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//Capitolo 24

If I don't say this now, I will surely break
As I'm leaving the one I want to take
Forgive the urgency, but hurry up and wait
My heart has started to separate
(The Fray - Look after you)

La mattina successiva, Harry si svegliò con la bocca incredibilmente secca e un fastidioso sapore acido in gola.

Mugugnò infastidito, tentando di schermarsi gli occhi dai forti raggi del sole che filtravano dalle tapparelle chiuse, battendogli direttamente sul volto. In quel momento si sentì incredibilmente stupido per aver riso quando Louis gli aveva allungato una mascherina per gli occhi, la sera prima.

Continuò a coprirsi il viso con una mano, mentre con l'altra tastava alla cieca il materasso, fino a raggiungere il lenzuolo appallottolato ai loro piedi. Se lo tirò velocemente fino a coprirgli le anche nude, avvicinandosi al corpo addormentato dell'architetto, facendo scontrare la pelle della sua schiena con quella del proprio petto, ignorando lo sperma secco che ancora gli macchiava l'addome, e stringendolo in un abbraccio. Nascose il viso tra le sue scapole, così da ripararsi dai raggi del sole, e gli baciò dolcemente la pelle profumata, prima di addormentarsi nuovamente.

Quando si svegliò definitivamente, nemmeno un'ora dopo, la sveglia trillava rumorosamente sul comodino mentre il corpo di Louis si muoveva contro il suo.

«E' ancora troppo presto per alzarsi, e io sono ancora troppo ubriaco» Borbottò l'architetto, spegnendo la sveglia e tornando a farsi stringere da Harry.

Questo sbadigliò contro la sua pelle, rilasciando un piccolo risolino. «Non abbiamo bevuto così tanto, ieri sera. Dan ha tenuto tutti a stecchetto»

«Intendevo, ubriaco della tua presenza qui, raggio di sole» Rispose Louis, rigirandosi nell'abbraccio del riccio e avvicinando i loro volti, stringendogli la vita con una gamba.

Harry sentì il cuore iniziare a battergli inevitabilmente più veloce, prima che Louis tornasse ad essere il solito vecchio Louis. «E con presenza intendo in tutti i sensi»

«Idiota» Borbottò Harry con un sorrisino, alzando gli occhi al cielo mentre il maggiore muoveva eloquentemente i fianchi contro la sua coscia.

«Buongiorno anche a te, piccolo» Canticchiò questo, facendo leva sui gomiti e sollevandosi lievemente sul corpo del riccio.

Fece scontrare le loro labbra lentamente, facendo quasi impazzire Harry mentre si godeva il semplice contatto tra le loro bocche, limitandosi a tirare lievemente il labbro inferiore del minore con i denti, succhiandolo piano. Non poté trattenersi dal ridacchiare mentre il riccio si muoveva impazientemente sotto di lui, stringendolo contro il suo corpo e mugugnando d'impazienza.

Harry intrecciò le lunghe dita tra i capelli di Louis, avvicinando i loro volti e prendendo in mano del redini del bacio, accarezzando pochi secondi le labbra fini del maggiore con la lingua prima di farle intrecciare velocemente, gongolando internamente mentre sentiva Louis sospirare di piacere contro le sue labbra.

«Buongiorno» Sorrise Harry, soddisfatto, mentre Louis gli immergeva le dita nelle fossette.

«Sei consapevole di aver appena aggravato la nostra situazione?» Lo riprese bonariamente l'architetto, partendo dal centro del petto e lasciandogli una scia di baci fino al retro dell'orecchio, facendo scontrare i loro accenni di erezione.

Harry si limitò a buttare indietro la testa sul cuscino, permettendo a Louis di succhiargli la pelle candida sotto il mento, stringendogli la vita con le mani e tenendo i loro corpi nudi premuti uno contro l'altro mentre si godeva tutte quelle attenzioni.

«Cattivo Styles» Lo ammonì Louis, mordendogli il segno rosso appena fatto.

Il loro momento di pace venne interrotto da un forte bussare contro la porta della stanza—che i due si erano premurati di chiudere a chiave la sera precedente, prima di buttarsi sul letto già mezzi nudi—seguito dalla voce di Lottie che li richiamava severa.

«Louis William Tomlinson! Tra dieci minuti arriva Lou per sistemarvi i capelli, io spero che voi siate già pronti, perché se non siete giù in tempo, aiuterò la mamma a seppellire i vostri cadaveri! Muovetevi!»

