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Capitolo 9

Ci sono momenti che ricorderemo per sempre e altri che semplicemente ci sfuggiranno come acqua fra le dita. E sí, lo so, detto da uno come me che ricorda a stento gli ultimi tre anni della sua vita può sembrare strano, ma non mento dicendo che quel momento lo ricordai fino al mio ultimo giorno di vita.
Il momento in cui le nostre braccia si trovarono e ci stringemmo in uno di quegli abbracci da togliere il fiato.
Tommy.
Era il mio unico pensiero. Era lì. Era fra le mie braccia. Era vivo. Sentivo gli occhi pungere, da lì a poco avrei cominciato a piangere. E poi...tutta l'emozione si dissolse.
《Ehi amico sono felice anche io di vederti, ma non scomodarti troppo, qui c'è solo il tuo migliore amico che è appena tornato dal mondo dei morti》
Minho. Mi staccai con gentilezza da Tommy, notando che era leggermente imbarazzato.
《Stai zitto brutta testa di sploff, mi avete fatto crepare》gli dissi assestandogli un bel colpo sulla spalla.
《Volevate veramente lasciarmi qui tutto solo con Gally?》tutti e due sembrarono pensarci su prima di scoppiare in un fiume di risate. Li guardai ridere e fu allora che la consapevolezza mi colpì in pieno. Davanti ai miei occhi c'erano Tommy e Minho, ma...
《Dov'è Alby?》chiesi, improvvisamente serio. I due Velocisti si guardarono negli occhi e vidi sparire ogni accenno di gioia.
Un silenzio interminabile seguì e nessuno dava cenno di voler parlare. Stavo veramente per esplodere quando Minho aprì bocca.
《Alby è stato punto, Newt, lo stanno portando dentro per dargli il Siero》
Le parole di Minho mi paralizzarono: come poteva essere successo? Mi stavano fissando tutti e due come aspettando una mia precisa reazione, ma l'unica cosa a cui potevo pensare era il corpo di Alby accasciato su Minho la sera prima in fondo a quel maledetto corridoio. Avrei potuto aiutarlo. La frustrazione fu troppa e finalmente scoppiai.
《Ma si può sapere cosa sta succedendo? Perché tutto questo? Perché tutto a me? Eh? Vi divertite voi lassù? Spero proprio di sì. Dio mio si può sapere poi che vi salta in testa? Portare Alby nel Labirinto? Lui non è un Velocista e..》mi bloccai.
La faccia di Tommy si era fatta velocemente di tutte le sfumature di magenta e spostava furiosamente lo sguardo da me a Minho. Quest'ultimo invece aveva assunto un'aria colpevole. Ricordai all'istante.

Per te Newt, sono là dentro per te.

Improvvisamente uno strano senso di colpa si impossessò di me.
《Perché?》ripetei, come se dietro quella unica parola si risolvessero tutti i miei dubbi. Incontrai lo sguardo di Minho.
《Newt, ti devo parlare, ma mi devi promettere che non perderai la testa okay?》annuii, non c'era motivo di discutere.
《Non qui però e non ora, sia io che Tommy abbiamo bisogno di una bella dormita e, a quanto vedo, anche tu》aveva ripreso quel suo tono scherzoso, come se tutta la faccenda fosse stata già archiviata. E a me non stava bene, no che non mi stava bene. Stavo per ribattere, ma le parole mi morirono in bocca quando la mano di Tommy si posò sulla mia spalla.
《Ti prego Newt, andiamo》quello sguardo, la sua mano posata sulla mia spalla e improvvisamente non ricordavo più il motivo per cui volevo discutere. Mi rilassai e misi su il mio miglior sorriso di scuse.
《Scusate avete ragione, avete bisogno di riposo》il sorriso sulla faccia di Minho si trasformò inspiegabilmente in un broncio e se ne andò borbottando qualcosa che assomigliava ad un "quando lo dico io niente, se lo dice occhioni dolci si scioglie come neve al sole.." lasciando sia me che Tommy un po' perplessi.
Ci accorgemmo dopo un po' di essere rimasti da soli e così ci affrettammo a raggiungere Minho, che si stava avviando al Casolare, probabilmente per farsi visitare e controllare le condizioni di Alby.
Di fianco a me Tommy rallentò il passo, lo sguardo fisso su un punto in lontananza. I miei occhi lo seguirono fino ad incontrare quelli duri di Gally. Mi girai di colpo e senza neanche pensarci gli posai una mano sulla spalla. Non dissi nulla, speravo di infondergli un po' di coraggio con quel gesto, ma soprattutto volevo fargli sapere che io ero lì. E lui capì.
Riprese a camminare e quando passammo di fianco a Gally quest'ultimo dovette abbassare lo sguardo sotto l'occhiata di rabbia di Tommy. Non riuscii proprio a trattenere quella piccola risata.
Passarono un paio d'ore, forse di più, non vidi nessuno, né Alby, né Minho, né Tommy e, sorprendentemente, neanche Gally venne a disturbarmi.
Ero solo, sì, ma diversamente dalla sera prima: mi sentivo bene, forse un po' assonnato, ma stavo bene. Veramente. E non succedeva da tanto.
Sorrisi a quel pensiero, scivolando in un sonno senza sogni.

