Capitolo 8: Lino
Nel pomeriggio Elia e Sapphire si rimisero in cammino diretti a Ferrurgipoli. Il bosco era silenzioso ed una soffice brezza spirava fra le fronde rigogliose.
-Quale pokémon ti piacerebbe aggiungere alla squadra?- chiese Elia.
-Pensavo ad uno Shroomish di tipo erba, oppure un Taillow di tipo volante.-
-Sai vero che sarà difficile battere la capopalestra di tipo Roccia con pokémon di tipo fuoco?-
-Si, lo so mamma! Solo perché ieri sera hai imparato tutti i tipi dei pokèmon e le loro debolezze non significa che devi fare lo spaccone!- rispose Sapphire .
-Ok, ok, non parlo più. E comunque non volevo fare lo "spaccone".-
I due camminarono chiacchierando per una mezz'ora finché non arrivarono in una radura molto ampia: uno spiazzo d'erba senza alberi o cespugli in mezzo.
Decisero di fermarsi e far uscire i pokémon.
Subito Torchic iniziò ad osservare interessato Ralts che, essendo timida, si nascose dietro a Treecko tranquillamente seduto sull'erba.
La scena era così buffa che gli allenatori si misero a ridere di gusto sdraiandosi sull'erba.
-Che pace...- sospirò Elia. -Proprio quello che ci voleva!-
-Abbiamo camminato per pochissimo tempo, non sarai già stanco, spero.-
-Ma no! Mi sto solo godendo le meraviglie della regione di Hoenn!- scherzò lui.
Dopo qualche minuto, però, Ralts gridò spaventata e i due ragazzi si precipitarono a vedere cosa stesse succedendo preoccupati ma ai loro occhi si presentò una scena, se possibile, ancor più buffa della precedente: un ragazzino dai capelli verdi con un ciuffo ribelle vestito con una giacchetta leggera azzurra, pantaloni beige ed una tracolla marrone scuro teneva in braccio la spaventatissima Ralts mentre cercava di evitare gli attacchi semitraglia e braciere di Treecko e Torchic arrabbiati.
Elia senza perdere tempo si avvicinò al ragazzo e gli mise una mano sulla spalla.
-Ehi, quel pokémon è con me.- disse tranquillo.
Il ragazzo sobbalzò dallo spavento e Ralts terrorizzata ne approfittò per volare tra le braccia di Elia che iniziò a coccolarla e a calmarla allontanandosi dal trambusto.
Sapphire si avvicinò al ragazzo ridendo come una matta per la scena esilarante.
-Sai, quella Ralts è davvero timida, non sta nemmeno vicino a me se non c'è Elia nei paraggi.-
-Eh? Davvero? Non lo sapevo... Sapete, sono diventato allenatore solo da un giorno e pensavo che quel ralts fosse selvatico. Mi dispiace tanto.-
-Ma no, non ti preoccupare. Devi solo stare attento a quei due ragazzoni.- ed indicò il geco e il pulcino che ancora lo fissavano severi.
-Ah... Beh, Non volevo di certo rubare niente, mi dispiace, mi dispiace tanto.-si scusò sempre più imbarazzato il ragazzo.
Sapphire rise ancora e gli tese la mano. -Io sono Sapphire e quello laggiù è Elia. Piacere di conoscerti.-
Il ragazzino la strinse debolmente. -Piacere, sono Lino.- si presentò.
-Bene, Lino, ti va di stare un po' con noi?-
-Oh si! Mi piacerebbe molto! Sembrate degli allenatori esperti, voi.-
-Siamo anche noi dei principianti, anche se io allevo il mio Torchic da quasi un mese.-
Lino si avvicinò ad Elia che era intento a rassicurare Ralts da quella brutta esperienza. Il pokèmon sembrava già più tranquillo ora che il suo allenatore era con lei.
-Ti chiedo scusa per aver preso il tuo Ralts.-
-Non è a me che dovresti chiedere scusa ma siccome questa piccolina è troppo timida e spaventata per interagire con te, accetto le tua scuse e suo nome. Ma non farlo mai più! I pokémon non sono delle bambole da prendere e da strapazzare come si vuole.- rispose Elia sorridendo.
