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//Capitolo 22

«Aww, ma quanto possono essere carini?»

«Fiz stai ferma! Sto cercando di fare uno snap!»

«Ma non è colpa mia! E' Daisy che mi spinge»

«Sì perché non vedo niente, uffa!»

«Adesso Tommy ti prende in braccio così vediamo tutti e voi mi lasciate fare questa benedetta foto. Voglio stamparla e appenderla ovunque, sono così teneri!»

«Ma perché partecipo ancora a queste cose, io?»

Louis si lasciò sfuggire un piccolo grugnito di fastidio, fingendo di non sentire le sue sorelle trattenere il respiro mentre lui stringeva ancora più saldamente il corpo del minore addosso al suo, nonostante il lieve strato di sudore che appiccicava le loro pelli sudate.

Si trattenne dal rilasciare un sospiro di sollievo quando sentì la voce di sua madre arrivare nella stanza, riprendendo le figlie e facendole subito uscire dalla stanza.

Aprì gli occhi pochi secondi, giusto il necessario per assicurarsi che Harry fosse ancora placidamente addormentato su di lui, prima di tornare a immergere il naso nei suoi capelli ricci e di cadere nuovamente in un sonno profondo.

Alla fine il loro aereo aveva avuto in ritardo di un paio di ore a causa di maltempo sulla rotta di volo, così i cinque ragazzi erano arrivati a Miami in piena notte, stanchi e spossati. Erano stati accolti da Jay e Dan, che avevano deciso di ospitare tutti quanti per quella notte, invece di mandare Zayn, Liam, Niall e Ed ulteriormente in giro a quell'ora in cerca del loro hotel. Così, nel silenzio tombale di quella casa enorme, Harry e Louis erano subito andati nella camera di quest'ultimo, mentre Liam e Zayn andavano nella camera degli ospiti vuota e Niall e Ed finivano sui grossi divani del soggiorno.

Louis svegliò definitivamente un paio di ore più tardi, i caldi raggi di Miami che filtravano dalla finestra aperta, battendogli sulla schiena, e il materasso freddo accanto a lui. La prima cosa che vide una volta sveglio, appena la sua vista si fu abituata a tutta quella luce, fu la schiena nuda del riccio, piegato lievemente in avanti verso la parete opposta al letto, dove su una grossa tavola in sughero erano appese diverse fotografie e poster.

Louis si avvicinò in punta di piedi, cercando di non farsi sentire dal minore.  Appena fu abbastanza vicino da poter sbirciare oltre la sua spalla notò che questo aveva in mano una foto di quando era ancora bambino, tutto infangato con uno sguardo furbetto e un pallone sotto il braccio.

«Ovunque io vada mamma riesce a tirarmi fuori una copia di quella foto, sempre» Commentò, stringendo la vita del più piccolo prima di baciargli una spalla.

Harry trasalì spaventato prima di voltarsi verso Louis, sorridendogli innocentemente.

«Credi che possa averne una copia anche io?»

Louis ridacchiò scuotendo la testa. «Non ti metterò volontariamente in mano un'arma che userai per prendermi in giro a vita»

«Beh, chiederò a Jay» Rispose allora Harry, facendogli una pernacchia.

Louis alzò gli occhi al cielo sconsolato, prima di unire le loro labbra in un lungo bacio.

«Cosa stai facendo già sveglio, raggio di sole?» Chiese, guardandolo rimettere a posto la foto e sedersi sulla cassapanca lì sotto.

Harry scosse le spalle. «Non riuscivo più a dormire, così mi sono messo a ehm...»

«Curiosare in giro?» Concluse Louis con un sorriso, sedendosi accanto a lui.

«Direi che 'osservare l'ambiente' sia il termine corretto» Ribatté il riccio, guardando l'architetto scoppiare a ridere.

Continuò a guardarsi ancora attorno, approfittando della luce che ormai illuminava la grande stanza. Quella notte era così stanco che l'unica cosa su cui si era riuscito a concentrarsi nel fresco buio di Miami era il comodo letto da una piazza e mezza posto in mezzo alla camera, sul quale era crollato esattamente due secondi dopo che Jay aveva chiuso la porta dietro di sé, augurando la buonanotte ai due ragazzi.

