//Capitolo 7
Kiss me like you wanna be loved
wanna be loved
wanna be loved.
This feels likes I've fallen in love
fallen in love
fallen in love
Yeah I've been feeling everything,
from hate to love
from love to lust
from lost to truth
I guess that's how I know you
(Ed Sheeran – Kiss me)
Warning: little smut
Continuarono a baciarsi a lungo, assaporandosi e accarezzandosi l'un altro, tanto che Harry iniziò ben presto a sentire il basso ventre contrarsi piacevolmente. Non ci fece troppo caso, comunque, distratto dalle labbra fini e dolci di Louis, che si erano spostate a mordergli il lobo.
Louis, d'altro canto, se ne accorse all'istante. «Hai una pistola in tasca o ti piacciono particolarmente i miei baci?»
Harry sentì il respiro spezzarsi mentre il bacino del maggiore si scontrava ripetutamente con il suo, dandogli quel sollievo che tanto aspettava.
«Potrei chiederti la stessa cosa» Ansimò, stringendo una gamba attorno al fianco di Louis mentre quest'ultimo gli succhiava piano un lembo di pelle poco sotto l'orecchio.
Louis ridacchiò, portando le mani a stringere i glutei del riccio, amando il mugolio di piacere che uscì dalle labbra gonfie del minore mentre i loro bacini riprendevano a scontrarsi con forza, simulando l'atto vero e proprio contro la parete del salotto.
Una parte di lui gli stava gridando di fermarsi prima di rovinare tutto, ma Harry riuscì ad ignorarla facilmente, almeno fino a quando Louis non si inginocchiò davanti a lui.
«Lou? Che stai facendo?» Chiese con un filo di voce, spostandosi i capelli sudati dalla fronte.
Louis gli scoccò un'occhiata sarcastica, armeggiando con il bottone dei suoi skinny jeans «Mi metto a pregare»
Harry aveva le guance rosse, dello stesso colore delle labbra gonfie e lucide, semiaperte mentre lasciavano passare sospiri affannosi. Gli occhi solitamente verdi erano scuri e grandi e i morbidi boccoli ricci che gli circondavano il viso erano completamente scompigliati. Era bellissimo.
Louis non poté fare a meno di pensare a questo mentre abbassava con fatica i pantaloni del riccio, calandoglieli lungo le cosce toniche accarezzando ogni centimetro di pelle chiara. Sentiva i muscoli tendersi sotto i suoi tocchi e la pelle d'oca diffondersi sotto le sue dita.
«Questo è il tatuaggio più stupido che tu potessi farti» Mormorò il maggiore, guardandolo negli occhi mentre tracciava con la lingua i contorni dell'enorme disegno di una tigre.
«Taci, me l'hai fatto fare tu dopo aver perso quella stupida scommessa» Ribatté il riccio, gemendo sonoramente quando Louis premette la mano sulla sua erezione, compressa nei boxer stretti.
Louis mugugnò qualcosa contro la sua pelle, baciandola fino ad arrivare al bordo dei boxer. Continuarono a guardarsi negli occhi mentre l'architetto, dopo pochi attimi di esitazione, stringeva le dita all'elastico di stoffa, abbassandolo lentamente.
Harry strinse le mani in due pugni mentre la lingua di Louis gli accarezzava i corti peli del pube. Chiuse d'istinto gli occhi mentre la sua punta veniva liberata dalla stoffa dei boxer, non osando incrociare lo sguardo del maggiore in quella situazione.
«Harry» Lo richiamò Louis, la voce tesa e le dita già strette attorno alla sua base. «Voglio che mi guardi»
Harry gemette ancora mentre Louis iniziava ad accarezzarlo lentamente. Eccitato dal suo tono duro, aprì gli occhi, puntando lo sguardo in quello torbido del maggiore. Questo sorrise soddisfatto, avvicinando le labbra alla sua punta.
