Volleyball
Per farmi perdonare. Solo perchè oggi sono bloody inspired.
*Newt approved*
La palla riuscì a passare sotto la rete.
Non c'è la farò mai.
Mi ripeto prendendo un'altro pallone. Lo faccio rimbalzare. Devo prendere confidenza con esso.
Conto gli otto secondi dopo il fischio dell'arbitro.
1...2...
Rimbalzo
3...
Lancio il pallone e prendo la rincorsa.
Il pallone va a contatto contro la mia mano ma finisce di nuovo nel bel mezzo della rete
- Vaffancaspio! Non c'è la farò mai! - sbotto ad alta voce.
Almeno sono da solo in palestra, i miei compagni sono tutti tornati a casa. Poi, diciamocelo, nessuno vuole stare vicino al 'frocetto' della squadra.
Girano voci come 'potrebbe stuprarci' oppure 'Attenti, Newt potrebbe guardarvi mentre ci facciamo la doccia'
Io non li ascolto, sono solo stupidi omofobi.
- Sangster? Perchè qui da solo? - una voce mi interrompe proprio mentre volevo riprovare la battuta flot in salto.
- Non mi riesce il flot e volevo allenarmi - rispondo con una mezza verità, in parte sì, voglio allenarmi, ma non voglio soprattutto stare con i miei compagni di squadra.
- So, che non sei qui per questo, inoltre, a quanto mi risulta, durante le partite le tue battutte al 100% sono nell'altro campo - spiega Thomas, l'allenatore della squadra, mentre si avvicina piano piano a me
- No, invece, sono qui solo per questo. - e detto questo mi giro rivolto al campo e riprovo questa dannata battuta.
Mi preparo lontano dalla linea.
Prendo un respiro profondo.
Sento lo sguardo di Thomas che mi brucia sulla pelle.
Chiudo gli occhi.
Mi concentro sull'impatto che deve prendere la mia mano per mandare di là la palla.
Apro gli occhi.
La sensazione di essere osservato sempre più forte.
Prendo la rincorsa.
Colpisco la palla, che, rimane così ferma che la vedo muoversi leggermente, andando dall'altra parte della rete.
- Sì! - esulto sussurrando per non farmi sentire.
- Hai visto? - chiese Thomas quasi come a riconfermare la sua presenza.
- Sì... - rispondo con lo sguardo sul pallone mentre rotola nel mezzo del campo
- Facciamo due tiri? - domanda il moro mentre raccoglie un pallone da terra e aspetta una mia risposta.
Annuisco convinto scatenando un sorriso sul suo volto, che mette in evidenza le sue tremendamente adorabili fossette.
Iniziamo con un po' di palleggi e intanto parliamo. Parliamo mentre corriamo per il campo.
Una sensazione unica.
Ci fermiamo perchè siamo tutti e due stremati e senza ossigeno nei polmoni.
Siamo seduti su una panchina, fuori dalle linee del campo.
- Ti va di dirmi il vero motivo per cui eri qui? - fece lui girandosi per guardarmi in faccia.
- Nonvolevostareconimieicompagni. - sbiascico io distogliendo lo sguardo da quello di Tommy.
- Eh? - esclamò lui con un espressione confusa in volto
- Non volevo stare con i miei compagni! - urlo io alzando le braccia al cielo, per poi riabbassarle e mettere le mani sul viso.
- Mi trattano come un alieno. - non credo abbia capito visto che parlo attraverso le mani.
- Perchè? - dannata la tua curiosità!
Cosa faccio gli dico 'Perchè sono gay e non sono naturale?'
- Io.. -
- Hey frocetto! Non fare niente di sporco nella palestra perchè ci serve domani! - grida Gally, uno dei miei compagni di squadra, formidabile in campo, stronzo e sboccato fuori.
- Come, prego? - sbotta arrabbiato Thomas, alzandosi dalla panchina e fronteggiando Gally.
- Si, bhe, non te l'ha detto? - continuò Gally sogghignando - Quello lì - puntò il suo dito grassottello su di me - È un finocchietto che guarda i culi dei maschi- e fece una smorfia di disgusto.
Thomas gli è rimasto davanti con una rabbia ribollente dentro di sé percepibile lontano miglia.
- Come lo hai chiamato? - sibila a denti stretti. È ad un passo da prenderlo a pugni a sangue.
- Ma non ci senti? È un fro.. - non terminò la parola perchè Thomas gli diede un pugno in pieno volto, facendolo cadere sul pavimento
- Non chiamarlo mai più così! - disse con ferocia contenuta il moro.
- Che scena carina! Il fidanzatino ti protegge, Newt! - scherza Gally con il naso sanguinante.
- Chi ti credi di essere? - sbotto io alzandomi ed avvicinandomi al bulletto
- Ti credi figo a prendermi in giro? Ti diverte? Ti senti più forte? - continuo io accellerando le falcate per arrivare ai due.
- Sai, sei tu, quello che mi fa schifo! Io almeno dono fiero di essere un 'frocetto' se ti piace questo soprannome. - deliro muovendo le braccia in aria, lui rimane interdetto.
- Resti comunque un mostro! - sputa lui, e, detesto ammetterlo, ma sentirselo dire è come ricevere una pallottola dritta al cuore. So che è una stupida testa di caspio, ma non è bello comunque sentirlo dire.
- La smetti? Ti rendi conto che fanno più male queste parole che.. Che... - si inceppa Thomas fissando Ali di Gabbiano con odio
- Che? - chiede lui con aria di sfida.
- Questo - risponde prima di mollargli un altro destro bello forte in faccia, Gally emette un piccolo gridò.
- Meglio che te ne vai. Altrimenti torni a casa messo molto peggio! - minaccia Thomas alzandosi e lasciando scappare Gally.
- Io..Io...Grazie - balbetto mentre lui si avvicina a me con aria stanca, ma con uno strano luccichio negli occhi.
- Oh, sta zitto - ringhiò lui prendendo la mia maglietta e tirandola verso di sé per far unire le nostre labbra.
A quel contatto spalanco gli occhi, poi quando realizzo che mi sta baciando ricambio volentieri il bacio e solo ora capisco cosa provo per Tommy.
Io amo Tommy.
- Ti amo n^5 - sentir dire il mio numero di divisa durante le partite, mi fa arrossire: io sono l'opposto A5.
- Ti amo n^ 2 - il suo numero di divisa.
È sì, mi ricorderò di ringraziare Gally.
Non spaventatevi se prima non avete visto il capitolo ma l'avevo pubblicato senza finirlo. Quindi ho annullato la pubblicazione e nada!
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