«Allora non vorrei interrompere il tuo 'osservare l'ambiente' ma che ne dici di andare a fare colazione? Qualcosa mi dice che le mie sorelle non vedano l'ora di rivederti» Mormorò Louis, accarezzando la cute del minore mentre questo si appoggiava al suo petto.

«Gli altri ci sono?» Chiese nervosamente Harry, nascondendo il volto contro la pelle nuda del più grande.

«Uhm... Credo che Dan sia a lavorare fino a pranzo e so che sua mamma e i miei nonni stamattina avrebbero accompagnato mamma a guardare le ultime cose per domani» Rispose Louis pensieroso. «Perché?»

Harry rimase in silenzio, stringendosi ancora di più al corpo mezzo nudo dell'architetto, mentre quest'ultimo poté giurare di sentirlo sospirare contro la sua pelle.

«Harry?» Lo chiamò piano, facendogli alzare il volto così da poterlo guardare negli occhi.

«E se loro non dovessero... Se io non gli piacessi? O se il fatto che tu stia con me dopo Aisha fosse un... problema... per loro? Non voglio rovinarvi la festa e tutto quanto»

Harry sentì le guance imporporarsi mentre Louis lo guardava in silenzio, un sopracciglio inarcato. Lui non si vergognava di essere gay o qualunque altra cosa, ma anzi, era sempre stato fiero di essere ciò che era, esattamente come sua mamma gli aveva insegnato quando era piccolo, fiero di essere ciò che più lo rendeva felice.

A preoccuparlo era il fatto che non sapeva fino a che punto la famiglia di Louis la pensasse allo stesso modo. Sapeva bene quanto per il maggiore la famiglia fosse importante, e non si sarebbe mai perdonato il fatto di vederli separarsi a causa sua, nel giorno del matrimonio di Jay, tra l'altro.

Ma i pensieri di Harry, che stava davvero iniziando a preoccuparsi per via del prolungato silenzio di Louis, vennero interrotti quando quest'ultimo di lasciò sfuggire un sorriso e una risatina mal nascosta sotto un finto tossicchiare.

«E' questo che ti tormenta, Haz?» Chiese, gli occhi azzurri che non celavano tutta la sua ilarità. «Pensi che ci faranno qualche problema perché siamo gay?»

Harry si limitò a scrollare le spalle, indeciso se sentirsi sollevato perché ciò che lo spaventava si stava rivelando solo una sua paranoia, o se offendersi per la reazione divertita di Louis davanti alle sue preoccupazioni.

«Guardami, raggio di sole, a parte mia mamma e le mie sorelle che stravedono per te, tutti nella mia famiglia ti hanno sempre considerato un ragazzo eccezionale. Due giorni fa, quando ho postato su instagram la foto che ci siamo fatti il giorno del tuo diploma, ho ricevuto messaggi di odio da tutti quanti perché avevo osato nasconderti da loro. Mia nonna ha detto che non mi merito più la sua cucina dopo tutto il tempo che le ho fatto aspettare per vederci insieme»

Harry si ritrovò a ridacchiare piano mentre Louis gli spostava una ciocca riccia dietro l'orecchio, sorridendogli mentre continuava a parlare.

«Poi Dan, beh lui è come un padre per tutti noi, è stato felice di sapere che stavamo insieme, e sua madre è una persona fantastica, non l'hai mai conosciuta, ma ci metterà poco ad affezionarsi a te»

«Ma tutti mi conoscono solo come 'Harry l'amico', se non dovessi piacere come 'l'Harry fidanzato'?» Chiese il riccio, ancora dubbioso.

«Ti ameranno tutti, Hazzabear» Mormorò subito Louis, stringendogli il viso tra le mani e lasciandogli diversi baci su tutto il viso, fino a farlo scoppiare a ridere. «Esattamente come ti amo io»

«Esattamente come mi ami tu?»

