Capitolo 5
LOUIS
"Lou, mi aiuteresti con la lampo?"
Candice si avvicina e si volta di spalle in modo che io possa chiuderle il vestito.
È bellissima e non riesco a smettere di guardarla. Faccio ciò che mi chiede con una lentezza esasperante, ma adoro vederla sbuffare e intimarmi di muovermi e non voglio che si allontani da me.
"Louis!"
Sorrido e con un ultimo scatto, le chiudo questo vestito che fascia le sue forme e mi sta facendo già impazzire.
Prenderci una serata solo per noi e mandare i bambini da mia suocera, è stata una buona idea.
Candice è davanti allo specchio, si sta truccando e so che odia quando mi avvicino mentre si passa il mascara ma non posso resistere.
Le mia mani finiscono sui suoi fianchi, la mia presa è salda. Lei continua senza rimproverarmi e questo mi stupisce un po'.
La spalla mezzo scoperta è un invito per me e poggio immediatamente le labbra sulla sua pelle. La vedo rabbrividire, ma continua le sue azioni senza spostarsi, fino a quando arrivo al collo.
"Louis.."
Il mio nome esce in un sussurro e sorrido.
"Mi stai dicendo che ti sto destabilizzando?"
Intervallo ogni parola con un bacio e lei si spinge di più contro il mio corpo, reclinando la testa all'indietro.
"Si"
La sua riposta accresce il mio ego, ma decido comunque che è meglio fermarsi o stasera non usciremo e il trucco non le servirà affatto.
Mi sposto, permettendole di riacquisire l'equilibrio.
"Dai andiamo"
Le porgo la mano e lo sguardo assassino che mi rivolge per aver smesso di torturarla, mi fa ridere di gusto.
La osservo passare il rossetto e penso a quanto lei sia incredibile.
È la donna più instancabile, generosa, dolce e bella che io abbia mai incontrato. Ed è mia.
Questo pensiero fa salire un moto d'orgoglio e sorrido ancora.
"Stai cercando di farti assumere per la pubblicità della Mentadent?"
Mi prende in giro spesso e questo mi piace perché mi fa divertire.
La prima volta che l'ho vista, non l'avrei mai detto.
"Se continui a guardarmi così, Louis, mi consumi. Poi non te ne rimane per i giorni che verranno"
Non mi ero nemmeno accorto di essermi imbambolato a fissarle le labbra rosse. Mi passa davanti, muovendo esageratamente i fianchi e so che si sta vendicando per prima. Non sa però che sono già impazzito per lei e non penso di poter impazzire ancor più.
"Ringrazia che hai il rossetto o ti avrei fatto star zitta, io!"
Mi guarda indignata, ma posso leggere nei suoi occhi quanto sia divertita.
In macchina il vento le accarezza i capelli e nonostante io stia guidando vorrei poter tenere lo sguardo fisso su di lei.
La musica è alta e lei canta spensierata, ridendo di tanto in tanto quando sbaglia le parole. Ha sempre avuto il vizio di modificare le canzoni e ridere di se stessa.
"Non capisco perché il cantante sbagli sempre le parole!"
La prendo in giro bonariamente e lei ride più forte.
Quanto è bella ed è mia.
Solo mia.
Quanto sono fortunato.
Non posso farmi sfuggire questo momento, recupero velocemente il telefono dal cruscotto e le scatto una foto. Non è uscita perfetta, perché guidando non riesco a metter bene a fuoco, ma lei sorride, è meravigliosa e questo basta per farla diventare una delle mie preferite.
"Forse ho sbagliato lavoro. Avrei dovuto fare la cantante!"
Sorrido e mi volto appena per incontrare i suoi occhi e rischio di perdermici dentro.
Mi sta guardando intensamente e costringo me stesso a riportare la vista sulla strada.
"Sei così bello, Louis "
Lo sussurra e le sue labbra accarezzano dolcemente il mio nome.
"Tu di più"
Sono sincero, nessuna donna mi è mai sembrata più bella di lei.
Neppure la prima sera che l'ho vista, in quel bar con le amiche. Ha attirato la mia attenzione con il suo sorriso ampio e la sua risata cristallina.
L'avevo osservata per un lungo tempo, spogliandola con gli occhi, fino a quando non se ne era accorta e mi aveva sorriso timidamente.
Ricordo ancora che avevo sentito il battito accelerare. Poi aveva iniziato a ballare e nonostante i miei colleghi tentassero di coinvolgermi nel discorso, io continuavo ad osservare lei.
