Capitolo 5: Un salvataggio disperato
Elia faticava a respirare.
Si stava sforzando di rimanere dentro a quell'inferno di casa ma il fumo e il calore delle fiamme non facilitavano il compito, però doveva resistere, doveva fidarsi di Treecko, lui avrebbe salvato il pokémon nel seminterrato ed insieme sarebbero usciti da lì. Sentiva di avere un legame speciale con lui e non voleva assolutamente separarsene anche se le probabilità di uscirne entrambi illesi erano basse.
Decise di accantonare quei pensieri. Avrebbe aspettato ancora anche se a fatica. Non poteva, anzi no, non doveva mollare.
Proprio in quel momento, però, il soffitto della casa crollò ed Elia fece appena in tempo a buttarsi di lato per evitare le travi di legno in fiamme sfondare il pavimento e penetrare nel seminterrato.
"Dannazione!" pensò.
Martin era alto magro e bruno con i capelli corti a spazzola e gli occhi neri. Indossava abiti corti estivi di colore scuro ed aveva schierato il suo Mudkip per contrastare il Numel avversario.
-Martin! Che fortuna!- Sapphire e Torchic si rimisero in piedi pronti alla lotta confortati dalla sua presenza.
-Io mi occupo del Numel, tu di Zubat.- disse secco.
-D'accordo. Torchic va con braciere!-
L'attacco colpì il pokémon volante distratto e lo allontanò dal suo compagno di qualche metro.
L'uomo in rosso cercò di riunirsi alla donna ma Martin si mise in mezzo.
-Non così in fretta! A te penserò io!- disse con una tale freddezza che un brivido gelido percorse la schiena dell'uomo.
-Sei solo un bamboccio! Non dovresti metterti in mezzo alle faccende degli adulti!-
-Hai ragione.- sorrise freddo Martin. -Sono solo un bamboccio con un pokémon tipo acqua mentre tu sei un omone grade e grosso con un tipo terra e fuoco, ciò significa che i miei attacchi saranno quattro volte più efficaci! Mudkip usa pistolacqua!-
L'acqua colpì Numel dritto in faccia infliggendo molti danni.
-Sembra che al tuo pokéon non siano rimaste molte energie. Il prossimo attacco sarà decisivo.-
L'uomo digrignò i denti indignato. -Numel, usa lavasbuffo e seppelliscilo sotto la lava!-
Ma Martin fu più veloce -Mudkip veloce, usa fangosberla e poi pistolacqua!-
E mentre una colonna di fuoco si stagliava in cielo, un getto di fango colpì Numel negli occhi impedendogli di prendere la mira e mancò il bersaglio. Mudkip ne approfittò: lo finì senza problemi con un pistolacqua ben assestato. Numel ormai K.O. venne ritirato in una pokéball.
Treecko ed il pokémon svenuto erano sul fondo della botte che si stava riempiendo di fumo. Se continuava così non sarebbero usciti di lì. Treecko provò a colpire le assi di legno della botte con un attacco rapido ma non si scalfirono, era troppo resistente. Allora lanciò un attacco semitraglia contro le travi che bloccavano la fuga dall'alto nella speranza che qualche seme riuscisse ad uscire. Se Elia fosse riuscito a vedere i semi, avrebbe capito che erano lì sotto. Senza sosta continuò a sparare semi dalla bocca anche se la maggior parte rimbalzavano indietro. Non voleva mollare. Non poteva mollare.
Dopo aver separato lo Zubat della donna in rosso dal suo compagno, Sapphire aveva iniziato una lotta estenuante che sin da subito aveva preso una brutta piega; Torchic faticava a colpire il pokémon volante che non stava mai fermo mentre gli attacchi nemici trovavano facile strada nei movimenti impacciati del povero pulcino di fuoco. Però i due non demordevano.
-Arrenditi ragazzina!- ridacchiò la donna dopo l'ennesimo attacco andato a segno. -Non hai speranze!-
-Questo lo dici tu!- Sapphire doveva chiudere in fretta la lotta.
"Elia e Treecko sono ancora dentro la casa e tra poco crollerà tutto. Devo fare qualcosa adesso!"
-Che succede? Non combatti più? Ahahahaha!- sghignazzò la donna. -Alla fine hai deciso di arrenderti, finalmente!-
-Non sottovalutarmi!- rispose a tono. -Adesso vedrai!-
Si rivolse a Torchic. -Crea una nuvola di sabbia! La più grande che puoi! Turbosabbia a manetta!-
Il pokémon ubbidì e, in pochissimo tempo, il terreno era ricoperto da una spessa nuvola di polvere e terra che aveva inglobato anche Sapphire e la donna.
