//Capitolo 20 - Parte II
«Ma si può sapere che fine avevate fatto?» Domandò Zayn ad alta voce, urlando per cercare di sovrastare il rumore della musica e della urla sulla pista.
Louis e Harry si lanciarono uno sguardo complice mentre entravano nel locale, ridacchiando mentre seguivano l'amico al tavolo che avevano prenotato. Salutarono tutti e si sedettero anche loro, uno accanto all'altro, sulla panca davanti a Liam e Zayn.
«Dov'è Niall?» Chiese Harry, guardandosi attorno, mentre si appoggiava con la schiena al petto di Louis.
«E' andato a prendere da bere» Urlò in risposta Taylor, seduta in braccio ad Ed.
Nello stesso istante l'irlandese fece la sua comparsa, seguito da un cameriere con un vassoio pieno di boccali di birra, che distribuì efficientemente a ognuno dei presenti. I sei ragazzi –e Taylor- brindarono ai diplomi, iniziando a buttare giù un bicchiere dopo l'altro mentre ridevano e scherzavano.
Andarono avanti per diverso tempo, fino a che Harry non iniziò a sentire la testa incredibilmente leggera. Si sporse verso il maggiore, stringendogli il viso tra le mani mentre infilava la lingua nella sua bocca, baciandolo passionalmente prima di staccarsi e iniziare a ridacchiare allegro.
Louis gli sorrise con gli occhi azzurri che si illuminarono di divertimento. «Qualcuno qui ha alzato un po' il gomito, non è vero, raggio di sole?»
Harry scosse la testa, mettendo il broncio mentre Louis gli toglieva il bicchiere ancora mezzo vuoto dalle mani. «Ridammelo Loueeeeh»
Louis ridacchiò, scuotendo la testa. Si chinò a lasciare un breve bacio sulle labbra carnose e umide del riccio prima di alzarsi in piedi e prenderlo per mano, abbandonando il loro tavolo ormai semivuoto—erano rimasti solo Liam e Zayn a limonare spensieratamente—e trascinandolo verso il bancone, dove ordinò due bicchieri d'acqua.
«Sei così piccolo e beeeello, Loueh» Biascicò Harry, spalmandosi contro la schiena del maggiore e iniziando a succhiargli il collo, mentre iniziava a far scorrere le mani su tutto il busto dell'altro, che fremette mentre il barista gli porgeva i due bicchieri.
«E hai un profumo così...ich!... profumoso» Rise ancora il riccio, singhiozzando lievemente.
«Sì? E di cosa profumo?» Gli chiese Louis dopo aver pagato da bere, voltandosi così che il minore potesse far combaciare i loro petti e appoggiare il viso nell'incavo del suo collo.
«Profumi di casa»
Harry sentì il cuore di Louis accelerare i battiti nel petto, ma non disse nulla, rimanendo invece stretto al maggiore, dondolando contro al suo corpo a ritmo della musica spacca timpani proveniente dalla pista e canticchiando mentre Louis insisteva per fargli bere il bicchiere d'acqua.
«Voglio andare a casa, Boo» Mormorò una volta bevuto fino all'ultima goccia, guardando l'architetto con i suoi occhioni da cerbiatto. «Così possiamo coccolarci tutta la notte»
Lo sguardo di Louis si addolcì all'istante e prese a passare le mani tra i lunghi e sudaticci ricci del minore.
«Però prima voglio che mi scopi contro il muro»
Louis si strozzò con la sua stessa saliva, non riuscendo a capacitarsi di come Harry potesse uscirsene con quelle affermazioni. Il riccio andò avanti a parlare, dicendo di aver sognato poche notti prima quella scena, con Louis che se lo scopava rudemente da dietro e lui schiacciato contro il muro che gemeva forte. Harry stava parlando di quanto gli era piaciuto e di come si era svegliato la mattina dopo, ma Louis aveva perso il filo del discorso, occupato a guardare con le sopracciglia aggrottate l'ingresso del locale.
«Loueeeeeh, mi ascolti?» Piagnucolò Harry, baciando il collo del fidanzato e cercando di attirare la sua attenzione.