-Si, hai ragione. Essendo diventato allenatore da poco commetto ancora degli errori.-
-L'importante è prenderne coscienza e migliorarsi di conseguenza.- disse Sapphire.
-Per curiosità, che pokémon hai Lino?- domandò Elia.
Il viso pallido di Lino si illuminò.
-Questo è il mio pokémon!-
E lanciò in aria la sua pokéball.
Un bagliore azzurrino precedette la comparsa di un pokémon sottile e bianco con la testa azzurra e un corno arancione: un Ralts cromatico.
I suoi occhi ed il suo atteggiamento, però, non erano timidi come quelli del pokémon di Elia ma più fieri e combattivi e vi si leggeva la voglia di battaglia.
Il Ralts emise un verso per indicare la propria presenza.
-Proprio un bel pokémon, Lino.- ammise Sapphire.
-Vero, che ne dici di una lotta?- Chiese Elia. -Così sarai scusato per tutto.-
-Ma certo!- accettò Lino con gli occhi che brillavano. -Contro chi dovrò combattere?-
-Lotterai contro Sapphire ed il suo Torchic.- disse Elia.
La ragazza ci mise un po' a metabolizzare la cosa e quando se ne rese conto fece per ribattere ma Elia la bloccò.
-Non volevi forse allenarti per la palestra? Questo è il momento giusto. E poi sia Torchic che Ralts sono già avversari, guarda.-
Sapphire si voltò e vide Torchic ed il pokémon di Lino che si lanciavano sguardi infuocati.
-Non vorrai privarli dell'ebrezza della lotta, spero.- sorrise malvagio.
-Questa me la paghi.- scherzò lei mentre si metteva in posizione. -Vieni Torchic!-
Anche Lino richiamò Ralts e si mise in posizione.
-Che la battaglia cominci!- dichiarò Elia.
-Vai Tochic, turbosabbia a manetta!-
Prima che lino potesse reagire, il campo fu ricoperto da una spessa nuvola di sabbia.
-Bravissimo! E adesso beccata a ripetizione!-
-Ralts, usa riflesso!- Un muro azzurro e senza spessore si frappose fra i pokémon rendendo vani gli attacchi di Torchic. Intanto la sabbia scemava ed il campo era tornato visibile dopo pochi secondi.
-Ralts, confusione!-
Torchic venne scaraventato indietro da una forza misteriosa.
-Non mollare Torchic! Vai con braciere!-
Ralts non riuscì a schivare e venne colpito in pieno volto.
Lino batté violentemente un piede per terra.
-Dannazione! Usa la tua mossa! Teletrasporto!-
Il pokémon azzurro iniziò a scomparire e a riapparire intorno al povero Torchic che non riusciva a capire dove si trovasse l'avversario.
-Ti piace questa mossa? Il mio Ralts sa padroneggiare la mossa teletrasporto e finché non sai la posizione esatta non potrai colpirlo. Vai Ralts, confusione!-
Sapphire digrignò i denti dalla rabbia.
-Ancora confusione!-
Torchic venne sbattuto a terra ancora e ancora.
"Pensa! Pensa!!! Cosa fare, cosa fare... ci sono!"
-Non ho bisogno di conoscere la posizione del tuo Pokemon!- urlò mentre il pulcino veniva nuovamente buttato a terra.
-Torchic, reagisci, devi usare braciere mentre ruoti!-
"Pessima mossa. Peccato." Pensò Elia mentre si godeva lo scontro insieme alla sua Ralts tranquilla.
Torchic iniziò a girare come una trottola mentre ondate di fuoco percorrevano a intervalli regolari ogni centimetro del campo, inevitabilmente Ralts venne colpito interrompendo la serie di teletrasporti.
Lino sorrise contento. -Ralts! Forza! Rialzati! Ormai abbiamo vinto.-
-Cosa stai dicendo?- chiese Sapphire sorpresa.
-Guarda il tuo Pokémon!-
Torchic stava rallentando ma qualcosa non quadrava, infatti il pokémon stramazzò a terra finito KO a causa della trottolata.
La ragazza corse dal suo pulcino ma la battaglia era persa.
-Complimenti Lino.- disse. -Sei stato bravo.-
-Prendi questa!- Elia lanciò a Lino uno spruzzino viola. -È una pozione, cura il tuo pokémon, tra mezz'ora combatterai con me.- disse.
