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Parte 1[{Un Nuovo Inizio}]

Aurora POV.

Sapete quando vi dicono che ogni posto può diventare casa vostra cominciando un nuovo inizio? quando vi sentite in dovere di accettare il cambiamento di luogo? e pensate di essere soli perché è difficile conoscere persone nuove, non avete tutti torti, come lo so? beh perché ormai è ogni giorno che applico questa corrente di pensiero, queste sono le cose che mi sentivo dire spesso quando ero piccola quando non volevo cambiare posto, ma non mi sarei mai aspettata che un giorno avrei dovuto applicare questo metodo molto spesso.

Era tutto finito Eren era appena morto per mano di Mikasa che l'ha decapitato, ma pure io stavo come per morire ma non per una ferita mortale o cose simili, no, ma perché il mio tempo in quel mondo era appena scaduto, Levi era davanti a me con uno sguardo triste, sapevo che in quel mondo non c'era più posto per me, ma Levi cercava di farmi rimanere ma il mio corpo si stava sfaldando emettendo una luce dorata con delle scintille luminose che stavano andando verso l'alto, mentre guardavo il capitano Levi negli occhi una lacrima scese dal mio volto ma sorrisi cercando di dare coraggio all'uomo, lui mi strinse a se mentre mi stringeva silenziosamente ma con le lacrime che gli bagnavano gli occhi, man a mano che svanivo sentivo sempre più stanchezza finché non chiusi gli occhi mentendo il sorriso, non faceva male ansi era pacifico sentivo un senso di serenità indicibile, pensavo che mi sarei svegliata a casa mia con Chris affianco che aspettava solo me ma era tutto buio non riuscivo a vedere niente, sentivo solo qualcosa di soffice che era avvolto attorno al mio corpo coprendolo, ma dopo pochi istanti sentivo qualcuno che mi ha presa da terra prendendomi in braccio e mi stava portando via, dal suono dei passi era qualcuno di grosso e a giudicare dal freddo che sentivo su di me e dal suono che udivo ha un a armatura indosso, sentivo dei sussurri incomprensibili ma erano voci maschili una più profonda una era un mezzo tono con una cadenza leggermente nasale, poi più nulla era come se mi fossi spenta per un secondo, ma poi sentii qualcosa toccarmi in modo leggermente inopportuno il petto, mi risvegliai lentamente e mi ritrovai un nanetto biondo che mi stava toccando una tetta, io di scatto mi alzai dall'letto in cui ero e diedi un pugno sul mento a quel nanerottolo facendolo andare contro il soffitto formando un buco su di esso, mi coprii il seno con le braccia appena il nano malefico fu incastrato sul soffitto.

Io: RITOCCAMI UN ALTRA VOLTA E VEDI CHE TI GIOCHI I BRONZI DI RIACE.

Meliodas: mi chiamo Meliodas, è un piacere fare la tua conoscenza, qual è il tuo nome?

Mi domandò con ancora la testa incastrata dentro al buco nel soffitto, ero lì in piedi cercando di metabolizzare cosa stesse succedendo, ma poi la mia mente ricollegò immediatamente chi fosse lui e dov'ero finita, forse ho capito anche chi mi ha portata qui, aspetta un secondo...lui ha...lui ha detto di chiamarsi...Meliodas?...come?...come sono arrivata qui? mi domandai rimanendo interdetta e immobile come una statua, non sapevo cosa pensare in quel momento, il mio cervello aveva appena smesso di funzionare, la mia espressione esprimeva tutta la confusione che avevo in quel momento, poi vidi che c'era uno specchio e ero cambiata del tutto, aspetta un secondo...HO UN PAIO DI ALI, guardai meglio e la forma di queste ali era la stessa di una libellula con delle sfumature iridate su di esse, le toccai mettendo il braccio verso la zona lombare e appena toccai il sotto delle ali sentivo il tocco delle mie dita, le guardai con sguardo spaurito e interrogativo per poi emettere un urlo assurdo, caddi seduta sul pavimento respirando con agitazione, mi chiedevo come fosse possibile.

Io: che mi è successo? com'è possibile che ho queste? sono sempre stata umana, cosa sta succedendo? che-?

?!: Che succede qui?