Louis si voltò di nuovo verso di lui, sorridendogli e allontanandosi dal suo corpo.
«Torno subito, raggio di sole, okay? Vado solo a salutare alcune persone» Disse, prendendogli il volto tra le mani e baciandolo velocemente sulle labbra.
«Niall, tienilo d'occhio» Mormorò poi al biondo, che era appena comparso accanto a lui.
Harry guardò dubbiosamente la schiena del maggiore allontanarsi, mentre l'aspirina che quest'ultimo gli aveva messo nel bicchiere d'acqua iniziava a fargli effetto.
Ignorando Niall che lo seguiva, Harry andò in bagno, dove si sciacquò il viso con quell'acqua fredda, iniziando a ritornare lievemente più lucido da accorgersi dello sguardo preoccupato dell'irlandese, che faceva di tutto per trascinarlo sulla pista, lontano dai tavoli.
Fu appena Harry buttò un'occhiata su quello più vicino alla pista da ballo, che sentì un macigno crollargli sul petto.
Il braccio tatuato di Louis era posato niente di meno che attorno alle spalle di Aisha, mentre la ragazza gli stringeva il fianco con le lunghe unghie smaltate.
Lei e Louis erano insieme ad altri ragazzi, tutti vecchi amici del maggiore—che Harry non aveva mai sopportato, tra l'altro—che stavano porgendo ai due alcuni shottini.
Il riccio rimase immobile, guardando con amarezza Louis che faceva scontrare il suo bicchiere con quello della ragazza prima di buttarne giù tutto il contenuto.
«E'... E' solamente un bicchiere d'alcool tra amici» Cercò di tranquillizzarlo Niall, appoggiandogli la mano sulla spalla, cercando di portarlo via da lì.
Harry si liberò dalla sua stretta, dirigendosi subito verso la pista mentre l'immagine di Louis col braccio attorno alle spalle di Aisha lo tormentava. Smise completamente di pensare, raggiungendo la figura di Nick, che aveva intravisto tra la folla.
Guidato dalla gelosia strinse il ragazzo in un abbraccio fin troppo caloroso.
Smise totalmente di pensare a ciò che stava facendo, lasciandosi trasportare solamente dall'amarezza per ciò che aveva appena visto. Si mosse seguendo il ritmo della musica assordante, cercando di ignorare il fatto che Nick si stesse spingendo un po' troppo oltre di quanto fosse necessario per ballare.
Erano arrivati al quarto brano, con Nick che ormai era spiaccicato contro la sua schiena, quando Harry si sentì stringere con forza un polso, mentre qualcuno lo trascinava velocemente via dalla pista. Si tranquillizzò, il riccio, quando vide il tatuaggio di una corda sul polso della persona che lo stava trainando fino all'uscita del locale.
«Cosa cazzo era quello?!» Gli ringhiò contro Louis, attirando l'attenzione delle poche persone sole davanti all'edificio.
Harry incrociò le braccia al petto. «Stavo ballando»
«Ballando?! Ballando! Perché infatti quello era ballare!» Urlò ancora, passandosi una mano tra i capelli. «Grimshaw si stava fottutamente stusciando su di te ma hey tu stavi ballando»
Harry lo guardò in silenzio, aspettando che il liscio finisse di sfogarsi prima di provare a controbattere con la sua versione dei fatti, venendo subito interrotto da Louis che "oh no! Non provarci neanche. Non provare a rigirare la frittata dalla tua parte adesso".
«Ma Loui...»
«In macchina, Styles. Subito» Ordinò Louis freddamente, salendo dalla parte del guidatore.
Harry non se lo fece ripetere e salì subito sul sedile del passeggero, mettendosi la cintura mentre Louis partiva all'istante. Il minore tentò un paio di volte di provare a spiegare a Louis perché l'aveva fatto, ma il maggiore si limitava a lanciargli occhiate di ghiaccio, stringendo con forza il volante fino a che le sue mani diventavano bianche.
Harry decise di tacere definitivamente.
