//Capitolo 32 - parte II
Rimasero stretti uno contro l'altro per pochissimo tempo, decidendo invece che fosse ora di andare a dormire. Con uno sguardo angelico, approfittando della naturale cortesia di Harry, che non l'avrebbe mai lasciato andare in giro in un posto in cui non parlava nemmeno la lingua, Louis riuscì a farsi accogliere nell'appartamento del minore, almeno per quella notte.
Camminarono lentamente uno accanto all'altro in silenzio. Louis si guardava attorno, lasciando che ogni tanto le sue dita sfiorassero il dorso della mano del riccio; mentre Harry continuava a lanciargli piccole occhiatine di soppiatto, non riuscendo ancora a credere di averlo lì, accanto a lui.
Arrivati davanti alla porta dell'appartamento, fermi in mezzo al suono dei grilli e alla dolce brezza estiva, Louis si limitò ad appoggiare una mano sul fianco di Harry mentre questo cercava di sbloccare la serratura con mano tremanti.
«E' rimasto disabitato per anni, quindi non aspettarti granché» Commentò il riccio, allontanandosi dalla stretta del maggiore.
Louis ridacchiò sotto i baffi, perché nonostante tutto le braccia di Harry continuavano a riempirsi di pelle d'oca ad ogni suo minimo sfioramento. Lasciò che il minore entrasse per primo, rimanendo alle sue spalle e chiudendo la porta dell'appartamento mentre Harry appoggiava le chiavi sul mobile più vicino, guardandosi attorno imbarazzato.
Louis sapeva di essere sempre stato quello più spigliato nella loro relazione. Harry aveva sempre avuto una miriade di incertezze, lui invece si limitava a lanciarsi, sempre, confidando nel fatto di conoscere a memoria ogni singola sfaccettatura del carattere del minore.
Stretti nella piccola stanza, che sembrava comprendere sia sala che cucina, mentre Harry si guardava attorno, indicando a Louis il divano dove avrebbe dormito, quest'ultimo semplicemente si avvicinò a lui, spingendolo contro il tavolo e facendolo sedere su di esso, premendogli distrattamente i fianchi.
Louis sentì il respiro del minore farsi più veloce e, non ricevendo nessun ammonimento, lasciò che le sue mani salissero oltre il bordo della sua t-shirt sudata, iniziando a baciargli il piccolo angolo di pelle dietro l'orecchio. Gli era mancato tutto di lui, dalla sua voce al profumo di cloro della sua pelle e in quel momento sentiva solamente di volerlo chiudere nella camera da letto più vicina e baciarlo ovunque, fino a non avere più fiato.
Harry strinse il bordo del tavolo tra le dita e Louis seppe di averlo completamente tra le sue mani non appena lo sentì aprire lievemente le gambe, permettendogli di stringersi contro il suo corpo.
«Pensavo volessi del tempo» Sussurrò Louis, leccando la pelle calda e soffiando sulla macchiolina rossa che aveva appena fatto.
«Uuuhm» Mugolò il riccio, gli occhi chiusi e la testa inclinata all'indietro.
Harry liberò un vero proprio gemito non appena le dita dell'architetto risalirono il suo petto, sfiorandogli appena i capezzoli già turgidi. Louis si sentì andare a fuoco al solo sentirlo gemere di nuovo contro di lui. Gli tolse velocemente la maglietta, riprendendo a succhiargli la pelle lattea del collo mentre gli stringeva delicatamente i bottoncini rossi.
«Sei così sensibile, Harry» Soffiò piano, sollevandosi.
Il suo sguardo venne subito catturato dalle gonfie labbra del minore, rosse e bagnate per via di tutti i morsi che vi aveva lasciato. Fece per avvicinarsi, guardandolo attentamente. Le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza quando Harry si scostò, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
«Ti prego, Louis, n-non farlo» Bisbigliò contro la sua pelle.
Louis premette entrambe le mani sulle sue guance, accarezzandole mentre invitava il minore a sollevare il volto, guardandolo negli occhi. «Perché, Harry?»
«Perché sono ancora innamorato di te» Rispose piano il riccio. «E so che non appena mi bacerai tutti gli sforzi che ho fatto per dimenticarti saranno stati inutili»
Le mani di Louis tremarono e lui si ritrovò a sorridere come un bambino a cui viene regalato un giochino nuovo. Si avvicinò ancora, lentamente, gli occhi puntati in quelli del minore mentre lasciava che le loro labbra si scontrassero.
Harry non si oppose minimamente, lasciando invece che le sue mani si stringessero alla schiena del maggiore, stringendolo contro di sé. Le sue labbra erano grandi e morbide esattamente come l'ultima volta e Louis si ritrovò a gemere internamente mentre le mordicchiava velocemente, accarezzando il petto muscoloso del minore.
«Ti sei allenato davvero molto» Commentò ironicamente, allontanandosi dalle labbra del riccio e stringendogli giocosamente un capezzolo.