"Cazzo"
Mi guarda stranita e solo per questo capisco di averlo detto a voce alta.
"Cosa c'è che non va?"
Si sta preoccupando e non voglio si faccia mille pensieri inutili così decido di dirle a cosa stavo pensando.
"Niente. Ricordavo la prima sera che ci siamo incontrati ed ero arrivato al punto in cui tu ballavi in pista facendomi impazzire."
Sorride non solo con la bocca ma anche con gli occhi. Sono così espressivi da permettermi di capire cosa pensa ogni attimo e adesso è felice e innamorata. Di me.
"Se ti fossi mossa un altro po', sarei svenuto sul tavolino"
Mi guarda maliziosa prima di aggiungere
"O venuto."
Rido di gusto, non dicendole che probabilmente sarebbe successo davvero se non avesse deciso di avvicinarsi e bere dal mio drink per obbligarmi a fare la prima mossa. Pensavo di aver bevuto troppo quando l'avevo vista arrivare con passo deciso verso di me. Tutti gli altri ragazzi seduti con me, si erano voltati a guardarmi interrogativi, ma lei non aveva occhi che per me ed io per lei. Non era il momento delle spiegazioni. Mi ero spostato per lasciarle lo spazio di sedersi ed era bastato il suo ciao, per far partire la mia fantasia. Era stata più discreta, ma anche lei aveva messo gli occhi su di me.
Nonostante questa sua mossa avventata e l'avermi lasciato il suo numero quella sera, dopo aver parlato per tutta la notte, avevo dovuto corteggiarla a lungo prima di poterci uscire seriamente. Ero riuscito a baciarla solo dopo tre mesi di corteggiamento e questo non mi era successo con nessun'altra.
"Che finezza, Candice. Complimenti."
Mi da un leggero colpo sulla spalla e io vorrei solo baciarla.
"Ormai non ti dovresti più stupire no? Siamo sposati da tempo, caro marito"
No non mi stupisco, mi piace quando mi stuzzica in questo modo, soprattutto quando so di potermi vendicare più tardi.
"Smettila di fare la teenager con gli ormoni impazziti. Siamo arrivati, e anche se so di essere irresistibile, per stasera devo risparmiare le forze per qualche rossa che rimorchierò"
Ho parcheggiato e posso voltarmi completamente a guardarla.
È arrabbiata ed io amo quando fa la gelosa.
"Louis, sappi che non sei l'unico ad avere un certo fascino. Sai quanti pagherebbero per poter camminare accanto a me? Se non lo sai, lo scoprirai presto "
Si appresta a scendere, ma ho bloccato le portiere e le mie braccia corrono a livello del suo bacino per tenerla stretta.
"Stavo scherzando. Io non ti cambierei mai"
Le sussurro questo all'orecchio, strofinando il naso sul suo collo.
È rigida e non accenna a lasciarsi andare. Forse ho esagerato e non voglio rovinare la serata per questa cavolata.
"Tu mi fai impazzire. Le rosse non mi piacciono neppure. Se solo non dovessimo scendere e non avessi quel rossetto sulle labbra, ti farei vedere cosa mi fai e ti dimostrerei che desidero solo te e non me ne frega niente di nessuno. Scusami,sono stato uno stupido."
Chiude gli occhi e si abbandona tra le mie braccia. Poggio le mie labbra sul suo collo lasciandole un bacio umido e apre gli occhi. Le sue iridi mi inghiottono e mi catapultano in un'altra realtà.
"Candice..se continui così non ti farò scendere da questa macchina e l'unica cosa che mangerai stasera sarà me stesso"
La mia voce esce un po più roca e capisco che se non mi allontanerò da lei adesso non lo farò più.
"Chi è il teenager con gli ormoni impazziti adesso?"
Ha ragione e non posso far a meno di nascondere un sorriso. L
Sblocco le sicure, permettendole di uscire.
La seguo e dopo averle lasciato un bacio sulla fronte, entriamo nel piccolo locale.
La cena trascorre tranquilla e non riesco a non sfiorarle la mano e la gamba di tanto in tanto.
Sembro un quindicenne alla prima cotta e stasera non riesco a contenermi. Sarà che non ci sono i bambini e non devo trattenermi, sarà che non averle ancora detto niente mi porta a voler passare questi momenti tranquilli con lei prima che la tempesta di abbatta su di noi.