Trascorsero il quarto d'ora che li separava dalla casa dell'architetto in completo silenzio, solo una volta chiusi in ascensore, la situazione sembrò sciogliersi.
In quell'angusto spazietto si ritrovarono a fissarsi per qualche secondo, l'elettricità tra i loro corpi quasi palpabile. Fu solo quando Harry iniziò a mordersi il labbro inferiore che qualcosa nel maggiore scattò. In un attimo il riccio si trovò spiaccicato contro la parete metallizzata dell'ascensore, le mani di Louis strette possessivamente sui suoi fianchi e le labbra già premute contro le sue.
Louis lo stava baciando rudemente, e Harry, che era ancora mezzo ubriaco, doveva trattenersi dal pregarlo di scoparlo all'istante.
«Louis» Ansimò pesantemente mentre il maggiore gli succhiava il collo.
Harry sapeva che Louis fosse ancora totalmente fuori di testa per ciò che era successo con Nick, e tutta la sua gelosia lo stava facendo decisamente impazzire. In quel momento si pentì di aver dato retta a Niall quando gli aveva consigliato di leggere una versione gay di cinquanta sfumature.
In quel momento le porte dell'ascensore si aprirono con uno scampanellio, interrompendo Louis, ancora impegnato a marchiare il suo collo chiaro. Il maggiore gli lasciò un morsetto sul marchio violaceo appena fatto—Harry sussultò senza sapere se di dolore o di piacere—prima di stringergli il polso e guidarlo velocemente alla porta di casa sua, che aprì in fretta e furia prima di fare entrare entrambi.
Questa volta fu Harry a non riuscire a trattenersi e, mentre Louis ebbe appena il tempo di chiudere con un tonfo la porta, gli strinse il busto, indietreggiando fino a che la sua schiena non si scontrò contro al muro mentre immergeva la lingua tra le sue labbra fini.
«Sono così incazzato» Disse Louis contro le sue labbra, una volta che si furono separati per la mancanza d'ossigeno.
Harry ricambiò il suo sguardo, cercando di trattenersi dal portare una mano nei suoi boxer e alleviare il fastidio alla sua erezione. Inclinò la testa all'indietro fino a farla scontrare contro il muro, ansimando mentre Louis scendeva a succhiare le sue clavicole, quasi strappandogli di dosso la camicia nera semi trasparente che il riccio stava indossando.
«Cosa devo fare con te, Harry?» Sputò Louis mordendogli un capezzolo, tornando poi a puntare lo sguardo sul suo viso, guardandolo con gli occhi diventati del colore del mare in tempesta.
Il minore ricambiò il suo sguardo per pochi secondi prima di afferrare il tessuto della sua canottiera e spingerlo contro di sé, baciandolo mentre con le mani scendeva a slacciare il bottone degli skinny dell'architetto.
«Scopami, Louis, subito» Rispose Harry, col cuore che pulsava forte nelle vene.
Harry vide qualcosa brillare negli occhi del maggiore, il quale non se lo fece ripetere due volte. Voltò il corpo seminudo del minore, facendo scontrare il suo petto contro il muro ruvido mentre portava velocemente le mani a calare in colpo solo sia i suoi pantaloni che i boxer, lasciandolo completamente alla sua mercé. Si abbassò i boxer a propria volta, iniziando a accarezzarsi l'erezione umida mentre portava due dita tra le labbra gonfie del riccio. Nonostante la situazione l'ultima cosa che voleva era far male al suo fidanzato.
«No, fallo subito Lou» Lo pregò Harry, guardandolo da sopra la spalla.
Louis lo guardò dubbioso, fermando per qualche secondo i movimenti del suo bacino contro le natiche chiare del minore. Non lo facevano da una settimana, sapeva che sarebbe stato molto più doloroso per il riccio senza un'adeguata preparazione.
Harry scosse la testa. «Mi sono preparato da solo ogni singolo giorno lontano da te, Lou, pensandoti»
Harry seppe di averlo convinto quando sentì il maggiore gemere a quelle parole. Strinse gli occhi, cercando di trattenersi dalla voglia matta che aveva di stringere la sua erezione e iniziare a toccarsi, perché sapeva che se l'avesse fatto sarebbe venuto all'istante.
