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Il tragitto verso il locale è stato piuttosto silenzioso. C'è una strana tensione tra noi, mista alla voglia di volersi e alla paura di far crollare le nostre barriere per ritrovarci di nuovo. Stare di nuovo accanto a lui è strano. In macchina guardavo sottecchi il suo profilo, quando lui se ne rendeva conto, arricciava le labbra carnose all'insù. Ho avuto per più di una volta un piccolo sussulto allo stomaco.

«Daniel mi ha consigliato di venire qui. Hanno un bel bar al piano superiore per fare aperitivo e in questo modo non dovremmo andare di fretta per raggiungerli a cena.»

Mi poggia una mano sulla schiena ed entriamo in ascensore. Al suo tocco il mio cuore inizia a battere più forte ma cerco di non farci caso.

Quando le porte tintinnano, si aprono su una terrazza in legno, con palme e cactus a fare da contorno. I gazebo sono in legno scuro e le tende bianche che li abbracciano svolazzano con la brezza marina. Le nuvole rosa fanno da contorno al sole che pian piano riabbraccia il mare per il tramonto.

Mi sembra di respirare di nuovo, non so se è per l'atmosfera o perché lui è al mio fianco.

Ci sediamo sotto uno dei gazebo all'angolo, con una vista mozzafiato sulle spiagge di Miami.

«E così ti sei fatto consigliare da Daniel...» dico per rompere il ghiaccio mentre aspettiamo le ordinazioni. Carlos guarda l'orizzonte, i suoi occhi sembrano ardere con il sole che tramonta

«Si beh... diciamo che abbiamo chiarito.»

«Mi fa piacere sentirlo... a volte bisogna riuscire a perdonare»

Carlos si gira verso di me, siamo seduti sullo stesso divanetto ma a una certa distanza, si issa sulle mani e con un balzo si avvicina un poco di più, le nostre braccia si sfiorano dandomi una scarica elettrica. Io mi irrigidisco leggermente ma prima che ci possa fare caso arriva la cameriera con la nostra ordinazione.

La ragazza che ci serve i drink è davvero giovane, la vedo nervosa in nostra presenza così senza pensarci un attimo mi alzo per aiutarla. Lei diventa paonazza e sento lo sguardo di Carlos su di me

«P...posso dirvi una cosa? Spero di non sembrarvi impertinente.» Dice la cameriera con un filo di voce e guardandosi intorno, probabilmente quello che sta facendo non è ritenuto professionale. Carlos la guarda incuriosito mentre io le faccio un sorriso incoraggiante «Certo!»

«Siete una coppia stupenda. Siete perfetti insieme e spero tanto che vedervi qui da soli significa che le cose tra di voi vadano di nuovo bene... vi ammiro molto.» La ragazza abbassa lo sguardo e asciuga una goccia sul tavolino

«Come ti chiami?» Le chiedo io. Lei ha un sussulto «Chloe»

«Chloe, sarò sincera con te, non siamo per niente perfetti da come ci vogliono dipingere. Ma sono felice di sentire che ci segui con affetto»

Carlos continua ad osservarmi, non riesco a decifrare la sua espressione

«Ora devo proprio andare. Scusate se vi importunati»

La vedo allontanarsi velocemente e penso che non mi sono mai fermata a pensare quanto sia stata esposta la nostra storia. Quante ragazze appena diciottenni hanno sognato guardando i nostri scatti rubati? Quante ragazze immaginano che sia la perfezione stare con una persona di successo che è sempre in giro per il mondo? Eppure l'amore è universale, sono sicura che avrei provato lo stesso amore travolgente se Carlos non fosse lo "smooth operator'' della formula 1. Non mi sono mai fermata a pensare a questo aspetto della nostra passata relazione e avrei voluto non rendermi conto di quanto siamo esposti. L'ho vissuto sulla mia pelle prima di questa volta quando sono uscite le foto con Daniel. Siamo come sotto una lente d'ingrandimento e non posso nascondere che averne la consapevolezza mi provoca un po' d'ansia.

«Sei agitato per domani?»

Sembra di averlo smosso dai suoi pensieri, a volte vorrei avere il potere di leggergli nella mente.

«Non molto in realtà. Quest'anno abbiamo una macchina veloce e siamo davvero competitivi. Più che nervoso sono elettrizzato. Domani ci sarai?»

Faccio un lungo sorso del mio drink e lo vedo indugiare sulle mie labbra intorno alla cannuccia

«Tu vuoi che ci sia?»