«Merda, Haz, è da quando hai sedici anni e mi hai baciato in quel cazzo di bagno che aspetto di farti un pompino»
Harry buttò la testa indietro, stringendo gli occhi e spingendo involontariamente il bacino contro il volto del più grande, mentre questo iniziava a succhiargli un lembo di pelle sull'inguine. Avrebbe voluto chiedergli delle spiegazioni, ma in quel momento Louis lo stava masturbando lentamente, baciandogli e succhiandogli la pelle alla base dell'erezione violacea, e lui non poteva fare altro che ansimare e dimenarsi.
Louis ghignò, lasciando un ultimo bacio sul segno scuro appena fatto «Come siamo impazienti»
Harry era esattamente come Louis se lo era sempre immaginato: rumoroso e irrequieto. Continuava a spingergli volutamente il bacino verso il viso—sperando che Louis potesse darsi una mossa e alleviare quel dolore che gli attanagliava il basso ventre—ansimando e rilasciando sospiri che stavano facendo completamente impazzire il maggiore.
Proprio per questo, non riuscendo più a resistere ulteriormente, il più grande si avvicinò al membro di Harry, iniziando a tracciare con la lingua le scie delle vene più sporgenti mentre con la mano continuava ad accarezzare la base. Schiuse poi le labbra sulla punta, succhiando piano qualche secondo prima di accogliere completamente l'erezione del riccio nella sua bocca.
Sentendo il suo membro eccitato improvvisamente circondato dal calore della bocca di Louis, Harry non riuscì a trattenersi dal portare una mano a stringere quei lisci capelli castani che gli solleticavano l'addome, mentre gemeva sonoramente.
Louis iniziò subito velocemente, succhiando forte l'erezione del minore e passando ripetutamente la lingua sulla punta, raccogliendo le gocce salate di liquido preseminale. Si portò la gamba destra di Harry sulle spalle, facendolo rimanere in equilibrio solo su una gamba, e gli mise una mano sul sedere, stringendo la carne morbida tra le dita e incitandolo a muoversi nella sua bocca.
Harry non aspettò ulteriormente e, buttando indietro la testa, iniziò a spingere il bacino, scopando la bocca del maggiore mentre non riusciva a trattenere gemiti estasiati ogni volta che la gola di Louis si chiudeva in uno spasmo attorno al suo membro.
Passarono pochi minuti prima che Louis, non riuscendo più a resistere a causa dei gemiti del riccio, che mandavano scariche di eccitazione direttamente alla sua erezione ancora stretta nei boxer, portasse una mano sulla patta dei suoi pantaloncini, armeggiando qualche secondo con l'elastico prima di riuscire ad avvolgere il suo membro già bagnato con la mano, iniziando a masturbarsi velocemente.
«Louis...» Gemette Harry, rafforzando la presa sui capelli del maggiore.
Sapeva che non sarebbe riuscito a resistere ancora molto, non quando Louis si stava masturbando sotto di lui mentre gemeva attorno alla sua erezione.
Alla vista di Louis, con gli occhi resi scuri dall'eccitazione che lo guardava nel modo più malizioso che potesse esistere, Harry semplicemente esplose, avendo appena il tempo di avvertire il maggiore, che comunque non si staccò da lui, mentre veniva copiosamente con un urlo silenzioso tra quelle labbra ormai gonfie. Louis non esitò a ingoiare, venendo pochi secondi dopo nella sua stessa mano grazie alla vista del volto del riccio contratto in una smorfia di piacere.
Entrambi si accasciarono senza fiato contro il muro, sedendosi a terra uno accanto all'altro.
«Credevo che non ti ricordassi quello che era successo in quel pub, quando eri ubriaco» Mormorò Harry, dopo aver dato ad entrambi il tempo di riprendere fiato, riferendosi alla notte di alcuni anni prima, che aveva dato inizio alla loro amicizia.
Louis stesso, quando si erano incontrati un paio di giorni dopo, gli aveva detto di non ricordarsi gran parte di ciò che era successo quella notte e ad Harry era sembrato estremamente sincero, tanto che aveva smesso di preoccuparsene.