-Va bene. Accetto la sfida!- rispose contento e si inginocchiò a medicare Ralts.
Sapphire si avvicinò al suo compagno di viaggio.
-Ho sbagliato a fare quella mossa vero?- chiese mentre coccolava Torchic tra le sue braccia.
-Si e no. È più complicata la cosa.- le porse una pozione. -Hai avuto la giusta intuizione ma hai avuto un idea azzardata. Sai molto bene che l'equilibrio del tuo Torchic non è la sua qualità migliore ed dopo una trottola del genere chiunque sarebbe andato in tilt, per questo hai perso.-
Treecko che fino a quel momento era stato a sonnecchiare su un albero atterrò sull'erba ed osservò i due allenatori.
-La verità è che in quella situazione non sapevo cosa fare, non avevo idee.-
Confessò lei mentre spruzzava il liquido rigenerante sui bernoccoli di Torchic.
-In quei casi è sempre meglio temporeggiare un pochino ed osservare bene l'avversario.-
Lei lo guardò stupita.
-Vuoi forse dire che...-
Treecko saltò sulla spalla di Elia.
-Esattamente.- rispose lui sorridendo e accarezzando la testa del geco. -Vedrai che riuscirò se non a batterlo, a metterlo in ginocchio nelle sue convinzioni.-
-Ti vuoi solo vendicare per quello che è successo a Ralts, non è così?- chiese.
-Se volessi vendicarmi Ralts si ribellerebbe ai miei comandi durante la battaglia. Devo riuscire ad essere moderato con le emozioni altrimenti ne potrebbe risentire.-
-Saresti una mamma perfetta!- scherzò lei.
-Non so se essere felice per il fatto che siamo così amici da poco oppure offeso per il soprannome.-
Sapphire ridacchiò divertita.
Il momento era giunto. Elia e Lino si misero in posizione con i rispettivi Ralts: una verde, semi spaventata e nascosta dietro il proprio allenatore da una parte, l'altro azzurro e agguerrito dall'altra.
-Il tuo Ralts è alquanto timido, sei sicuro che possa lottare?-
-Assolutamente si, dammi solo un minuto.- Elia si accovacciò vicino a Ralts e le sussurrò qualcosa sottovoce, appena ebbe finito Ralts fece timidamente qualche passo avanti sempre impaurita ma più decisa di prima.
-Cominciate!- dichiarò Sapphire.
-Ralts, usa teletrasporto!- cominciò Lino.
Immediatamente si ripresentò la stessa scena della lotta precedente: il Ralts azzurro appariva e scompariva senza dare il tempo di individuare la sua posizione, ma Elia sembrava tranquillo a riguardo.
-Che ti prende? Non sai cosa fare? Il mio Ralts padroneggia la mossa teletrasporto e tu non puoi colpirlo se non sai la sua posizione!-
Elia rimase zitto e calmo mentre, invece, la sua Ralts iniziava ad agitarsi spaventata da tutti quei cambiamenti improvvisi e dalla faccia agguerrita di quel pokémon.
-Se non attacchi tu lo farò io. Confusione!-
-Ralts concentrati.- disse Elia in tono pacato. -Ora usa schermoluce.-
Una tremolante barriera gialla comparve ma appena l'attacco confusione la colpì questa si sgretolò.
-Stai calma Ralts, concentrati sulla mia voce, io sono calmo in questo momento.-
Ralts a poco a poco si calmò ed il suo sguardo divenne più deciso e tranquillo mentre il cornino rosso spul suo capo vibrava leggermente. Fu allora che la barriera gialla si eresse in tutto il suo splendore.
-Il tuo pokémon può ridurre gli attacchi fisici con riflesso mentre il mio quelli speciali come confusione.-
Lino era impressionato. -Come hai fatto a calmare Ralts in così poco tempo?-
-Ma come? Non lo sai? Ralts è in grado di percepire le emozioni del proprio allenatore ed il mio ha sentito tutta la mia calma e tranquillità, quindi si è adeguato.-
-Ah! Non lo sapevo!- ammise Lino.