Aspettò impazientemente pochi secondi, prima di iniziare a sentire la punta bagnata di Louis spingere contro il suo fascio di muscoli.
Sentì il suo respiro farsi più corto e il cuore iniziare a battere freneticamente mentre Louis si faceva strada dentro di lui, in un modo così lento da risultare quasi doloroso. Solo quando sentì il bacino del maggiore contro la pelle bollente delle sue natiche Harry tirò un gemito di sollievo, che fu subito coperto da quello completamente estasiato dell'altro.
«Ha-arry, cazzo» Gemette Louis, mordendogli una spalla mentre si tirava lentamente indietro di qualche centimetro, per poi affondare nuovamente nell'orifizio del minore.
Harry era sempre stato incredibilmente stretto, ma scoparselo senza preparazione e senza preservativo rendeva tutto infinitamente intenso per Louis, che iniziava già a sentire di non poter durare a lungo.
«Più... ah... più forte Loueh» Ansimò Harry, portando la mano sulla natica del maggiore, accompagnandolo nei movimenti mentre questo iniziava a lasciare stoccate sempre più decise.
Louis lo accontentò all'istante, portando una mano a stringere quella del minore aggrappata al muro e posando l'altra sul suo fianco snello, iniziando a muoversi più velocemente mentre mordeva forte la sua spalla, cercando di trattenere i forti gemiti di piacere che gli risalivano in gola.
«Louis merda! Lì lì lì lì cazzo» Urlò Harry mentre il maggiore trovava facilmente la sua prostata.
Contrasse involontariamente i muscoli dei glutei mentre Louis iniziava a scoparlo velocemente, toccando sempre quel punto che lo stava facendo totalmente impazzire. Fece per portarsi una mano all'erezione ormai fradicia di liquido preseminale, ma Louis sostituì la sua mano con la propria, stringendogli la base e rallentando l'orgasmo del riccio.
«Loueeh ti prego» Urlò il riccio, gemendo in preda ai tremiti, sentendo l'orgasmo sempre più vicino ma non riuscendo a raggiungerlo.
Louis non lo ascoltò, continuando a muoversi velocemente nonostante sentisse i muscoli sempre più intorpiditi a causa della posizione scomoda che aveva assunto per raggiungere la prostata del riccio. Continuò a scoparlo forte, il petto sudato incollato alla schiena di Harry, ignorando le sue preghiere fino a quando non si sentì anche lui vicino all'orgasmo.
«Non devi farlo mai più, Harry» Disse brutale, senza interrompere i movimenti del bacino. «Tu sei solo mio, cazzo, solo mio»
Harry gemette ancora, totalmente sopraffatto da tutto. Si era sempre sentito libero e totalmente indipendente, ma in quel momento voleva appartenere a Louis.
«Dillo Harry»Ansimò Louis iniziando a tremare. «Dimmi di chi sei»
Harry si ritrovò a urlare mentre alcune lacrime sfuggivano al suo controllo a causa della mano di Louis ancora stretta alla base della sua erezione, che gli impediva di venire nonostante ormai fosse così incredibilmente vicino.
«Tuo Louis. Tuo. Cazzo sono...ah ti prego... solamente tuo»
Louis gemette soddisfatto, iniziando a masturbare Harry allo stesso ritmo delle spinte che assestava dentro di lui, boccheggiando silenziosamente quando i muscoli del minore si contrassero forte attorno a lui, facendolo venire con un gemito più forte degli altri all'interno dell'orifizio del più giovane.
«Vieni per me, piccolo» Mormorò Louis mordendo piano il lobo dell'orecchio di Harry mentre aumentava i movimenti della sua mano, stuzzicando soprattutto la punta rossa.
Bastarono queste parole e poche altre spinte da parte del maggiore per far venire abbondantemente Harry contro il muro, mentre mormorava in nome di Louis tra i gemiti.
