite come te e sollevati da ogni incarico, sei contenta ora? O pensi che io pensi ancora soltanto a me stesso?>>Chiede con sguardo di sfida e delusione <<io non so più che fare>> dico risedendomi.

É vero, benché non lo voglia ammettere sono spaventata, qualcuno mi cerca perché mi vuole morta, i miei amici e la mia famiglia sono in pericolo e tutto questo senza sapere nemmeno il perché, ma niente mi impedirà di divere la mia vita. Certo, saremo costretti ad essere perennemente in allerta, qualsiasi movimento potrebbe essere pericoloso, perfino se un vecchietto ti sorride e ti guarda per più di un minuto, ma insomma, mio padre mi ha insegnato i rischi del mestiere e so di potercela fare.

<<Alex sta' tranquilla, non sarai più sola. So che è rischioso per te ora e sarai sempre in compagnia. Sia con i tuoi amici, che con Gabe e  me. Sarai sempre seguita da lontano dalle mie guardie del corpo e ti prometto che non accadrà più nulla>> dice Arthur sorridendo. Gli sorrido ach'io e per un po' mi sento sollevata,  senza sapere che quella notte fu soltanto l'inizio di tutto.

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