A quel punto Louis scosse la testa. «Forse io ti amo un pochino di più»

Fece scontrare velocemente le loro labbra, baciandolo come se Harry fosse l'ultima fonte di ossigeno rimasta sulla Terra, bisognoso di fargli capire che non aveva bisogno di preoccuparsi di niente, perché nessuno avrebbe mai potuto dire nulla che gli facesse pensare, anche solo per un secondo, che loro non erano fatti per stare insieme.

Harry si ritrovò ben presto seduto a cavalcioni sul bacino dell'architetto, la testa per aria mentre sentiva il sangue infiammarsi nelle vene e le farfalle esplodergli svolazzanti nello stomaco. Ricambiò il bacio con la stessa passione, tirando i capelli lisci del maggiore mentre questo gli scavava la pelle della schiena per tenerselo vicino.

«Dobbiamo davvero andare» Ansimò Louis, il respiro lievemente accelerato mentre passava il pollice sulle labbra rosse del minore. «Prima che io decida seriamente di rapirti e tenerti chiuso in questa stanza per tutta la nostra vacanza»

Harry si ritrovò a sorridere al maggiore, prendendogli il dito tra le labbra e succhiandoglielo piano in un lampo di malizia. Si alzò velocemente dal suo grembo, dopo avergli lasciato un veloce bacio sull'angolo della bocca. «E direi sia meglio evitare.  Andiamo?»

Louis si alzò a sua volta dalla cassapanca con uno sbuffo, prendendo al volo il paio di pantaloni della tuta e la canottiera che il riccio gli aveva lanciato mentre questo prendeva a sua volta alcuni vestiti leggeri dal mucchio contenuto nella valigia ancora piena.

Il grosso orologio a pendolo della cucina segnava le undici, quando i due ragazzi fecero il loro ingresso mano nella mano nell'enorme ambiente che comprendeva cucina e sala da pranzo e, più infondo, un piccolo angolo con un paio di grossi divani in pelle nera messi ad angolo davanti ad un televisore di ultima generazione.

«Buongiorno, Tomlinson!» Urlò Louis, superando Harry di un paio di passi mentre innumerevoli testoline bionde si alzavano dalle loro occupazioni, alzandosi subito in un turbinio di colori.

Le prime a raggiungere il fratello maggiore furono le due gemelline, Daisy e Phoebe, che si lanciarono subito tra le sue braccia urlando a tempo un saluto. «Lou!»

«Le mie principessine! Siete cresciute tantissimo dall'ultima volta!» Esclamò Louis, sollevandole contemporaneamente con una certa fatica mentre lasciava a entrambe un rumoroso bacio sulla guancia.

Harry rimase in piedi poco indietro rispetto al maggiore, guardandolo abbracciare le sue sorelline mentre sentiva un travolgente senso di calore diffondersi nel suo stomaco. Non ebbe comunque tempo di dire nulla, perché sentì due forti braccia stringersi attorno al suo collo e un corpo esile buttarsi addosso al suo con una forza inaudita, tanto che gli ci volle tutta la forza che aveva per rimanere in equilibrio e non crollare a terra come un sacco di patate.

«Harry!»

«Ciao, Lots» Rispose subito il riccio, stringendo a sua volta i fianchi della ragazza davanti a lei.

Questa si staccò dopo qualche secondo e Harry poté vedere i suoi capelli biondi nascosti da una tenue tinta acqua marina che le donava in modo impressionante, esaltandole gli occhioni azzurri. Non riuscì a trattenersi dal prenderne le punte tra le dita, accarezzando le ciocche morbide.

«Lottie, sono stupendi!» Disse, sinceramente colpito mentre la ragazza gli sorrideva raggiante.

«Non provare a raddolcire il terreno, Styles!» Rispose subito Charlotte, puntandogli un dito al petto e mettendo su la stessa identica espressione di finta rabbia che Harry aveva visto parecchie volte sul volto del fratello. «Sono la tua migliore amica! Come hai potuto non dirmi subito di te e quel deficiente di mio fratello?!»