Disse la stessa voce con la cadenza leggermente nasale di prima, mi voltai e mi ritrovai un uomo molto...ma MOLTO alto e snello, con un fisico molto definito, vestito di rosso, con dei capelli verde acqua e gli occhi erano di un rosso vino, posso dire che la sua altezza mi intimidiva leggermente, non ho mai visto qualcuno così alto in vita mia, quell'uomo mi guardava studioso e serio, il suo sguardo tra poco bruciava sulla mia pelle per quanto fosse insistente il suo guardarmi, mi rialzai da terra piano piano senza distogliere gli occhi da quelli del giovane uomo, io lo guardavo negli occhi anche per cercare di capire cosa avesse in mente ma il suo sguardo sembrava minaccioso quanto serio, deglutii la mia stessa saliva sentendo la tensione nell'aria cosa che di solito mi fa seccare la gola e mi fa sudare freddo certe volte, ma non si vede dalla mia espressione in volto quello che sento, la mia espressione è seria ma si vedeva che ero leggermente confusa sul cosa stesse succedendo in quel esatto momento, dopo qualche minuto di silenzio il biondino incastrato sul soffitto parlò.

Meliodas: Ehi Ban mi dai una mano a scendere di qui per favore?

Ban: oh capitano, certamente aspetti un secondo che la tiro giù di lì.

Disse l'uomo prendendo Meliodas dal bacino e cercare di farlo tornare giù, riuscendo a tirarlo fuori dal buco la sua testa, io rimasi a guardare la scena un po stunned, pensavo che essendo finito il mio tempo in quel mondo di giganti sarei tornata a casa mia con tutti i miei cari che aspettano solamente il mio ritorno, io aspetto solo di trovare un modo per tornare a casa mia, rivedere le persone che amo e che mi amano, non aspetto altro, mentre stavo pensando a tutto questo a capo chino mi accorsi che i due mi guardavano in modo insistente, senza dire nulla, io per sicurezza mi coprii il petto e mi misi seduta con le gambe distese e incrociate, per non rischiare che mi venga rubata la biancheria intima da quel biondino, perché so che ha quella reputazione da maiale...senza offesa per Hawk, visto che Ban sapeva che reputazione avesse il biondo m'invitò lui a scendere e farmi mangiare qualcosina perché mi vedeva un po pallida, ci credo visto che poco tempo prima ero praticamente morta, in un mondo diverso ma sempre morta ero, scendemmo le scale e mi fecero sedere sul bancone, mi sentivo già in soggezione, tra quei 5 che mi stavano guardando, non contando Meliodas e Ban che mi stavano accompagnando, mi guardavo intorno un po disorientata, la mia espressione era un misto di varie emozioni che non comprendevo a pieno, tutte quelle sensazioni ma la dominante era la confusione e indignazione, come mai ero lì? e come ho fatto ad arrivare lì? o chi? cosa stesse succedendo non lo stavo capendo,  potevo sentire anche una sensazione strana che mi diceva che tutto questo stava per essere un nuovo inizio, una nuova avventura, o l'inizio di varie avventure, rimasi lì finché Ban non mi diede un pezzo di carne cotta in pentola, guardai il pezzo di carne per poi guardare negli occhi del ragazzo.

Ban: forza ragazzina mangia così starai meglio, ti vedo pallida.

King: dai non fare la parte della nonnina preoccupata per la nipote.

Senza dire nulla presi la forchetta e iniziai a tagliare un pezzo per poi mangiare un boccone di quella fettina, era una squisitezza, poi che razza di battute si fanno? quella battuta è vecchia come il mondo, mangiai piano e con sguardo basso, ero troppo concentrata a capire cosa o chi mi abbia fatto comparire qui, mentre mangiavo potevo sentire un po tutti i peccati analizzarmi affondo, poi Meliodas mi preparò un boccale di birra, io guardai il boccale silenziosa con sguardo interrogativo, io non bevo molti alcolici dipende da come sono messa in quel momento, mi guardai un po intorno, potevo vedere King con la sua solita felpa e pantaloncini a pinocchietto ma con il ciuffo pettinato nella così detta "forma del re delle fate" per quanto mi ricordo, certo non sono precisa come un'orologio svizzero quindi mi posso anche sbagliare, dopo poco Meliodas ricominciò a parlare, mentre bevevo un sorso della bevanda.