«Ora mi ricordo perché ho deciso di stare a New York» Commentò Louis sarcasticamente, alzandosi con uno sbuffo dal corpo di Harry, il quale si stava stiracchiando, godendosi la vista del corpo nudo del suo fidanzato mentre questo vagava per la stanza in cerca di un paio di boxer.

Dopo averglieli lanciati con uno sbuffo divertito, Harry si vestì a sua volta, seguendo il maggiore nel bagno dalla parte opposta del corridoio. Si infilarono insieme sotto la doccia e cercarono di lavarsi il più velocemente possibile, nonostante le continue interruzioni dovute ai baci, che non potevano fare a meno di scambiarsi, ben consapevoli che, a causa di tutti i preparativi e le agitazioni di quella giornata, avrebbero avuto ben poco tempo per stare insieme.

Quindici minuti dopo entrarono nella cucina colma di gente, augurando a tutti il buongiorno e baciando Jay sulla guancia, mentre si sedevano accanto alle gemelle per fare colazione. Esattamente come Louis aveva previsto, non ebbero nemmeno un secondo di tempo per stare insieme da soli, dovendo passare le tre ore che li separavano dalla cerimonia a correre da una parte all'altra della casa. Si occuparono di lavare e vestire Ernest e Doris e di aiutare le gemelline con i loro abiti, mentre Lou e le ragazze pensarono al trucco e all'acconciatura di Jay.

«Ti piace il mio vestito, Hazzabear?» Chiese timidamente Daisy una volta che Harry, inginocchiato dietro di lei, ebbe finito di allacciarglielo.

Il riccio le porse la mano, sorridendole mentre la faceva girare su se stessa. «Sei stupenda, tesoro, la bambina più bella che io abbia mai visto»

La bambina arrossì violentemente, stringendo le braccia attorno al collo di Harry mentre una vocina dietro di loro lanciava un'esclamazione indignata.

«Le due bambine più belle che io abbia mai visto» Si corresse subito il ragazzo, allungando un braccio verso Phoebe, che si unì subito al loro abbraccio.

Fu esattamente in quel momento che Louis entrò nella stanza, accompagnato da Lottie. Sentì un inaspettato calore diffondersi nel suo stomaco a quella vista, mentre un grosso sorriso dolce si allargava sul suo volto.

«A questo punto non so se essere più preoccupato che le mie sorelle possano rubarmi il fidanzato o che il mio fidanzato possa rubarmi le sorelle» Commentò, facendo ridacchiare Harry e Lottie, prima di abbracciare a sua volta le due gemelline. «Delle vere principesse»

Le due bambine sorrisero e lasciarono un bacio sulla guancia del fratello, prima di correre da Lou per farsi sistemare i capelli, la corta gonna in tulle del loro vestito azzurro che svolazzava nell'aria. Lottie consegnò loro i completi che avrebbero dovuto indossare, intimando loro di fare in fretta, prima di lasciarli da soli nella camera da letto di Louis.

«Perché sono tutti convinti che io passi il tempo a tentare di saltarti addosso?» Sbuffò Louis, iniziando a spogliarsi mentre Harry tirava fuori il suo completo da una grossa busta in tessuto.

«Perché è quello che fai» Rise il riccio, iniziando ad indossare i suoi pantaloni neri.

L'architetto alzò gli occhi al cielo prima di lanciargli uno sguardo malandrino, si avvicinò innocentemente, avvolgendo la sottile vita del riccio con le braccia e unendo i loro busti scoperti prima di iniziare a lasciargli una scia di baci che dalla clavicola salivano fino a dietro l'orecchio.

«L-louis...» Sospirò Harry, ritrovandosi a chiudere gli occhi e inclinare il collo, mentre il suo fidanzato passava a baciargli la mascella, le mani che gli accarezzavano i glutei e le cosce.

«Sto solo controllando che qui sia tutto a posto» Mormorò Louis contro le sue labbra, abbassandosi lievemente e tirando su l'orlo dei pantaloni di Harry fino a sistemarglieli sulla vita.

«La frase più squallida che io abbia mai sentito» Borbottò quest'ultimo prima di unire le loro labbra in un bacio veloce.