«Anche per me è un piacere rivederti, Lots» Cercò di mugugnare lì accanto Louis, che aveva appoggiato le gemelle a terra e si era inginocchiato per poter stare alla loro altezza, mentre queste gli facevano vedere le piccole cicatrici dovute alla varicella appena passata.

«Taci, dopo ne dirò quattro anche a te» Lo zittì subito Lottie piccata, prima di spostarsi i lunghi capelli dietro la schiena con una mossa del capo. «Comunque, sono così felice per voi! Siete assolutamente perfetti insieme»

Harry incrociò per pochi secondi lo sguardo luminoso del più grande, i cui occhi azzurri in quel momento brillavano di felicità mentre sul suo viso era riflesso lo stesso sorriso dolce che illuminava il volto del minore.

«Sono assolutamente d'accordo» Intervenne Fizzy una volta che Lottie si fu allontanata, avvolgendo subito le braccia al collo del riccio. «Ciao, Harry! E' così bello rivederti e, detto tra noi, nessuna di noi sopportava quella piattola di Aisha»

«Hey Fiz! Anche per me è bello rivederti» Rispose subito Harry, stringendo a sua volta la ragazza mentre si tratteneva dall'iniziare a ridacchiare per ciò che lei gli aveva detto. «Dio, sei identica a tua mamma»

Ed era assolutamente vero, pensava Harry mentre la guardava stupito. Se i due fratelli maggiori, Louis e Lottie, avevano preso sia dalla madre che dal padre, la sedicenne Fizzy era decisamente la copia spiaccicata della bella Jay, con lo stesso viso dolce e il fisico formoso.
Quando la vide arrossire, gli occhi azzurri pieni di orgoglio per quell'affermazione, Harry capì quanto, per quelle giovani donne, Johannah fosse un modello insostituibile.

«La mia bellissima giovane mamma» Aggiunse subito Louis, rialzandosi in piedi e stringendo la sorella tra le braccia.

Le gemelline approfittarono di quello scambio per correre dal più alto dei due ragazzi, stringendogli subito il bacino in un grande abbraccio mentre appoggiavano le testoline sui suoi fianchi, Daisy sul fianco destro e Phoebe su quello sinistro, non riuscendo ad arrivare più in alto, dal basso dei loro nove anni.

«Harry!» Esclamarono perfettamente a tempo.

Harry si abbassò sulle ginocchia, in modo da essere alla loro stessa altezza, mentre ridacchiava leggermente, abbastanza commosso da quel caldissimo benvenuto. Strinse contemporaneamente le due gemelle in un grande abbraccio mentre queste gli cingevano il collo.

«Ci eri mancato tantissimo, Hazzabear» Mormorò Daisy, guardandolo con i suoi grandi e sinceri occhi azzurri, tirando fuori quel nomignolo con cui lo chiamavano da quando erano piccolissime, perché il così grande amico del loro amato Boobear doveva per forza chiamarsi 'Hazzabear'.

«E' vero» Confermò subito Phoebe in tono convinto, mettendo poi su un piccolo broncio. «Tommy ha i capelli troppo corti per fargli le treccine»

Il secolare fidanzato di Lottie, che in quel momento stava chiacchierando di calcio con Louis, si voltò verso le gemelle con una finta espressione triste sul viso. «Così mi offendete»

Tutti nella stanza scoppiarono a ridere mentre Phoebe correva dal ragazzo, facendolo inginocchiare a terra prima di lasciargli un rumoroso bacio di scuse sulla guancia. Daisy abbracciò un'ultima volta Harry, prima di correre verso la sua gemella, iniziando con lei una lotta di solletico contro Tommaso.

Fu mentre Harry osservava rapito il suo fidanzato, in piedi poco lontano da lui, che con un braccio cullava il piccolo Ernest contro la sua spalla mentre con l'altro stringeva la vita di Lottie in un abbraccio, chiacchierando con Fizzy, che sentì qualcosa tirargli l'orlo degli skinny jeans che indossava.

