10
<<Avete capito il piano?>> Chiede Matt per la decima volta.
Subito dopo essere usciti da scuola, io e Matt siamo corsi al dipartimento dove Jas e James ci aspettavano impazienti. Matt aveva già avvisato i ragazzi del piano, e a quanto pare, io ero l'unica a non sapere nulla. Non capisco perchè tutti hanno la mania di proteggermi e nascondermi le cose, si tratta di una missione affidata a tutti noi, e poi, Arthur fa ricerche senza avvisarmi e Matt improvvisa un piano senza dirmi nulla.
<<Allora ripassando il piano. James ed io ci apposteremo nell'auto aspettando che arrivi qualcuno, e una volta avvistati movimenti, manderò il segnale a Jasmine e lei entrerà e poi la seguiremo>> dice Matt e tutti annuiscono
<<e io? Cosa devo fare?>> chiedo
<<oh tu, bhe... puoi vedere netflix, so che è appena uscito un film bellissimo, vedilo e fammi sapere>> dice Matt accarezzandomi una guancia, ma gli schiaffeggio la mano. Lui sembra rimanerci male, Jas e James ridono, mentre io sono furibonda.
<<Come puoi creare un piano senza includermi? Arthur ha affidato a me la missione, e tu ne prendi il controllo lasciandomi fuori?>> urlo con la vena della testa che per poco non mi scoppia
<<è pericoloso per te>> mi dice e io resto senza parole.
<<Pericoloso per me? Ma cosa credi che io qui sia l'inserviente? Matt, io sono nata per essere un agente, mio padre mi ha addestrata per ciò e tu mi chiudi fuori>> continuo urlando. James e Jas escono dalla sala lasciandoci soli.
Non è la prima volta che io e Matt abbiamo una forte discussione e tutte le volte loro due vanno via. Abbiamo dei caratteri molto simili e quando ci scontriamo, preferiscono lasciarci da soli per evitare di farsi male, si, a volte è capitato che siamo finiti a lottare o lanciarci oggetti, ma gli voglio tanto bene. Sia lui che James, sono come dei fratelli per me, darei la mia vita per loro e soffro quando mi escludono su questioni che mi riguardano, specie se questa missione riguarda scoprire chi voleva uccidermi, credo di avere tutto il diritto di far parte del piano.
<<Senti Alex, sai che ti voglio bene e ho fiducia in te, ma non posso rischiare che tu ti faccia male ancora una volta>> dice alzando la voce
<<è successo solo una volta>> urlo esausta
<< potevi morire!>> urla e si porta le mani fra i capelli strattonandoli <<potevi morire>> ripete questa volta sottovoce, come un sussurro che potesse essere sentito soltanto da lui.
Ha paura e lo capisco, anche io quella notte avevo paura di non poter più rivedere mia madre sorridente mentre cucinava le sue torte che erano pessime, ma che io e Arthur continuiamo a mangiare dicendo che sono squisite soltanto per non farla soffrire. Avevo paura di non rivedere Jas, James e Matt che ci sono sempre stati per me e che continuano ad amarmi sapendo quando io sia imprevedibile, e Arthur, il mio amato fratello che è la persona più importante della mia vita, il mio mentore, il mio migliore amico, la figura maschile che nella mia vita è venuta a mancare troppo presto.
<<Matt, so che hai paura possa accadermi qualcosa, ma sai che questa è la mia vita, sono nata per questo, è il mio destino e non mi potrai sottrarre da esso. Assegnami un compito nella missione, non ti deluderò, te lo prometto, accetterò anche restare nell'auto e non uscirò a combattere, te lo prometto>> dico in una supplica. Matt si volta verso di me guardandomi con i suoi occhi nocciola invasi dalle lacrime
<<mi dispiace>> sbiascica e va via lasciandomi sola. Scoppio a piangere, ma poi mi alzo uscendo da quella sala. Questa battaglia non può finire così.
MATT
James mi continua a fare segnali e dirmi cosa dobbiamo fare, ma io fingo di ascoltarlo e annuisco soltanto. Continuo a pensare ad Alex, so che lei ci tiene a questa missione, ma non posso metterla in pericolo, non posso rischiare di perderla, io ho bisogno di lei. Alex è sempre stata la mia migliore amica, l'unica che aveva le mie stesse passioni, quell'amica che ti resta affianco in qualsiasi momento, per fino se piangi per la morte del tuo personaggio preferito. Quando tutti gli altri mi deridevano che piangevo per cose inutili, Alex mi difendeva a spada tratta senza esitazione.
Ero così spaventato quando Arthur ci riferì di Alex, temevo di perderla per sempre, di non poter rivedere più il suo sorriso così contagioso, i suoi occhi neri profondi, i capelli altrettanto neri che sostiene complottino contro di lei siccome sembrano sempre una criniera indefinita. Con mille pregi e mille difetti è semplicemente lei, Alex Stinson, la mia migliore amica.
<<Matt>> mi richiama James <<stai bene?>> Domanda e sorrido amaramente, lui sembra capirmi, tanto da mettermi una mano sulla spalla e sorridermi assicurandomi che tutto andrà bene. James è sempre stato un ragazzo attento a tutto, riesce sempre a capire come ti senti, cosa stai provando. I suoi occhi azzurri ti scrutano attentamente, tanto da riuscire a farti vuotare il sacco anche quando non vorresti parlare.
Restiamo così per un po' fino a quando non sentiamo dei suoni strani dal ricevitore, qualcuno sta cercando di comunicare con noi. James alza subito il volume passandomi le cuffie.
<<Jas?>> chiedo
<<sono qui>> risponde e noi tiriamo un sospiro di sollievo. Mi volto e vedo delle figure aggirarsi nel buio. Non riesco a intravedere le loro facce, sono coperti da cappucci neri e divise strane. Sono circa tre uomini, ma uno di loro è molto robusto. Si incamminano a passo spedito proprio dove Jas li aspetta per prenderli alla sprovvista, effetto sorpresa, ecco su cosa giochiamo.
<<Jas ora>> urlo e prima che possa accorgermene, sento soltanto spari, urla, tutto è un grande frastuono, fino a quando non percepisco un nome e un urlo straziante che mi fa gelare le vene. Alex.
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