Harry si passò la lingua sulle labbra, ansimando piano. «Non riesco più a dormire la notte»
Louis annuì, continuando a guardarlo negli occhi mentre si avvicinava al suo collo, iniziando a succhiare un altro angolo di pelle chiara fino a lasciarvi una piccola macchiolina violacea. Si allontanò soddisfatto e tornò sulle labbra del riccio.
Lo baciò lentamente, facendo scorrere con dolcezza la lingua in ogni angolo della sua bocca. Era tutto perfettamente come se lo ricordava. I suoi denti appuntiti e le sue labbra morbidissime, la sua lingua veloce e i suoi sospiri compiaciuti.
«Louis» Lo fermò Harry dopo un po'.
L'architetto si allontanò malvolentieri, osservando il minore con un sopracciglio inarcato mentre questo faceva scorrere le grosse mani su tutto il suo petto, facendolo eccitare più di quanto già non fosse.
«Perché mi fai questo?» Mormorò il riccio alla fine, guardandolo negli occhi mentre premeva il corpo del maggiore contro il suo.
Louis dovette trattenere un gemito sentendo l'erezione del minore premergli contro il fianco. Non poté non passarci una mano sopra mentre Harry aspirava rumorosamente l'aria tra i denti. Pensava a quanto sarebbe stato stretto dopo tutto quel tempo. Alla sua pelle candida e senza il minimo segno, ai suoi gemiti disperati quando lo avrebbe portato al limite dopo appena pochi sfioramenti.
Louis deglutì, sentendo i boxer sempre più stretti. «Fermami, tesoro. Lo sai, Harry, basta che tu mi dica una parola e io me ne tornerò a New York»
«Avevi detto che non ti saresti arreso» Ribatté piano Harry, iniziando a sfilare la camicia dai suoi pantaloni eleganti.
Louis sorrise. «Avevo anche detto che avresti ripreso a fidarti di me. Farò qualunque cosa serva perché questo succeda»
Rimasero in silenzio nel buio della stanza. Louis avrebbe voluto vedere quel verde che tanto amava, ma si limitò a studiarne il vago luccichio mentre lasciava che le sue dita sciogliessero il nodo dei pantaloncini del minore.
Alla fine fu Harry ad avvicinare i loro volti, baciandolo velocemente sulle labbra. Morse il suo labbro inferiore per diversi secondi, quasi aggredendolo mentre si aggrappava ai suoi capelli. Si staccò da lui non appena sentì Louis stringergli saldamente i fianchi e prese a lasciare baci bagnati su tutta la sua guancia, arrivando fino al lobo dell'orecchio. Lo succhiò per qualche secondo, mentre Louis si aggrappava alla sua maglietta tanto energicamente da potergliela strappare, prima di avvicinare le labbra al padiglione auricolare.
«Allora fai l'amore con me»
Louis avrebbe dovuto fermarsi e chiedergli di ripeterlo, o se ne fosse sicuro, ma non lo fece.
Con un basso gemito unì le loro labbra, succhiando quello inferiore di Harry e facendo finalmente passare le mani sotto la sua maglietta, graffiandogli e stringendogli con foga la pelle.
Non aveva bisogno di chiedergli se ne fosse sicuro perché sentiva la sua erezione contro il fianco. Sentiva le sue grosse mani stringergli i capelli e le sue labbra ricambiare ogni suo singolo bacio con dei miagolii soddisfatti.
Si mossero uno contro l'altro, facendo ballare e cigolare il vecchio tavolo su cui Harry era seduto.
Louis gli sfilò la maglietta sudata e si ritrovarono entrambi a ridacchiare quando il braccio del riccio si incastrò tra la stoffa. Per qualche attimo tornarono di nuovo Harry e Louis, alla loro prima volta nell'appartamento del maggiore, quando i loro movimenti erano guidati dalla goffaggine e dalla voglia di toccare e assaggiare il corpo dell'altro per la prima volta.
Mentre Harry sistemava la sua maglietta in un angolo del tavolo, persino piegata bene, l'architetto si prese qualche momento per osservare la sua pelle candida. Harry era davvero più muscoloso, ma aveva ancora quei quattro capezzoli che lo facevano impazzire, aveva ancora due nei esattamente sopra l'ombelico e, passandovi le dita sopra, Louis si accorse che soffriva ancora il solletico sulle maniglie dell'amore appena accennate.
Ripresero a baciarsi con foga, come se finalmente potessero tornare a respirare dopo due mesi di lontananza.
Non appena Harry provò ad allungare le dita verso i bottoni chiusi della camicia del maggiore, questo si separò dalle sue labbra con un grugnito, bloccando entrambi i suoi polsi sul tavolo e guardandolo con un pizzico di divertimento.
Harry gli fece una pernacchia infastidita e Louis ridacchiò.
L'architetto si chinò, iniziando a leccare la pelle sopra alle clavicole. Leccò e succhiò a lungo mentre il riccio gemeva e si dimenava contro di lui.