«Infatti non me lo ricordavo, quando me l'hai chiesto» Rispose Louis sistemandosi i boxer e i pantaloncini per poi riaccomodarsi accanto ad Harry, spalla contro spalla, con la schiena contro il muro.
«Mi è venuto in mente alcuni giorni dopo» Continuò tranquillamente. «All'inizio pensavo davvero che fosse stato solo un sogno, ma sembrava tutto troppo reale, così dopo qualche giorno che ci pensavo mi sono ricordato tutto. A quel punto cosa avrei potuto dirti? Eravamo appena diventati amici, mica potevo venire da te e "Hey Harry, ora mi ricordo di quando abbiamo limonato contro la parete nel bagno di un pub e io ti stavo per fare un pompino ma poi ti ho vomitato sulle scarpe". Mi avresti preso per pazzo»
«In effetti» Concesse Harry ridacchiando.
«Sai,» Disse Louis, giochicchiando con l'orlo della sua canottiera. «avrei voluto iniziare a parlarti molto prima. Ma cazzo, tu eri al primo anno e io all'ultimo, mi sentivo un pedofilo!»
«Cercare di fare un pompino ad un sedicenne in uno squallido bagno di un pub non è che sia molto meglio, Loulou» Scherzò Harry, dandogli un piccolo pugno giocoso sulla coscia.
Louis scoppiò a ridere, buttando la testa sulla spalla di Harry mentre anche il riccio non potè trattenersi dall'imitarlo. Con Louis era sempre così: non importava quanto fosse stupido il motivo, se Louis iniziava a ridere Harry non poteva fare a meno di seguirlo a ruota. Non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma la risata sincera e cristallina del castano era uno dei suoni che amava di più al mondo.
«Devo ancora farti vedere i progetti!» Esclamò Louis improvvisamente, alzandosi velocemente dal pavimento e porgendo una mano ad Harry, aiutandolo a rimettersi in piedi.
Sempre stringendo la grande mano di Harry con la sua, Louis lo guidò fino all'ultima stanza del corridoio. La lasciò solo per aprire la porta ed entrare, dirigendosi alla scrivania per cercare la cartella mentre il minore rimaneva fermo sulla porta a guardarsi attorno.
Quella era probabilmente la stanza in cui Louis passava più del suo tempo. Come in tutti gli altri ambienti della casa, nella parete opposta alla porta si apriva una grande vetrata che si affacciava sul grande Central Park. Poco avanti era posizionata un'enorme scrivania in mogano, con dietro una grande sedia girevole in pelle nera, che dava le spalle alla vetrata. Le restanti due pareti erano invece occupate da grandi scaffali, quasi interamente riempiti con spessi libri e cartelle contenenti centinaia di progetti.
Harry si stava chiedendo come facesse il maggiore a trovare ciò che cercava in mezzo a quel labirinto di carta, quando Louis lo chiamò, attirando la sua attenzione.
«L'ho trovato!» Esultò il castano mentre Harry si avvicinava alla sua scrivania.
Spostò il suo portatile dalla scrivania, facendo spazio ai grandi fogli, e appoggiò tutto sotto gli occhi esterrefatti di Harry.
«Ho preparato anche una presentazione» Disse Louis armeggiando con il suo computer fisso di ultima generazione, "i vantaggi dell'essere l'assistente di uno dei più importanti architetti di New York", pensò il riccio.
Cliccò un'iconcina verde, facendo comparire sullo schermo l'immagine tridimensionale del suo progetto, che mostrava come sarebbe dovuto essere il risultato finale.
Harry si concentrò su quello—dato che faceva abbastanza schifo in materia e tutti quei progetti gli sembravano solo scarabocchi geometrici su un foglio—e rimase a bocca aperta. Era stato nella sede della New York University l'anno prima e si ricordava perfettamente il brutto atrio antiquato, con la vernice di un colore orribile che si scrostava dai muri.
«Louis, è fenomenale» Disse, sinceramente colpito, mentre non riusciva a staccare gli occhi dall'immagine che ruotava lentamente sullo schermo.