Meliodas. Allora giovane ragazza, come ti chiami? te lo chiedo perché hai qualcosa di famigliare.

Io: Aurora...mi chiamo Aurora.

Ban: ah allora sappiamo chi sei, Lady Merlin ci ha fatto vedere tutto quello che è successo nell'altro mondo dov'eri prima, e devo dire che sei una tipa tosta, un po tenera e nascondi troppo le tue emozioni ma sei comunque tosta.

Io: hem grazie? suppongo.

King: beh devo dire anche che sei parecchio coraggiosa, non hai avuto paura della morte quando stavi svanendo, questo ti fa onore.

Io: che senso ha avere paura di morire, la morte da senso alla vita, anche se non si sa cosa c'è dopo la morte penso che non si deve avere paura, la si deve affrontare a testa alta, ovvio non si deve fare il kamikaze e morire per forza ma sempre che non si deve avere paura.

Diane: beh la morte è brutta ma non hai torto.

Io: però perché sono qui? e chi mi ha fatto venire qui?

Merlin: sono stata io, scusa se te lo dico così ma c'è una spiegazione sul perché l'ho fatto.

Io: immaginavo che c'era qualcosa dietro.

Dissi un po seccata, volevo solo tornare a casa mia in pace...sempre se fossi tornata a casa in quel modo, però tornare a casa è chiedere troppo? finii di mangiare la bistecca che mi ha dato ban, facendogli i complimenti su quanto fosse buona, mi alzai dallo sgabello e andai a sedermi da Merlin per poter sentire le sue spiegazioni, ero un po stizzita perché è di grazia dire che si fanno certe cose, prima che potessi accorgermene mi disse che visto che ero l'unica sopravvissuta ero diventata la protettrice del multiverso, come se fosse sacrosanto essere l'unica sopravvissuta non avevo scelta su ciò infatti mi sentii peggio di prima, ero fuori di me ma non lo davo a vedere, anche se non mi sarebbe dispiaciuto dire qualcosa anche quella più volgare, ma ascoltando la maga a quanto apre devo aggiustare i casini che hanno fatto Eren e Zeke del mio tempo, la cosa più andava avanti è più peggiorava e più mi scaldavo, per cosa mi hanno presa? per la loro babysitter? presi un respiro profondo per calmarmi un minimo altrimenti spaccavo qualcosa poi dissi leggermente sarcastica.

Io: allora mi puoi rimandare a casa o ci devo andare a piedi?

Merlin: non credo sia possibile.

Io: guarda che era un po sarcastica la cosa, e perché mai?

Merlin: vedi il tuo mondo ora è talmente lontano che ci metteresti una vita a tornare a casa quindi, per poter tornare a casa un po più velocemente devi passare in universo a universo e risolvere i problemi che quegli idioti hanno causato con il loro viaggio temporale.

Io: Grazie per la notizia del menga.

 Dissi alzandomi dalla sedia e andarmene fuori dall'locale stizzita e chiusi la porta dietro di me, appena uscii fuori mi sedetti sullo scalino ma rimasi lì visto che mamma Hawk era in movimento, ero arrabbiata sul serio sta volta, io proteggere il multiverso? che cosa ridicola, manco sono riuscita a proteggere chi era importante per me figuriamoci a proteggere il multiverso, pensai adirata per poi diventare subito triste, dopo poco sento qualcuno mettersi dietro di me, mi girai aspettandomi chi sa chi, ma era il piccolo Hawk che si era seduto affianco a me, lo riguardai un po tristemente essendomi calmata un po, emisi un sospiro e guardai verso il maiale, vedo che mi sta sorridendo in modo leggero come se comprendesse cosa provassi in quel momento, so che lui può parlare e tutto ma è difficile pensare che lui capisca cosa si provi a stare lontano da casa senza la persona per cui daresti anche il cuore per farlo vivere, anche perché lui è piccolino d'età, poi dissi sospirando.

Io: secondo me stanno prendendo un enorme granchio mettendo me nel ruolo di protettrice del multiverso, non sono riuscita a proteggere chi amo, figuriamoci un intero multiverso.

Hawk: senti io conosco ben poco di te ma fidati che Merlin sa quello che fa e perché lo fa.