Abbassò subito lo sguardo, trovando una piccola testolina, coperta da corti boccoli rossicci, che lo osservava dal basso con un grande sorriso. Doris era seduta sui suoi stivaletti di camoscio marroni, la braccia e le gambe avvolte attorno al suo polpaccio mentre lo chiamava con una vocina squillante.

«Haia! Haia

«Ciao, tesoro» Mormorò Harry dolcemente, abbassandosi lievemente in modo da riuscire a prenderla in braccio.

Doris allungò subito le piccole braccia paffute, attaccandosi al collo del ragazzo mentre con una manina gli afferrava la ciocca riccia più vicina, tirandola e lasciandola andare, ridacchiando mentre i ricci rimbalzavano e continuando a dire la stessa parola di due sillabe.

«E' il suo modo per dire 'Hazza'»Gli spiegò Fizzy sorridendo, interrompendo brevemente la sua conversazione con il fratello maggiore mentre sistemava il pigiama a cuoricini rosa della sorellina. «Lo ripete continuamente»

<<Boo e Haia! Boo e Haia!>> Continuò la bambina.

Lottie e Fizzy ridacchiarono, scambiandosi uno sguardo complice mentre osservavano i due ragazzi arrossire lievemente e sorridere felici. Tutti e quattro si misero a chiacchierare, venendo interrotti pochi minuti dopo dagli schiamazzi sempre più forti delle gemelle e dalle finte implorazioni di Tommy.

«Sconfitto da due piccole pesti! E' così che finirà la mia vita?!» Gemette in modo melodrammatico, smettendo di agitarsi sotto i corpi di Phoebe e Daisy, che lo stavano schiacciando a terra. «Addio mondo crudele! Charlotte, sappi che ti amerò sempre!»

Tutti iniziarono a ridere mentre Lottie alzava gli occhi al cielo, divertita. «Mi sa proprio che mi toccherà andare a salvarlo. Non ci sono più i principi di una volta»

Si districò dall'abbraccio di Louis, lasciandogli un bacio sulla guancia prima di andare in aiuto del fidanzato, unendosi a lui mentre entrambi iniziavano a fare il solletico alle due gemelle, che scapparono velocemente via.

Harry e Louis rimasero ancora a parlare con Fizzy, che sembrava particolarmente interessata ai particolari di come il fratello avesse lasciato la sua ex fidanzata. Harry non poteva negare di essere sempre più sorpreso dall'allegria della ragazza: dopo anni di foto insieme e di commenti con miliardi di cuori sotto ogni foto, il ragazzo si era amaramente convinto che Fizzy realmente adorasse Aisha.

I tre ragazzi vennero nuovamente interrotti dopo un paio di minuti, quando Doris iniziò a fare alcune piccole pernacchie in direzione del fratellino in braccio a Louis, osservandolo mentre continuava a giocherellare con i ricci di Harry.

«Acche io!»Esclamò subito Ernest, allungandosi oltre le braccia del fratello maggiore e immergendo l'indice nelle fossette di Harry, ridacchiando soddisfatto.

«Visto, raggio di sole? Nemmeno i più piccoli di casa sono immuni al tuo fascino» Sussurrò Louis contro il suo orecchio, lasciandogli un veloce bacio sulle labbra.

Harry arrossì intenerito mentre l'architetto cercava di abbracciarlo, con qualche difficoltà, dato i bambini che entrambi avevano in braccio. Dopo qualche minuto in silenzio, passato a lanciarsi fugaci sorrisini mentre osservavano i due gemelli bisticciare per chissà quale motivo, i due decisero di raggiungere l'enorme salone circondato da vetrate, unendosi agli altri.

Lottie e Tommy erano sul divano più lontano da loro, impegnati a fare facce buffe nei video che probabilmente la ragazza stava postando su Snapchat. Liam e Zayn erano seduti sul grande tappeto bianco, davanti a Daisy che mostrava loro la sua nuova casa delle bambole, passandogli alcuni vestiti e facendogli vedere come pettinare i capelli dei giocattoli che avevano in mano. Niall era in piedi accanto a Phoebe, mentre tentava di insegnarle alcuni balletti irlandesi sulle note della chitarra di Ed, che, seduto sul divano lì accanto, suonava distrattamente mentre chiacchierava con una Fizzy rossa e con gli occhi a forma di cuori.

