Andai ad aiutare Carol a tenere la piccola Judith, avevamo deciso di portarla a fare un giro fuori.

-pensi che qui saremo sempre al sicuro?- guardai Carol rompendo quell' interminabile silenzio.

Mi guardò -perché?-.

Era ovvio che saremmo stati al sicuro ormai era da un po' di tempo che eravamo lì, ma io non mi sentivo ancora protetta e questo Beth lo sapeva. Guardai Carol formulando mentalmente una risposta cercando di fare capire come facevo con beth quello che provavo stando qui.

-Ultimamente faccio degli incubi... Dove tutta questa tranquillità finisce con morte e sangue ovunque... E molte volte sembra così reale-.

Guardavo fissa a terra, anche se Carol faceva parte della "cerchia di amici stretti" ancora non riuscivo a confidarmi come facevo con Beth e questa cosa molte volte non mi aiutava: non potevo contare solo su di lei anche se era più forte di me.

-Devi stare tranquilla Evelyn non succederà niente, siamo al sicuro qui abbiamo provviste e ripari mura forti che ci proteggono e finché sarà così non ti devi preoccupare chiaro?- mi guardava dolcemente cercando di confortarmi, io annuii guardandola per qualche secondo e poi tornai a guardare la piccola Judith che giocava con i fiori.

Dopo poco sentimmo un rumore molto familiare e i cancelli di Alexandria si aprirono facendo entrare Daryl in moto con Beth dietro.

Mi alzai e andai da lei -Alla buon ora devo dire- sorrisi guardandoli.

-Il segugio qui oggi non ha trovato nulla se non solo qualche vagante- disse Beth scendendo dalla moto guardandomi.

-Tu invece che hai fatto stamani?- mi guardò.

-Una lunghissima doccia visto che quando sono uscita eri già andata via e poi sono andata da con Carol a portare un po a giro la piccina- mi sorrise annuendo.

-Bene allora se non hai da fare niente possiamo andare a fare un giro- annui e dopo aver salutato Daryl con un gesto della mano seguii Beth.

Ci sedemmo sulle scale della nostra casa.

-ho fatto lo stesso incubo anche stanotte...- ammisi guardando davanti a me.

-Evelyn ti ho già detto che non è reale-

Mi guardò, me lo diceva sempre e io continuavo a dirle che aveva ragione ma in fondo lo sapeva anche lei che non mi sarei mai abituata a tutto questo. Rimanemmo sedute a parlare fino a sera, poi mi alzai e andai dentro verso camera mia sdraiandomi a letto e cercando di dormire.