Svuotati e completamente esausti, i due ragazzi crollarono sul pavimento del salotto di Louis, accanto alla grande vetrata. Harry si accoccolò sul petto del maggiore, piacevolmente indolenzito e ancora leggermente stordito mentre Louis accarezzava con dolcezza i suoi capelli.
Rimasero in silenzio per diverso tempo, senza badare alla scomodità del pavimento duro o alla pelle d'oca che, a causa del freddo, iniziava a comparire sui loro corpi.
«Mi dispiace per Nick, Boo» Sussurrò Harry, contro la pelle abbronzata del petto del maggiore. «Quando ti ho visto lì, a brindare accanto ad Aisha io... io non so cosa mi sia preso»
Louis gli sorrise dolcemente, accarezzandogli la guancia e facendogli alzare il viso, così da potergli lasciare un bacio a stampo sulle labbra.
«Probabilmente la stessa cosa che è presa a me quando ho visto Grimshaw così vicino a te. Mi dispiace Haz, per essere stato un po' duro, ma sono completamente impazzito quando l'ho visto appiccicato a te, a ciò che è mio»
«Tuo» Assicurò Harry, passandogli la mano sulla guancia ancora morbida e sbarbata da quella mattina, prima di unire nuovamente le loro labbra, baciandolo lentamente.
«E poi» Aggiunse Harry con un sorriso «Non mi dispiace così tanto vederti duro. In tutti i sensi»
Louis scoppiò a ridere vedendo Harry ammiccargli, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo ancora mentre il riccio si metteva a cavalcioni su di lui. Louis fece scorrere le dita sulla sua schiena muscolosa, scendendo fino ad insinuarle tra le chiappe chiare, accarezzandogli il buco ancora bagnato dal suo sperma. Fremette a quel pensiero mentre Harry miagolava piano.
Il riccio lo baciò ancora, in modo però più frenetico. «Voglio rifarlo, Lou»
Louis si strozzò con la propria saliva, non aspettandosi una richiesta del genere. Non era mai stato felice come in quel momento di riuscire a eccitarsi così in fretta quando si trattava di Harry.
«Andiamo nel nostro letto» Rispose Louis, lasciandogli un ultimo lungo bacio prima di far alzare entrambi.
Barcollarono fino alla camera da letto di Louis, completamente nudi, baciandosi e accarezzandosi ovunque, ridacchiando come dei ragazzini. Harry fece distendere Louis sul materasso morbido, posizionandosi poi sopra di lui prima di far nuovamente riunire le loro labbra.
Probabilmente per la prima volta fecero l'amore lentamente e senza fretta, prendendosi tutto il tempo necessario per accarezzare e per baciare ogni singola porzione di pelle dell'altro.
Harry cavalcò Louis, muovendosi piano sulla sua erezione, alternando movimenti a otto a veri e propri saltelli mentre il maggiore gli stringeva i fianchi e gli accarezzava le gambe e il petto, andandogli incontro con il bacino.
Vennero esattamente nello stesso istante, sudati e ansimanti, Harry sul petto del maggiore, dopo essersi toccato per pochi secondi, una mano appoggiata sul petto di Louis—esattamente sopra al cuore—per sostenersi e l'altra stretta attorno alla propria erezione; Louis all'interno del minore, stringendo la mano che Harry aveva appoggiato sul suo petto mentre con l'altra disegnava piccoli cerchi sulla pelle morbida dei fianchi del riccio.
Harry si sfilò con un lieve gemito dal membro di Louis, crollando e venendo subito accolto dalle sue calde braccia, che lo strinsero al suo petto.
«Harry» Lo chiamò Louis in un sussurro.
Harry alzò la testa, incrociando il suo sguardo e sollevando un sopracciglio in un'espressione interrogativa.
«Credo di essermi innamorato di te»
Harry credette di essere vittima di allucinazioni post orgasmo. «Credi?»
«E' amore se ogni volta che sono con te il mio cuore batte più forte e sento le farfalle nello stomaco? Se vorrei solamente tenerti stretto a me ogni singolo secondo della mia vita? E se ogni volta che penso a me tra dieci anni, tu sei sempre lì, al mio fianco?»