«Merda, Harry» Ansimò Louis, sentendo il riccio continuare a muovere impaziente il bacino contro di lui. «Passerei il resto della mia vita a baciarti»
Louis sollevò lo sguardo verso di lui mentre prendeva tra le labbra un capezzolo. Harry buttò la testa indietro con un gemito rumoroso mentre si agitava ancora sul tavolo, ma le sue guance erano rosse e il suo sorriso ancora splendeva sul volto.
«Se ti permettessi di farlo, prometteresti di non lasciarmi mai più?»
Louis sentì il cuore bloccarsi al centro del petto. Si sollevò, così da poterlo guardare negli occhi mentre gli accarezzava entrambe le guance.
«Niente riuscirà più a separarmi da te, amore mio. Lo giuro su tutto quello che ho, niente»
Harry avvolse le braccia ormai libere ai suoi fianchi, stringendolo contro di sé e sorridendogli come se lo avesse reso la persona più felice sulla faccia della Terra. Louis non poté non ricambiare, accarezzandogli i lunghi ricci e baciandogli la fronte. Era la cosa più schifosamente romantica che avesse mai detto, ma era quello che sentiva, perciò andava bene così. Alla fine era stato proprio Harry ad insegnargli a non vergognarsi mai dei suoi sentimenti.
«Lou... ah Louis, ti prego»
Harry iniziò ad ansimare non appena l'architetto fece passare le dita sulla sua erezione, tracciandone il contorno prima di prendere ad accarezzarlo dalla base alla punta.
«Ti farò impazzire, stanotte» Mormorò in risposta, riprendendo a baciare e mordere ogni centimetro del suo collo.
Harry gemette ancora, la testa buttata all'indietro. In un impeto di eccitazione, quando Louis prese a strofinarsi contro la sua erezione, strinse i lembi della sua camicia bianca, tirandola con forza, facendo saltare tutti i bottoni e lasciandola aperta sul suo petto.
Louis gli morse energicamente un labbro con un ringhio eccitato mentre Harry scendeva a toccare ogni centimetro della sua pelle calda, graffiandogli la schiena e piantandogli le unghie nelle spalle.
Si baciarono con foga, stretti in un'accozzagli di braccia e gambe e corpi caldi. Louis si tolse la camicia, buttandola a terra con un movimento secco, gemendo tra i ricci del minore mentre questo gli mordeva il collo.
Alla fine, dopo essersi baciati ancora e ancora, dopo altri graffi e succhiotti sparsi sulla pelle, si avvicinarono ulteriormente, i respiri già accelerati.
In un impeto Harry si strinse al corpo di Louis, stringendo le gambe ai suoi fianchi mentre l'architetto lo reggeva in braccio. Continuarono a baciarsi, pelle contro pelle, fino a quando Louis non scese con le mani a stringere i glutei del minore.
«Oh piccolo...» Mormorò in un gemito.
Il sedere di Harry era più grosso e sodo di quanto si ricordasse. Lo strinse energicamente, continuando a baciarlo passionalmente mentre Harry si muoveva in movimenti sinuosi contro il suo corpo, simulando l'atto vero e proprio.
Il riccio si allontanò dalle sue labbra con le guance rosse e un sorriso compiaciuto. «E tu che prendevi in giro gli squat»
«Sei autorizzato a tirarmi un pugno in caso dovessi farlo ancora» Ansimò Louis, continuando a stringere i suoi glutei.
Già senza fiato, sia per il peso del riccio che per le sue labbra gonfie che gli succhiavano il collo, Louis barcollò alla cieca nel corridoio buio che aveva intravisto entrando nell'appartamento. Si fece indicare la porta della camera da letto, mentre Harry tra le sue braccia gli leccava ogni centimetro di pelle che riuscisse a raggiungere, e spalancò la porta con un calcio.
La prima cosa che Louis sentì fu un forte odore di mobili vecchi, ma non ci fece troppo caso, limitandosi a barcollare verso l'ombra del letto. Fece scivolare Harry dal suo corpo, facendolo sedere sul bordo del materasso.
Si slacciò i pantaloni del completo con le mani tremanti mentre il minore passava la lingua tra i suoi addominali, mordendogli la pelle mentre incastrava le lunghe dita nell'elastico dei suoi boxer. Sfilò contemporaneamente entrambi gli indumenti, lasciandoli arrotolati alle sue caviglie mentre Harry stringeva velocemente la mano alla base della sua erezione.
«Oh sì» Ansimò Louis.
Buttò la testa all'indietro mentre sentiva le labbra di Harry appoggiarsi alla sua punta, iniziando a stuzzicarlo. Immerse le dita nei lunghi ricci, molto più lunghi di quanto si ricordasse, tirandoli mentre muoveva vagamente il bacino in avanti.
«Prendilo in bocca, Haz» Gemette, quando sentì i denti del minore grattargli delicatamente tutte le vene sporgenti.
