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Capitolo 10: La ragazza in Rosso

Erano le dieci di mattina. Elia e Sapphire camminavano già da cinque ore e ormai si erano lasciati alle spalle gli ultimi alberi del bosco Petalo.
-Era proprio necessario svegliarsi così presto?- chiese Elia assonnato.
-Si! Prima arriviamo alla palestra meglio sarà, dormiremo nel pomeriggio!- rispose Sapphire.
-Evviva. Proprio un bel programmino.- commentò sarcastico. -E cosa dovrei fare io mentre tu lotti?-
-Farai il tifo, ovvio!- esclamò lei sorridente.
Elia sorrise. Per fortuna Sapphire non aveva perso il suo spirito, lui invece...
-Andiamo, datti una mossa!- lo incitò.
-Con calma! La città inizia da questo pezzo di cemento, siamo arrivati!- esclamò lui indicando la strada a mezzo metro da lui.
-E allora sbrigati! Sei più lento di un Magcargo!- (Slowpoke per la lentezza mentale!)
Elia fece il primo passo sulla strada.
-Abbiamo un sacco di cose da fare e non possiamo perderci in...-
Ci fu un tonfo sordo.
La ragazza si voltò e sbiancò: davanti a lei Elia si era accasciato a terra con la testa fra le mani gemendo per il dolore.
-Elia! Ma che cos'hai! Rispondi!- gridò precipitandosi accanto a lui terrorizzata.
Dopo qualche secondo di pura disperazione e paura, Elia aprì violentemente gli occhi ansimando.
-Elia... Mi hai fatto prendere un colpo! Cos'è successo?- domandò sconvolta.
-Tutto a posto?- chiese una voce calda alle spalle di Sapphire.
Elia si tirò su a sedere per vedere chi avesse parlato ma appena i suoi occhi incontrarono l'interlocutrice esclamò: -Rosso!-
Sapphire si voltò confusa dalle parole del suo amico e l'immagine che vide la confuse ancora di più, davanti ai suoi occhi stava un ragazza alta e magra all'incirca come Elia che stava ridendo a crepapelle.
"Non è una ragazza comune" pensò Sapphire il suo atteggiamento rifletteva esattamente ogni particolare del suo aspetto: i capelli di un rosso acceso sembravano ribellarsi all'ordine naturale che avrebbero dovuto avere, la maglietta rossa e stropicciata richiamava il disordine ma i graffi sulla sua pelle e la risata calda la facevano sembrare energica e combattiva, un maschiaccio selvaggio, insomma. Sapphire non aveva mai visto una ragazza così ed era davvero confusa.
La sconosciuta smise di ridere e tese la mano.
-Piacere, io sono Kira.-
La ragazza dagli occhi blu la strinse automaticamente.
-Io mi chiamo Sapphire e lui è Elia.-
Il ragazzo sembrò scuotersi e fece un cenno a Kira mezzo intontito.
-Ho visto che ti sei accasciato a terra tenendoti la testa, sei sicuro di stare bene?-
-Non mi era mai successo prima, o almeno che io ricordi...-
-Be', adesso stai meglio?-
-Si. Mi sembra proprio di si.-
Elia si alzò in piedi e Sapphire lo imitò.
-Se non te la senti possiamo anche andarci dopo alla palestra, non ho fretta.-
-Ma no, non ti preoccupare, possiamo andarci anche subito. Io sto bene adesso.-
-State andando alla palestra anche voi? Ma allora siete degli allenatori!-
-In realtà è lei la futura campionessa di Hoenn.- disse Elia indicando l'amica.
-Io mi limito ad accompagnarla in giro.-
-Ma dai! Sapete, anche io ho intenzione di sfidare la palestra, perché non ci andiamo insieme? Tu sei sicuro di stare bene, vero?-
Elia sorrise in risposta e Sapphire non poté fare altro che acconsentire nonostante avesse ancora delle preoccupazioni.