Fu esattamente in quel momento che tutti quanti sentirono la porta principale aprirsi, lasciando spazio a diverse figure, che raggiunsero i ragazzi nel salotto. Jay, che guidava il gruppetto, posò la borsa e il cardigan sul divano, salutando tutti i ragazzi e le sue figlie con dei sorrisi calorosi prima di prendere in braccio la piccola Doris.

«Grazie, Harry caro. Ciao bimba mia, hai fatto la brava, vero?» Chiese dolcemente, mentre la bambina la abbracciava.

«E' stata un angioletto» Assicurò Louis, lasciando un bacio sulla guancia della madre. «Come è andata la vostra ultima perlustrazione della sala per domani?»

«Tutto a posto, tesoro. Tu e Harry vi siete appena svegliati? Adesso ci mettiamo a preparare il pranzo per tutti quanti. Bambine, iniziate a togliere i vostri giochi dal tavolo, così poi aiutate Lottie e Fizzy ad apparecchiare»

«Sì mamma» Risposero in coro le gemelline, baciando velocemente la mamma e i nonni, prima di correre verso la sala da pranzo.

Ed, Niall e Liam andarono ad aiutarle, mentre Tommy e Zayn intrattenevano Doris e Ernest con facce buffe. Louis ed Harry, rimasti da soli in cucina insieme a Jay ed i suoi genitori, vennero subito travolti da abbracci e domande.

Il riccio venne subito presentato da Louis come il suo fidanzato, sorridendo timidamente e con le guance rosse per l'imbarazzo mentre l'arzilla nonna dell'architetto lo stringeva in un abbraccio.  Abbracciò anche il nipote, dicendosi felicissima per il fidanzamento dei due, non riuscendo a smettere di accarezzare le ciocche lunghe e ricce di Harry.

Anche la madre di Dan, che non aveva ancora conosciuto Harry, si mostrò entusiasta per il fidanzamento dei due. L'unico che rimase distaccato tutto il tempo fu il padre di Jay, che si limitò a lanciare lunghi sguardi indagatori al moro, rimanendo in silenzio.  Alla fine, quando Harry poteva sentire anche il corpo di Louis accanto al suo irrigidirsi per la tensione, l'anziano signore se ne uscì con un "sinceramente, Louis, pensando ai tuoi trascorsi amorosi non pensavo che tu potessi avere così buon gusto" che fece ridere tutti.

«Bene, direi che per ora l'abbiamo messo abbastanza in imbarazzo» Intervenne Jay, avvolgendo in modo materno un braccio attorno al fianco di Harry. «Papà, mi andresti a chiamare Lottie, per favore? E tu, Harry caro, ti andrebbe di rimanere qui ad aiutarmi? Se non ricordo male, sei un ottimo cuoco»

«Il migliore» Precisò subito Louis, lasciandogli un veloce bacio sull'angolo della bocca, mentre le donne nella stanza si scioglievano in dolci sorrisi.

Harry sorrise a sua volta. «Non c'è problema, Jay, dimmi cosa ti serve che faccia»

La donna si mise subito al lavoro, dando istruzioni a tutti perché non ci fosse confusione nella grossa e moderna cucina.

Harry e la madre di Dan iniziarono ad occuparsi del contorno, con la partecipazione della piccola Daisy—che si occupava più di assaggiare, che di preparare, ma quelli erano dettagli.
Fizzy, Phoebe, Tommy e Liam apparecchiarono la tavola, Lottie aiutò la madre e la nonna, Ed e Niall si misero ad intrattenere i gemelli più piccoli con canti e balletti dei loro cartoni preferiti.
Louis si limitava semplicemente a fare avanti e indietro tra il salone, dove suo nonno e Zayn stavano guardando i goal dell'ultima giornata del campionato spagnolo, e la cucina, dove si divertiva ad abbracciare Harry, giocando con i suoi ricci e baciandogli il collo mentre questo cercava di tagliare le verdure.