Io: Io non credo scusa la franchezza, come posso proteggere il multiverso se manco sono riuscita a proteggere ciò che per me era importate più della mia stessa vita?

Hawk: beh ora questo dipende da te in verità, ti dico solo di non fermarti a questo per giudicare i tuoi modi di proteggere o cose simili, so che Merlin non ha torto su di te quindi prova ad avere più fiducia in te stessa e su Merlin che il resto verrà da se, ci penserai mentre sbollenti il fastidio?

Io: ci provo.

Dissi sospirando mentre il maiale se ne ritorna dentro con gli altri, misi le mie ginocchia al petto stringendole tra le braccia e nascondendo il volto sulle ginocchia ripensando non solo alle parole di hawk ma anche a quelle della donna vestita di viola, ho due scelte o fare la strada più lenta e lunga evitando i casini combinati da altri o la strada più veloce ma riparando i casini degli altri, non so ma la scelta è veramente difficile sta volta, perché da una parte c'è da dire che è lenta e non ci arriverò mai in tempo a casa mia mentre dall'altra dovrò sudare sette camicie e rimettere a posto il casino, pensandoci pensandoci ormai la risposta era diventata ovvia, ovvero fare la strada più lunga ma riparando casini combinati da quegli imbecilli, poi mi dicono che sono troppo cattiva, pensai ritornando dentro.

Ban POV.

Andai al bosco vicino con Escanor per cercare la ragazza sotto richiesta di Merlin, Escanor non ci ha pensato due volte ad andare alla ricerca, la trovammo alla fine come se fosse stata adagiata dolcemente su un enorme masso che aveva una forma strana simile a quella di  una poltrona, Escanor la prese delicatamente da sopra la pietra e c'incamminammo vero il Boar-hat, durante il tragitto guardavo verso Escanor e verso la ragazzina, potevo notare molte cose su di lei, il suo sguardo era pacificamente addormentato e il suo corpo era molto piccolo rispetto a Escano o me, praticamente stava tra le mani dell'uomo baffuto dai capelli arancioni, ma credo che è leggermente più alta di King, i suoi capelli erano davvero molto lungi di un colore simile al cioccolato o ebano, che è un bel marrone scuro quasi tendente al nero seppia, con la fine delle ciocche un po arancione facendo varie sfumature nel mezzo tra il marrone e l'arancione, la forma dei capelli erano piatti e lisci ma aveva molti accenni di mosso e onde un po sparse per le lunghezze, il volto un po paffuto e guance morbide e rosate, con delle labbra a cuore sempre rosate, aveva delle ali molto lunge e sottili a lama di coltello come quelle di una libellula potevo vedere che le ali erano trasparenti con dei riflessi di mille colori ma potevo vedere che nonostante siano abbastanza grandi sembravano altrettanto fragili e delicate, appena entrammo il primo che gli diede un'occhiata fu King che ha detto che quelle ali aveva una consistenza che solo le fate appena nate hanno nei loro primi giorni di vita, come quando una farfalla esce dal bozzolo con le ali che sono tutte mezze accartocciate e soprattutto molto delicate, a sentire ciò potevo intuire che bastava un movimento sbagliato e potevo staccargli un'ala, però il suo aspetto e la sua statura erano molto simili a quelle di una ragazzina, quasi mi ricordava Elaine ma con un paio di occhiali, il fisico leggermente a clessidra e i capelli lunghissimi e marroni scuro, se non era per questi dettagli la potevo quasi scambiare per lei, la presi e la portai nella stanza degli ospiti subito dopo aver legato il capitano con delle corde, non si sa mai quando si tratta del capitano.

Merlin POV.