«Più di ogni altra cosa al mondo.»

Rimarrei qui su questa terrazza a perdermi nei suoi occhi per sempre. La verità è che questa bolla perfetta non può durare. Non finché non parleremo apertamente di quello che è successo tra di noi. Ogni volta che cerchiamo di avvicinarci io finisco di pensare a lui con Nuria e voglio affrontare l'argomento una volta per tutte.

Quando cerco di mettere in ordine i pensieri però veniamo interrotti da un gruppo rumoroso di persone che vengono verso di noi.

Ci giriamo e vediamo Charlotte, Nicole, Achille, Charles, Daniel e Lando venire schiamazzando verso di noi.

«Finalmente vi abbiamo trovati! Non rispondevate al telefono!» Dice Daniel sedendosi con un balzo tra noi e schioccandomi un bacio sulla guancia. Carlos fa un sonoro sospiro e si alza stirandosi con le mani i pantaloni.

Cerco con lo sguardo Nicole, ma appena il mio sguardo si incrocia con il suo si gira verso Achille.

«Dai, andiamo a cena.» Carlos mi prende una mano, un gesto che fa in maniera naturale ma che fa risvegliare le farfalle impazzite nel mio stomaco.

«Ti va se dopo la cena o domani sera dopo la gara ci prendiamo del tempo per noi? Vorrei parlarti.»

Carlos si ferma «Se vuoi possiamo parlare anche ora.»

Scuoto energicamente la testa «Non è il momento ora. Voglio che sia una chiacchierata senza interruzioni.»

«Va bene, allora sei costretta a venire alla gara di domani. Così dopo abbiamo tutto il tempo per parlare.»

«Mi hai incastrata» Dico io ridacchiando. Lui ride con me e mi cinge le spalle con un braccio.

Non passavo una serata all'insegna della spensieratezza e piena di risate da tempo e mi rendo conto che avere Carlos accanto nonostante tutto l'ha resa ancora più bella.

L'unica nota stonata è stata la tensione tra me e Nicole, ho cercato di comportarmi normalmente per quasi tutta la cena ma lei ha mantenuto il punto.

Carlos, Lando, Charles e Daniel sono andati via in gruppo quindi io e Carlos ci siamo salutati velocemente. Quando le sue labbra hanno sfiorato la mia guancia avrei voluto stringerlo a me e cancellare tutti i mesi che abbiamo passato lontani ma ho resistito.

L'attesa per la gara di stasera sembra infinita. Decido quindi di passare la mattinata in piscina da sola visto che Nicole continua a tenermi il muso. Sto infilando un copri costume quando bussano alla mia porta, inevitabilmente ho un sussulto, anche se so che non può essere Carlos.

«È aperto!»

Nicole entra a sguardo basso, quando è nervosa inizia a mordersi l'interno della guancia. Mi avvicino a lei e le alzo il viso

«Hey... mi sei mancata.» Finalmente mi guarda negli occhi e mi sorride

«Scusami per ieri. Sono stata una stronza. Doveva essere la tua giornata speciale e invece te l'ho rovinata.»

«Scusami tu, sono stata indelicata. Ma sto cercando di essere meno chiusa esternando ciò che penso. Si vede che non ci sono abituata. Vedi che casini combino!»

Ridiamo entrambe e ci stringiamo in un lungo abbraccio

«Stavi andando in piscina?»

«Stiamo andando in piscina!»

Mentre sorseggiamo un mojito sotto l'ombra delle palme, Nicole interrompe i miei pensieri su stasera

«Allora, com'è andata ieri con Carlos?»

«Morivo dalla voglia di dirtelo! Appena sei andata via ieri sera mi ha invitata per un aperitivo. Non è successo niente, abbiamo solo parlato. Ma credo che siamo sulla buona strada. Ora però voglio un tuo consiglio...»

Nicole abbassa leggermente gli occhiali da sole «Spara»

«Come ti dicevo prima mi sono ripromessa di esternare più facilmente i miei sentimenti. Di essere più diretta. Io sento che ho bisogno di sapere di più di quello che è successo tra lui e Nuria»

Nicole simula un conato di vomito sentendo il suo nome che mi provoca una rumorosa risata

«Dai! Fai la seria! Dicevo... voglio parlargli chiaramente, sento il bisogno di sapere tutto perché non sapere mi instilla dei dubbi che non mi fanno andare avanti.»