-Io stesso l'ho imparato qualche giorno fa.- disse Elia sorridendo. -E ci sarebbe un'altra cosa che dovresti sapere.- e indicò il pokèmon azzurro che nel frattempo continuava a teletrasportarsi. -Dici che riesce a padroneggiare la mossa teletrasporto ma non è la verità. Osserva bene. Non noti niente?-
Lino iniziò a preoccuparsi.
-No, cosa dovrei notare?-
-Il tuo pokémon si teletrasporta solo in avanti nel suo campo visivo. Fa troppo affidamento sugli occhi e viene penalizzata l'imprevedibilità, inoltre, segue sempre la stessa sequenza di spostamenti anche se questa è più difficile da notare.-
Lino e Sapphire seguivano i movimenti del pokémon senza capire.
-Ma non è vero, tutte le posizioni sono sempre diverse!- esclamò la ragazza convinta.
-Ha ragione, il fatto che si sposti nel suo campo visivo è vero ma la sequenza proprio non c'è.- aggiunse Lino.
-Vi assicuro che c'è e che è molto difficile da notare, io stesso l'ho vista per puro caso mentre combattevate voi due. In pratica il tuo Ralts sceglie una distanza dal mio poi la raddoppia dalla parte opposta ed infine si teletrasporta dietro l'avversario. Dovrebbe farlo esattamente... ora!-
In quel preciso istante il pokémon azzurro eseguì la sequenza con stupore dei due allenatori, ma appena si materializzò dietro alla Ralts di Elia, questo cominciò a contare.
-Cosa stai contando?- chiese Lino incuriosito.
-Le posizioni casuali dopo la sequenza. Cinque, sei, sette... Ecco, sette. Sette posizioni casuali e poi via di nuovo con lo schema. Per quanto sia stata difficile da vedere, alla fine è saltata fuori e sarà la tua sconfitta. Ralts, usa confusione e sbattilo contro quell'albero laggiù.-
Proprio mentre il Ralts di Lino si teletrasportava dietro a quella di Elia, questa attivò i suoi poteri psichici e sollevò un'onda invisibile ma potente contro l'avversario scaraventandolo contro l'albero indicato dal suo allenatore.
Il pokémon azzurro picchiò la testa e andò KO all'istante mentre Lino correva in suo soccorso.
Ralts invece saltò tra le braccia di Elia contenta della vittoria.
-Sei stata molto brava Ralts, come premio avrai doppia razione stasera.-
La piccola esultò di gioia.
Sapphire raggiunse Elia sbalordita. -Come. Diavolo. Hai. Fatto.-
-È stato un caso, me ne sono accorto perché compariva sempre dietro a Torchic dopo essere stato ad una distanza maggiore. Però, se non me ne fossi accorto non avrei vinto.-
-C'è un'altra cosa che non mi spiego.- disse Sapphire. -Come...-
Ma Lino la interruppe.
-Come ha fatto quel pokémon a colpire con una tale potenza? Sembrava uno degli attacchi psichici di Tell e Pat!- esclamò.
Elia lo guardò interrogativo. -Chi sono Te...- Ma Sapphire gli assestò un bel pugno sulla spalla per farlo tacere.
-Ahia! Ma che fai?-
-Già, anche io vorrei sapere come mai Ralts ha attaccato con tutta quella forza, dopotutto era solo un attacco confusione.-
Ralts dalle braccia di Elia guardò spaventata la ragazza dagli occhi blu.
-Ha attaccato così perché è in grado di farlo. Forse non sembra ma questa piccolina è molto forte.-
-Capisco.- disse Lino. -Peccato per noi, la prossima volta vinceremo!-
-La prossima volta non perderò!- lo seguì Sapphire.
-La prossima volta non arriverà mai se non troviamo qualcosa da mangiare.- intervenne Elia. -Torniamo a Solarosa?- chiese.
-Si, tanto è vicina. Tu che fai Lino? Vieni con noi?-
Gli occhi del ragazzo però si fecero tristi.
-Beh? Che succede?- domandò la ragazza.
-Io... non posso venire con voi.-
-E perché?-
Lino abbassò lo sguardo.
-Perché... io... sono scappato di casa.- confessò amareggiato.
Sapphire rimase stupita mentre Elia sospirò.