-Cosa speri di ottenere? Il mio Zubat può volare!- e difatti il pipistrello si era sollevato in aria evitando tutta la sabbia.
-Non canterei vittoria tanto presto! Torhic braciere!-
Zubat scrutava la nube di sabbia ma non vedeva alcun bagliore solo allora sentì del calore provenire da sopra di lui ma appena si voltò verso l'alto un'ondata di fuoco lo colpì in pieno facendolo cadere per terra mentre la nube si diradava.
-Cosa? Com'è possibile? Il tuo Torchic non può volare!- strillò la donna.
-E infatti non ha volato.- rispose Sapphire soddifatta. -Sono stata io a lanciarlo verso l'alto mentre Zubat era occupato a schivare la nube di terra. Ora Torchic, atterra su di lui con beccata!-
-Dannata mocciosa! Non osare!!!- urlò la donna.
Torchic piombò su Zubat in picchiata ed il colpo bastò a mandare il pokémon K.O.
-Che tu sia maledetta ragazzina!- Strillò la donna facendo rientrare il pokémon nella pokéball.
-Meno male che è finita!- Sapphire trasse un sospiro di solievo e andò a prendere il suo compagno. Solo allora si accorse del calore che le attanagliava l'orecchio destro.
"Che caldo. Queste fiamme sono insopportbili." pensò. "Elia, perché non sei ancora uscito?" tristemente fece rientrare il suo pokémon stremato dalla battaglia.
Elia era sceso nel seminterrato a cercare Treecko. Ormai il fumo era ovunque e lo faceva tossire pesantemente, il calore delle fiamme gli intorpidiva i sensi, le mani gli bruciavano terribilmente e gli occhi faticavano a definire le forme. Doveva fare in fretta, la casa non sarebbe rimasta in piedi a lungo.
Setacciò ogni centimetro del seminterrato ma niente, di Treecko o di altri pokémon nemmeno l'ombra. "Rifletti Elia! Dove potrebbero essere?"
A fatica si guardò attorno. Le uniche strutture erano: una nicchia in fondo che aveva già controllato, una botte di legno rivestita da placche di acciaio chiusa da travi infuocate e una catasta in fiamme poco lontano. "La botte!" Si diede dello stupido. "Come ho fatto a non notarla prima!" Si mise a sollevare le travi con le mani che urlavano di dolore.
Appena ebbe spostato la prima, vide dei semi in parte bruciati ed in parte no uscire dalla botte. Treecko era lì sotto e non si era arreso! Questo pensiero gli diede la forza di non lasciarsi andare ai richiami allucinogeni delle fiamme. Con la gola che bruciava per il fumo urlò.
-Resisti! Sto arrivando!- ma tossì violentemente. "Che cretino che sono!" pensò.
Per fortuna Treecko lo sentì e si adagiò sul fondo del barile stremato per lo sforzo ma cosciente e speranzoso.
Elia spostò tutte le travi e si chinò nella botte. Era molto ampia e per tirar fuori Treecko e l'altro pokémon avrebbe dovuto entrarci con tutto il corpo. Si fece forza e si issò dentro ma appena toccò il fondo con i piedi altre travi crollarono dal soffitto bloccando nuovamente l'uscita. La casa tremava tutta ed era il segno che ormai stava per crollare. Doveva sbrigarsi. Prese Treecko e lo nascose sotto la maglietta per proteggerlo dal fumo poi afferrò l'altro pokémon e fece lo stesso. Cercò di uscire ma le travi erano troppo pesanti. Continuò a spingere. "Dai! Dai! Non può finire così!" pensò.
Intanto sotto la sua maglietta Treecko faceva il possibile per tenere il pokémon fermo ma non era facile con tutti i movimenti che faceva il suo amico. Alla fine lo bloccò tra se ed il petto di Elia in modo da stare in equilibrio, questo, però, anche se incosciente, allungò la zampa verso il punto corrispondente al cuore di Elia come attirato da una calamita e quando le sue piccole dita bianche e sottili arrivarono al contatto il ragazzo si bloccò.
Solo un a frazione di secondo
Solo un battito.
I suoi occhi passarono dal verde smeraldo al blu zaffiro.
-Tenetevi forte.- disse soltanto.
Poi la botte comincio a muoversi.
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