Louis scoppiò a ridere, allontanandosi dal corpo del riccio -che l'aveva spintonato via appena aveva sentito la sua mano infilarsi nei boxer. «E non sarà l'ultima, ormai devi accettare questa cosa»

«Vestiti» Lo ammonì Harry, non riuscendo a nascondere un pizzico di divertimento, lanciandogli la camicia bianca.

Si vestirono in un silenzio quasi completo, interrotto solamente da qualche sporadica domanda di Louis, che chiedeva al riccio di controllare le pieghe dei suoi pantaloni o di sistemargli i gemelli della camicia. Harry si era accorto del repentino cambiamento di umore del maggiore, che sembrava fin troppo teso rispetto a pochi minuti prima, ma aveva deciso di aspettare che fosse lui stesso a parlarne. Si stava controllando un ultima volta i pantaloni e la camicia neri al grosso specchio posto ad un lato del letto del maggiore, quando questo interruppe quel lungo silenzio.

«Harry?»

Il riccio si limitò ad incrociare lo sguardo di Louis, seduto dietro di lui, nello specchio, infilandosi la giacca nera.

«Stai...bene?» Chiese questo, il tono fin troppo insicuro.

Harry gli sorrise confuso. «Perché non dovrei...?»

«Ti ho sentito, stanotte» Lo interruppe Louis. «Hai avuto un incubo, di nuovo»

Harry abbassò lo sguardo sulle punte dei suoi stivaletti lucidi, un macigno che gli si posava al centro del petto mentre il ricordo della notte precedente gli tornava alla mente. Louis gli arrivò alle spalle in mezzo secondo, abbracciandolo da dietro e appoggiando il mento sulla sua spalla. Il riccio poteva sentire il suo respiro caldo contro il collo.

«Non ti succedeva dalla prima notte in cui abbiamo dormito insieme, voglio essere sicuro che tu stia bene» Mormorò dolcemente, lasciandogli tanti piccoli baci alla base del collo.

«E' che» Iniziò Harry, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime mentre le immagini del suo solito sogno si ripetevano sempre più vive nella sua mente. «Stare con la tua famiglia, che è bellissima, mi fa pensare... a lei»

«Lei sarebbe fiera dell'uomo che sei diventato» Gli disse l'architetto, prendendogli la mano e facendolo voltare, così da essere uno di fronte all'altro.

Harry puntò lo sguardo nel suo, sentendosi la persona più fortunata della Terra per aver trovato qualcuno come Louis.

«Ti amo così tanto» Si limitò a sussurrare, portando le braccia a circondare il collo del maggiore prima di unire le loro labbra in un lungo bacio.

«Lo so» Mormorò Louis contro la sua bocca, lasciandogli un paio di baci a stampo. «Fortunatamente per te, ti amo anche io»

Harry si ritrovò a sorridere, mentre Louis mormorava un 'bravo ragazzo', immergendogli le dita nelle fossette. Si presero un paio di minuti per continuare a baciarsi, prima che Lottie iniziasse a bussare energicamente contro la porta della stanza.

«E' una spina nel fianco, quella ragazza» Commentò Louis, separandosi di malavoglia dal minore e infilandosi la giacca blu, dello stesso colore dei pantaloni.

«Ti ho sentito!» Urlò sua sorella, facendo ridacchiare Harry.

«Allora, pronto ad andare in mezzo ad una decina di donne urlanti?» Domandò Louis solennemente, porgendo una mano al riccio, perché la afferrasse.

Harry non esitò un secondo, scoppiando a ridere per la frase del maggiore.

«Bene, possiamo andare. Ho una donna da accompagnare all'altare»

Il minore riuscì a cogliere la nota d'agitazione presente nella voce di Louis, gli sistemò la rosa agganciata alla giacca e gli strinse la mano, lasciandogli un veloce bacio sulla guancia. «Sarai perfetto»

-

Il matrimonio di Jay fu assolutamente stupendo.

La cerimonia si svolse in modo veloce, in una grossa ed elegante chiesa appena fuori città.

Jay fece il suo ingresso con una ventina di minuti di ritardo, il braccio incastrato sotto quello di Louis mentre Lottie e Fizzy, splendide nei loro abiti verde-acqua, sollevavano il lungo strascico del suo abito.