«Dici?» Chiese Louis, ancora poco convinto. «Ho ancora un paio di giorni, ci sono ancora alcune cose che non mi convin-»
«Oh fidati Lou, questo progetto è già assolutamente perfetto» Lo interruppe Harry, voltandosi a guardarlo. «Fossi in te lo consegnerei subito, pensandoci ancora rischi solo di farti venire dubbi inutili»
«Ne sei sicuro?» Chiese ancora Louis.
Era raro che fosse così indeciso su una sua creazione, ma quello era davvero il progetto più importante della sua vita. Alla fine, comunque, si fece convincere dal suo migliore amico, correndo subito in camera a prepararsi per andare a consegnare ed esporre il suo grande progetto. Harry rimase nello studio ad aspettarlo, sedendosi sulla comoda poltrona in pelle e iniziando a girare come un bambino mentre continuava il suo percorso su Candy Crush.
Il maggiore rientrò con passo svelto nella stanza circa una ventina di minuti dopo, il corpo fasciato da un elegante completo grigio scuro che si adattava perfettamente alle sue forme –Harry non si era accorto di questo fissandogli intensamente il sedere meravigliosamente stretto nei pantaloni, certo che no—e il ciuffo castano sollevato con il gel, così da lasciargli scoperto il viso perfettamente rasato.
Era una visione, tanto che Harry dovette costringersi a riportare lo sguardo sullo schermo del cellulare per evitare di mettersi a sbavare.
La situazione peggiorò quando il maggiore si avvicinò a lui, allungandosi sulla scrivania per raccogliere i fogli del progetto. "E' il tuo migliore amico, Harry. Non puoi saltargli addosso. Non devi assolutamente saltargli addosso" Pensò quando l'odore di un buonissimo profumo da uomo gli invase le narici.
«Bene, credo di aver tutto. Possiamo andare?» Disse Louis, risvegliandolo dai suoi pensieri mentre prendeva in mano la ventiquattrore.
«Andiamo»
In quel momento Harry realizzò ciò che era successo solo mezz'ora prima. Aveva baciato il suo migliore amico e lui gli aveva fatto un pompino, dopo anni di attrazione reciproca e di sentimenti nascosti. Senza riuscire a guardarlo negli occhi, Harry si infilò le scarpe e recuperò le sue cose.
«Dopo di te» Mormorò Louis con un sorriso genuino in volto, tenendo aperta la porta dell'appartamento.
«Grazie» Mormorò il riccio, uscendo sul pianerottolo, arrossendo vistosamente senza nemmeno sapere il perché.
Sentì una strana tristezza assalirlo mentre Louis chiudeva la porta dell'appartamento dietro di sé, come avesse appena innalzato un muro tra il luogo in cui potevano rinchiudersi solo loro due, lontano da tutti, e la vita reale, dove il maggiore aveva una fidanzata che lo aspettava per qualche sfrenata sessione di shopping.
Per Harry, Louis, chiudendo quella porta, aveva messo fine all'unico momento in cui erano riusciti a superare le proprie paure, togliendosi quell'orribile maschera da migliori amici che ormai stava ad entrambi troppo stretta.
Aspettarono in silenzio l'arrivo dell'ascensore, che si fermò davanti a loro qualche secondo dopo, annunciato da un trillo fastidioso.
«Sei ancora nervoso, Lou? Stai tremando» Disse Harry, tanto per fare conversazione e coprire il suono dell'orribile musichetta all'interno dell'ascensore.
«Non tremo per l'ansia, Harreh» Mormorò Louis con la voce molto più roca rispetto al solito timbro acuto, mordendosi un labbro mentre faceva passare lo sguardo sul viso del riccio, fin troppo vicino al suo.
Harry si limitò ad annuire, non staccando gli occhi da quelli blu del castano, che in quel momento sembravano un mare in tempesta. Capiva perfettamente cosa il maggiore intendesse dire. Aveva la schiena percorsa da tante piccole scariche elettriche mentre non riusciva a trattenersi dall'avvicinarsi ancora di più a Louis in quello spazietto angusto, arrivando a percepire il profumo del suo dopobarba.