-Raccontaci come è andata.-
Lino fece rientrare Ralts nella pokéball.
-Io sono sempre stato cagionevole di salute e sono stato malato per molti anni. Un giorno però, mentre ero nel giardino dietro casa mia, a Petalipoli, uno stranissimo Ralts azzurro si avvicina a me ed inizia a giocare. Da quel momento diventammo amici e qualche giorno dopo decisi di partire con lui.- Lino guardò la pokéball nostalgico. -Provai a chiedere il permesso ai miei genitori ma sapevo che non me lo avrebbero concesso e così fu. Perciò quella stessa notte, ovvero ieri, scappai di casa con delle pokéball precedentemente comprate al Market ed un cambio nella tracolla, incontrai Ralts nel bosco e partii all'avventura ed oggi ho incontrato voi.-
Elia e Sapphire si guardarono incerti sul da farsi.
-Per favore, non dite di avermi incontrato altrimenti mi cercheranno e mi costringeranno a stare a letto lontano da Ralts e io non voglio questo.-
-Dove sei diretto?- chiese Elia.
-A Mentania da mio zio. Lui mi ha sempre capito e credo che mi sosterrà, perciò...-
-Va bene.- concluse Elia. -Io non dirò niente. Stanne certo.-
-Io nemmeno.- si aggiunse Sapphire. -Anzi, per raggiungere Mentania senza scalare le montagne che possono essere pericolose, scendi fino al percorso 103, in uno degli spiazzi privi di alberi c'è uno specchio d'acqua. Chiedi di Marcus, è un pescatore che fa spesso avanti e indietro. Digli che ti manda Sapphire Birch.-
-Va bene, grazie mille ragazzi! Vi sono debitore. Ci vediamo, ciao!-
-Ciao Lino.- rispondono Sapphire ed Elia insieme mentre il loro nuovo amico sparisce nella boscaglia.
Quella sera mentre le tenebre avvolgevano la città di Solarosa, Elia e Sapphire sono nel centro pokémon a cenare insieme ai loro pokémon.
-Non capirò mai perché i centri pokémon fanno tutte queste cose gratis.- disse Elia staccando con un morso un altro pezzo di pane.
-Lo fanno perché c'è la possibilità e perché vogliono bene ai pokémon.- risse Sapphire. -Però oltre al primo pasto ed al cibo per pokémon, il resto si paga.-
-Mi sembra giusto, Comunque perché mi hai tirato quel pugno prima?-
-Mi sembra ovvio! Non puoi andare in giro a chiedere chi son Tell e Pat o ti sei già dimenticato della tua amnesia? Mio padre è stato abbastanza intelligente da capire che non dovresti sbandierare la tua ignoranza ai quattro venti, ricordi che dobbiamo essere discreti?-
-Si che mi ricordo.- rispose Elia imbronciato.
-Ecco, quindi stasera imparerai tutti i nomi dei capipalestra ed anche i tipi che usano.-
Elia sbuffò e bevve un sorso d'acqua, poi guardò fuori dalla finestra: il buio più totale.
-Secondo te Lino se la caverà?- chiese.
-Secondo me si. Dopotutto vuole davvero diventare un allenatore. L'ho percepito quando lottavo con lui.-
-Lino è il tuo opposto con i pokémon.-
-Cosa intendi?-
-Ti spiego, mentre lottavate ho avuto questa impressione: tu tendi inconsciamente ad avere il controllo dei pokèmon, mentre Lino si fa controllare. Ovviamente la faccenda è molto più sottile di così ma...-
-Sei incredibile, fai sempre delle analisi ottime e dettagliate, mi chiedo come tu faccia... Però non riesco a capire a fondo quello che mi hai detto.-
-Non lo so nemmeno io, mi limito a notare le cose.-
-E tu dove saresti?- chiese curiosa sorseggiando un bicchiere d'acqua fresca.
-Io? Non saprei, forse sono totalmente diverso da voi.-
"È come se i pokemon mi vedessero un loro simile..." Pensò.
-Certo che fare questi discorsi a tavola!- sorrise Elia addentando l'ultimo pezzo di pane.
-Hai proprio ragione, dovremmo parlare d'altro. Siccome la camera che abbiamo preso ha un solo letto, chi se lo prende?-
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