Ero dentro i mio laboratorio insieme agli altri peccati per vedere come sarebbe andata a finire la storia con Lady Auri, noi l'abbiamo soprannominata così dall'inizio della storia, ci siamo interessati subito a lei, io in particolar modo perché volevo vedere se lei fosse abbastanza forte da diventare la protettrice del multiverso, o meglio che lei e il suo "amico" fossero idonei, ma quando il ragazzo ha fatto quella fine sia Diane che Elisabeth si erano messe a piangere per la morte del ragazzo e che Aurora lo stringeva a se con tutte le sue forze e come atto finale gli ha dato un bacio, non vi nego che stavo per piangere anche io, perché dalle parole del ragazzo si vedeva quanto amasse Auri, poi quando svanì trasformandosi in quella polvere d'oro e Auri emise quell'urlo così forte e disperato rimanemmo spiazzati sentendo il nostro cuore incrinarsi per quanta disperazione c'era in quel urlo così forte e sofferente, ma tornando a noi, eravamo nel mio laboratorio a guardare nella mia sfera magica cosa sarebbe successo, però quando ho visto che Lady Auri si stava sfaldando come il ragazzo di tempo prima mi feci prendere per un secondo dal panico, perché a quanto pare il suo tempo in quel mondo era scaduto così feci un velocissimo incantesimo per impedire che si disperda nel multiverso e non ritrovarla più e la feci teletrasportare nel mio mondo, così dissi a Lord Escanor e Lord Ban di andare nel bosco vicino alla locanda a cercare la giovane, non ci ho mandato il capitano Meliodas per ovvie ragioni, dopo un paio d'ore l'hanno trovata, la stava portando in braccio Lord Escanor e da quello che vedo Ban ha un velo di preoccupazione nella sua espressione seria senza emozioni, poi guardai verso la ragazza era vestita con pantaloni e un soprabito avana, ma la cosa peculiare è che aveva delle ali da fata ed era tornata al suo aspetto da diciottenne dell'inizio, poi il fatto che lei sia rimasta alta come era prima perché se era una fata sarebbe diventa leggermente più piccola, con un incantesimo controllai quanti anni avesse, come pensavo l'età e il suo corpo si sono resettati tornando all'età originaria.

Io: ragazzi portatela nella camera degli ospiti...Hawk lega il capitano per favore.

Hawk: Già fatto.

Disse dopo nemmeno un secondo averlo fatto, certe volte quel maialino mi stupisce, Lord Escanor la pose sull'letto e la coprì con attenzione seguendo le indicazioni di King per non rompergli le ali perché se si rompono poi difficilmente si riparano le ali come quelle essendo lunge e pressappoco sottili, specialmente della forma che hanno ovvero quelle da libellula quindi il doppio della fragilità, per lo più perché King ha accennato che quelle ali non sono del tutto formate ovvero che erano al loro primo stadio, come se la ragazza fosse nata da poco perché solo le fate nei loro primi giorni di vita hanno una certa fragilità nelle ali, la lasciammo riposare sull'letto e andammo nella sala grande della locanda e ci sedemmo in alcuni tavoli, Hawk andava e veniva per tenere d'occhio Meliodas ma si fermò davanti a me per chiedermi se la ragazza stava bene perché non sembrava per nulla stare bene quando l'ha vista, gli dissi che era tutto ok, doveva solo riposare un po e che dopo gli avremo dato qualcosa da mettere sotto i denti, il maialino però ci raccomandò di far cucinare Ban perché poi si ripeteva la stessa scenata di Escanor che vomita, si una volta è successo che Escanor ha mangiato la torta di mele di Meliodas e ha vomitato per un po, ci raccomandammo di non fargli mangiare nulla fatto da Meliodas non possiamo intossicarla poveraccia non solo che nel mondo dov'era prima era morta ma l'avveleniamo pure con il cibo del capitano, no grazie non facciamogli altro male povera, così il maialino, dopo aver fatto muovere sua madre pe una nostra richiesta di spostarci, se ne andò per controllare il capitano e fare in modo che non si liberi perché sappiamo tutti dove sarebbe andato, io e gli altri cominciammo a discutere su cosa fare con la ragazzina e decidemmo di addestrarla noi per farla sopravvivere non solo nel nostro mondo ma anche nel multiverso, m appena decidemmo i turni di allenamento tra noi arrivò Hawk che correva verso di noi come un lampo, il maialino si fermò davanti a noi affannato per la corsa per avvisarci di una cosa che era meglio sapere appena successo.

Hawk: Meliodas si è liberato dalle corde e non lo trovo da nessuna parte.

Io: Oh No andiamo a-.

