Caro Stanley,
Certo che se oggi pensassi di fare colazione con il gelato, mi darei della matta da sola, eppure aveva un'altro sapore alle otto di mattina, sulla panchina davanti alla biblioteca, con te accanto che mi supplichi di rinunciare allo studio per andare subito in acqua con gli altri.
Eppure le responsabilità non svaniscono per magia dopo la marea.
Quanto resistetti prima di andare ad allenarti sul lungo mare? Mezz'ora? L'atmosfera silenziosa e accademica ti dava proprio al cervello.
Avrei voluto baciarti in quella saletta della biblioteca, con ancora le labbra zuccherose per le nostre voglie mattutine.
Tua,
Via