Lo stava praticamente supplicando e Harry non se lo fece ripetere due volte. Louis non ebbe nemmeno il tempo di prepararsi mentalmente, che la sua erezione era nella bocca calda e umida del minore, con la sua punta che gli aveva praticamente toccato il retro della gola mentre Harry lo succhiava energicamente.
«Oh porca puttana» Imprecò Louis con un alto gemito estasiato. «Sei sempre così dannatamente bravo a farlo»
Ignorò come la sua voce suonasse diversa dal solito mentre ansimava soddisfatto, spingendosi nella gola del riccio in delicati movimenti dei fianchi, amando la sensazione degli anelli di Harry che gli premevano contro la pelle mentre gli stringeva energicamente la coscia con la mano libera.
Sentì tanti piccoli fuochi d'artificio scoppiare nel suo ventre mentre Harry lo leccava come se non ne avesse mai abbastanza, masturbandolo dove non riusciva ad arrivare con la bocca e giocando con i suoi testicoli, passandoseli tra le dita e succhiandoli entrambi con le labbra.
Era completamente perso nel suo piacere, alla disperata ricerca di quell'orgasmo che aspettava da due mesi, ogni cellula che sembrava andare a fuoco quando sentì le labbra del riccio staccarsi da lui con uno schiocco rumoroso, prima di ricominciare dopo pochi secondi, ancora più affamate.
Fu a quel punto che Louis lo sentì, suoni strozzati provenire dal ragazzo sotto di lui. Harry stava gemendo contro la pelle tesa della sua erezione.
Con un ringhio Louis spalancò gli occhi e abbassò lo sguardo. La stanza era quasi completamente buia, ma la luce proveniente dal cortile era sufficiente per permettergli di vedere i movimenti veloci e decisi del suo braccio.
«Merda...Harry» Ansimò, stringendogli i capelli con ancora più forza.
Harry si stava masturbando e lui, in quel momento, avrebbe voluto fargli qualsiasi cosa.
Gli vennero subito in mente in suoi occhi, che in quei momenti diventavano scuri e torbidi, e sentì un'incredibile nostalgia di quel verde che non era ancora riuscito a vedere.
Intanto Harry continuava a succhiarlo alla perfezione, passando la lingua su tutte le vene più sporgenti, toccandolo e baciandolo come solo lui aveva sempre saputo fare. Louis dovette chiamare a raccolta tutto il suo autocontrollo per non lasciare che Harry facesse venire entrambi così: con un semplice pompino veloce.
«Haz...» Ansimò, cercando di assumere un tono fermo. «Basta»
Tirò i suoi capelli e Harry si allontanò da lui, continuando però a muovere lentamente la mano sulla sua erezione. Louis poteva immaginarlo mentre, nel buio, si leccava le labbra guardandolo languidamente, in attesa della sua prossima mossa.
Louis si abbassò velocemente, facendo unire le loro labbra con uno schiocco secco. Allontanò la mano di Harry con uno schiaffetto, iniziando a masturbarlo velocemente.
«Oh, Louis» Gemette Harry.
Spalancò le labbra in piccoli miagolii soddisfatti e l'architetto ne approfittò per far scontrare le loro lingue. Assaporò il suo stesso sapore mischiato a quello di fragola del minore, toccandolo e tirandogli i capelli mentre Harry, le unghie di nuovo piantate nella sua schiena, gli andava incontro con il bacino.
«Accendi la luce della stanza, poi spogliati. Puoi farlo per me, tesoro?»
Harry annuì sfarfallando gli occhi e Louis lo baciò ancora a lungo, prima di lasciarlo e allontanarsi da lui. Si coricò al centro del materasso duro, appoggiando la testa sul cuscino e iniziando a masturbarsi pigramente mentre osservava la figura longilinea di Harry alzarsi in piedi e allungarsi verso l'abat-jour del comodino.
Strizzò lievemente gli occhi quando la stanza venne illuminata da una fastidiosa luce verde, ma non osò lamentarsene quando Harry, completamente nudo e illuminato a lato del materasso, gli sorrise divertito prima di gattonare accanto a lui.
«Ciao» Mormorò divertito, coricandosi sul corpo dell'architetto.
Louis sorrise gli spostò una ciocca di ricci dal viso, stringendo il suo corpo e lasciandosi schiacciare contro al materasso. «Ciao, amore mio»
Harry si sentì arrossire, nascondendo il volto nell'incavo del collo del maggiore, ben consapevole che ormai il buio non potesse più nasconderlo. Voleva essere arrabbiato con lui, forse avrebbe dovuto persino cacciarlo via ancora prima di invitarlo ad entrare nel suo appartamento, ma voleva molto di più sentirlo di nuovo vicino, dentro e attorno a lui.
Si baciarono dolcemente, lasciando che le loro erezioni, libere e piene, si scontrassero lentamente, godendosi semplicemente quell'intreccio di membra calde.