Il risveglio non fu uno dei migliori. Minho mi buttò giù dalla brandina senza troppi problemi lamentandosi di cose come "dovrei essere io quello stanco" e anche "da quand'è che hai messo su peso, eh? Non è stato semplice svegliarti, no signore!"
《Minho, prima che ti rimandi in quel Labirinto, e questa volta mi assicurerò che tu ci resta, mi spieghi, di grazia, perché mi hai svegliato in questo modo!》okay, non avrei voluto dare alla mia voce un tono tanto irritato, volevo essere sarcastico, ma, no, Minho non poteva buttarmi letteralmente giù dal letto e pretendere anche di fare scherzi sulla mia forma fisica, grazie tante.
《Calmati tigre, volevo dirti che Alby sta bene, il Siero ha funzionato》conoscevo così poco il sentimento che si impossessò del mio cuore a quelle parole, che non ci mancò molto che cadessi di nuovo: era felicità.
Scattai in piedi e abbracciai forte Minho. Io, lui e Alby eravamo una famiglia ormai.
《Okay, ora però basta smancerie》disse infine sciogliendo l'abbraccio e ridendo.
《Lo sai bene cosa succederà adesso, dovrà attraversare la Mutazione e, visto ciò che è successo con Ben, direi prop..》un rumore graffiante lo interruppe e tutti e due sgranammo gli occhi. Non era possibile.

Quando uscimmo dal Casolare una piccola folla si era già creata intorno all'apertura della Scatola.
Mi avvicinai e notai che stavano tutti aspettando, nessuno si era ancora azzardato a entrare. Il gruppo si aprì per farmi passare, come ad invitarmi a scoprire finalmente l'interno della Scatola. Ovviamente pensai, ero ancora io il capo, fino a quando Alby non si sarebbe ripreso.
Le porte si aprirono e mi chinai per vedere meglio cosa, o chi, ci avevano mandato. Spalancai gli occhi dallo stupore. Dentro la scatola, adagiata sulla schiena, c'era una ragazza. Apparentemente morta.
《Newt, ehi bello, che succede?》alzai gli occhi verso i miei compagni che mi guardavano da debita distanza.
《È una ragazza》risposi, quasi senza fiato, riportando gli occhi sul corpo della ragazza. Aveva lunghi capelli corvini, una pella chiarissima. Era bella tutto sommato, non fosse stato per quel colore pallido che si addiceva proprio ad un cadavere.
Un cadavere che aveva un pugno chiuso lungo il fianco e...aspetta un secondo, i cadaveri non tengono i pugni chiusi.
Come a confermare le mie paure, mentre alcuni dei ragazzi scendevano nella Scatola per portarla all'aria aperta, la ragazza si mise a sedere di scatto, boccheggiando in cerca d'aria, lo sguardo spiritato che osservava il gruppo intorno a lei. Tutti sconvolti ci allontanammo un po' e fu allora che lei sputò fuori quelle quattro parole:
《Tutto sta per cambiare》
Ricadde all'indietro roteando gli occhi. Erano tutti sconcertati per agire, così mi avvicinai a lei e, mosso da una curiosità inusuale, le aprì le dita della mano stretta in un pugno e ne sfilai velocemente un fogliettino di carta. Ad occhi spalancati lessi il messaggio: "Lei è l'ultima. In assoluto."

//Spazio Autrice//
Okay, ora, lo so io e lo sa tutto il mondo che aggiorno ogni Natale praticamente, ma mi sto organizzando per provare ad aggiornare una volta a settimana (non prometto niente) ora che ho un po' più di tempo.
Ma ora passiamo al capitolo.
È un po' un capitolo di passaggio ma voglio chiarire una cosa: lo so che Teresa nel libro appare prima che Thomas entra nel Labirinto ma, per un'idea che ho e che probabilmente apparirà nel prossimo capitolo, avevo bisogno che lei arrivasse dopo la notte nel Labirinto.
In ogni caso, fatemi sapere cosa ne pensate.
//raffa

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