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35) Primo appuntamento

Bakugo...

Risponde imbarazzato con un "già".
In realtà non avevo per nulla freddo, a causa del rossore che si stava creando sulla mia faccia, probabilmente anche la mia mano ha cominciato a sudare, spero non se ne accorga...

Arriviamo alla metro e da lì ci dividiamo, quando torno a casa non sapevo cosa aspettarmi dai miei genitori, più che altro mia madre, mio padre è quasi del tutto assente. Uso le chiavi di casa per entrare, per non disturbare in caso siano andati a dormire, ma quando apro la porta noto mia madre che era ancora sveglia e stava seduta sul divano a leggere qualcosa sul cellulare, e quando mi nota mi saluta, ricambio il saluto, e stavo pensando perché fosse ancora in piedi, e prima che potessi trovare una risposta comincia  a parlare.

Mitsuki :"Il tuo amico di ieri aveva ragione, non è stato tempo sprecato."

Ciò significa che le è davvero piaciuto lo spettacolo? Ed è rimasta in piedi per dirmelo, anche se a modo suo, anziché per insultarmi.  Questo fatto... Mi rende felice.

Mitsuki :"Se non hai sonno io sta sera volevo cucinare un ciambellone. Mi vuoi aiutare?"

Oggi è il giorno delle sorprese? Perché non facciamo letteralmente mai qualcosa insieme... Anche se rimane fredda nel dire le cose, che si sia resa conto di avermi trattato male per tutti questi anni? Di certo non perdo l'occasione e annuisco raggiungendola in cucina. Prende una lista degli ingredienti e la posa sul tavolo in modo che io la possa leggere e prendere il necessario per il dolce, e fortunatamente c'era tutto. Cominciamo preparando l'impasto, e sto scoprendo di fare davvero schifo a cucinare dolci, anche perché non ho mai fatto un ciambellone, ma per fortuna mia madre non mi ha urlato contro che non so fare nulla, ma mi ha seguito e aiutato... Nel frattempo cominciava a farmi delle domande.

Mitsuki :"Come ti trovi in questo corso di recitazione?"

Io :"Bene, le persone sono simpatiche, ho fatto molto amicizia."

Annuisce, e sembrava effettivamente interessata. Comincio a spaventarmi, non è che in realtà progetta di uccidermi? Scherzi a parte, nonostante tutto il passato apprezzo lo sforzo... Spero solo non sia un'eccezione per oggi e poi basta.

Mitsuki :"Ho visto anche che hai stretto amicizia con Todoroki, se è così che si chiama quel ragazzo che è venuto qui."

Io :"Ehm, si è molto simpatico."

Dico dopo esser arrossito un attimo. Ormai "amico" è l'ultimo termine che userei per rivolgermi a lui, anche se al momento non ho idea di cosa siamo effettivamente. 

Mitsuki :"Mh, sembravate molto uniti."

Dice per indagare. Quasi mi strozzo con la saliva, non so dove voglia arrivare, e come avrebbe fatto ad intuirlo?! Ha un sesto senso pure amplificato?! Ah, no, aspetta, la recita... Non era il massimo dell'eterosessualità...

Io :"Abbiamo avuto modo di... Conoscerci bene."

Annuisce dicendo "Mh si, si, come dici tu." e lascia stare l'argomento, e posso tirare un sospiro di sollievo. Passo dopo passo, lo finiamo e lo inforniamo e aspettiamo davanti al forno che finisca di cuocersi. Malgrado ci fosse un po' di distacco tra noi, e faticavamo a parlarci normalmente,  era già qualcosa, un passo avanti.

Io :"A proposito di Todoroki... Domani usciamo, stiamo via dalla mattina alla sera probabilmente."

Mitsuki :"Hm, va bene. Cerca di non venire tardi, ti servono soldi per il pranzo?"

Rispondo che potevo anche usare i miei se era un problema. Senza neanche rispondere cerca qualcosa in giro per casa, lo trova ed è il portafoglio, e mi da altri soldi, oggi è già la seconda volta che mi paga qualcosa... In genere i soldi che ho accumulato col tempo li ho ricavati da varie gare che organizzavano a scuola, che consistevano nel fare calcoli matematici e quelle cose lì, alla quale ho partecipato l'anno scorso e vinto, quindi avevo un po' di soldi da parte.

Io :"Grazie... Anche di essere venuta a vedermi."

Mitsuki :"Di nulla." 

Ci rimettiamo in silenzio ad aspettare e guardare il ciambellone che si cuoceva lentamente. Quando finalmente il timer suona, insieme lo tiriamo fuori e dall'aspetto non sembrava male.

Mitsuki :"Bene, per essere la prima volta non fa schifo." 

La ringrazio nuovamente per il "complimento", ma ogni volta che tira fuori una parola dopo l'altra, senza quel disprezzo di prima, rimango stupito. Dopo di che andiamo a dormire, e ho una sensazione di estrema rilassatezza, sono realmente contento. 

Il mattino seguente mi sveglio alle 7 pieno di energia al pensiero di star andando ad un appuntamento con Todoroki. Mi lavo, mi vesto e scendo in cucina per fare una colazione veloce con una fetta di quel ciambellone, tutti stavano ancora dormendo, così cerco di fare piano e prima di uscire attacco un post-it sul frigo con su scritto "Sono uscito. Il ciambellone è buono".