Harry si allontanò una volta esaurito l'ossigeno. Senza perdere tempo iniziò a lasciare una scia di baci sul collo del maggiore, impaziente di andare avanti, sentendo la sua mano scendere fino a stringergli con forza il gluteo sinistro. Fu a quel punto che se ne accorse, con la luce ad illuminarlo.
Al centro del suo petto, sotto la scritta 'It is what it is', c'era ancora l'aeroplanino di carta con l'H al centro che Louis si era fatto tatuare prima di chiedergli di fidanzarsi. Accanto a questo, però, c'erano due nuovi, piccoli tatuaggi.
Il primo era un piccolo sole stilizzato. Harry sorrise accarezzandolo con le lunghe dita. 'raggio di sole'
Il secondo, invece, era una semplice tazza di tè fumante, delle stesse dimensioni degli altri.
Harry sollevò istantaneamente lo sguardo, incrociando quello blu scuro del maggiore mentre il suo cuore sembrava stare per esplodere.
«You can't go to bed without a cup of tea
Maybe that's the reason that you talk in your sleep» Intonò con voce tremante.
Louis sorrise, annuendo subito. «And all those conversations are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me»
Il riccio si allungò sul suo corpo, baciandolo con passione.
Si ricordava quando aveva scritto quella canzone, un paio di anni prima. Era corso a farla sentire ad Ed e il rosso, entusiasta quanto lui, lo aveva pregato di usarla, nonostante mancassero ancora alcuni versi, che Harry non aveva mai trovato. Due mesi prima, quando Ed gli aveva annunciato di averla incisa come suo singolo di lancio, Harry aveva capito subito che quella piccola strofa fosse troppo intima per essere farina del suo sacco.
Aveva sempre pensato ci fosse lo zampino di Louis. In quel momento ne ebbe la certezza.
«Ti amo» Mormorò, allontanandosi dalle sue labbra. «Sei stato un cazzone e dovrai sudare ancora molto per farti perdonare, ma devi sapere che ti amo ancora come se fosse il primo giorno»
Louis si limitò a sorridere come un bambino il giorno di Natale. Appoggiò entrambe le mani sulle guance del minore, avvicinando i loro volti e baciandolo con passione, lasciando che le loro lingue si rincorressero lascivamente mentre i loro bacini continuavano a scontrarsi uno contro l'altro.
Ridacchiarono uno contro le labbra dell'altro, continuando a baciarsi per minuti interi, fino a quando le loro erezioni non furono davvero troppo piene per essere ignorate.
Louis avvolse la mano al membro eretto del minore, iniziando a masturbarlo mentre Harry gemeva e si agitava contro di lui, lubrificato dal suo stesso liquido preseminale. Era così sensibile che Louis si sentiva scoppiare solo al pensiero di come l'avrebbe fatto venire quella notte. O di quante volte.
«Siediti sul mio volto, tesoro» Mormorò, allontanandosi dall'ennesimo succhiotto scuro sulla sua pelle chiara. «Voglio assaggiarti»
Harry gli lanciò uno sguardo a metà tra il dubbioso e l'eccitato mentre Louis si sistemava supino sul materasso.
«Sono andato a correre, Lou... Dovrei farmi una doccia o...»
Louis lo interruppe subito, facendo unire le loro labbra. «Sono due mesi che sogno questo momento, Harry. Credi che mi interessi davvero un po' di sudore?»
Harry lasciò un gemito profondo mentre le dita di Louis si avvicinavano alla sua entrata, accarezzandola e stuzzicandola. L'architetto continuò a succhiargli il collo, facendo scorrere la lingua dalle sue clavicole fino al lobo dell'orecchio.
«E poi tu non puzzi» Continuò Louis in un sussurro, mordendogli il lobo. «La tua pelle è morbida e profumata esattamente come me la ricordavo»
«Uhm uh?» Fece Harry in un sospiro, ansimando mentre il pollice di Louis stuzzicava la sua entrata, premendo verso il basso per poi allontanarsi velocemente.
Louis annuì e si baciarono ancora, le mani che ormai si aggrappavano ad ogni brandello di pelle che riuscissero a raggiungere. Sentiva di stare per esplodere, ma doveva resistere. Voleva venire dentro Harry, dopo averlo sentito di nuovo attorno a sé, stretto e caldo come si ricordava.
Harry si posizionò sul volto del maggiore con le gambe che tremavano ai lati del suo volto. Appoggiò le mani sulle sue stesse ginocchia, cercando di controllare il respiro mentre sentiva l'alito caldo di Louis battergli direttamente contro l'apertura stretta.
«Oh, sì, porca puttana» Gemette, non appena l'architetto iniziò a leccare il suo buco.
Sentì Louis ridacchiare compiaciuto sotto di lui, ma non ci fece caso, aggrappandosi alla testiera del letto, posta dietro di lui, mentre la lingua calda del maggiore lasciava una lunga scia bagnata nella striscia di pelle dall'ano ai testicoli.
«Lou... Per favore» Ansimò Harry.