«Per me fai benissimo. Almeno saprai con certezza se sei capace di passarci sopra o no. Inutile continuare con questo tira e molla.»

«Abbiamo deciso di parlare stasera dopo la gara. Sono nervosa.»

«Sono sicura che oltre al chiarimento farete dei grandi festeggiamenti!»

«NICOLE!» Iniziamo a ridere ed è in questi momenti che capisco perché non posso fare a meno di lei: siamo lo Yin e lo Yang, ci completiamo a vicenda. Sono davvero felice che i nostri dissapori siano durati poco.

Raggiungo il circuito nel tardo pomeriggio con Achille e Nicole al seguito. Questa volta vado dritta nel paddock Ferrari e vengo accolta da abbracci e urla di bentornata da parte dei meccanici.

Carlos ci raggiunge poco dopo sentendo il frastuono. Si abbassa leggermente la zip della tuta rossa e in quel momento mi vengono alla mente dei pensieri sconci che mi fanno tingere le guance di scarlatto.

«Hanno perso tutti la testa per te» mi dice mentre mi stringe a sé brevemente

«Chissà se è lo stesso per l'unico che mi interessa...» gli sussurro all'orecchio. Mi guarda malizioso «Non mi sfidare Dafne Bosi...»

La tensione tra di noi è elettrica, veniamo distratti da Charles e Charlotte che arrivano dal paddock gemello

«Hey! Non distrarre il mio compagno di squadra!» Scoppiamo in una sonora risata e dopo poco ci sediamo tutti insieme alle spalle della monoposto per permettere a Carlos e Charles di concentrarsi per la gara.

I circuiti notturni sono i più suggestivi, in particolare questo di Miami si estende intorno ad uno stadio. È un circuito nuovo, ho sentito Lando, Carlos, Charles e Daniel discutere di alcune curve difficili ieri sera. Quando iniziano a parlare di lavoro diventano tutti seri e rimaniamo tutti ad ascoltarli in silenzio rapiti.

Si accendono i motori, nel paddock c'è un gran fermento. Indosso le cuffie e faccio respiri profondi. Sembro più nervosa di Carlos.

Carlos e Charles partono rispettivamente secondo e terzo e c'è tanta aspettativa per il doppio podio anche in questa tappa.

Davanti a loro c'è Lewis e appena dietro Max. Sono praticamente in mezzo a due colossi ma sono sicura che riusciranno a tenergli testa.

Stringo forte la mano di Nicole alla partenza e noto subito che Max ha un approccio aggressivo. È risputo che la sua guida sia prepotente ed è per questo che vedere quei continui sorpassi mi da la nausea e mi provoca il batticuore.

Al primo pit stop, vedo Carlos girarsi quei pochi secondi verso di me. Non vedo l'ora che arrivi stasera. Riparte come un razzo convinto di non perdere la posizione ma una volta che cerca di rimettersi in pista, si ritrova Max a fianco. Sembra che non gli voglia lasciare spazio né la posizione e quindi lo stringe sempre di più. Smetto di respirare.

Mantengo le cuffie attaccate alle orecchie per sentire cosa dice Carlos. È arrabbiato.

Mentre sta ancora parlando, vedo la sua macchina prendere a tutta velocità un cordolo. Max lo ha mandato quasi fuori pista.

Succede tutto in un attimo. L'impatto della ruota ad altissima velocità fa perdere stabilità all'auto. Per secondi interminabili sembra sospesa per aria. Non ho mai visto un incidente del genere. La monoposto si schianta a testa in giù in un muro, dopo qualche metro si schianta la monoposto di Max.

Carlos non risponde alla radio.

La mia vista si annebbia, fino a diventare tutto scuro davanti a me.



Spazio dell'autrice non richiesto ma necessario😂 : Sono ancora elettrizzata per il doppio podio dello scorso weekend e mi auguro che sia il primo di tanti successi dell'amatissima Ferrari. Lungi da me portare sfiga con questo epocale incidente, mi auguro che non si palesi mai una cosa simile. (soprattutto per Carlos😅) a mia discolpa dico che già era in programma ai fini della narrazione, sono sicura che capirete❤️. Per la descrizione dell'incidente ho preso spunto dallo scontro di Lewis e Max nella scorsa stagione a Monza, ovviamente ho messo il carico da 90 perché sono la regina del Drama😂 Ci stiamo avvicinando alla fine di questo viaggio🥲

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