«Sei così schifosamente innamorato» Commentò Lottie sottovoce, prendendo il fratello da parte.

Lui si limitò semplicemente a sorridere e a scrollare le spalle.

«Comunque, so che siete in vacanza, ma tu ed Harry potreste badare a tutti oggi pomeriggio? Domani la mamma si sposa eppure continua a non volersi fermare un attimo, pensavo quindi di portarla in un centro benessere oggi pomeriggio. Ha bisogno di rilassarsi e sentirsi per qualche ora una normalissima donna alla vigilia del proprio matrimonio»

«Hai ragione» Disse subito Louis, lanciando uno sguardo alla madre. «Voi due andate tranquille, ci penseremo noi a quelle piccole pesti, ci saranno anche i ragazzi a darci una mano»

«Grazie mille Lou!» Cinguettò Lottie, stringendolo in un abbraccio. «Tommy ha il turno al ristorante oggi pomeriggio, ma appena stacca verrà anche lui. Io e la mamma faremo in modo di tornare in tempo perché voi possiate prepararvi per l'addio al celibato di Dan»

«Tranquille, pensate a divertirvi voi due»

Mentre Lottie lo abbracciava nuovamente, Dan fece il suo ingresso nella cucina, andando subito a salutare la sua futura sposa prima di abbracciare tutti. Quando lo vide avvicinarsi ad Harry, Louis andò verso di loro.

«Hey Dan» Lo salutò subito, mentre l'uomo gli sorrideva.

«Louis, ciao! Stavo proprio dicendo ora ad Harry che sono felice di avervi qui, da quando siete arrivati ieri sera Jay non riesce a smettere di sorridere, è persino più raggiante del solito»

«La posso capire, Dan» Disse subito Harry, stringendo la vita del maggiore. «Chi potrebbe non essere raggiante accanto a lui?»

Louis si sentì arrossire come non gli succedeva da tempo. Dan gli appoggiò una mano sulla spalla, sorridendo a ciò che aveva detto Harry.

«Le eri mancato davvero molto, sai? Vi ama tutti tantissimo, ma tu la rendi la madre più orgogliosa di sempre»

Louis rimase semplicemente in silenzio, non sapendo cosa dire mentre sentiva le guance diventare sempre più bollenti. Harry si spostò lievemente, passandogli il braccio attorno alle spalle e avvisando gentilmente Dan del fatto che ci fosse Jay che lo cercava dall'altra parte della stanza. L'uomo salutò nuovamente entrambi, allontanandosi e Harry si voltò verso Louis.  Avvicinò i loro visi mentre sentiva le braccia di Louis stringersi attorno ai suoi fianchi, lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra fini.

«Tutto a posto?»

Louis annuì. «Grazie Haz. Non è facile sapere di essere così lontano dalla propria famiglia e sentirsi dire queste cose»

Harry lo guardò con i grandi occhi verdi preoccupati. Inclinò il viso e, dimenticandosi di essere ancora in mezzo a tutta la famiglia del maggiore, semplicemente fece unire le loro labbra, intrecciando le loro lingue mentre Louis lo stringeva contro di sé. Gli accarezzò il viso morbido e senza barba, intrecciando le dita tra i suoi capelli lisci. Quando si separarono a causa della mancanza di ossigeno, avevano entrambi le guance rosse e gli occhi luminosi.

Ignorando tutti i suoi parenti, che si erano voltati a fissarli, Louis guidò Harry in un angolo della cucina, continuando a stringerlo contro di sé.

«Oggi pomeriggio saremo solo noi, raggio di sole, dovremo far da babysitter ai miei fratelli»

«Noi due, i tuoi fratelli, popcorn e un bel film della Disney. Mi piace l'idea» Sorrise Harry, mentre Louis faceva riunire le loro labbra.

«Ragazzi? Non per interrompervi ma, Louis, ci stai rubando il cuoco»

Jay strinse il polso di Harry, riportandolo alla sua postazione in cucina mentre i due ragazzi ridacchiavano complici.