«Lo è, Louis»
Louis sorrise, spostandogli una ciocca sudata dietro l'orecchio. «Allora sì, sono completamente innamorato di te. Dio Haz, sono innamorato di te da quando avevo diciotto anni»
Il volto del riccio si illuminò in un grande sorriso mentre sentiva il cuore iniziare a battergli furiosamente nel petto. Lo sentiva nel petto e nelle orecchie, nella gola e nelle dita. Pulsava in modo così forte che se ci fosse stato un numero massimo di battiti raggiungibili dal cuore prima di fermarsi definitivamente, Harry sarebbe morto nel giro di pochi minuti.
Si sporse verso il viso del maggiore, incontrandolo a metà strada e facendo scontrare le loro labbra e accarezzare le loro lingue, lentamente e dolcemente.
«Ti amo anche io, Boo» Mormorò semplicemente Harry, guardando il viso del maggiore illuminato dalle luci notturne di New York che passavano dalla vetrata illuminando fiocamente la stanza buia.
Louis gli sorrise, ma qualcosa in quel sorriso fece insospettire il riccio.
«Tu lo sapevi già» Mormorò dopo pochi secondi.
Vide il sorriso scomparire dal viso del maggiore mentre impallidiva leggermente.
«Beh...Io...ecco tu parli nel sonno e...l'hai detto» Balbettò Louis.
Harry si ricordò di quando, dopo la notte in cui era iniziato tutto, Louis lo stava portando in braccio verso la sua camera dopo aver visto Harry Potter. Poche parole 'parli nel sonno' seguite da un sorrisetto che Harry non aveva mai capito, fino a quel momento.
«Quindi è per quello che mi hai baciato il giorno dopo, e che hai deciso di iniziare tutto? Perché sapevi già che ti amavo?» Gli chiese il minore, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime
«No! Harry assolutamente no! Ti ho baciato perché morivo dalla voglia di farlo, ma ero sempre stato terrorizzato: avevo paura di farti scappare via da me. Adoravo guardarti dormire, e sentivo sempre tutte le frasi sconnesse che ogni tanto tiravi fuori, ma non l'avevi mai detto prima di due settimane fa, la notte in cui avevamo litigato per Oxford e io alla fine ero ritornato da te. Mi ero appena svegliato per andare via, ma alla fine sono rimasto imbambolato a guardarti dormire e a pensare a cosa stavo per perdere solo poche ore prima. Mentre cercavo di alzarmi tu mi hai stretto dicendomi di non andare via, ed è allora che l'hai detto, 'ti amo'»
Harry ci credette all'istante. Si sollevò lievemente, baciando piano Louis, che lo strinse contro di sé.
«Ma allora, cosa ho detto quella volta? Quando mi avevi trovato svenuto nel parco e mi avevi portato a casa tua, nel tuo letto?»
Louis ridacchiò «Sembrava stessi sognando una discussione con Niall e Ed, chiedevi a entrambi dove avessero messo la foto di me in costume che tenevi nel comodino e ti arrabbiavi con loro perché ti avevano nascosto lo scatto più eccitante che avessi tra "l'album Louis"»
Harry si sentì arrossire fino alla punta dei capelli.
«Ti prego dimmi che non è vero» Piagnucolò.
Louis in risposta scoppiò a ridere, cercando di confermargli tra le risate che era tutto vero.
Si beccò diverse cuscinate quella notte, ma non importava. Lui amava Harry e Harry amava lui. Era tutto perfetto.
***
Holaa!💕
La faccio moolto breve perché domani inizia la scuola e io sto finendo adesso la seconda delle tre versioni di latino che avevo di compito😱
Questo è probabilmente il capitolo che più amo in tutta la storia e anche quello che come scrittura mi ha soddisfatta di più, l'ho dovuto dividere in due parti perché era troppo lungo e wattpad non me lo faceva pubblicare, spero di non aver rovinato lo svolgimento delle azioni.
Btw come detto è il capitolo di cui vado più fiera, perciò nulla, ditemi come l'avete trovato, se vi è piaciuto o l'avete trovato noioso e scontato.
Alla prossima, all the love😘
~Alex
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