Camminavano ormai da qualche minuto, Kira faceva strada mentre gli altri due erano rimasti qualche passo indietro.
-Senti Elia.- disse sottovoce Sapphire. -Va tutto bene? Perché da come ti agitavi prima sembrava che stessi avendo un incubo.-
-In realtà dopo devo parlarti. Ho avuto una specie di visione.-
-Riguarda la tua amnesia?-
Elia tacque per qualche secondo.
-Non lo so.- disse infine.
-MA CHE???!!!- esclamò Kira tutt'a un tratto.
-Che succede?- domandò Sapphire avvicinandosi.
-C'È GIÀ COSÌ TANTA GENTE???!!!- urlò indicando davanti a lei.
E non aveva tutti i torti: davanti alla palestra, un grande edificio bianco e azzurro distaccato dai palazzi e dalle altre costruzioni, si era radunato un bel gruppetto di gente.
-Questa è sfortuna Sapphire, mi sa che oggi non riuscirai neanche a vedere il campo di lotta.- disse Elia sconfortato per l'amica.
-Be', ma questo dipenderà dal punteggio.- disse Kira con noncuranza spostandosi una ciocca di capelli rossi dal viso.
-Punteggio?-chiese la ragazza impreparata.
-Ma si! Il punteggio del test! Lo sanno tutti, no?-
Elia era visibilmente stupito.
-Un... Test? E in cosa consisterebbe?-
-Davvero non lo sapete?- chiese Kira incredula.
-In pratica, ogni tre giorni tranne la domenica viene fatto un test scritto composto da cento domande. Le persone che rispondono correttamente a novantotto o più sono i candidati per la lotta pratica. Nel caso in cui i candidati siano molti vengono scelti i quattro punteggi più alti.-
-Cosa? Ma è uno scherzo?- esclamò Elia indignato.
-Non è un dramma, basterà rispondere correttamente a tutte le domande.- rispose Sapphire.
-Ma non pensare che sia facile, le domande sono su tutti gli argomenti base che servono agli allenatori quindi tipi di pokémon, debolezze, resistenze, informazioni dettagliate sulle specie più conosciute, mosse, i tipi delle mosse, i problemi di stato, come combattere i problemi di stato, le nature dei pokémon, le pokémelle, le bacche, le statistiche e chi più ne ha più ne metta.-
-Ma che significato ha una prova del genere? In una lotta pokémon non vince chi ha la conoscenza più vasta ma chi riesce a giocarsi meglio le carte che ha in suo possesso!-
-Questa è un'interessante visione delle cose ma non è completa.- disse una voce proveniente dalle spalle di Elia.
Quando si voltò vide una ragazza un po' bassa ma asciutta con i capelli castano scuri raccolti i due code distinte e le braccia incrociate. Indossava un completino grigio con gonna corta sopra ad una maglietta a maniche corte bianca ed a coprire le gambe sottili c'erano lunghe calze rosse che sfociavano in un paio di scarpe semplici. Gli occhi marroni e la sua bocca ghignante riflettevano uno sguardo di superiorità che fece affilare i lineamenti di Elia.
-E tu chi sei?- chiese infastidito.
Sapphire e Kira si pietrificarono sul posto.
-Be'? Che vi prende?- domandò Elia sempre infastidito ma anche confuso.
-Come sarebbe a dire?- chiese la ragazza. -IO sono la capopalestra, Petra è il mio nome è sono l'inventrice del test.- disse con orgoglio.
-E così, signora capopalestra, la mia visione sarebbe incompleta? Ma non farmi ridere! La conoscenza serve solo ad ottenere gli strumenti ma se non ti insegnano ad usarli non serve a un tubo!-
-E invece no! La conoscenza permette di sviluppare le strategie migliori e permette anche di reagire alle situazioni più imprevedibili.-
-Quella non è conoscenza, è il SANGUE FREDDO che ti permette di stare a mente lucida!-
-Ma si, chiamalo come vuoi, tanto senza conoscenza non puoi pensare di essere un vero allenatore. Se non conosci nemmeno le basi non arriverai da nessuna parte!-
-Esiste una cosa chiamata istinto ed un'altra chiamata esperienza!-
-Sei noioso amico.- disse scrollando la mano in un gesto di sufficienza. -Scommetto che sei uno di quegli zucconi che hanno bisogno di sbattere la testa mille volte contro un muro prima di capire che il muro esiste.-
Elia si stava scaldando.
-Ah si? La pensi così? Che mentalità ristretta! Mi pare proprio strano che una all'antica, e per di più nana, come te sia riuscita a diventare capopalestra. Dov'è l'innovazione? La conoscenza dovrebbe portare all'innovazione, no?-
Anche Petra era infuriata ora. Si avvicinò a grandi passi ad Elia.
-IO NON SONO NANA!- gli gridò in faccia ad un volume tale da far voltare tutta la gente che stava lì intorno.
Sapphire era allibita: Petra era sulle punte sospinta verso Elia con i pugni chiusi e le braccia tese mentre Elia era visibilmente accigliato e teneva le braccia incrociate.
Appena Petra si accorse delle occhiate del "pubblico" si diede un contegno e si rilassó.
-Molto bene.- disse lisciandosi il vestito. -Se riuscirai a prendere il punteggio pieno nel mio test ed a battermi in una lotta in palestra allora porterò innovazione ma...- procedette verso la palestra estraendo le chiavi dalla tasca del suo maglioncino. -Dovrai darti molto da fare, fino ad ora nessuno ci è riuscito!-
Aprì le porte e scomparve nei corridoi dell'edificio.
A poco a poco le persone radunate davanti alla palestra scemarono al suo interno. Fuori rimasero solo Elia ancora accigliato, Sapphire sbigottita, e Kira che rideva a crepapelle.
-Elia... Dimmi che non l'hai fatto davvero...-
Kira rideva.
-Ti prego dimmi che non l'hai fatto...-
Kira continuava a ridere.
Un brivido percorse il suo corpo ed afferrò Elia per le spalle.
-Dimmi che non l'ha...-
-Vedrai, Sapphire, se è la guerra che vuole, la guerra avrà!-
I suoi occhi determinati erano diventati di un rosa luccicante.