Harry avrebbe davvero voluto concentrarsi sul modo in cui Dan la guardava avvicinarsi, eppure non riuscì a staccare gli occhi dal suo fidanzato che, bellissimo nel suo elegante abito blu fatto su misura, camminava fieramente accanto alla madre. Louis che, mentre Jay e Dan si scambiavano le loro promesse, incastrò lo sguardo nel suo, guardandolo con gli occhi azzurri luminosi e pieni di promesse. Harry, seduto nella panca dietro i genitori dei Jay, con la piccola Doris in braccio, sentì gli occhi riempirsi di lacrime di commozione mentre sorrideva radiosamente all'architetto.

Una volta che i due sposi ebbero finalmente pronunciato il loro '', tutti gli invitati si spostarono verso un lussuoso e immenso golf club.

Harry, Liam, Niall, Zayn e Ed, le giacche sottobraccio e le cravatte allentate per via del caldo afoso, riuscirono a recuperare un golf car, con il quale girarono tutta la zona nell'attesa che fosse servito l'aperitivo, rischiando quasi di investire uno dei fotografi—Niall dovette pregarlo per più di un quarto d'ora perché questo acconsentisse a non dirlo agli sposi.

Fecero tantissime foto—prima solo loro cinque e Louis, nelle pose più stupide e assurde, poi con gli sposi—e mangiarono tutti quanti insieme, nell'enorme tavolata unica che Jay aveva deciso di utilizzare.

Diverse persone importanti nelle vite dei due sposi si alternarono sul palco, facendo brevi discorsi e brindando alla loro felicità. L'ultimo fu Louis, che si avvicinò al microfono tirando fuori dalla tasca interna della giaccia un foglio spiegazzato.

«Salve a tutti! Io sono Louis...Il figlio della bellissima sposa» Tutti applaudirono incoraggianti e Harry poté vedere il suo fidanzato prendere un profondo respiro, cercando il suo sguardo nella folla, prima di continuare. «Non credo ci sia molto da aggiungere a ciò che è già stato detto su di lei da persone che la conoscono da molto prima che io nascessi, ma voi ce l'avete raccontata come amica, perciò io proverò a raccontarvela come madre. Aveva appena diciotto anni, quando sono nato io e probabilmente è stata la nostra poca differenza d'età, a renderla da sempre la mia migliore amica. Lei era una mamma single, che viveva lontano dai propri genitori e doveva fare fin troppi turni straordinari per mantenerci—e fidatevi: ci voleva davvero un capitare per mantenermi, visto quanto mangiavo» Louis annuì con un sorriso, mentre aspettava che le risate si fermassero. «Eppure ogni singolo giorno, quando il pomeriggio lo scuolabus mi riportava a casa, lei era sempre lì ad aspettarmi. Non importava quanto potesse sentirsi stanca, lei rimaneva lì a chiacchierare con me per ore, mi aiutava con i miei compiti, guardavamo insieme i miei cartoni animati preferiti. Credo che non avrei potuto desiderare una mamma migliore di quella che lei è sempre stata»

Tutti applaudirono quasi commossi, girandosi verso la sposa mentre questa prendeva il fazzoletto che il marito le stava porgendo, asciugandosi gli occhi umidi e mimando un 'il mio bambino'.

«Quand'ero più piccolo ricordo che mi chiedevo spesso perché le persone si innamorassero, perché basassero la loro vita su qualcuno che avrebbe potuto andarsene in ogni momento; ricordo che ogni volta che mia mamma usciva con qualcuno e io rimanevo a casa con la nonna e le ragazze mi chiedevo 'perché deve uscire con quegli uomini? Io e le mie sorelle non le bastiamo più?'. Beh, ora ho capito cosa mia mamma ha sempre cercato, cosa tutti noi abbiamo sempre cercato»

Harry sentì il cuore accelerargli nel petto mentre Louis, facendo una breve pausa, si voltò verso di lui e portò la mano sul petto, esattamente nel punto dove il riccio sapeva ci fosse il tatuaggio dell'aeroplanino.

«Perché quando trovi quella persona, è come se finalmente tutto nella tua vita tornasse al proprio posto, come se finalmente si concludesse quella ricerca che neanche sapevi di star facendo. Ci ho messo ventiquattro anni per arrivarci, e spero che il mio fidanzato mi possa perdonare per tutti gli anni che gli ho fatto aspettare, ma ora ho capito quanto bene, quanto completo, possa farti sentire l'amare qualcuno, fino passarci la vita insieme»

Louis sorrise ad Harry, come se ci fossero solamente loro due nell'enorme stanza, gli lanciò un ultimo luminoso sguardo, pieno di tutte le cose non ancora dette, prima di tornare a guardare in direzione dei due novelli sposi. Il riccio sentì di poter fluttuare a metri da terra.