Si sentiva già completamente al limite. I suoi arti pizzicavano, la sua erezione era completamente fradicia e tutto il suo addome sembrava stretto in una morsa calda che non lo lasciava nemmeno respirare correttamente.
Louis lo baciò un paio di volte prima di iniziare seriamente. Passò velocemente la lingua sulla sua apertura in grossi cerchi, spingendo sempre più in profondità e sempre più velocemente, irrigidendola e rilassandola mentre iniziava a penetrarlo velocemente.
Harry iniziò ad agitare i fianchi, gemendo rumorosamente. Una parte di lui forse era anche preoccupata che Louis non riuscisse a respirare lì sotto, ma la sua lingua che si muoveva vivacemente e i suoi denti che lo mordevano ovunque bastavano come rassicurazione.
Senza forze, Harry crollò sul corpo del maggiore con un tonfo secco, non più in grado di reggersi mentre il suo intero corpo sembrava andare a fuoco. Strinse una mano alla base dell'erezione del maggiore mentre i suoi gemiti diventavano sempre più alti e animaleschi.
«Ah sì sì sì, Louis... Uhm, di più, di più»
Con le mani che tremavano Harry si limitò a prendere in bocca l'erezione del maggiore, spingendosela fino alla gola mentre la sua, stretta tra i loro petti, pregava per della frizione.
Louis ringhiò contro la sua pelle mentre il minore leccava e succhiava voracemente. Gli schiaffeggiò la natica, inserendo anche un dito nel suo orifizio, continuando a leccare velocemente.
Harry, con alcuni gemiti disperati, iniziò a muovere velocemente il bacino, scopandosi con la lingua e le dita dell'architetto, limitandosi a stringere la sua erezione con la mano mentre ne leccava distrattamente la punta.
«Ci sei, Haz, ci sei» Ansimò Louis, mordendogli velocemente una natica.
Sentiva l'erezione di Harry premere tra le loro pelli sudate in una grossa pozza bagnata mentre il minore si dimenava sopra al suo corpo. Bisognoso di sentirlo e di vederlo venire solo così, grazie alla sua lingua, Louis gli allargò il più possibile le natiche, leccando e succhiando velocemente la sua entrata mentre Harry sembrava completamente impazzito, gemendo e muovendosi, alla ricerca del suo orgasmo.
«Lì, Lou, continua lì, cazzo, sì sì sì»
A Louis bastò penetrarlo un ultima volta con la lingua irrigidita, leccando le sue pareti dopo averlo schiaffeggiato velocemente, per farlo venire con un lungo grido tra i loro petti sudati.
Poté sentire ogni singolo muscolo di Harry contrarsi e irrigidirsi durante l'orgasmo, prima che il corpo del minore crollasse completamente sul suo, distrutto dall'orgasmo appena provato, dopo ben due mesi senza essere sfiorato da nessuno.
Louis baciò dolcemente entrambe le sue natiche, scivolando da sotto il suo corpo. Aiutò Harry a coricarsi a pancia in su, posizionandosi tra le sue gambe e lasciando tanti piccoli baci su tutto il suo volto, soprattutto sulle fossette delle guance, che avevano fatto la loro comparsa non appena il riccio si era aperto in un sorriso intenerito.
Si baciarono a lungo. Louis lasciò che Harry dettasse il ritmo del bacio, cercando di non pensare alla sua erezione che, ancora dura e bagnata, aspettava solamente di essere toccata. Incapace di controllarsi, una volta essersi assicurato che Harry si fosse ripreso, allargò le sue gambe, iniziando a strofinarsi lentamente contro la sua apertura bagnata e aperta.
Gemette contro le labbra del riccio mentre questo iniziava ad andargli incontro quasi timidamente.
«E' okay?» Mormorò Louis, baciandogli la punta del naso e posizionandogli un cuscino sotto al capo, in modo che fosse comodo.
Harry annuì subito velocemente, accarezzandogli e stringendogli il sedere, invitandolo a spingersi contro di lui con più forza.
«Sì, sì per favore. Sono due mesi che sogno di sentirti ancora dentro di me»
Louis sentì il cuore esplodergli nel petto. Sorrise, baciandolo ancora mentre mormorava distrattamente qualche 'anche io, amore, anche io'.
Non appena il loro bacio si fece più languido, con le lingue che si rincorrevano e le labbra che schioccavano le une contro le altre, Louis si allontanò, inginocchiandosi tra le sue gambe.
Sempre guardandolo negli occhi, senza però riuscire a distinguere il verde che tanto amava, Louis passò due dita sul petto asciutto del minore, raccogliendo ogni singola goccia di sperma bianco che vi era rimasto. Gli accarezzò tutto il torso, portando il liquido fino alle gonfie labbra rossissime.
Harry le socchiuse, continuando a guardarlo mentre avvolgeva le dita con la lingua, iniziando a succhiare il suo stesso sperma con uno sguardo compiaciuto. Louis sentiva di volerlo scopare fino a non avere più forze nemmeno per muoversi.
Continuarono a fissarsi in silenzio, fino a quando Harry non gemette contro le sue dita.