Erano ancora occhi negli occhi, i nasi a sfiorarsi, quando le porte dell'ascensore si aprirono sul parcheggio con lo stesso suono fastidioso.
Louis sbuffò infastidito, ma raccolse da terra la sua ventiquattrore e uscì dall'ascensore, subito seguito da Harry. Salirono in macchina, parlottando del più e del meno durante il viaggio fino al palazzo dove viveva Harry, comportandosi come avevano sempre fatto. I soliti Harry e Louis. Due migliori amici che parlano di cavolate immersi nel traffico newyorkese. Eppure nessuno dei due riusciva a liberarsi di quell'orrendo peso che appesantiva i loro stomachi da quando erano usciti dall'ascensore, dopo quel bacio mancato. Peso che scomparve nello stesso istante in cui le loro labbra si riunirono—quelle carnose di Harry che avevano imprigionato il labbro inferiore di Louis—quando il maggiore accostò la macchina davanti al palazzo del riccio.
Proprio come per gli altri baci che si erano scambiati—non importava che fossero parcheggiati in doppia fila, a lato di una strada trafficata dove chiunque avrebbe potuto vederli—c'erano solo loro due, chiusi nella loro bolla, le mani di Louis a stringere i fianchi di Harry e le dita di Harry attorcigliate ai capelli di Louis.
Era un bacio lento, diverso dal primo che si erano scambiati. Entrambi sapevano perfettamente come far scontrare le loro lingue in modo da sentire le farfalle nello stomaco, o quale porzione di pelle accarezzare e stringere perché l'altro sentisse la spina dorsale riempirsi di brividi piacevoli.
"Questo è sicuramente il bacio più bello che io abbia mai ricevuto" Aveva pensato Harry, mentre Louis succhiava il suo labbro inferiore, facendolo mugolare di piacere.
«Passerei il resto della mia vita a baciarti, Hazza» Mormorò Louis dolcemente, spostandogli un boccolo dietro l'orecchio e accarezzandogli il profilo del viso con la punta delle dita.
«Ma sono parcheggiato in doppia fila in mezzo al traffico e, a giudicare dai segni che quell'uomo ci sta facendo da almeno cinque minuti, direi che gli stiamo bloccando l'uscita» Continuò il maggiore, rivolgendo un sorriso di scuse all'uomo seduto nella macchina a fianco a loro, che gli stava urlando parole non difficili da intuire.
Harry sorrise, rivolgendo di nuovo l'attenzione al ragazzo seduto a fianco a lui.
«Allora buona fortuna per il tuo progetto, Boo!» Disse, prima di lasciargli un ultimo bacio a fior di labbra e uscire dalla macchina.
Corse fino all'entrata del suo palazzo, mentre una fine pioggerellina fastidiosa iniziava a scendere, inumidendogli i vestiti e bagnando l'asfalto. Una volta giunto davanti al portone si voltò per fare un ultimo cenno di saluto a Louis, il quale ricambiò sorridendo prima di mettere in moto la macchina e andarsene via.
Nessuno dei due si era accorto della ragazza dall'altro lato della strada, che li fissava da quando Louis aveva accostato la macchina, gli occhi chiusi in due fessure per la rabbia che le aveva dipinto il viso di rosso.
Harry prese un grande respiro, sapendo che stava per affrontare una delle cose più terrificanti del mondo: i suoi due migliori amici, che l'avrebbero pressato fino a farsi raccontare ogni dettaglio delle ultime ventiquattro ore, tartassandolo di domande.
"Che i settantaseiesimi Hunger Games abbiano inizio" pensò Harry, prima di aprire il portone.
***
In ritardissimo come al solito perché questo controllare tutti i capitoli mi fa davvero vergognare di come scrivevo all'inizio☹️
Devo ammettere che dei primi capitoli ci sono tante cose che avrei cambiato completamente, ma volevo evitare di stravolgere completamente la storia.
Ditemi cosa ne pensate, ho davvero bisogno di sapere le vostre impressioni per capire come proseguiree!😘
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