«Dan, io so che tu sarai quella persona per mia mamma. Vi meritate il meglio e vi auguro tutta la felicità possibile. Perciò ora, cari invitati, vorrei fare un brindisi» Louis sollevò il suo bicchiere di champagne, venendo subito imitato da tutti. «A Jay e Dan, due delle persone migliori che io abbia mai conosciuto»

Tutti brindarono in onore dei due sposi e Louis scese dal palco accompagnato da grossi applausi, che continuarono anche quando si avvicinò alla sedia di Harry, facendolo alzare in piedi e appoggiandogli una mano sulla guancia, baciandolo delicatamente mentre lo stringeva contro di sé. Si separarono dopo appena pochi secondi, stringendosi in un abbraccio mentre l'attenzione di tutti tornava verso il palco, dove era appena salito il dj per dare inizio alla festa.

Per il resto del pomeriggio e tutta la sera, Louis rimase attaccato al suo fidanzato, insieme ai loro amici. Si divertirono a ballare nei modi più stupidi, anche a causa dell'alcool che tutti avevano buttato giù, e iniziarono una lunga partita a golf, che si concluse con Louis che rincorreva Niall lanciandogli le palline e accusandolo di aver barato con il punteggio.

Appena il buio scese sulla città, Ed salì sul palco con la sua fedele chitarra, il braccio ormai guarito dalla frattura dell'incidente avvenuto qualche settimana prima. Ringraziò gli sposi per la possibilità e rinnovò loro i suoi auguri—tutti brindarono di nuovo—prima di iniziare a suonare le prime note.

Louis prese Harry per mano, guidandolo lentamente fino al centro della pista, appoggiandogli il braccio sulla vita mentre iniziavano a dondolarsi sul posto.

«Stai bellissimo così» Mormorò il maggiore contro le sue labbra, lasciandogli una scia di baci sul collo.

Harry tremò lievemente, prendendo il labbro inferiore di Louis tra i denti e tirandoglielo piano. «Anche tu, tantissimo»

Quando Ed iniziò ad intonare 'friends' loro si sorrisero complici, iniziando veramente a ballare mentre si guardavano in silenzio.

«Sai, ho chiesto un favore a Ed, prima» Disse il più piccolo, una volta finita la canzone.

Louis si limitò a lanciargli uno sguardo interrogativo, fino a quando il loro amico non iniziò una cover di una canzone della sua band preferita, la stessa che, in un momento di estrema debolezza dopo che Harry si era accoccolato distrutto e sudato contro il suo petto, il ragazzo dagli occhi azzurri aveva rivelato essere quella che gli veniva in mente quando pensava lui.

«Lou...quello che hai detto prima...»

Louis lo strinse contro di sé, baciandolo ancora, a lungo e dolcemente, lasciando che le loro lingue si sfiorassero piano mentre ogni cosa attorno a loro sembrava scomparire, eccetto che per la voce di Ed.

«E' ciò che penso davvero. Sarà così, raggio di sole, mi prenderò cura di te»

***

HOLAAAA!❤️❤️❤️❤️
(tutti questi cuoricini perché sono una leccaculo)

Bien, lo so, non ho la minima scusa per essere sparita così da maggio, non sapete quanto mi dispiaccia☹️
Ogni volta che tentavo di mettermi a scrivere questa robetta (non ne sono pienamente soddisfatta, lo ammetto), mi bloccavo completamente. Se può migliorare un pochino la mia posizione, posso dirvi che mente non riuscivo ad andare avanti con questa, mi sono dedicata ad una one shot che ho in cantiere da un po' e che non vedo l'ora di farvi leggere!

Anyway, passando al capitolo, scrivere del matrimonio di Jay mi ha distrutta. Spero che il tutto vi sia piaciuto, come sempre vi chiedo di votare e di commentare (anche per dirmi che sono un'idiota per tutto il tempo passato)😘

Godetevi queste big scene di fluff tra i nostri amati larry, perché la situazione sta per cambiare muahaha.

All the love,
~Alex

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