Louis inspirò rumorosamente tra i denti, sentendo la sua erezione farsi sempre più dura e bagnata. Avvolse quella di Harry con la mano libera, iniziando a masturbarlo lentamente mentre sfilava le dita bagnate dalla sua bocca, portandone subito tre a penetrarlo velocemente.
«Louis!»
Harry si inarcò con un gemito, stringendo il lenzuolo con la mano libera. Louis gli diede qualche secondo per abituarsi, prima di iniziare a muovere e sforbiciare le sue dita dentro di lui, piegandosi e succhiandogli per qualche secondo tutti e quattro i capezzoli che decoravano il suo petto.
«Troppo?» Chiese Louis, mordendogli velocemente il labbro.
Harry scosse velocemente la testa con un piccolo gemito.
«Perfetto» Sorrise l'architetto, baciandolo ancora. «Hai un lubrificante?»
«Primo cassetto del comodino» Mormorò Harry a denti stretti, sostituendo la mano di Louis e iniziando a masturbarsi più velocemente, tornando quasi completamente duro dopo solo pochi minuti.
Louis prese tutto velocemente, sentendo il fiato mancargli in gola quando vide il pacchetto di preservativi già aperto e il lubrificante quasi finito. Tolse delicatamente le dita dall'orifizio del minore, senza il coraggio di guardarlo negli occhi.
Forse aveva frainteso tutte le sue reazioni. Forse Harry era davvero andato a letto con altri uomini. La cosa che lo faceva stare peggio era il fatto di meritarselo. Lui lo aveva quasi cacciato via, non poteva pretendere che il minore rimanesse fermo ad aspettarlo.
«Louis»
Louis non si voltò, chiudendo gli occhi non appena sentì le labbra carnose del minore baciargli la pelle della spalla.
«Non mi arrabbierò, Haz, davvero, io sono l'ultimo ad avere il diritto di farlo. Voglio solo sapere se c'è stato qualcun altro»
Harry gli posò una mano sul mento, così da poterlo guardare negli occhi. «Ho prestato alcuni preservativi a James, qualche giorno fa. Sua moglie è stata malata e ha dovuto interrompere la pillola, perciò lui non ne aveva in casa»
«E il lubrificante?»
Harry sorrise dolcemente, baciandolo ancora. «Mi sono toccato da solo tantissime volte, Boo, sempre e solo pensando a te»
Louis si morse il labbro inferiore, sentendosi il più grande degli idioti. Lo baciò, accarezzandogli i lunghi ricci che ormai scendevano oltre le spalle.
«Mi dispiace, mi dispiace così tanto» Sussurrò contro le sue labbra.
Harry capì subito. 'Mi dispiace di averti mentito. Mi dispiace di averti lasciato. Mi dispiace di essere andato a letto con un'altra. Mi dispiace di essere un idiota'.
Gli sorrise ancora, guardandolo come se, nonostante tutto, Louis fosse la persona che lo rendeva più felice sulla faccia della Terra.
«Perché non mi scopi e basta, invece?»
Louis ridacchiò contro le sue labbra, non trattenendo un piccolo gemito mentre le lunghe dita di Harry si stringevano alla sua erezione. Si baciarono ancora poi Louis lo fece stendere nella posizione iniziale, con le lunghe gambe spalancate solo per lui.
«Ma certo. Devo farmi perdonare, no?»
L'architetto gli fece l'occhiolino, versandosi un'abbondante dose di lubrificante sulle dita. Lo preparò ancora fino a quando Harry non fu un ammasso di nervi tesi e gemiti esasperati, l'erezione di nuovo rossa e gocciolante nonostante avesse appena avuto un orgasmo.
Si baciarono ancora, poi Louis iniziò a spalmarsi altro lubrificante sull'erezione ormai violacea.
«Fallo, Lou, sono pronto» Ansimò Harry, sentendo la punta del maggiore accostarsi alla sua entrata.
Continuarono a guardarsi mentre Louis entrava dentro di lui con un lunga e lenta spinta, fermandosi solo quando sentì i testicoli sbattere contro le natiche del minore.
Gemettero entrambi, baciandosi a lungo mentre finalmente erano di nuovo una cosa sola.
«Così. Fottutamente. Stretto» Ringhiò Louis, mordendogli il collo e accompagnando ogni parola con una lunga e poderosa spinta.
Ancora meglio di quanto se lo ricordasse. La carne di Harry lo stringeva come se fossero fatti apposta per incastrarsi alla perfezione.
Provarono a baciarsi mentre continui e rumorosi gemiti uscivano dalle loro labbra. Louis iniziò a scoparlo con sempre più forza mentre tutte le sue terminazioni nervose sembravano esplodere dal piacere. Si era ripromesso che sarebbe stato lento, che si sarebbe gustato ogni singolo istante di quel momento, ma alla fine avrebbe avuto l'intera vita per farlo.