Dopo nemmeno un secondo esatto sentimmo qualcuno minacciare qualcun altro di castrazione a freddo, tutti noi in coro dicemmo "Trovato il capitano" per poi andare verso la camera però dopo poco tempo sentimmo un urlo di terrore, così Ban accorse nella stanza per primo per vedere cosa stesse succedendo, ma l'uomo dai capelli verde acqua ci disse che ci avrebbe pensato lui e che noi potevamo scendere in salone, noi confusi accettammo passivamente la decisione dell'uomo, così ci sedemmo dov'eravamo prima, chi sa perché Ban voleva andare da solo in quella stanza, non ne ho idea, dopo poco però sentii dei passi e che quel suono proveniva dalle scale segno che qualcuno stava scendere, infatti uscirono il capitano che aveva tutta la testa piena di polvere per chi sa quale ragione, poi da quella rampa di scale uscì fuori anche la ragazza, i suoi capelli luccicavano e seguivano i movimenti che faceva il suo copro, il suo copro magro ma non troppo è molto slanciato nonostante fosse leggermente bassa pressappoco come Elisabeth, Lady Auri si stava muovendo verso il bancone ovvero dove la stava indirizzando Ban con una sua mano dietro le sue spalle, la fece sedere e gli diede qualcosa da mangiare qualcosa per fargli riacquistare colorito alla sua pelle pallida, si vedeva che era mezza spaurita e delusa glie lo potevo leggere dallo sguardo, sicuramente voleva risvegliarsi a casa sua circondata dalle persone a cui tiene come la sua famiglia e come posso dargli torto, però ho dovuto trasferirla qui altrimenti si sarebbe dispersa e questo una persona come lei non se lo merita affatto, ho visto come si muoveva in modo cauto nel mondo in cui era stata messa è stata bravissima, dopo un po che ha mangiato e parlato con noi cominciò a domandare chi fosse stato a portarla qui, gli risposi io di conseguenza, potevo notare un po di fastidio nel suo sguardo puntato verso di me, posso comprendere il suo essere un po stizzita ma non avevo scelta, dopo una breve discussione lei se ne uscì dalla locanda restando seduta sugli scalini dell'entrata.

Io: oh fantastico l'ho fatta sentire male perché l'ho fatta trasferire qui con un incantesimo.

Escanor: non è colpa tua hai dovuto farlo o lei sarebbe morta sul serio.

Ban: Escanor non puoi biasimarla è così perché vuole tornare a casa sua, conta che non vede da un sacco i suoi amici e famigliari, quindi come puoi dargli torto?! semplice, non puoi.

Hawk: gli parlo io, sono certo che mi darà ascolto, me lo sento fino a dentro le mie carni da suino.

Meliodas: se prosciutto dice così bisogna fidarsi.

Hawk: SMETTILA DI CHIAMARMI PROSCIUTTO, MI CHIAMO HAWK.

Disse guardando male Meliodas per poi andare verso la porta per parlare con la giovane, la porta si chiuse dietro al maialino, me lo sentivo anche io che Hawk c'è l'avrebbe fatta a farla calmare o ragionare, lui anche se è un maialino sa come parlare e cosa dire in ogni occasione, certe volte mi stupisco anche io su questo, poi penso che per lei il ruolo di protettrice del multiverso forse è un po troppo impegnativo ma sono certa che dopo il nostro allenamento sarà pronta a tutto e sono certa che anche dopo l'addestramenti che si praticano negli altri universi diventerà invincibile, so che lei ha un grande cuore quindi so che farà di tutto per proteggere o salvare la vita a qualcuno quindi dovrò fare copie di multiversi in caso di un suo ripensamento e sono certa che ci saranno più di un ripensamento, conoscendola dal giorno in cui lei è nata so che avrà ripensamenti, si in ogni multiverso una persona viene scelta per vegliare su una bambina finché non muore e io sono stata scelta per vegliare su Lady Auri finché non muore, dopo un paio di minuti ritorna Hawk dicendo di aspettare che si sbollenti un po i nervi, in fondo meglio fare in questo modo, infatti dopo un paio d'ore rientrò la ragazza iniziando a scusarsi riconoscendo di aver esagerato era sottopressione e un po a disagio, la perdonai immediatamente, so cosa può significare essere lontano da casa, così iniziammo subito a parlare, mentre parlavamo però potevo sentire una grandissima forza in lei, è adatta per proteggere tutti noi, oh Lady Auri non riesci a vedere il tuo potenziale. 

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