Caro Stanley,
In quei pochi giorni mi hai spinta a essere più coraggiosa, non solo perché volevo confessare che mi piacevi, ma perché ti ho seguito in tutte quelle cose che di solito avrei evitato come la peste: correre, tuffarmi dagli scogli alti, fare snorkelling in un punto pieno di meduse e riprovare a fare gli addominali, che è stato molto deludente perché speravo di aver chiuso con quella tortura l'ultimo giorno di liceo.
Però sono felice di averti fatto fare anche io cose nuove: abbiamo fatto una gita all'ultimo minuto a Genova, ci siamo imbucati a una mostra d'arte e abbiamo mangiato i nachos con la nutella quando abbiamo scoperto di aver finito i grissini.
Quello è stato un vero azzardo.
Comunque era meglio dei tuoi popcorn bruciati, che hanno fatto pensare ai vicini che fosse scoppiato un incendio.
Che pessima idea scegliere le attività della giornata da soli e poi costringere l'altro ad accettarle.
Però abbiamo riso molto, sopratutto quando abbiamo incasinato le cose.
Dopotutto è dalle follie che nascono gli aneddoti migliori.
Tua,
Via