In quel momento aveva solo bisogno di sentirlo, rude e veloce, tanto stretto da sembrare quasi doloroso. Aveva bisogno della pelle marchiata e graffiata, dei capelli tirati, della labbra morse e delle imprecazioni urlate tra i gemiti.
Louis si abbassò su di lui mentre Harry stringeva le lunghe gambe alla sua vita. Uscì completamente per poi penetrarlo velocemente, ancora e ancora mentre i suoi testicoli sbattevano continuamente contro le sue natiche, in un tonfo sordo che si univa allo schioccare delle loro pelli sudate e ai loro gemiti estasiati.
«Louis, sì sì, cazzo uhm uh lì, lì lì»
Harry buttò la testa indietro, sentendo il cuore esplodergli nel petto mentre Louis trovava la sua prostata, iniziando a colpirla velocemente e con forza, facendogli quasi vedere le stelle. Preso dalla frenesia del momento, alla sola ricerca del suo secondo orgasmo, Harry iniziò a muovere disperatamente i fianchi, andando incontro ad ogni singola spinta del maggiore.
«Oh porca puttana, Harry»
Louis quasi ringhiò, lasciandolo fare, limitandosi a stringere con forza i suoi fianchi e a mordergli il petto mentre Harry si muoveva contro la sua erezione, scopandosi praticamente da solo mentre l'architetto si fermava, eccitato a dismisura.
«Prenditelo, tesoro» Mormorò compiaciuto, baciandolo rudemente.
Harry gemette contro le sue labbra, iniziando a rilasciare piccoli mugoli affannati, segno che fosse ormai al limite. Fece per portare la mano alla sua erezione, ma Louis lo fermò con un verso contrariato, bloccandogli entrambi i polsi sopra la testa e riprendendo il controllo, ricominciando a scoparlo velocemente.
«Solo io posso toccarti. Sei mio, Harry» Mormorò serissimo, baciandogli e mordendogli il collo.
Harry lanciò un urlo roco, ormai al limite. «E tu sei mio»
Louis sorrise, ansimando qualcosa che Harry non riuscì a cogliere. Si baciarono ancora, gemendo e quasi urlando mentre i loro movimenti si facevano sempre più affannati e animaleschi.
«Uhm Lou...Louis, ci...ci sono»
Harry non riusciva neanche più a parlare e Louis non poté non stringerlo a sé, continuando a scoparlo mentre poteva sentire ogni suo pezzo rotto tornare al proprio posto. Di solito era quello il momento in cui si svegliava: quando entrambi stavano per venire insieme, stringendosi e amandosi.
«Vieni con me Haz...oh sì, per favore»
A Louis bastò sentire il riccio mormorare un'altra piccola preghiera, l'erezione fradicia stretta tra i loro corpi e il viso deformato dal piacere, per venire copiosamente tra la sua carne, continuando a spingere fino a quando non si sentì completamente vuoto mentre Harry si stringeva attorno a lui.
Il riccio venne mezzo secondo dopo, sporcandosi fino al mento e lanciando un urlo talmente alto da sembrare disumano.
Si baciarono senza fiato, stanchi e incredibilmente appagati. Continuarono a guardarsi e ad accarezzarsi, strappandosi baci veloci mentre il sudore si asciugava sulle loro pelli.
Louis uscì da Harry delicatamente, lasciandolo lì, steso sul letto, con i muscoli talmente stanchi e rilassati da non poterli più muovere, mentre il suo sperma iniziava a colare tra le sue cosce, facendogli emettere piccoli miagolii infastiditi.
«Stai buono, micetto» Sussurrò Louis divertito.
Si abbassò di nuovo tra le gambe del riccio, leccando velocemente ogni singola goccia dalla sua entrata e dalle sue cosce mentre lui mugolava quasi infastidito. Alla fine Louis si rialzò, facendo unire le loro labbra in un lungo bacio.
Si baciarono, scoppiarono a ridere uno tra le braccia dell'altro e si baciarono ancora, incuranti della possibilità di aver svegliato mezza palazzina con le loro urla.
«Mi sei mancato da far schifo» Bisbigliò infine Harry, accoccolandosi sul petto del maggiore mentre questo copriva entrambi con il lenzuolo.
Sentì Louis lasciargli un bacio sulla fronte mentre i suoi occhi iniziavano a chiudersi pesantemente. L'ultima cosa che sentì bastò a fargli dimenticare quei mesi di dolore e sofferenza.
«Mi sei mancato tantissimo anche tu, raggio di sole»
***
HEYYYYYY!❤️
Sì, sono viva. Sì, sono una capra. Sì, se volete uccidermi capisco perfettamente.
Però, per farmi perdonare, ecco un lunghissimo capitolo tutto smut dei nostri amati larry, che finalmente sembrano essersi ritrovati.
Per me è stata davvero un'impresa scriverlo, perciò ditemi tutto quello che pensate (anche critiche!): sono curiosissima di sapere se vi è piaciuto o no!😘
Alla prossima!❤️ All the love. xx
~Alex
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