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Capitolo 1

A Greta,
perché le cose belle arrivano,
nonostante tutto.
Basta crederci.

3 mesi prima

Candice's POV
'Thomas stai fermo qua e tu Lily cerca di masticare in modo educato quella gomma o te la faccio sputare immediatamente!'

La parte che preferisco del lavoro di Louis, oltre che averlo per casa per mesi quando non è in missione, è il suo ritorno. Il pensiero di rivederlo e riabbracciarlo dopo lunghi mesi d'assenza, riesce ancora a togliermi il respiro dopo tutti questi anni. L'eccitazione dev'essere tanta anche nei bambini, dato che ogni volta che veniamo all'aeroporto militare diventano ingovernabili. Fosse per Thomas entrerebbe nell'aereo prima ancora che abbia toccato il suolo. Lily sembra restare indifferente, ma io riesco a percepire piccole variazioni nel suo comportamento e quel piccolo luccichio negli occhi alla vista di suo padre che tradiscono questa sua apparente freddezza.

I militari iniziano ad uscire dal velivolo, in ordine per poi sparpagliarsi alla vista delle proprie famiglie. So di dover aspettare pazientemente ma non riesco a resistere più. Ho bisogno di sentirlo vicino, di respirare il suo profumo che sa di uomo, di vederlo sorridere e di sentirmi finalmente al sicuro. Chiunque abbia affermato per la prima volta che l'attesa del piacere è essa stessa piacere, non doveva aver atteso molto tempo per il suo 'piacere', perché per me quest'attesa in realtà è estenuante ed interminabile e scocciante.

'Thomas ho detto di non allontanarti!'

Mi dispiace sgridarlo, in fondo neanche io riesco più a contenere l'euforia ma ho il terrore di non ritrovarlo più. Louis sottolinea sempre che perderlo in una base militare sarebbe il colmo, ma io non voglio correre il rischio. Sono quasi usciti tutti e molti sono ormai andati via dopo aver riabbracciato i loro cari.

'Mamma? Sei sicura che questo aereo abbia portato papà indietro?'

Sorrido alla bambina che stringe la mia mano un po' più forte mentre pronuncia queste parole, con la paura di dover tornare a casa senza lui. La delusione sarebbe tanta, ma non ho sbagliato giorno. L'ho segnato in rosso su ogni agenda o calendario avessi tra le mani appena Louis me l'ha riferito.

'Ha detto che sarebbe arrivato oggi, quindi si amore. Starà arrivando, avrà avuto solo qualche contrattempo ma sono s-'

Non mi permettono di terminare la frase che entrambi iniziano a correre verso il centro della pista ed avrei urlato i loro nomi, correndogli dietro, se non avessi visto la sua inconfondibile figura venire verso di noi.

'Louis!' mi ritrovo a gridare per attirare la sua attenzione pur sapendo che ci ha già visto, incapace di contenere l'emozione che fa battere forte il mio cuore, come se quest'ultimo volesse volare, come se la gabbia toracica non fosse abbastanza larga da contenerlo.

Sorride con Thomas sulle spalle e Lily in braccio, sorride guardando me e tutto sparisce. Vedo solo lui, le rughe attorno ai suoi occhi e quell'azzurro che mi ha conquistato.

'Louis' sussurro ancora, stavolta nell'incavo del suo collo, mentre mi bacia i capelli e con la mano libera mi stringe a se.

'Sei qui.'

Voglio esserne certa, voglio che sia la realtà e non uno dei miei tanti sogni da cui mi sveglio ancora più sola, tanto da fare male fisicamente.

'Si, sono qui amore mio.'

Ha le lacrime agli occhi, ma non voglio piangere voglio solo ridere, ridere a voce alta perché lui è salvo, lui è tornato da me. Cerco le sue labbra lasciandogli un dolce bacio con la speranza che capisca quanto ho avuto bisogno di lui, per poi nascondere il viso nella sua giacca non riuscendo ad allontanarmi, rendendogli difficile camminare.

Ma non importa perché finalmente mi sento a casa.