«Bene, visto che mi cacciate spudoratamente dalla cucina» Iniziò Louis, afferrando una birra dal frigo e accarezzando la testa di Daisy. «Me ne andò di là in sala a guardare un po' di calcio»

Si mise una mano davanti alla bocca prima di lanciare ad Harry un bacio volante, uscendo poi dalla cucina in modo fin troppo teatrale, persino per lui.

Mentre Harry ridacchiava e Jay alzava gli occhi al cielo divertita, tutti ripresero ciò che stavano facendo, finendo di preparare tutto, in modo che, appena una ventina di minuti dopo, tutti quanti erano seduti attorno all'enorme tavolo della sala da pranzo.

Harry, seduto tra Louis e Ed, passò tutto il tempo a chiacchierare con Lottie, davanti a lui, sentendola raccontare del momento in cui aveva annunciato alla madre di voler abbandonare la scuola per dedicarsi al mondo del make up. Rise molto, ascoltando Jay raccontare a tutti i ragazzi ciò che Louis faceva da bambino, dovendo poi cedere la sua fetta di dolce all'architetto perché "ridendo di me poco fa mi hai incredibilmente offeso, Harold, perciò pretendo da te un piacevole risarcimento" mormorato sensualmente al suo orecchio.

Tutti quanti diedero una mano a sparecchiare e a sistemare la cucina, prima di dividersi. Ognuno decise di andare nella propria stanza per riposarsi un po'.

Niall, Liam, Zayn e Ed ringraziarono Jay e Dan per l'ospitalità di quella notte prima di raccogliere le loro valigie e andare nell'hotel che avevano prenotato, accompagnati in auto da Tommy, dopo essersi accordati per rivedersi più tardi nel pomeriggio.

Anche Harry e Louis decisero di andare un po' nella stanza di quest'ultimo a rilassarsi, non essendosi ancora totalmente ripresi dopo il lungo viaggio in aereo e l'arrivo nelle prime ore del mattino.

Louis chiuse le persiane, lasciando la stanza quasi totalmente al buio prima di spogliarsi e raggiungere Harry nel suo letto. Lo fece accoccolare sul suo petto, accarezzandogli lentamente i capelli ricci e sentendolo sbadigliare contro la sua pelle nuda.

«Avevi ragione» Mormorò il minore con la voce stanca. «Mi sono trovato benissimo con la tua famiglia. Sono stati tutti gentilissimi»

«Sapevo che ti avrebbero amato, non sarebbe potuto essere altrimenti. Adesso però devo davvero dire alle mie sorella di smetterla di innamorarsi di voi»

«Cosa intendi?» Rise Harry, sollevando lievemente il capo.

«Lottie è stata innamorata persa di Zayn per anni, prima che le dicessi fosse gay. Ora c'è Daisy che sembra davvero avere un enorme debole per te, e Fizzy...»

«Anche tu l'hai notata, allora»

«Ovvio che l'ho notata» Borbottò Louis. «Ed dovrà sorbirsi tutto il mio bel discorsetto adesso»

Harry ridacchiò, unendo le loro labbra in un bacio dolce, mormorando un "che fratellone protettivo".

«Riposati un po', raggio di sole, ci aspetta un pomeriggio intenso. Se pensi che io sia esuberante, preparati a dover gestire quattro piccoli Tomlinson e una adolescente»

«Lo prenderò come un allenamento per il futuro» Sussurrò Harry, sistemandosi meglio e lasciandogli un bacio sul petto.

Louis si ritrovò a sorridere nella stanza buia.

***

Hey raggi di solee💘

Credo che questo sia il capitolo più lungo che io abbia mai scritto in questa storia e incredibilmente devo dire che ne sono abbastanza soddisfatta.

As always, fatemi sapere tutto quello che pensate, i vostri commenti, anche se pochi, sono sempre un'enorme spinta per andare avanti.

Buon ultimo giorno di vacanze (sigh😢) e alla prossima!

~Alex

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