I tre entrarono nella palestra e seguirono il corridoio fino a raggiungere un immensa aula semicircolare con più di duecento posti a sedere ed altrettanti schermi touch-screen con scritto sopra il numero del candidato.
Sapphire si accomodò nella seconda fila dall'alto con il numero "189", Elia nella prima con il "260" e Kira nella terza con il "157".
"Come farà a rispondere correttamente a tutte le 100 domande? Anche se ha una memoria incredibile non ha ancora studiato approfonditamente tutti i temi necessari... E da quando in qua è lui a voler sfidare le palestre? E poi, non era svenuto poco fa? Come è possibile tutto ciò?!"
-Ehi! Elia, se...-
-Assolutamente si, Sapphire, risponderò a tutte le domande correttamente, vedrai!- esclamò determinato.
La ragazza dagli occhi blu non poté fare altro che girarsi e concentrarsi sullo schermo che aveva davanti.
-Bene, candidati. L'esame inizia adesso! Avete sessanta minuti.- enunciò Petra solennemente premendo un tasto dalla tastiera posta sulla cattedra al centro della stanza.
L'esame era cominciato.
Sapphire guardò la prima domanda:

Quale fra queste mosse non ha probabilità di causare paralisi?

A) Tuononda
B) Fulmine
C) Ondashock
D) Nessuna delle precedenti

"Cominciamo bene, se questa è la prima domanda non immagino le altre... Elia non può farcela. È impossibile che riesca a rispondere a tutte le domande correttamente... A meno che la sua amnesia non sia una bugia!"
Il pensiero colpì Sapphire come un pugno nello stomaco.
"No, non può essere... Non è vero, adesso concentriamoci sul test. Gliene parlerò dopo la lotta in palestra."

Un'ora dopo

-...e stop!- dichiarò la capopalestra. Gli schermi si bloccarono tra le lamentele dei vari candidati.
-Su, su, avete avuto tutto il tempo necessario. Adesso il computer stipulerà la classifica e visualizzerà i candidati ed il punteggio di quelli che hanno avuto accesso alla lotta in palestra sullo schermo in alto. E i vincitori sono...-
Lo schermo si accese e mostrò cinque candidati.

Candidato 260 punteggio: 100
Candidato 189 punteggio: 099
Candidato 157 punteggio: 098
Candidato 013 punteggio: 098
Candidato 044 punteggio: 098

-Candidato 260, i miei complimenti! Sarai il primo a sfidarmi!- esclamò Petra.
-Grazie, capopalestra.- rispose Elia alzandosi in piedi e iniziando a camminare verso Petra.
Sapphire era allibita.
-No! Non ci credo...- si spaventò Petra. -Tu... Tu...-
-Già, io. A quanto pare ho completato il test.-
Petra digrignò i denti. -Molto bene. Possiamo procedere alla sfida. Stai pur certo, però, che vincerò io.-
Elia però si fece triste e la capopalestra si sorprese.
-Anche se mi piacerebbe lottare contro di te, in realtà, non posso.-
-E perché mai?- chiese Petra stupita.
-Quando eravamo fuori dalla palestra stavo accompagnando una mia amica per la sua sfida ma a causa del mio coinvolgimento, diciamo, mi sono lasciato trasportare... Per cui, devo rifiutare la lotta e chiederti di sfidare Sapphire Birch, candidata numero centottantanove, al mio posto.-
Petra era rimasta spiazzata dalla sua richiesta. Poi però alzò lo sguardo verso la ragazza dagli occhi blu.
-Capisco... Va bene, cambio di programma. Il primo incontro sarà con Sapphire Birch!-
Elia si avvicinò alla sua amica.
-Hai la tua occasione. Ora dacci dentro!- le disse all'orecchio e poi uscì dalla palestra mentre lei lo osservava stupita.