Il viaggio in macchina è chiassoso come sempre: i bambini cantano una canzone trasmessa dalla radio, e anche Louis cerca di tenere il ritmo, ma spesso si perde tra i suoi pensieri, come se qualcosa lo turbi. Cerco i suoi occhi attraverso lo specchietto retrovisore, i bambini lo hanno costretto a sedersi dietro tra loro due ed io ho dovuto rinunciare alla sua presenza sul sedile accanto al mio. Ma va bene, ho imparato a condividerlo con loro e ringrazio Dio o chiunque ci sia lassù che ci da questa possibilità di averlo ancora accanto.
Non mi guarda, appare sfuggente e quando finalmente incrocia il mio sguardo posso scorgere una fugace ombra in quell'azzurro tanto limpido. Non voglio rovinare l'atmosfera, soprattutto per Lily e Thomas, ne parleremo quando verrà il momento giusto.

'Chi vuole della pizza per cena? Alzi la mano!'

Un coro di 'io, io!' si leva dal sedile posteriore facendo ridere mio marito, ed è tutto ciò che conta. Qualsiasi pensiero negativo attraversasse prima la sua mente, ormai è scomparso. Lo posso leggere dai suoi occhi, dalle sue spalle non più tese e dal suo ampio sorriso che mi rende ancora più difficile concentrarmi sulla strada e smettere di guardare loro.

'Qualcuno ha anche parlato di gelato, forse?'

Oggi è festa, oggi tutto è concesso. Anche il gelato dopo una pizza gigante, anche urlare fino a non avere più voce perché lui è qui.

'Te l'ho mai detto che sei la mamma più bella del mondo?'

Me lo ripete spesso, ma ogni volta non riesco mai a dirgli che l'abbia già fatto così mi limito a rispondere ogni volta con la stessa frase.

'Grazie Thomas. Te l'ho mai detto che sei l'ometto più coraggioso del mondo?'

Il suo sorriso in questo momento non ha prezzo. Sento Louis ridere per poi confermare le mie parole perché anche lui sa quanto sia importante per nostro figlio essere definito coraggioso. Come se questa semplice parola lo accomuni al padre ancor di più, come se una una semplice parola accostata al suo nome possa nobilitarlo, rendendoci più orgogliosi di lui.

Vedo Lily alzare gli occhi al cielo quando Louis lascia un ennesimo bacio sulla testolina di Thomas, per poi ridere quando invece le scompiglia i capelli in risposta al suo gesto.

Nonostante la nostra abitazione non disti tanto dalla base, imbocco il vialetto a tutta velocità non riuscendo a sopportare le braccia di Louis lontane da me per un altro minuto. Aiuto Thomas a scendere dall'auto, nonostante le sue proteste sull'essere grande ormai, e sapersela cavare da solo, ed eccolo lì davanti a me.

Annullo la distanza tra di noi, stringendolo forte, fino a mancarmi il respiro, fino a farmi male.
Inspiro profondamente beandomi della sensazione del suo corpo muscoloso, delle sue mani sulla mia schiena, del suo respiro fra i capelli.
Dio, quanto mi era mancato.

'Non sembri tanto felice di vedermi!' sussurra in tono divertito, ricambiando la stretta.

La mia breve risata risuona nell'aria mentre fa incontrare le nostre labbra per un contatto che avrei sicuramente prolungato se fossimo stati soli.

Intreccia le nostre mani per raggiungere i bambini che ci aspettano seduti sull'uscio impazienti di poter entrare e tutto quello che sento è pace.

Ecco il primo capitolo! Louis è tornato e la sua famiglia lo attendeva con ansia, e aggiungerei non solo loro :D

Dedicato ad una persona speciale, così durante la salita ti ricorderai che non sei sola e che tutto arriva prima o poi, soprattutto per chi lo merita. Io ci credo.

(Anche Louis sono sicura arriverà alla mia porta prima o poi.... xD )

Spero vi piaccia, altrimenti ditemelo pure! Sono qui!

Al prossimo, Lu.

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