Nota il mio cambio di umore e si sposta più vicino a me, ma la tranquillizzo immediatamente con un sorriso.
-
"Pensi che Lily e Thomas siano già a dormire?"
Stiamo ritornando alla macchina e me lo chiede guardandomi da sotto il mio braccio. È così vicina che posso sentire il suo respiro sul mio collo.
Fanculo al rossetto, ho bisogno di baciarla.
Mi arresto di botto e mi guarda interrogativa, ma non le do il tempo di replicare e mi fiondo sulle sue labbra.
La bacio come se non avessi potuto farlo per un mese.
Ho bisogno di più, ma non qui e non adesso.
"Louis.."
Ha il fiato corto ed io non capisco più nulla nel sentirla così. È dannatamente bella con le guance arrossate e gli occhi lucidi, il respiro pesante e le sue mani sul mio petto.
Non riesco a staccarmi del tutto e mi allontano di poco solo per poggiare la fronte sulla sua.
"Ti amo"
Sorrido felice e le lascio un altro bacio, prima di stringerla forte a me.
"Non hai risposto però!"
Sapevo l'avrebbe detto e la prendo in giro, facendola aspettare ancora un po.
"No non penso i bambini siano a dormire"
Mi guarda male ed io rido, andando a sedermi al posto del guidatore mentre lei rimane ferma davanti alla macchina, aspettando la mia risposta.
Si siede senza degnarmi di uno sguardo.
La osservo divertito e le prendo il viso ribaciandola. Nonostante opponga resistenza inizialmente, sento poi le sue labbra muoversi con le mie e le sue mani corrono sulla mia schiena.
Ho bisogno di lei, adesso.
Ma prima devo risponderle e voglio dirglielo adesso, dopo e sempre.
"Ti amo anche io, Candice. Più della mia vita"
Parlo lentamente e la guardo negli occhi per farle capire che questa è la verità e nient'altro che la verità.
Mi bacia lei, stavolta, e avvolgo il suo corpo con le mia braccia, sollevandola e portandola sulle mie gambe.
"Sei sicura di voler andare a ballare stasera?"
Mi bacia con una maggiore urgenza e capisco che non è nei suoi programmi, come non lo è nei miei. La riporto nel suo sedile e metto in moto. Magari un'altra volta ci potremmo andare, magari faremo qualcos'altro domani. Stasera voglio dedicarmi a lei, solo a lei e farle capire quanto la amo e cosa rappresenta per me, e mentre schiaccio più a fondo l'acceleratore mentre stringo la sua mano, non ho mai avuto tanta fretta di arrivare a casa.
La strada scorre veloce, Candice è stranamente silenziosa e quando mi volto ad osservarla la vedo dormire beata. Scuoto la testa divertito, stasera andrò in bianco, a quanto pare.
Ma va bene, l'importante è averla tra le mie braccia.
Abbasso la musica, cosicché non possa svegliarla e imbocco il vialetto di casa.
Non la sveglierò, la porterò io dentro.
Cerco di sollevarla il più delicatamente possibile e si sistema meglio sul mio petto.
Chiudo la portiera con un calcio e con non poca difficoltà, riesco a trovare le chiavi per aprire.
"Louis"
Sta cercando di aprire gli occhi, ma è troppo stanca per riuscirci.
"Ssh. Amore mio dormi."
Sono costretto ad accendere la luce per non sbattere al divano e mi dirigo verso la camera da letto.
"Ma tu..Lou.."
Tenta ancora di svegliarsi ma le bacio le palpebre impedendole di aprirle.
"Dormi. È stata una giornata faticosa per te, amore"
La adagio dolcemente e dopo averle sfilato quel vestito che avrei voluto strapparle di dosso da quando lo ha messo, la copro ed essendomi spogliato anche io, la avvicino a me e la stringo forte.
Sono felice e mi chiedo cosa abbia fatto per meritarmi tutto questo.
Una moglie meravigliosa e una famiglia splendida.
Non potevo chiedere di più.
"Buonanotte amore mio"
Nonostante fossi convinto stesse dormendo, il suo sorriso in risposta sembra voglia dirmi 'buonanotte anche a te'.
-
Scusatemi per gli errori, ma l'ho scritto dal telefono e a lezione. Non avevo voglia di ascoltare, e Louis e Candice erano un'alternativa di certo più allettante. L'ho terminato adesso e non sono nella posizione di poter correggere gli errori..per cui scusatemi! A presto!
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