Verso sera Elia era seduto sul tetto di un edificio con Ralts in braccio e Treecko sulla spalla e guardava la città dall'alto con lo sguardo pensieroso. Dalla sua posizione poteva vedere il bosco petalo, le montagne a sinistra ed il mare in lontananza a destra tutto tinto dalla luce calda del sole al tramonto
-Non è stato per niente facile trovarti.- disse una voce femminile alle sue spalle.
-Voglio stare da solo, Sapphire.-
Lei sbuffò.
-Ci ho messo una vita! Prima ti ho cercato in giro per la città, poi nel bosco petalo ed infine verso il mare. Ti ho trovato perché ad un certo punto ho guardato sui tetti ed ho visto una piccolissima chioma bionda vicino ad un piccolissimo puntino verde.-
Il ragazzo si girò e Sapphire vide i suoi occhi, tristi e soli.
-Ho lottato contro Petra.-
Elia non rispose e tornò a guardare il panorama.
-Non ti interessa sapere se ho vinto?-
Ancora nessuna risposta allora Sapphire si sedette accanto a lui.
-Il campo lotta era dietro alla sala dell'esame. Un classico campo lotta in terra battuta con qualche masso in giro.-
Elia però non dava alcun segno di risposta. Lei continuò.
-Abbiamo usato due pokèmon a testa. Poochyena si era ripreso completamente, le gemelle avevano fatto davvero un ottimo lavoro, ed ho lottato con lui contro il Geodude di Petra.-
La bocca di Elia si incrinò in un mezzo sorriso e Sapphire se ne accorse.
-Lo so cosa stai pensando, usare un tipo buio contro un tipo roccia come Geodude non è il massimo, ma a colpi di Turbosabbia sono riuscita ad arrivare al pareggio.-
Elia era leggermente sorpreso.
-È stata una battaglia combattuta, Poochyena è stato fenomenale. Poi ho mandato Torchic e lei un Nosepass.-
Elia stava per intervenire ma Sapphire fu più veloce.
-In pratica è una roccia a forma di nano da giardino con un naso sproporzionato. All'inizio mi ha dato del filo da torcere con attacchi rocciatomba e cadutamassi, lo ammetto, ma verso la fine, quando Torchic sembrava spacciato, è successo l'impensabile...-
-Ovvero?- chiese Elia con un filo di voce.
Sapphire si aprì in un sorriso.
-Ovvero si è evoluto in un Combusken! E con la nuova mossa che ha imparato, doppiocalcio, sono riuscita a mandarlo KO. Avresti dovuto esserci! Kira ha fatto un tifo sfegatato ed ha rischiato di farsi buttare fuori dalla palestra.-
Elia rise lievemente.
-Grazie.- disse. -Ne avevo bisogno.-
-Ora però devi dirmi tu una cosa.-
-Vuoi sapere cosa è successo durante il test, vero?-
Lei annuì.
-Non lo so di preciso. Sentivo tante voci nella mia testa che mi suggerivano le risposte e credo una fosse la tua.-
-Non capisco...-
-Nemmeno io, avevo l'impressione di stare leggendo nel pensiero delle persone che facevano l'esame e non è tutto. Stamattina mentre sono svenuto ho avuto un incubo: il mondo intero che veniva avvolto da un liquido rosso come il sangue che colava dal cielo e che saliva dalla terra e si riuniva in un vortice ed al centro di tutto c'era lei.-
-Lei? Non starai parlando di..-
-Esatto, ho visto Kira anche solo per un paio di secondi perché subito dopo tutto è esploso e mi sono ritrovato sommerso da quel mare rosso.-
Sapphire era turbata dalle immagini che Elia le aveva descritto.
-Intorno a me succedono cose strane, prima ringhio più forte di un Mightyena, poi esco da una casa in fiamme dentro una botte di pietra volante, poi svengo ed ho le visioni, poi leggo nel pensiero alle persone...-
-È vero. Succedono cose strane.- disse Sapphire. -Ma è per questo che ci siamo messi in viaggio, no?-
-Sapphire... Io mi sento solo...-
Ralts che fino a quel momento era rimasta in disparte, allungò una zampa e toccò il punto corrispondente al cuore di Elia. A quel gesto, il ragazzo si sorprese.
-Tu non sei solo!- disse Sapphire. -Io sono con te, ed anche i tuoi Pokémon lo sono. Per cui considerati pure circondato!-
Treecko accarezzò la guancia di Elia con la coda.
-E adesso andiamo, ho promesso a Kira che saremmo andati alla festa della città stasera!-
-C'è una festa?-
-Si, penso che sia una presentazione di un progetto della SPA di Ferrurgipoli.-
-Sembra interessante...-
-Scopriamolo!- Sorrise Sapphire.

Quella festa non l'avrebbero mai scordata...

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