Mi precipito fuori di casa controllando di aver portato tutto, arrivo alla metro e faccio il tragitto per andare a casa sua. Non ci metto troppo ed arrivo davanti casa sua dieci minuti prima delle 9, l'ora dell'appuntamento. Prendo un respiro profondo, mi faccio coraggio e suono al campanello. Dopo poco tempo mi ritrovo davanti Todoroki che apre la porta.

Io :"Buongiorno."

Todoroki :"Ciao, sai, mi domando fin dobbiamo arrivare per farmi alzare così presto di sabato."

Dice mentre esce. 

Io :"Lo scoprirai a breve."

Dico con un piccolo ghigno sul volto. In realtà non è per nulla difficile capire dove io lo stia portando, è un luogo ormai importante per me, cioè il mare... Non un mare qualsiasi, ma il luogo dove siamo stati quella volta ormai un po' di tempo fa, è il primo luogo dove siamo usciti insieme. Ci incamminiamo verso il treno, e appena vede che la stazione non è quella della metro, e che il treno è diretto fuori città, comincia a capire.

Todoroki :"Bakugo...? Stiamo andando dove penso io?"

Chiede insicuro. Rispondo ancora vagamente. Entriamo nel treno e ci facciamo il lungo tragitto, ma di certo non nuovo. Dopo un po' arriviamo e scendiamo. Usciamo dalla stazione e andiamo a farci una passeggiata sul lungo mare, ma non sulla spiaggia, ma sul marciapiede che la precede, fa freddo per stare in riva al mare.

Io :"Fa un po' strano tornare qui di giorno."

Ammetto dal nulla.

Todoroki :"Hai ragione, ma è sempre piacevole nonostante le temperature."

Io :"Davvero?"

Chiedo, mentre si sentiva il rumore delle onde del mare di sottofondo.

Todoroki :"Beh si p-perché..."

Poi d'un tratto si blocca, così lo guardo e sembra imbarazzato, così lo incito a continuare ripetendo "perché?".  Deglutisce e continua la frase.

Todoroki :"Perché sto in tua compagnia... E quindi è bello e piacevole. Tutto qui."

Dice arrossendo e cominciando a camminare velocemente per nascondere l'imbarazzo, mentre io ero rimasto lì immobile come un deficiente ad arrossire, per poi rincorrerlo e fermarlo abbracciandolo da dietro.

Io :"In questo momento sono... Troppo contento che tu l'abbia detto, grazie."

Dico nascondendo il mio volto nell'incavo del suo collo, per poi dargli un piccolo bacio sulla guancia. 

Todoroki :"E-ehm, andiamo a pranzare che dici?"

Afferma tutto imbarazzato. E' troppo puccioso quando dice cose senza senso perché in imbarazzo.

Io :"Ma dove vuoi pranzare che sono ancora le undici del mattino?"

Dico emettendo una piccola risata, per poi lasciarlo e staccarmi da lui.

Todoroki :"Oh, giusto... Quindi che facciamo?"

Propongo di sederci sul muretto accanto e parlare un po', e così facciamo.

Todoroki :"Ricordi la faccenda di mio padre, no? Tutta quella storia al tribunale, e quando ti ho raccontato del mio passato, e cosa era accaduto?"

Annuisco guardandolo negli occhi.

Todoroki :"Beh, l'altro giorno è venuto a casa nostra dicendo che è davvero cambiato."

Io :"Non so quanto dovresti fidarti... Che cosa avete fatto?"

Todoroki :"Io e mia sorella ne abbiamo parlato, e pensiamo che sarebbe una buona cosa se i nostri fratelli più piccoli avessero un punto di riferimento, un genitore."

In effetti è vero anche questo... È una situazione complicata.

Todoroki :"Ma non essere triste, quello che sto per dirti è una cosa positiva!"

Dice cercando di rendere più leggera l'atmosfera.

Todoroki :"Allora abbiamo deciso che se si comporta bene in casa, può rimanere, del resto ora ha un lavoro stabile e soldi in più ci fanno comodo, sennò chiamiamo i servizi sociali. Gli abbiamo detto tutto ciò per telefono, e a lui va bene. Domani mattina si trasferirà da noi."

Se lui è felice di questo, lo devo supportare, del resto non conosco suo padre, o almeno solo di vista. Del resto è davvero una buona notizia. La loro famiglia si sta riconcigliando.

Io :"Sono contento per te."

Dico avvicinandomi al suo volto, vedo che è molto imbarazzato per ciò che voglio fare, così all'improvviso, e visto che è un tipo piuttosto timido, chiedo prima di agire.

Io :"Ehm, posso...?"

Lui timidamente annuisce, così procedo posizionando la mia mano sul suo viso accarezzandogli la guancia per qualche secondo, per poi unire le nostre labbra. Ancora non ci credo che tutto ciò sta accadendo davvero, sembra un sogno, un bellissimo sogno, che spero che duri il più possibile.







Ecco finalmente il capitolo del loro primo appuntamento UwU come al solito spero vi piaccia!


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