Epilogo. Tre anni dopo
Le grida riempivano l'aria di quella mattina soleggiata. Tanti bambini correvano verso quella che sarebbe diventato il loro incubo, ignari di questo salutavano i loro genitori allegramente intanto che questi ultimi piangevano con i fazzoletti alla mano. Elly era l'unica che ancora non si era staccata dalla mano del suo papà, era arrabbiata e annoiata da quello che la aspettava.
Indignata alzò il visino verso Sherlock, speranzosa di essere salvata almeno da lui.
-Non voglio andarci... A cosa mi serve giocare con i LEGO quando potrei imparare a scrivere e leggere, o meglio risolvere crimini-
Sbuffando John la guardò dritto negli occhi e, per la milionesima volta probabilmente, glielo rispiegò.
-La scuola è importante e per andarci sei ancora piccola, l'anno prossimo potrai andarci ma fino ad all'ora dovrai andare all'asilo. Diglielo anche tu Sherlock-
Il corvino a quel punto non seppe che rispondere e si limitò ad annuire. Poi si inginocchiò davanti alla bambina e le poggiò le mani sulle piccole spalle.
-se andrai all'asilo senza fare storie, quando tornerai ti prometto che andiamo a prendere un gelato e ti porto con me sulla scena di un crimine.. OK?- a quella proposta la piccola non poté rifiutare e baciando sia Sherlock che John e salutandoli con la manina corse verso l'entrata dell'Istituto che si ergeva dietro i cancelli bianchi con lo zainetto che si dimenava al suo saltellare felice.
John sospirò e una piccola lacrima d'orgoglio gli rigò il viso ma subito la raccolse con la mano.
-non avresti dovuto promettergli di portarla a vedere dei cadaveri, è solo una bambina-
Disse in tono di rimprovero rivolto a Sherlock.
-quella bambina...- rispose voltandosi a guardarlo negli occhi -rincorre il gatto urlando "so che sei stato tu a uccidere quel topo, sappi che ti catturerò nel nome della giustizia"- concluse con tanto di vocina per imitare la piccola peste, alzando le sopracciglia sarcastico.
John sbuffò ancora e sorrise scuotendo la testa.
-chissà da chi avrà preso?- disse ironico incamminandosi verso casa.
-non so di cosa tu stia parlando.- rispose il detective fingendo di non sapere e seguendo il compagno. John gli sorrise e gli afferrò la mano, intrecciando le dita e poggiando la testa sulla sua spalla alla quale arrivava a stento.
Ed è qui che, con lo sguardo puntato sulle due piccole fedi che adornano le loro dita, la nostra storia si conclude con un...
E vissero felici e contenti.
Fine
~angolo autrice
Ed ecco qui l'ultimo capitolo "speciale". Non mi dilungo troppo con l'angolo autrice perché dopo ci sono i ringraziamenti quindi dirò tutto lì.
L'unica cosa che volevo dirvi è che anche se il capitolo è corto, ci ho impiegato due ore per scriverlo e poi che l'ho pubblicato oggi perché non so se a fine settimana avrò ancora internet.
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